My
sweet Murderer
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Mio
dolce assassino
«Perché
continuate a cercare la sua compagnia, dopo ciò che vi ha
fatto? Voi
vi ostinate a versare il vostro sangue lasciando che il vostro
carnefice possa abbeverarsene e sopravvivere, perseverando
nell'intento di distruggere tutto ciò che le è
caro! Eravate
felice, prima del suo arrivo. Perché seguitate a buttare la
vostra
anima nelle fiamme demoniache di Heatcliff, signora Linton?»
«Taci
Elena! Tu non sai di cosa parli.»
Caterina
fissò la domestica con sguardo di ammonimento, contrariata.
«So,
signora, che non c'è più pace in questa casa da
quando quel demonio
vi ha messo piede»
«Hai
ragione, Elena, hai detto bene: pace. Io ero in pace, non
felice.»
La
signora Linton si avvicinò allora alla finestra, scrutando
l'orizzonte come se da quelle alture le parole giuste da dire le
potessero essere rivelate.
«E
che
differenza vi è, signora, fra l'una e l'altra
cosa?»
«La
differenza, Nelly, è che io stessa distruggerei la mia anima
con le
mie mani, se questa non fosse già in suo
possesso: e allora,
quale enorme rimpianto sarebbe per me vedere quanto dolore mi sarei
procurata io stessa! Eppure Elena, sapere che sia Heatcliff colui che
mi degrada, la fonte di tutte le mie agonie, oh, è di enorme
sollievo per me. Posso odiarlo per ciò che mi fa, e posso
amarlo
perché quelle quelle colpe che io gli rinfaccio senza di lui
sporcherebbero le mie mani. Non potrei sopportare
di essere io
la causa dei miei mali: ma essere uccisa da lui, è la pena
più
dolce e crudele che mi si possa infliggere! Egli con una mano
sorregge una spada puntata dritta al mio cuore, e con l'altra distesa
mi carezza il volto! Ed io Elena, spingerei di mia volontà
il mio
petto contro la spada, trapasserei le mie stesse carni pur di
avvicinarmi a Heatcliff, senza esitazioni. Anzi; spingerei tanto
più
a fondo quanto la distanza fra noi due diminuirebbe. E allora, quale
felicità sarebbe per me morire per mano sua fra le sue
braccia!
Lascerei che il mio cuore perisse, purché sia lui a
ucciderlo:
poiché sono in lui stesso che i miei sentimenti trovano
dimora. Così
che quando l'ultima goccia del mio sangue sarà versata ai
suoi
piedi, questi non morranno: ed io sarò sempre con lui. Pace!
Cosa
potrei farmene io della pace, quando posso avere vita eterna tra le
fiamme del cuore di lui?»
«
Sono
parole infernali quelle che dite! Se solo il padrone la sentisse, ne
morirebbe»
Ma
la signora Linton non la stava più ascoltando: continuava a
scrutare
fuori dalla finestra,
e
ogni tanto mormorava un flebile :
«Vieni
amore mio! Mio assassino, mia dolce dannazione! Vieni e uccidimi con
le tue mani!»
Elena
uscì allora dalla stanza, scuotendo il capo;
chissà se in quella
casa ci sarebbe mai stata un po' di sana normalità...
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Una
piccola gita nei sentimenti di Caterina, uno sguardo discreto su
quell'inferno/paradiso di cui solo Cathy e Heatcliff fanno parte. Spero
vivamente che questa breve shot vi abbia suscitato qualcosa;
è nata di getto, prima ancora che finissi di leggere il
libro (anche se mancavano pochissime pagine), ma gli sono affezionata.
Siate pure spietati nei commenti, scrivetemi anche solo per criticarmi!
Ogni tipo di recensione è ben accetta :)
Come
sempre, un bacione a chiunque recensirà, o
leggerà soltanto. Grazie :)
Alla
prossima!
___Kairi___
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