Ciao a tutti!
Questa è la prima
fanfiction che scrivo sui Pirati dei Caraibi. Mi è venuta l'ispirazione
leggendo la bellissima storia scritta da FannySparrow e ho voluto
subito postarla.
I personaggi sono tutti gli
stessi con qualche nuovo personaggio inventato da me ed è ambietata
circa vent'anni dopo la fine del terzo film.
Spero che vi piaccia,
ringrazio in anticipo chi commenterà, seguirà o metterà questa
fanfiction tra le sue preferite.
Drink Up Me Hearties Yo Ho
Prologo: L’unico amore
- Yo ho, yo
ho, la spada, il corvo, il mare.
Rubiamo,
assaltiamo, bruciamo, arraffiamo, trinchiamo allegria yo ho.
Ci
piace aggredire, imbrogliare, rapire, trinchiamo allegria yo ho.
Yo ho,
yo ho, la spada, il corvo, il mare -.
Alle prime ore del mattino,
quando tutto era ancora addormentato, il sole nascente illuminò
fiocamente il profilo di due figure che camminavano lentamente lungo il
molo del porto di Port Royal dove erano attraccate molte navi senza
bandiera di riconoscimento. Navi di pirati.
La prima figura dai tratti
femminili, i lunghi capelli neri come la più buia delle notti senza
stelle, i vestiti da uomo e un tricorno marrone in testa smise di
cantare e prese per un braccio la seconda, un uomo dalla strana
camminata ondeggiante che ad ogni passo produceva un leggero rumore
tintinnante, e la portò dritta verso l’ultima nave del porto che si
affacciava sul Mare dei Caraibi.
I passi dei loro stivali
non risuonarono più quando si fermarono davanti alla nave dallo scafo
scuro, dalle logore vele quadre e la polena a forma di sirena. La
scritta consumata sulla poppa riportava un nome: Siren.
Sul ponte una manciata di
uomini era già al lavoro per preparare un’imminente partenza.
- Yo ho, yo ho
e una bottiglia di rum, beviamoci su! -
- Ben detto, mia cara -
disse l’uomo tracannando l’ultimo sorso dalla bottiglia di rum che
aveva in mano. Lasciò cadere la bottiglia nell’acqua scura e restò a
guardarla galleggiare per qualche secondo, preso dai pensieri che gli
passavano per la mente.
- Non preferireste quella?
- gli domandò la donna con voce perplessa, interrompendo le sue
riflessioni e additando la nave affianco alla Siren che era tre volte
più piccola di quella indicata.
- Quello che mi serve,
tesoro, è una nave tanto veloce da eguagliare Lei. Una nave imponente e pesante
non rientra nei miei piani. Comprendi? - pronunciò l’uomo lisciandosi
la barba del pizzetto.
La donna annuì sbuffando
per quel giro di parole a una sola e semplice domanda. Eppure ormai
c’era abituata, lui era fatto così.
- Siete sicuro di voler
partire subito? - aggiunse poi lanciandogli un sorriso seducente.
L’uomo puntò un indice in
alto, come per dirle di attendere, e consultò una bussola dalla
custodia marrone. Rimase a guardare l’ago che puntava un punto
imprecisato dal mare e quando ripose la bussola, rispose con un sorriso
greve a quello affascinante della donna.
- Mi dispiace cara, ma il
mare mi aspetta - affermò con tono stranamente serio.
- Vorrete dire Lei - borbottò la donna,
riprendendolo.
- Signor Gibbs! - chiamò
l’uomo con voce autoritaria, ignorando il mormorio della donna.
Un uomo robusto e dalla
barba grigia si affaccio dalla nave. - Sì, capitano? -
- Tutto pronto per la
partenza? -
- Sissignore - rispose
quello contento. - Dritti alla meta… -
- E conquista la preda -
continuò l’altro con un luccichio folle di desiderio negli occhi.
- Sarà sempre Lei il vostro unico vero amore -
osservò la donna con tono mesto. - La Perla Nera -
- Se volete potete venire
con noi, Mary-Ann - disse il capitano sfiorando con una mano il volto
della donna e ricevendo un’occhiataccia da Gibbs, sempre convinto che
le donne a bordo portavano guai.
- E poi chi guiderebbe Il
Gabbiano, Jack? - la donna scosse la testa indicando l’unica nave a tre
vele del porto con un grande uccello sulla polena. - Un capitano non
può abbandonare il suo equipaggio -.
L’uomo annuì con fare
solenne e poi guardò il cappello in testa alla donna. - I miei effetti,
cara -
Dopo che la piratessa gli
ebbe ridato il suo cappello si diresse sopra la passerella della sua
scura nave dove i suoi uomini lo stavano aspettando.
- Ricorda che hai un debito
con i Fratelli della Costa - lo ammonì lei, alludendo alla barca.
- Credevo fosse stato
pagato questa notte - ribatté l’uomo mostrando con un sorriso
provocante i suoi denti dorati.
La donna si fece schermo
con la mano contro il sole che ormai era sorto e aveva risvegliato il
porto dove s’iniziavano a svolgere le prime attività, e poi scosse la
testa lanciandogli un’occhiata divertita.
Mary-Ann osservò le vele spiegarsi al vento mentre la nave davanti a lei iniziava a
muoversi.
- Addio Capitan Margan -
disse l’uomo levandosi il capello e facendo una specie di inchino.
La donna inchinò a sua
volta il capo e osservò la nave allontanarsi lentamente dal molo
Giamaicano per prendere il largo verso il mare aperto alla ricerca di
chissà quale altra avventura.
- Addio Capitan Jack
Sparrow - sussurrò Mary-Ann Margan, capitano del Gabbiano, girandosi
per dare le spalle al mare e ripercorrere il molo a ritroso, verso la
direzione della sua nave. - Spero che tu ritrovi il tuo unico vero
amore -.
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