La visita

di Diana924
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NB: le seguenti conclusioni sono espresse a carattere personale, chiudono ogni storia del ciclo "Regine ed Amanti", e se ci sono commenti o rimostranze sono ben lieta di sentirli.

Alla fine inserisco la bibliografia dei libri che ho utilizzato per poter scrivere questa storia.

Le opinioni sonoa  carattere eprsonale, maturate dopo una ricerca, accurata quanto mi è stato possibile.

Luise de la Vallière, duchessa del Vaujuors morì nel 1710, nel monastero della Visitazione di Chaillot, dove si era rinchiusa più di trent’anni prima.  Alla sua morte il ducato de la Vallière fu ereditato dalla sua unica figlia, Maria Anna di Borbone, principessa di Conti. Questa morì nel 1739 di un tumore, all’età di settanta tre anni. La leggenda romantica di Luise continuò a lungo, due secoli dopo, Gustave Flaubert nel suo capolavoro “ Madame Bovary ” scrisse: “ nell’orgoglio della sua devozione, Emma si paragonava alle grandi dame di un tempo, delle quali aveva sognato la gloria in un ritratto della signora La Vallière; quelle dame che, trascinando con tanta maestà lo strascico pieno di fronzoli delle loro lunghe vesti, si ritiravano negli eremi per spandere ai piedi di Cristo tutte le lacrime di un cuore ferito dalla vita ”.

A farla assurgere al ruolo d’eroina romantica ci avrebbe però pensato Alexander Dumas padre, che nel suo ultimo libro della “ Trilogia dei moschettieri ”, “ Il visconte di Bragelonne ”, ci parla dell’inizio della relazione tra Luigi XIV e Luise. Luise amava davvero il Re o era solo un’opportunista? Oggi, come ieri, si è portati a credere di più alla prima che non alla seconda. La prova di ciò è nel fatto che Luise non pretese mai nulla per se o per la propria famiglia. Lo stesso ducato del Vaujours, donatole dal Re nel 1667 fu un’iniziativa di Luigi XIV, volta anche a legittimare i suoi figli illegittimi, Maria Anna e Luigi di Borbone. I due bambini, all’epoca della monacazione di Luise avevano rispettivamente nove ed otto anni, furono affidati alle cure d’Elisabetta Carlotta, duchessa d’Orleans. Questo non impedì al giovane di farsi coinvolgere dal cavaliere d’Effiat, amante del duca d’Orleans, ad entrare in una setta omosessuale. Lo scandalo provocò la sua cacciata all’età di 14 anni dalla Corte e la morte a 16. Diversamente dal mio racconto non fu Colbert a dare la notizia della morte del conte a Luise, ora divenuta suor Luisa della Misericordia, ma il vescovo Bousset, famoso per le sue orazioni funebri. Luise fu quasi certo una delle due donne che Luigi amò davvero, l’altra fu Maria Mancini, nipote del cardinale Giulio Mazzarino.

Luise fu la penultima fra le amanti regali a portare il cilicio, indossato per sette anni, l’ultima fu la famosa Madame de Mailly, prima amante di Luigi XV, che seguì il percorso di Luise in tutti i punti. Madame de Montespan morì nel 1707, lontana dalla Corte che un tempo l’aveva adorata. La sua caduta coincise con l’ascesa di Françoise de Maintenon, ultima amante e moglie segreta di Luigi XIV. Ironia della sorte mentre ai figli di Athenais e di Luigi XIV venne proibito di portare il lutto, erano figli di un doppio adulterio considerato gravissimo peccato per la Chiesa, a Maria Anna venne concesso questo privilegio, in quanto frutto del solo adulterio e del Re e della condizione di penitente di sua madre Luise, da lei chiamata belle maman.

 

Bibliografia:

-Antonia Fraser-Gli amori del re Sole

-Guido Gerosa- Il re Sole

-Max Gallo- Re Sole

-Alexander Dumas padre- Il visconte di Bragelonne

-Gustave Flaubert- Madame Bovary





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