La lista della spesa
La lista della spesa
ovvero
Come fu che James Potter scoprì
l'inganno
James Potter si Materializzò sul
pianerottolo e bussò alla porta. Poi aspettò. Aspettò. Pulì
gli occhiali. Bussò ancora. Aspettò un altro minuto. Si
riallacciò le stringhe delle scarpe da ginnastica. Bussò di
nuovo, più forte. Poi perse la pazienza e suonò il campanello.
Passò ancora qualche secondo.
Un rumore di chiavistello giunse
dall'altra parte della porta chiusa. Quindi comparve Sirius Black.
-Prongs, perchè cazzo hai suonato il
campanello?- sbraitò Sirius dopo aver messo a fuoco l'amico sul
suo pianerottolo.
-Ciao anche a te Sirius. Ti trovo
proprio in forma...-
Questo, a ben guardare, non era affatto
vero. Sirius indossava un vecchio paio di pantaloni sgualciti a
quadretti neri e blu, e una maglietta nera che sembrava non aver
mai incontrato un ferro da stiro. I suoi capelli erano arruffati
e ricadevano scompostamente davanti al volto pallido su cui
spiccavano gli occhi cerchiati di nero e la barba di almeno tre
giorni. Inoltre, ad essere proprio pignoli, non aveva
precisamente un buon odore, almeno da quello che sentì James
mentre gli passava vicino per entrare nel minuscolo appartamento.
Che decisamente era intonato al suo propietario. Il piccolo
salotto era letteralmente invaso da ciarpame vario, vestiti
buttati sulle sedie e sul divano, riviste e giornali accatastati
per terra e una bella pila di piatti sporchi nel lavello del
cucinotto. L'aria aveva odore di chiuso (in effetti l'unica
finestra era serrata nonostante fosse solo settembre) e in un
angolo del davanzale una pianticella si seccava tranquillamente
al sole, evidentemente dimenticata da un padrone negligente.
L'altro inquilino, quello in genere
ordinato, non si vedeva da nessuna parte. James si rese conto che
l'appartamento di due scapoli doveva avere un aspetto simile
quando non ci viveva un Remus che potesse prendersene cura. Meno
male che lui aveva Lily. Ma generalmente la presenza di Remus
nell'appartamento dei suoi amici rendeva sopportabile il
disordine di Sirius. Almeno guardabile. Tre giorni senza Moony
avevano fatto venire a galla un caos che doveva esistere da prima
(era fisicamente impossibile produrlo così velocemente, James ne
era sicuro).
Ma cos'era successo in quella casa?
Tutto aveva un'unica spiegazione, dal disordine alla presenza di
James in quel momento, dall'apparente assenza di Remus
all'aspetto trasandato di Sirius. Tutto si poteva spiegare con
due parole.
-Maledetta influenza!- sbottò Sirius
mentre chiudeva la porta, dimenticandosi il catenaccio. James
ignorò l'uscita, ben attento a non dar modo al suo migliore
amico di trovare spazio per la sua vena polemica.
-Moony?- chiese invece sigillando la
porta con un colpo di bacchetta (in quei tempi di guerra, non si
era mai troppo sicuri).
-Dorme. Ti avevo detto di non suonare.-
-Ho bussato tre volte, ma non mi hai
risposto.-
-Davvero? Non ti avevo sentito.- rispose
Sirius distrattamente, facendo cadere dal divano una felpa mentre
frugava cercando di disseppellire qualcosa.
-Ma va'?- commentò James, ma Sirius
sembrava aver completamente dimenticato la sua presenza. Sembrava
aver dimenticato la presenza di chiunque, visto che si era
bloccato a fissare il termometro che aveva in mano come a
chiedersi che diavolo ci faceva lì.
Con fare pratico e con un grosso sospiro
James spinse il suo amico malato a sedere sui pochi centimetri
sgombri del divano, gli tolse di mano l'oggetto Babbano, che
tanto nessuno dei due sapeva usare, e gli puntò contro la
bacchetta mormorando un breve incantesimo. Sulla fronte di Sirius
comparvero per un attimo due cifre dorate, 38, che si
volatilizzarono quasi subito lasciandosi dietro un vago sentore
di limone. Sirius aveva chiuso gli occhi e sembrava pronto ad
addormentarsi, incurante della presenza di James. Goccioline di
sudore gli imperlavano il viso e il suo respiro era leggermente
affannoso. Da così vicino James poteva affermare che decisamente
il suo amico puzzava parecchio.
-Hai la febbre alta Sirius, dovresti
stare a letto.- lo rimproverò.
-Già. C'ero finchè non hai suonato.
Moony è messo peggio. Quest'influenza bastarda due giorni dopo
la luna piena l'ha proprio steso.- rispose. La sua voce si
abbassava lentamente mentre parlava, cosicchè le ultime due
parole James dovette indovinarle. Si stava addormentando, che
sarebbe stato anche un bene, se non avesse avuto qualcosa di
importante da fare. Il motivo per cui James era lì.
-Sirius, svegliati. Resta sveglio ancora
un minuto. Devi darmi la lista.-
-Eh? Che lista?-
James si sforzò di essere paziente.
Dopotutto Sirius era malato. Ed era il suo migliore amico. Ed era
talmente indisponente alle volte che si chiedeva perchè diavolo
Remus avesse accettato di diventare il suo coinquilino dopo la
scuola. Probabilmente aveva giocato un ruolo decisivo il fatto
che Moony non avesse un quattrino e non potesse permettersi un
affitto. Doveva essere stato quello, perchè per quanto Sirius
fosse divertente ed un ottimo amico, certe volte era davvero
difficile trattenersi dal prenderlo a pugni per fargli entrare in
testa le cose più elementari. Come ricordarsi del perchè James
era in casa sua un sabato pomeriggio, nel primo giorno libero che
aveva da settimane.
-La lista della spesa Padfoot. Mi hai
mandato un gufo prima, ti ricordi?-
-Sì. La lista. Ok. L'ha fatta Moony, ha
detto che è un foglio giallo.- rispose Sirius indicando
vagamente la tavola straripante di cartacce con la mano, senza
accennare ad alzarsi. James rabbrividì guardando il tavolo e il
disordine che vi regnava sovrano. Avrebbe impiegato ore a
trovarla in quel casino.
-Sirius, alzati e cerca quella lista. Ci
sono almeno venti fogli gialli qua sopra, non ho idea di dove
mettere le mani.-
Con quello che sembrava uno sforzo
titanico, ma che poteva essere benissimo l'ottima recita di un
commediante navigato, Sirius aprì gli occhi pesti e si sollevò
da divano che produsse uno scricchiolio vagamente spettrale. Si
avvicinò al tavolo e cominciò a scartabellare tra fogli e
pergamene, la maggior parte dei quali scritti nella grafia minuta
e precisa di Remus. Alla fine disseppellì un foglio giallo (James
si chiese vagamente come avesse fatto a finire sotto tutta quella
roba, visto che era stato scritto quella mattina), lesse
brevemente la prima riga, poi lo piegò in quattro parti e lo
passò a James, che lo mise nella tasca dei jeans sospirando
sollevato.
-Bene allora. Io vado.- disse,
avvicinandosi alla porta. -Ti Materializzo il sacchetto
direttamente in casa, così non devi alzarti di nuovo. Tu mettiti
a letto e prendi una pozione per abbassare la febbre. Questa
sera, quando Lily torna da casa di sua madre, le chiedo se può
passare a darvi una lavata ai piatti, va bene?-
-Sarebbe perfetto. Grazie Prongs.-
sbadigliò Sirius, dirigendosi verso la camera di Moony,
probabilmente per controllare come stava.
-Vi è andata bene che avevo una
giornata libera.- commentò James. Alla sua giornata libera era
andata un po' peggio, ma per gli amici questo ed altro.
-Sì, e ricordati i biscotti. Io non
vivo senza biscotti.- concluse Sirius distratto, aprendo la porta
della stanza di Remus, da cui proveniva un discreto russare.
James scosse le spalle divertito, poi si
Smaterializzò.
----------------------
Non è che James Potter fosse in realtà
un grande esperto di faccende da casalinga (quali fare la spesa).
In genere di quelle cose si occupava Lily, ma qualche volta gli
era capitato di accompagnarla in un supermercato Babbano, e tutto
sommato era convinto di potercela fare, soprattutto dal momento
che Remus non era in grado di sgridarlo se sbagliava qualcosa, e
che Sirius non era in grado da solo di distinguere tra carote e
ravanelli (era leggendario il suo odio per la verdura). Quindi
James sentiva una ragionevole fiducia di non deludere i suoi
amici.
Bene, si trattava pur sempre di James.
Reperire un carrello rappresentò una sfida ardua, ma l'affrontò
con coraggio, e alla fine ne trovò una decina in fila proprio a
fianco dell'entrata, l'ultimo posto dove aveva pensato di
cercarli. Una volta dentro al negozio, che era piuttosto grande,
fece un giro di ricognizione. Capì subito che la verdura era
vicino all'entrata e che la carne era in fondo al negozio. Quelle
informazioni certamente gli sarebbero servite. Quando ebbe
identificato anche il bancone del pane decise di passare
all'azione. Si piantò nel mezzo del corridoio centrale (attirandosi
un'occhiataccia da una vecchietta che probabilmente non capiva
niente di tattica), prese il foglio giallo dalla tasca dei jeans
e cominciò a leggerlo.
"Cose da comprare:
Manette, collare e guinzaglio."
Si bloccò. Doveva aver letto male.
Forse era il lato sbagliato del foglio. Lo girò per leggere
dall'altra parte. Sicuramente era un vecchio foglio riciclato,
probabilmente dei tempi della scuola. Ricordava vagamente un
vecchio scherzo ai Serpeverde che implicava Padfoot in versione
cane rabbioso. Sì doveva essere quello. Ridacchiò al ricordo,
mentre una mamma lo guardava stranita e la sua bambina rideva.
Lesse dall'altra parte.
"Fantasie sessuali di Mr. Moony
e Mr. Padfoot (lista delle realizzabili)"
Qualcosa non quadrava assolutamente.
James voleva vederci chiaro. A quel punto decise di leggere tutto
il foglio. E man mano che leggeva cominciò a sbiancare, poi ad
arrossire furiosamente, sotto gli occhi stupiti di una coppia di
mezz'età.
Dopo qualche istante ripiegò il foglio
e lo rimise nella tasca dei jeans. James aveva capito di essere
nel negozio sbagliato.
----------------------
Sirius si svegliò che erano quasi le
sei. Aveva dormito bene ed era sicuro di avere meno febbre di
prima. Gli era anche tornata fame, dopo due giorni in cui il suo
stomaco si era rifiutato di ingerire qualsiasi cosa più
complessa di una tazza di the. Sperava che James avesse già
finito la spesa, e che in soggiorno lo aspettasse un sacchetto
pieno di cose da mangiare, e soprattutto un pacco di biscotti.
Si girò verso Moony che dormiva al suo
fianco. Durante il pomeriggio la febbre era scesa anche a lui, e
il suo sonno era più tranquillo, le guance meno arrossate e i
capelli meno sudati. Sirius sorrise. Con l'influenza avevano
ottenuto la settimana libera. Avevano ancora quattro giorni e se
Remus si fosse rimesso in fretta, forse avrebbero potuto
approfittarne per stare un po' insieme con calma e tranquillità.
Magari quella malattia poteva avere ancora dei risvolti
interessanti.
Sirius rise di se stesso. Stava meglio
da dieci minuti e già pensava ai risvolti positivi, quando fino
a poche ore prima malediceva ad alta voce la malattia. Forse per
il momento era meglio limitarsi a controllare cosa aveva comprato
James e a mettere qualcosa sotto i denti. Ci sarebbe stato tempo
per saziare altri appetiti.
Ridendo scese dal letto. Doveva
ringraziare James e la sua giornata libera se in casa c'era
qualcosa da mangiare. James era un grande amico. Avrebbe voluto
dirgli tutto. Era da qualche tempo che ci pensava, dalla fine
della scuola, e a dirla tutta ne aveva parlato un paio di volte
con Remus, che era anche d'accordo. Il problema era il modo. Non
è che ci si può presentare dal proprio migliore amico con aria
tranquilla e raccontargli che da anni si ha una storia
clandestina! Dovevano studiare un piano accurato, comunicarlo in
modo che a James non prendesse un infarto (per non parlare di
doverlo dire a Peter!), assicurarsi che fosse ben disposto verso
quel genere di cose. Pianificare una strategia, insomma. Un
lavoro da Malandrini, si sarebbe detto, tranne che la mente
tattica dei Malandrini era sempre stato Prongs. Padfoot era il
braccio armato e il giullare. Moony era quello che reperiva il
materiale e tirava gli altri fuori dai guai. Wormtail era il
perfetto palo, se si tralasciavano le volte che era scappato
prima di dare il segnale di ritirata. Ma Remus e Sirius di
tattica sapevano poco o niente.
Perso nelle sue riflessioni, Sirius era
frattanto arrivato nell'ingresso, dove lo aspettava una busta
rossa piena di cose. Tra i manici sporgeva un pacco di biscotti
da un chilo, e quella visione rese Padfoot così felice e
affamato che quasi non notò la strana scritta sul sacchetto. The
house of sex, nome alquanto bizzarro per un supermercato.
Cominciò a svuotare la busta, e man mano che scopriva il
contenuto smise di pensare ad uno scherzo alla Prongs e cominciò
seriamente a preoccuparsi di cosa avrebbe detto Moony quando
avesse saputo che guaio enorme aveva combinato quella volta. Dal
sacchetto uscirono oggetti di varia natura e di dubbio gusto,
alcuni chiusi in confezioni decorate con immagini edificanti e
con nomi irripetibili. Alcune di quelle cose dovevano essere
tenute in frigorifero, ma riporle era l'ultimo dei pensieri di
Sirius in quel momento. L'aveva fatta davvero grossa.
In fondo al sacchetto c'era un blocco di
fogli azzurri, il primo dei quali era scritto nella grafia
svolazzante di James. Tremando leggermente, Sirius si mise a
leggere.
"Cari Sirius e Remus,
Vi regalo questo blocco di fogli azzurri.
Il mio consiglio per il futuro è quello di usare fogli azzurri
per la lista della spesa, Sono esteticamente più belli e inoltre
evitano di confondersi con fogli usati per altri scopi.
Intuendo dalla vostra lista, ho come
l'impressione che ci sia qualcosa che vorreste dirmi. Non vi
preoccupate, ci sarà tempo quando sarete guariti. Magari intanto
pensate se volete che alla chiacchierata sia presente o meno
Lily, ma ricordatevi che non mi piace tenere dei segreti alla mia
fidanzata, e che Lily odia sapere le cose per vie traverse almeno
quanto ama una bella Fattura Orcovolante.
Spero che i miei acquisti rispondano
alla richiesta. Ho fatto una discreta figuraccia in negozio, la
prossima volta ricordatevi di appuntare quali sono gli articoli illegali.
I biscotti li ho comprati
ugualmente, credo che vi torneranno utili, ho controllato che
fossero ipercalorici apposta. Spero che vi divertirete anche
chiusi in casa in questi giorni, o farei meglio a dire soprattutto
chiusi in casa in questi giorni.
Ovviamente Lily non verrà a
trovarvi stasera, penso che tutto sommato un po' di piatti
sporchi non abbiano mai ucciso nessuno e non vorrei che vi
trovasse un po' troppo "ispirati". Dopodomani passerò
a vedere come state. Ovviamente avviserò
per tempo del mio arrivo e suonerò il campanello.
Mi permetto di ribadire ancora una
volta: i fogli azzurri per la spesa, i
fogli gialli per il resto, soprattutto
il resto che potrebbe farvi arrestare.
Il vostro amico Prongs."
-Sirius? James ha fatto la spesa?- chiamò
Remus con voce roca dalla camera, facendo sussultare Sirius.
-Ehm, Moony, non proprio...- cominciò
Padfoot sospirando.
Lanciò un'ultima occhiata agli oggetti
sul tavolo, poi entrò in camera, chiedendosi come diavolo
avrebbe fatto a spiegare al suo ragazzo che la maggior parte
delle cose commestibili che avevano in casa doveva essere
mangiata una volta indossata.
FINE
Ok, è completamente folle, lo so. Questa storiella nasce da
una certa Padfoot che ha affermato di amare tanto la coppia Remus/Sirius
da leggere qualunque cosa li riguardi. Anche la lista della spesa.
Per qualche arcano motivo, questa frase è suonata come una
sfida alle mie orecchie, e così in una notte in cui avrei dovuto
fare altro è nata questa fanfic. E devo dire che, nonostante la
completa mancanza di qualunque elemento serio che caratterizza
una buona storia, mi sono divertita molto a scriverla. Spero che
qualcuno si diverta a leggerla, e spero che la cara Padfoot possa
gradire.
|