Che
dire è la mia prima one_shot che pubblico. Sto
già lavorando ad una storia con più capitoli,
sempre sui Jonas. Ho deciso di scrivere su una coppia che adoro. Jemi.
Spero vi piaccia e un commento, ovviamente anche un consiglo per
migliorare, farebbe molto piacere. Ora vi lascio alla storia.
Baci Thrix.
-Aaaaaaaaaaahhhhh-
Mi
girai di scatto spaventata, per poi scoppiare a ridere subito dopo. La
scena che mi si presentava davanti era favolosa.
Ormai
tutti sapevano che uno dei ragazzi più famosi d'America non
era altro che uno dei ragazzi più divertenti del mondo.
-Ecco
a voi il grande Danger... urlare per uno zombie!!-
Esclamai
fra una risata e l'altra. Il "coraggioso" Joe mi
tirò una cuscinata, che schivai per un soffio.
Stavo
per contraccambiare, quando un rumore proveniente dal piano di sopra,
ci fece sobbalzare.
Ci
guardammo, un pò impauriti.
Il
rumore continuava.
Sarebbe
stata una cosa normale, se in casa ci fosse stato qualcuno oltre a
noi... ma purtroppo non c'era nessuno.
-La
serata adatta eh... -
Sussurrai
non riuscendo ad utilizzare un tono di voce normale.
30
ottobre. Notte di Halloween.
Eravamo
io e Danger, chiamato anche Joe Jonas, a casa mia. Kevin era con la sua
ragazza, a dicembre moglie, e Nick era rimasto a casa con i suoi.
Avevamo deciso di guardare un film horror, tanto per ridere un
pò. Adoravamo vedere i film insieme, soprattutto quelli di
paura perchè avevamo la stessa ironia.
Facevamo battute per tutto il film. Anche se in questo caso Joe aveva
avuto paura.
-Demi...
che ne dici? Andiamo a vedere? -
Chiese
guardandomi. Io annuii, ansiosa. I rumori persistevano.
Ci
alzammo dal divano e io mi diressi verso le scale.
Le
scale... un brivido mi scese lungo la schiena. In tutti i film horror
che si rispetti ci sono sempre e ripeto sempre le
scale!
Mi
girai verso Joe, visto che ancora non era accanto a me e per un secondo
dimenticai la paura.
Al
suo posto venne la certezza di avere un amico stupido...
Il
famigerato cantante stava venendo verso di me, con un pupazzo a forma
di cane in mano, preso chissà dove.
-E
di grazia... si può sapere cosa ci faresti con un cagnolino?-
Lui
sorrise furbescamente.
-Lo
tiro a chiunque stia interrompendo la nostra serata-
Esclamò
dandomi un bacio sulla guancia, per poi iniziare a salire le scale,
lentamente.
Sentii
le guancie scaldarsi. Sperai con tutto il cuore che Joe non l'avesse
visto.
Lui, Kev e Nick erano i miei migliori amici, ma non so
perchè quando Joe mi toccava, arrossivo e il mio cuore
iniziava a battere velocemente.
Scossi
la testa incredula per quello che stava pensando e lo seguii. Arrivati
al piano di sopra, capimmo che quei rumori provenivano da camera mia.
Stavamo
per entrare, quando Danger si girò a guardarmi.
-Non
è che mi vuoi fare uno scherzo?-
Lo
guardai incredula. E' vero che sono un'attrice, ma non così
brava da fingere il terrore che avevo stampato in faccia.
-Joseph!
Smettila di dire stupidaggini e apri!-
Esclamai
spingendolo forse un pò troppo forte perchè
spalancò la porta semiaperta con la spalla, finendo in
camera.
-Joe!!-
mi precipitai nella stanza da letto. Se c'era qualche mostro, o
più probabilmente un ladro, lo avevo già
condannato a morte sicura.
Accesi la luce e lo trovai a terra che si lamentava, con il pupazzo in
mano.
Sorrisi per poi guardarmi subito attorno, alla ricerca della fonte del
rumore.
Non appena vidi cos'era iniziai a ridere come una scema.
Tutto
quello spavento per la mia chitarra!
Involontariamente
l'avevo appoggiata male e ora batteva contro il muro.
Non appena se ne accorse anche Danger, si alzò di scatto e
mi si avvicinò serio.
-Cioè
mi hai fatto prendere un accidente per una chitarra?...-
Oddio...
indietreggiai, pronta alla fuga.
-Ma
io non lo sapevo... non nè avevo idea...-
-E'
meglio per te se scappi e anche molto velocemente...-
Iniziai
a correre per casa, seguita da un Jonas psicopatico. Ovviamente lui era
molto più veloce di me.
Stava
per afferrarmi in soggiorno, quando all'improvviso diventò
tutto buio.
-Aaaaaahhhh-
Questa
volta ero stata io a urlare. Finii con un tonfo sordo sul tappetto, per
essere subito schiacciata dal peso piuma di Joe.
-Ahi!!!-
urlai dandogli una gomitata, involontariamente. Joe si
spostò da sopra di me e io ringraziai il cielo che fosse
tutto buio.
Sentivo le guance andare a fuoco. Cercai di guardarmi intorno, ma non
si vedeva assolutamente niente.
-Joe
mi sa che è saltata la corrente! Te hai il cellulare in
tasca? Cosi mi fai luce mentre io cerco il contatore.-
Silenzio.
Nessuna risposta. Il cuore iniziò a battermi più
forte.
-Dai
stupido rispondimi!- niente -JOSEPH ADAM JONAS-
Una
risata non molto lontana da me interruppe l'odioso silenzio.
Improvvisamente Joe accese il cellulare e se lo mise sotto al viso,
dandogli un'aria spettrale.
-Io
ti ammazzo!-
Urlai
scagliandomi contro di lui. Purtroppo fu più veloce di me e
facendomi finire distesa sul pavimento, iniziò a farmi il
solletico.
Volevo allungarmi per strozzarlo, e credetemi lo avrei fatto, ma non
riuscivo a muovermi.
L'unica cosa che ci illuminava era il cellulare dello stupido, finito
per terra accanto a noi.
Non vedevo benissimo i suoi lineamenti, ma più o meno
riuscivo a delineare il suo viso.
Il suo bellissimo viso. Le mie risate, per colpa del solletico,
aumentarono quando mi resi conto di quello che stava pensando.
Non potevo assolutamente pensare quelle cose del mio migliore amico.
Non
dovevo...
Dopo
poco finalmente smise di farmi il solletico. Continuai a ridere per un
pò.
-Te..
te... TE la farò pagare!-
Sussurrai,
non riuscendo a parlare con tono di voce normale. La pancia mi doleva
per via del troppo ridere.
-Uuuuuuuh
che paura!!- stava sorridendo. Quando ero andata verso Danger, lui era
finito sopra di me.
Così,
in quel momento ci trovavamo a pochi centimetri di distanza.
All'improvviso
diventò serio, ma il suo sguardo sembrava dolce.
Dolce?
-Joe?-
Non
capivo cosa stava facendo. Si avvicinava sempre di più. Il
suo sguardo si spostò più in basso.
Perchè
stava fissando la mia bocca?
Un
brivido mi corse lungo la schiena.
-Si?-
Sussurrò
come risposta, prima di sfiorare impercettibilmente le mie labbra.
Sussultai al tocco e forse per questo motivo lui si ritrasse
immediatamente.
-Demi
scusa io... non volevo... -
Era
agitato. Molto agitato. Non capirò mai dove presi il
coraggio, nè come feci, ma lo attirai a me e lo baciai.
Sgranò
gli occhi stupito, per poi sorridere contro le mie labbra e ricambiare
il bacio.
Sentii il mio cuore accellerare e mi stupii che non scoppiasse.
Se il mio cuore stava per esplodere, il mio cervello era proprio
partito.
In
quel momento contava solo lui. Fu un bacio dolce, bellissimo...
-Demi!!-
Mi
alzai di scatto, dando una testata a Joe. La porta si aprì
ed entrò mio padre.
-Perchè
è tutto buio?- esclamò andando verso il contatore
e riaccendendo la luce.
Si girò verso di noi e ci guardò sospettoso,
anche per via delle nostre facce che potevano essere benissimo
scambiate per pomodori.
-Papà
ciao! E' andata via la luce e stavamo andando ad accenderla- Dissi -ma
hai fatto prima te!-
Andai
verso di lui, cercando di mascherare il mio imbarazzo. Lo abbracciai
cercando di perdere tempo, per far passare il rossore.
-Mi
sa che ora è meglio che vada a casa.- annunciò
Joe prendendo il giacchetto e dirigendosi verso di noi
-Arrivederci
signor Lovato-
Gli
strinse la mano e lo accompagnai all'uscita.
Socchiusi la porta d'ingresso per non essere vista da papà e
rimanemmo nel vialetto, in silenzio.
Non sapevo cosa dirgli.
Non
sapevo cosa aveva significato per lui quel bacio...
-Demi...-
alzai gli occhi, aspettando che continuasse il discorso.
-Ecco
io non so per te come è stato ma per me è
stato... stupendo...-
Sgranai
gli occhi incredula. Come era possibile che uno dei cantanti
più desiderati dalle ragazze si interessasse a me?
E'
vero che era il mio migliore amico ma era comunque... strano.
Lo abbracciai e quando sentii le sue braccia avvolgermi, chiusi gli
occhi.
Rimanemmo per un pò così ignari dello scorrere
del tempo, fino a quando mio padre non mi chiamò da dentro
casa.
Ci
staccammo di malavoglia.
-Devo
andare piccola. Sennò tuo padre mi uccide.-
Sorridemmo
entrambi. Mi dette un bacio a fior di labbra, per poi sparire nel buio
della notte salutandomi con la mano.
Mi
detti un pizzicotto per essere certa di essere sveglia mentre entravo
in casa ridendo.
Ora
si che era tutto perfetto...
|