...E lasciava correre...

di Jonie
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                                                                                                         ...Eppure lasciava correre…

 

Le luci scorrevano veloci…

Ma neanche le osservava.

Aveva iniziato di nuovo a lasciar correre…

Aveva ricominciato a non-vivere

Ancora

 

    Di nuovo si perse in quegli occhi strani

Supina si guardava allo specchio.

“Non riconosco i miei occhi” si confessava

Eppure lasciava correre

Era da sola, in camera

E stava guardando il soffitto

Bianco…come avrebbe voluto essere lei

Bianca e invisibile

Gli piaceva guardare il nulla…

Una smorfia si dipinse sulla sua bocca

….Doveva essere un sorriso…

Ma non le sembrava affatto

Eppure lasciava correre

No, lei non sorrideva

Non l’avrebbe più fatto

Una lacrima le rigò la guancia

“Come stai?” chiese una voce

Ma lei non voleva sentire nessuno

Non l’avrebbe più fatto

Si allontanò senza rispondere

Come un’arrogante

Eppure lasciava correre.

Le luci scorrevano veloci…

E la stessa voce da cui era fuggita

le diceva “Non mi lasciare”

Poi si ricordò

Di come due luci

Veloci e potenti

L’avevano colpita.

Ma non le importava di morire…

E lasciava correre

 La morte le sembrava soffice

…Ma ancora non era morta…

Svuotata si guardava attorno

In ospedale… perché la medicina la salvava sempre?

Solo quando scorse

Aldilà della sua sofferenza

Due occhi familiari che la guardavano

Qualcosa si ridestò in lei

Questa volta quel cuore avrebbe continuato a battere

Era bastato un semplice sfioramento di labbra     

                                                                                                    

                                                                                                                   …Ora lei non lasciava più correre





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