È quando smetti di guardare che
cominci a vedere.
Eppure non poteva fare a meno di guardarla,
di catturare ogni suo minimo movimento.
Era solo ciò che gli avevano
comandato, si ripeteva. Solo ciò per cui è stato mandato lì.
Eppure nessuno gli aveva ordinato
di ricordare il colore dei suoi occhi.
Nessuno gli diceva di ridere con lei,
pensare con lei.
Come lei. Sì.
Come.
E, prima di accorgersene, si rese
conto di voler vivere con loro, non come loro.
Voleva vederla ridere ancora, e
ancora, ogni giorno, e ogni notte. Voleva addormentarsi con la sicurezza che
durante la notte si sarebbe potuto svegliare involontariamente e
accarezzarle una guancia solo perché aveva voglia di farlo.
Voleva tutto, tutto ciò che si
poteva considerare banale.
Voleva tutto e allo stesso tempo
non chiedeva nulla di più che essere nato nel posto giusto, al momento giusto.
Che non si trattasse
semplicemente di un caso fortuito – la morte di Tommy si poteva, inoltre,
considerare fortuna?
Poteva qualcosa di così giusto
nascere da tante piccole azioni sbagliate messe insieme?
Si, poteva.
Perché lui riusciva finalmente a vedere.
“I see you…”
Ed era la sua pelle morbida
contro il palmo della mano.
Era lei.
Il mondo che la circondava non
era altro che un suo riflesso.
Pandora era stata creata per lei.
Lui, era stato creato solo per vederla.
“I see you…”
*°*
Spazio dell’Autrice:
ritorno alle scene su EFP dopo anni e anni, spinta dalla voglia di far
fuoriuscire le emozioni che “Avatar” ha suscitato in me.
Lo so, è breve, estremamente
breve. Credo che questa piccola One Shot si possa collocare nel momento in cui
Jake, ora Toruk Makto, giunge all’Albero delle anime e per la prima volta lui e
Neytiri dicono di vedersi. Uno dei miei momenti preferiti, sicuramente.
Avatar, ovviamente, non mi
appartiene, né i personaggi. Sono stati partoriti dalla mente geniale di
James Cameron.
Sperando che vi piaccia, e che
non sia l’ultima.
Le.