Falling
Cado. Sento la terra svanire sotto ai
miei piedi, e il
cielo…Non credo che esista più, per me, un cielo.
Cado. Lentamente, ma inesorabilmente.
Cado, o meglio, sprofondo.
È buio, qui. Intorno a me
non vedo niente.
Sento qualcosa afferrarmi per le
gambe.
Ho
paura.
Mi divincolo, con tutte le mie forze.
E solo allora mi
ricordo che di forze, non ne ho più da troppo tempo.
Ancora una volta, le immagini
prendono possesso della mia
mente. Ombre, ombre dappertutto. Piccole, strane. Ti scrutano coi loro
piccoli
occhi inespressivi, prima di ucciderti. Case che crollano come castelli
di
carte. Urla strazianti, odore di sangue.
È il mio incubo.
È il mio mondo che cade in rovina.
Fa male. Il dolore mi investe, mi
soffoca, mi trascina giù.
Un qualcosa di nero, informe, e
inconsistente comincia ad
avvolgermi. Avvolgermi, ed entrarmi dentro.
Lo sento. Sento come qualcosa di
freddo, gelido,
attraversarmi le carni. Sento questa sensazione sgradevole passare
attraverso
le mie narici, e riempirmi i polmoni. Sento qualcosa di pesante, che si
stringe
intorno al mio cuore. Come una morsa.
E nella mia testa, continua a
risuonare una voce:
Dormi…dormi, e
dimentica il dolore…Dormi…
Forse vale la pena di ascoltarla,
questa voce. Sembra così…dolce.
E mi lascio cadere. È come
affondare i piedi nella sabbia,
la sensazione è calda, rilassante.
Mi sento di poter dimenticare tutto.
Ogni singola,
spiacevole, cosa.
Chiudo gli occhi. Percepisco i
battiti irregolari del mio
cuore. È strano, mi sento…come se mi stessero
strappando via qualcosa, qualcosa
di importante. Ho paura, paura!
Voglio tornare indietro!
Niente. Non sento niente. Apro gli
occhi. Vedo nero.
Come…sono arrivato qui? O forse, è qui che sono
sempre stato? Non lo so. Non so
niente. Cerco qualcosa a cui aggrapparmi; che sia un pensiero, un nome,
un
ricordo. Ma nella mia testa, non c’è niente.
Magari, non c’è mai stato niente.
C’è qualcosa di
strano. Come se mancasse qualcosa…come
se avessi perso qualcosa d’importante.
Ma, dentro di me,
c’è solo il vuoto assoluto. Sento questa
consapevolezza, e basta. Come se non fossi niente. Come se non
esistessi.
Il buio, si fa ancora più
oscuro. E ormai, faccio fatica a
formulare un qualsiasi pensiero.
È come se stessi
regredendo. Mi sento piccolo, e stupido, e
solo. Come un neonato.
E piano, cullato dal suono del nulla,
perdo coscienza di me
stesso.
Centinaia di
migliaia
di ombre emergono dall’oscurità. Si guardano
attorno spaesate, con i loro
piccoli occhi gialli. Potendo leggere i loro pensieri, non si
sentirebbe nulla.
In effetti, la cosa è abbastanza logica.
Chi non
esiste, non
può avere pensieri.
Non sanno se
sono
vivi, non sanno se sono morti. Non sanno nemmeno se sono mai stati
qualcosa,
a parte ombre.
E si
muovono, seguendo
la notte, verso l’unica cosa che vedono, l’unica
che bramano, e che hanno perso
per sempre. Non lo fanno per consapevolezza, non hanno coscienza di
sé.
Semplicemente,
sono
burattini oscuri che inseguono la luce. E così, senza
neanche sapere cosa
stanno facendo, un altro mondo cade sotto di loro, distrutto. E loro
diventano
di più, sempre di più.
E continuano
a cercare
un cuore finché, colpiti dalla fredda lama di qualcuno che
resiste ancora al
buio che lo soffoca, svaniscono nell’ombra.
Perché
nell’ombra,
senza gemiti né cuore, erano nati. E nonostante cercassero
di allontanarsi,
nell’ombra erano destinati a tornare.
FINE!
Mammamia, che depressione! xD
Lo so che è orribile, quindi perché dovreste
commentare per
dirmelo e confermare quello che già so, vi chiederete voi?
Beh…eddai, 30
secondi a scrivere “k skifo” <--- lo accetto
anche scritto così xD ce li
potete perdere, no? …Per favore…>.<
Vabbè, ci ho provato xD
Ciao!! xD
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