prologo 1
ciao
a tutti...sono tornata con una nuova storia...ovviamente ispirata dalla
saga "Twilight"...ovviamente dico perchè ormai i vampiri sono la
mia ossessione...
bene...spero che angelica e damon siano di vostro gradimento..io
personalmente li adoro..anzi.. LO adoro!!buona lettura...e recensite
pleaseeee
PROLOGO - OCCHI DA PREDATORE
Quegli occhi. Occhi
da predatore. Occhi che incutono timore. Occhi che ti scatenano dentro
la sensazione del sublime. Ti attirano, ti vuoi avvicinare, ma
inconsciamente sai che sono un pericolo. Un pericolo per la tua stessa
vita. Occhi che vedo ormai tutte le notti. Occhi che sogno in piena
notte, occhi che mi perseguitano di giorno. Occhi che ho rivisto solo
una volta e che mi mancano incredibilmente. Occhi da predatore.
Lo sguardo di Angelica vagava fuori delle enormi vetrate della
biblioteca. Davanti aveva quasi una decina di volumi riguardanti le
figure mitologiche che amava di più: vampiri. Miti che da secoli
apparivano in tutte le letterature, e che ultimamente apparivano in
libri di successo e film che rendevano quasi possibile l’incontro
con loro. Vampiri vegetariani che vivono assurde storie romantiche in
pieno stile shakespeariano. E Angelica ci sperava in un incontro del
genere. Sapeva che lo sconosciuto che l’aveva fissata con occhi
di ghiaccio qualche sera prima a una festa era uno di loro...
-Un… vampiro…- sussurrò. E l’idea la affascinava anziché terrorizzarla.
Sudore. Odori acri, profumo di vite
pulsanti. Sapori pungenti, esotici, reali e tangenti. Profumi freschi e
aliti caldi. Profumi preziosi che coprono il vero sapore della pelle.
Il sapore del sangue.
La musica era ad alto volume e i corpi sudati si dimenavano a ritmo di
musica house. Fermo in un angolo della sala, Damon scrutava tra la
folla alla ricerca di odore in particolare. Di quell’odore. Gli
arrivavano zaffate di profumi di giovani donne. Profumi di ragazzi in
tiro. Odori di pelle accaldata e sudata. Ma non sentiva niente.
-Quel dannato profumo!- ringhiò tra i denti. Era da una
settimana che cercava quello stesso odore. Quel viso nel buio. Quel
profumo unico, che aveva sentito solo due volte nella sua non vita e
che per quanto lo attirasse, non voleva più percepire. Un odore
che aveva acceso in lui un desiderio incredibile, che non aveva a che
fare con il puro nutrimento. Se avesse avuto ancora un cuore pulsante,
forse questo avrebbe accelerato i battiti a più non posso. Ma il
nodo alla gola lo aveva avuto e non gli era ancora passata quella
sensazione di straniamento che aveva provato nel guardarla tra le luci
psichedeliche di quella stessa sala. Quegli occhi, verdi come una
foresta rigogliosa, puntati nei suoi, non poteva dimenticarli. In tre
secoli gli era capitato solo un altro episodio simile.
-Dalila…- Quel nome pronunciato come una preghiera e una
maledizione era ancora una ferita aperta nel suo cuore. Un nome che non
avrebbe mai dimenticato. Il nome del suo creatore. Anzi, la sua
creatrice.
Italia 1700
-Vorrei rivedervi, madame. La mia vita ha un altro sapore accanto a voi.-
-Oh, ma la tua vita ha già un ottimo sapore, mio caro.- Rispose sorridendo la donna nuda che giaceva accanto al conte.
-Non giocate con i miei sentimenti, io so per certo di amarvi con tutto l’ardore di cui sono capace.-
La donna rise ancora. -Sapessi quante
volte giovani uomini come te mi hanno detto la stessa cosa dopo qualche
carezza e baci arrendevoli. Ormai sono stanca di queste continue
lusinghe. Siete tutti simili e riuscite a ripetere sempre le stesse
sciocchezze per ottenere un unico scopo.-
-È qui che vi sbagliate
madame, io non sono simile agli altri uomini. Io vi adoro, non vi
desidero solamente. Per voi potrei fare qualunque cosa se me la
chiedeste.-
-Anche questa è una frase che
ho udito diverse volte e rispondo sempre nel medesimo modo:
sacrificheresti la tua vita per me? Rinunceresti al tuo cuore? Saresti
pronto a rinunciare alla tua anima? A vivere una non vita?- Un ghigno
malefico si disegnò sulla sua bocca rossa e perfetta anche senza
belletto.
-Non credo di capirvi, madame, ma sì, credo che potrei rinunciare a tutto se voi me lo chiedeste.-
-Mio caro Angelo, io non ti sto
chiedendo di rinunciare a tutto. Non ti chiedo di darmi i tuoi soldi,
di darmi il tuo titolo, il tuo castello o i tuoi onori. Io ti sto
chiedendo di rinunciare alla tua stessa vita per questo amore che dici
di provare per me.-
-Credo che per voi sarei pronto a
dare via la mia anima, se questo servisse per avervi sempre, per vivere
con voi alla luce del sole e non solo sotto queste coltri di lenzuola.-
-La luce del sole, dici…
È così importante per te? Non potresti rinunciarvi, per
me?- Chiese la donna con aria quasi malinconica.
-Sì, rinuncerei anche a
questo, se voi me lo chiedeste in cambio del vostro amore, in cambio
della vostra fedeltà. Potrei vivere solo di queste ore notturne
che voi mi dedicate.-
-Angelo, Angelo… Sei
così giovane… Eppure, tu stesso mi hai dato il permesso
di fare ciò che desidero da molto tempo.- La donna coprì
il corpo nudo del giovane con il proprio e con un solo e velocissimo
movimento ne addentò il collo muscoloso. Il sangue le
solleticò il palato e una rauca risata uscì dalla sua
candida gola piena del nettare che costituiva il suo nutrimento, mentre
Angelo ripeteva agonizzante il suo nome.
-Dalila… Dalila…Dal…- Poi, il nulla.
|