Note: Non è che ci sia molto da dire, eh. È una Draco/Hermione, ambientata al settimo anno. Piccola drabble senza pretese, dedicata a Lizie, per una serie infinita di ragioni, per esempio il suo compleanno.
Dear, se pensavi che me ne fossi dimenticata sappi che ne riparliamo quando ci vediamo. Del resto l’hai detto anche tu ieri che sono sempre in ritardo. Ti ripeto che io non sono MAI in ritardo ma me la prendo semplicemente comoda. In ogni caso, beccati questo regalo di compleanno, parte uno.
Arm
“Qualcuno sa di cosa si tratta?”
Il silenzio cala sulla classe dopo l’ennesima domanda della McGonagall. L’insegnante si guarda brevemente intorno, irritata, e riprende a spiegare.
Draco Malfoy, poggiato al suo banco con aria svogliata, si ritrova a pensare al braccio di Hermione Granger che scatta verso l’alto prima ancora che sia finita la domanda e che indicava la sua presenza più della sua massa cespugliosa di capelli e del suo tono insopportabilmente saccente.
Al primo anno lo trovava irritante.
Con il tempo ci aveva fatto l’abitudine: era divenuto una costante.
Ora che non c’è ne sente dolorosamente la mancanza.
Angolino in cui Meissa se la tira: è di cento parole! È di cento parole, è di cento parole *accompagna il tutto con il famosissimo Ballo dell’Ippopotamo, che esalta la sua classe e la sua delicatezza, oltre che la sua inesistente coordinazione*
Angolino in cui Meissa riacquista quel poco di senno che aveva: è la prima volta che scrivo su questi due, ergo sono consapevole che è un qualcosa di orribile e disastroso. Per gli insulti e pomodori avete la mia mail a vostra assoluta disposizione. Però non vi do l’indirizzo di casa, non vorrei arrivaste con le mazze ferrate.
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