10 songs challenge
1. Scegli un personaggio, una
coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione
casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando.
Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con
l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa
quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
“You Sang To Me” – Marc
Anthony
Orlando
se lo era sempre chiesto.
Come
aveva fatto a non accorgersene dal primo momento?
Lyla
era arrivata nella sua vita in punta di piedi, in un momento davvero cupo per
lui.
Tutto
gli sembrava nero: l’amore, la carriera…tutto.
Poi
era arrivata lei che con amore, allegria e soprattutto con la sua splendida
voce lo aveva salvato.
E
ancora adesso ogni volta che lo vedeva triste, cantava per lui.
Orlando
non se ne era reso conto da subito, ma avrebbe dovuto capirlo dalla dolce luce
che risplendeva negli occhi di lei.
Il
canto che intonava Lyla ogni volta era il canto dell’amore.
E
lei lo cantava solo per lui.
“Where
I Belong” – Honeyroot
Fin
da piccolo aveva pensato a se stesso come un individuo libero.
Quando
poi aveva iniziato a fare l’attore si era trovato decisamente senza radici.
Ogni
mese in un posto diverso, viaggi di lavoro, promozioni cinematografiche, corse
per raggiungere la fidanzata in questo o quel continente…non ricordava più cosa
significasse davvero la parola “casa”.
Quel
giorno però tra i battibecchi con Sam, le risate con Sebastian e gli sguardi
gentili dei parenti, Orlando sentiva di essere di nuovo, finalmente, nel posto
a cui realmente apparteneva.
Quindi
si alzò in piedi, levò in alto il calice con lo spumante, guardò negli occhi
ogni persona seduta attorno a quel tavolo poi esclamò: “Buon Natale, famiglia
Bloom!”
“Last
Christmas” – Taylor Swift
Orlando
si mise a sedere di scatto col respiro affannato.
Aveva
sognato di trascorrere il Natale da solo, in uno squallido aeroporto.
Oddio,
a dire la verità anche l’anno prima era stato costretto ad aspettare un altro
volo per Londra a causa del maltempo.
Però
poi aveva conosciuto Margareth…ed era diventato decisamente uno splendido
Natale.
Si
voltò e nella penombra della stanza osservò il viso della ragazza che dormiva
serena accanto a lui.
Era
così bella…
Le
sfiorò delicatamente una spalla.
Lei
mugugnò qualcosa di incomprensibile poi aprì gli occhi.
Non
appena si rese conto di chi aveva di fronte sorrise dolcemente.
“Buon
primo natale da sposati, signora Bloom” mormorò lui.
“Buon
anniversario caro, ci siamo conosciuti esattamente un anno fa” disse lei
teneramente per poi impossessarsi delle sue labbra un attimo dopo.
“I want to break free” – Queen
Avrebbe
tanto voluto urlare.
Di
certo nessuno se lo sarebbe aspettato da lui.
Orlando
Bloom che così, di punto in bianco, si mette a urlare.
Ma
lui era stufo: stufo di quella stupida festa di modelle senza cervello a cui
Miranda lo aveva costretto a partecipare, stufo delle signore che lo
avvicinavano con una scusa qualsiasi e poi gli rivolgevano sguardi lascivi…
Ma
dove era finito?
Cosa
ne era stato delle feste come quelle di quando era bambino, dove si faceva la
caccia al tesoro e puntualmente la torta del festeggiato finiva in faccia
all’amichetto più vicino?
Ora
era tutto un susseguirsi di inviti mondani a cui Miranda non voleva rinunciare
ma la sua libertà di scelta dov’era finita?
Senza
dire una parola abbandonò il bicchiere di champagne sul tavolino più vicino e
si mise a correre.
“Libertà…”
“You give love a bad name”
- Bon Jovi
Fece
l’ennesimo cenno col capo al barista e, un secondo dopo, un altro bicchiere di
whisky era di nuovo di fronte a lui.
Le
persone del pub lo guardavano stupiti: si meravigliavano che la persona ubriaca
fradicia seduta al bancone fosse proprio Orlando Bloom.
Orlando
sorrise amaramente.
Cosa
ne sapevano loro?
Credevano
che la vita degli attori fosse tutta rose
e fiori ma non era per niente così.
O
almeno non quando scopri la tua fidanzata a letto col regista del film che stai
girando.
Miranda
lo aveva inseguito per strada, ancora mezza svestita, gridandogli che lo aveva
fatto per aumentare il suo cachet.
Orlando
l’aveva insultata come mai aveva fatto con chiunque.
Ma
forse la colpa era sua: ancora credeva nell’amore puro e travolgente.
“Amico
mio” pensò guardando il ritratto di Shakespeare sopra la sua testa “con le tue
parole fai fare una brutta figura all’amore…non è assolutamente come lo
descrivi tu”.
“Your
Call” – Secondhand Serenade
Orlando
si rigirava tra le lenzuola.
Prendere
sonno era impossibile.
Ma
come aveva fatto a cadere in una trappola del genere?
Gli
occhi di Meredith erano troppo ammalianti per poter dire la verità.
“Stai
tranquillo, ti chiamo io” gli aveva detto quando si erano salutati.
E
mentre la abbracciava ci aveva creduto.
Adesso
però non ne era più molto sicuro.
Fissò
ancora una volta il display del cellulare: la batteria era carica, campo ce
n’era…allora perché non lo chiamava?
Ricadde
pesantemente sui cuscini.
Sarebbe
stata una lunga nottata.
“Sos”
– Abba
Quando
lo avevano chiamato Viggo aveva capito subito che c’era qualcosa che non
andava.
Dom
al telefono aveva la voce stanca.
Aveva
mormorato qualcosa a proposito di “Ob è distrutto, vieni subito” e poi aveva
chiuso la chiamata.
Viggo
senza farselo ripetere due volte era corso all’aeroporto.
Quando
Elijah aveva aperto la porta dell’appartamento di Orlando aveva sgranato gli
occhi: bottiglie di birra vuote che rotolavano sul pavimento, cartoni di pizza
sparsi ovunque…
Dom
gli aveva indicato la camera da letto.
Viggo
era entrato e vi aveva trovato un Orlando in lacrime.
“Perché
non ha accettato la mia proposta? Io volevo solo passare il resto della vita
con lei…”
A
Viggo si strinse il cuore.
Senza
dire una parola si sedette accanto all’amico e lo abbracciò.
“Shhh,
domani starai bene te lo prometto”.
“So
she dances” – Josh Groban
Si
era accorto da subito che era aggraziata.
Si
muoveva leggiadra e sinuosa, come se galleggiasse da terra.
E
adesso che la vedeva capiva perché.
Orlando
aveva bussato prima di aprire la porta.
Ma
la musica era troppo forte.
Così
aveva solo infilato la testa nella stanza e aveva visto Juliet volteggiare
sulle punte seguendo la dolce melodia che proveniva dallo stereo accanto a lei.
Le
braccia aggraziate, le gambe lunghe, il vestito che la accarezzava dolcemente:
tutto in lei era perfetto.
E
così, lui che odiava danzare, spinto da un desiderio inconscio avanzò nella
sala e catturò la ragazza tra le sue braccia per iniziare un giro di valzer.
“A
Family Affair” – Hans Zimmer
Un
Orlando poco più che diciottenne stava guardando sua sorella con aria affranta.
“Sam
ma perché? Cosa c’entro io?”
La
ragazza sbuffò poi sfoderò due occhioni supplicanti.
“Orli,
mamma non vuole che esca con Tim…ti prego convincila tu!”
“Non
è che forse ha ragione? E poi sono affari vostri, perché vi dovrei
immischiare?”
La
ragazza mise le mani sui fianchi furibonda.
“Ah,
è così? Allora quando tornerai a casa ubriaco fradicio dopo una serata con
Sebastian scordatelo che io ti copra!”
“Ma
sono situazioni diverse!” sbuffò Orlando.
“No
caro! Sono tutti affari di famiglia e tu, anche se malvolentieri, ne fai parte!
Quindi fila immediatamente di sotto e di’ a mamma che Tim è un bravo ragazzo e
che posso uscire con lui!”
Orlando
sospirò, poi si diresse al piano di sotto.
Ancora
non sapeva che di “affari di famiglia” ce ne sarebbero stati a miliardi!
“Hope
And Glory” – Mans Zelmerlow
Quando
disse il suo nome tutti proruppero in un boato.
Lui
però rimase pietrificato al suo posto.
Sapeva
di dover andare sul palco a fare un discorso ma le gambe si rifiutavano di
collaborare.
Era
tutta la vita che sperava in un momento del genere e ora ce l’aveva fatta.
Raggiunse
il palco e da lì strizzò l’occhio alla sua fidanzata, nonché sceneggiatrice del
film.
Se
finalmente aveva vinto un Oscar era anche merito suo.
Mentre
gli veniva consegnata la statuetta gli venne chiesto quali fossero le due
parole che aveva in mente in quel momento.
Senza
pensarci su Orlando ne disse tre: amore, speranza e gloria.
Sono pessime, lo so.
Qualcuna è più in stile natalizio,
qualcuna no.
Auguroni di cuore per un sereno
Natale.
Un bacione a voi e a chi volete
bene.
Liz.
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