ti fa sembrare gay seconda parte
Ed
ecco la fine di questa breve storia, spero che vi sia piaciuta, se vi
andrà di lasciare un commentino ne sarò felice!
Questo capitolo è dal punto di vista di Seifer.
Ti fa
sembrare gay
Seconda
parte
-Dice che è gay!-
-E l'hai scoperto solo ora?-
-Ma ero l'unico a non saperlo?-
-Così sembra.-
Seifer Almasy smise per un attimo di assillare i suoi due subordinati,
improvvisamente sospettoso.
Odiava essere un passo indietro qualcun altro e quella situazione lo
stava facendo sentire esattamente così: i due ragazzi
avevano
accolto la "sconvolgente notizia" senza neppure alzare le sopracciglia,
come se si trattasse di qualcosa di tanto noto da essere quasi ovvio.
E cavoli, non era da lui essere l'ultimo a scoprire qualcosa.
C'era però anche un'altra cosa che negli ultimi secondi gli
stava dando fastidio: aveva colto uno sguardo, un'ombra di
complicità tra quei due che aveva avuto sul suo istinto lo
stesso impatto di una sirena d'allarme sparata a trenta centimetri dal
suo orecchio.
-Perché siete così calmi? Mi sfugge per caso
qualcos'altro?-
Fujin lanciò un'occhiata divertita al superiore, un mezzo
sorriso a tirare le sue labbra pallide.
Dal canto suo, Rajin si grattò la testa spostandosi
all'indietro, appoggiandosi contro la spalliera della panca,
guardandolo in faccia.
-Beh, rispondi ad una domanda: com'è stata l'ultima
settimana?-
-Un inferno.-
-A parte il fatto che non ti sei potuto allenare.-
-E come faccio a non considerarlo?-
Seifer Almasy non era conosciuto propriamente per la propria pazienza e
quella
discussione, che sì, aveva voluto cominciare lui, si stava
rivelando snervante, in buona parte a causa del "dire e non dire" di
quelli che si dicevano suoi amici.
Fujin scrollò le spalle in silenzio, lo sguardo nuovamente
sul
proprio lavoro mentre con una mano indicava al compagno che non c'era
nulla da fare.
Rajin non poté che annuire e sospirare prima di voltarsi con
un'espressione che fece venire al quasi Seed la tentazione di dargli
uno scappellotto.
-Ci arriverai, non preoccuparti.-
Forse per impedirsi di uccidere uno dei membri del proprio comitato,
più perché era difficile trovarne altri che per
altro,
Seifer lasciò l'aula dove si trovavano, prendendo a
camminare
nervoso per i corridoi del Garden, le mani sprofondate nelle tasche
dello spolverino, l'espressione corrucciata.
Stava per svoltare un angolo quando vide in un corridoio laterale il
"gallinaccio" che per l'intera settimana l'aveva tampinato. Un ghigno
sorse sulle sue labbra mentre si convinceva di aver trovato un metodo
antistress. Tuttavia presto si accorse del piccolo particolare che il
ragazzo era impegnato in una conversazione con un altro studente.
Si bloccò di botto, serio in viso, semi nascosto dietro
l'angolo del muro.
Ed in effetti non sapeva nemmeno lui perché ma quella era
l'unica cosa che gli era venuta in mente di fare: stare in silenzio ad
osservarli.
Zell stava ridendo, grattandosi la testa.
Anche l'altro ragazzo rideva.
Da dov'era però non riusciva a capire di cosa stessero
parlando.
I due ragazzi si salutarono e lo studente più giovane si
allontanò lasciando da solo Zell che subito ne
approfittò per riprendere a fare stretching.
Seifer Almasy non sapeva neppure lui perché si fosse fermato
ad osservarli.
Aveva una vaga idea che fosse per via di ciò che aveva
scoperto
la sera prima, ma nonostante tutto c'era una cosa che ancor di
più in quel momento stava debilitando i suoi neuroni.
Stava fissando da due minuti buoni il culo di Zell.
Perdendo la pazienza anche con se stesso si schiaffò una
mano in
faccia, dicendosi che va bene sapere da anni di essere gay, ma magari
poteva evitare di fissare proprio il posteriore del gallinaccio.
Zell stava andando verso l'ascensore, diretto forse verso il piano
inferiore, quando le porte automatiche si aprirono, lasciando uscire un
trafelato Nida con le braccia piene di fogli che andò a
sbattere
contro al bersaglio del giorno.
Cadendoci sopra in un gran svolazzare di carta bianca.
Fu allora che Seifer lasciò il proprio rifugio,
ché a
chiamarlo "nascondiglio" avrebbe ucciso, e ruggendo la propria
disapprovazione si avvicinò ai due, aggraffando Nida per la
divisa e tirandolo in piedi, quasi facendolo volare via prima di
fissarlo con un inconfondibile istinto omicida.
Inutile dire che il ragazzo si fece veramente molto piccolo davanti a
lui. Per lo meno finché Zell non si rialzò per
proprio
conto, apostrofandolo alle spalle, portando lo studente più
anziano a voltarsi.
-Ehi, Seifer: vacci piano!-
La lunga occhiata che gli lanciò allora fu un esame molto
accurato: comprendeva tutto, dalla posizione in fondo rilassata che
dimostrava come non lo temesse, ai vestiti larghi che non celavano la
muscolatura potente, al viso che, sì, in fondo era
piacevole, al
tatuaggio strano che testimoniava che lui non aveva paura di non stare
alle regole al momento opportuno. E se proprio doveva dirlo c'era anche
quella fissa di proteggere i più deboli, di essere "giusto".
Con una mezza imprecazione Seifer lasciò inconsciamente il
bavero di Nida, comprendendo che ciò che c'era stato in
quella
settimana -a parte naturalmente l'assoluta mancanza di allenamenti- era
stato avere Zell appresso.
Ma ancora non riusciva a capire cosa potesse c'entrare questo
particolare col fatto che stava dicendo a quei due che il gallinaccio
era gay.
E così, nuovamente immerso nei suoi pensieri,
affondò
ancora le mani nelle tasche e lasciò quel corridoio senza
neppure ascoltare le urla irritate di Zell alle sue spalle e ignorando
persino il preciso rumore del gesto maleducato che questo doveva
avergli fatto.
La mensa del Garden era sempre molto affollata all'ora di pranzo e quel
giorno non faceva eccezione.
Il fan club della professoressa Trepe si lagnava se possibile in modo
ancor più rumoroso del solito. Per questo Fujin si era
alzata
poco prima, uno sguardo semi omicida negli occhi, ed ora già
il
livello delle chiacchiere si era decisamente abbassato.
Seifer era seduto affianco a Raijin al tavolino, teneva la caviglia
della gamba destra sulla gamba sinistra e lasciava penzolare il braccio
dietro la spalliera della sedia di alluminio in una posizione rilassata
che in realtà poco si addiceva al suo essere uno studente
anziano e ben si adattava invece col sorriso di scherno che rivolgeva
agli studenti in perfetta uniforme attorno a lui.
Improvvisamente una fastidiosa macchia blu e rossa attrasse la sua
attenzione: Zell era entrato in mensa di corsa, precipitandosi al
bancone.
Si fermò ansimando davanti alla signora dei panini,
aggrappandosi con un braccio al ripiano di legno.
Seifer ridacchiò sentendo prima che i panini erano finiti e
poi i disperati lamenti del ragazzo.
Con un sorriso lo osservò andare via mogio mogio ma presto
il
suo sorriso scomparve, per la precisione quando Irvine diede a Zell una
pacca sulla spalla porgendogli un panino.
Così, mentre il ragazzo aggranfiava quasi con le lacrime
agli
occhi il suo cibo adorato e Irvine sorrideva facendo il finto modesto
ad uso e consumo delle signore della mensa e delle ragazze presenti in
sala, Seifer scattò in piedi, furibondo.
Stava quasi per andare verso quei due quando la voce fredda e quasi
inudibile di Fujin lo colse alle spalle.
-Che fai?-
Il ragazzo si voltò verso la compagna indicando con una mano
i
due giovani, pronto a dire qualcosa di acido che però
stranamente non si decideva ad uscire dalle labbra.
Labbra che si richiusero senza che un solo fiato ne fosse uscito quando
vide i sorrisi sulle labbra dei suoi due compagni.
-Che vi prende ora?-
-E tu, l'hai capito cosa prende a te ora?-
Seifer rimase fermo tre secondi, sbarrando gli occhi, comprendendo
infine quel che gli altri non gli avevano voluto dire prima.
Serrò le labbra tornando a guardare Zell ora seduto per
terra
davanti al banco della mensa intento a mangiare felice il proprio
panino.
"Mi piace il gallinaccio?"
Seifer Almasy era sull'orlo di una crisi di nervi, da che aveva capito
di essersi preso una cotta per quell'idiota guantato aveva preso a
pedinarlo, ignorando le rassicurazioni dei suoi due colleghi e volendo
assicurarsi di persona di poter avere qualche chance col pugile;
così aveva non solo scoperto che se lasciato a se stesso
l'altro
non faceva che allenarsi e studiare ma anche che aveva la tendenza a
notare subito di essere osservato... Motivo per il quale a furia di
voltarsi di scatto Zell stava rischiando un torcicollo da record.
Era quasi l'ora del coprifuoco e Zell si stava dirigendo verso la
propria stanza, seguito da un cupo ragazzo immerso nel disgusto per
l'essersi fatto fregare da un così bravo ragazzo, quando
improvvisamente fu fermato davanti alla propria porta da un Seed che
aveva l'aria di averlo aspettato lì fermo per parecchio.
Dietro l'angolo, Seifer osservava la scena in muto, guardando Zell
arrossire e grattarsi la testa, gesticolare e avere l'aria di voler
entrare nella propria stanza da solo al più presto, e il
Seed a
lui sconosciuto gesticolare animatamente ed infine scoppiare ad urla
semi isteriche.
E sebbene finalmente Seifer potesse sentire cosa il tizio stesse
dicendo -frasi smielate sulla cattiveria morale di chi non ricambia i
sentimenti- ciò che lo rese più felice fu lo
sguardo
completamente scioccato che Zell lanciava al ragazzo in questione. In
effetti sembrava un po' ebete ma almeno lo shock poteva significare che
lui non fosse tipo da scenate lamentose per questioni "romantiche".
Diciamocelo: era già qualcosa.
Fu quando il ragazzo si avvicinò a meno di mezzo metro da
Zell
che Seifer perse il controllo del proprio corpo, ritrovandosi senza
nemmeno accorgersene davanti al gallinaccio e con un pugno in
collisione con lo zigomo del Seed esagitato.
Seed che volò sul pavimento con un gemito.
Prima che potesse abbassare il braccio, Zell lo afferrò per
il
polso, impedendogli di afferrare il gunblade o di riprendere a
picchiare l'altro a mani nude, lo sguardo a metà tra il
preoccupato e lo sconcertato.
Ma Seifer si scrollò presto di dosso la sua mano
afferrandolo
lui stesso per le spalle e sbattendolo contro il muro del corridoio.
In effetti il bacio non era stato preventivamente considerato ma, dopo
che il corpo di Zell aveva cozzato contro la parete, Seifer aveva
scoperto che tra lo slancio e l'aspetto invitante di quelle labbra rosa
proprio non poteva fare a meno di volerci poggiare sopra le proprie.
Così, mentre Seifer premeva le labbra su quelle dell'altro
ragazzo e Zell non si opponeva alla vicinanza sempre più
marcata
tra i loro corpi, le mani del vecchio Cavaliere della Strega non
mollavano la presa dalle spalle del giovane.
Seifer si staccò lentamente da quella bocca ancora troppo
invitante e prima che qualche parola cretina potesse rovinare il
momento decise di mettere in chiaro un paio di cose.
-Ora fai silenzio o finirò per odiare me stesso per il fatto
di amarti.-
Frase abbastanza concisa ma che fece comunque arrossire Zell. Che in
ogni caso reagì abbastanza bene alla rivelazione e
all'ordine,
forse ripromettendosi di pensarci più tardi.
Così esibì la sua migliore espressione
corrucciata.
-E di quello che ne facciamo? Lo lasciamo lì steso?-
-Ce ne occupiamo noi!-
I due ragazzi si voltarono, scoprendo così alle spalle di
Seifer
Rajin e Fujin. I due si misero per un attimo sull'attenti prima di
afferrare ognuno un polso del Seed e trascinarlo via lungo il corridoio
sotto gli sguardi attoniti di loro due.
-Da quanto tempo erano lì?-
-Boh.-
Seifer Almasy chiuse gli occhi, sentendosi sull'orlo di una pronta
crisi di nervi.
-Stavo dicendo...-
Fu la voce calma di Zell a rispondergli.
-Che devo stare zitto?-
E forse fu il capire di essere stato ascoltato con attenzione che
più sorprese Seifer, cambiando il suo umore, come
testimoniato
dal ghigno che sorse sul suo viso.
-Beh, magari zitto zitto no...-
Fine...
O no?
Eccoci qua,
questa è stata la mia prima Seifer x Zell, spero di non
essere andata ooc!
Grazie a
lenu88 e a Giulia_chan per aver commentato la storia.
Lenu: Quel disegno
mi ha lasciata seriamente sotto shock! XD In effetti sai, non avevo
fatto caso che farlo vestire da sirena fosse crossdressing, era
semplicemente venuto così!
Ma sono
contenta che il capitolo ti fosse piaciuto, a presto! Baci!
Giulia_chan: Zell
è pieno di risorse! Ma anche Seifer non scherza! ** Spero ti
sia divertita anche con questo capitolo finale, bye bye!
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