Maybe one day
Note: Scritta
per la BDT prompt. 043.
diamante
Disclaimer: i
personaggi non mi appartengono ma sono dei rispettivi
autori. La storia è scritta senza scopo di lucro.
Maybe
one day
Chakotay
osservò ancora un poco sorpreso la gemma che
l’ambasciatrice kortiana gli aveva donato come regalo
personale. Il Comandante aveva fatto del suo meglio per sembrare il
più possibile professionale, ma l’aliena aveva
dimostrato di provare una sorta di piccolo interessamento romantico per
lui. Ciò lo aveva lusingato: anche se i kortiani erano
tutt’altro che sessualmente appetibili, almeno per un umano
come lui, la loro gentilezza e il loro spirito arguto supplivano
ampiamente alle loro carenze estetiche. Chakotay dovette ammettere che
si era divertito durante quella missione e che aveva finito per trovare
la compagnia dell’ambasciatrice alquanto piacevole e
stimolante. Ed ora scrutava il diamante che lei gli aveva regalato: era
una gemma strepitosa per purezza e grandezza, brillava come una piccola
stella nella sua mano e Chakotay sapeva esattamente cosa ne avrebbe
fatto. Sorrise e con un piccolo fremito nel cuore immaginò
la reazione di Kathryn quando le avrebbe dato il diamante, sapeva bene
che era prematuro ma già si figurava tutta la scena: una
passeggiata romantica al chiaro di luna lungo le rive del lago George,
lui l’avrebbe baciata dolcemente e poi le avrebbe regalato
l’anello. Le avrebbe fatto la sua proposta e Kathryn avrebbe
aperto la bocca sorpresa, infine gli avrebbe detto di si e si sarebbero
baciati ancora. Chakotay sospirò perso nel suo piccolo sogno
ad occhi aperti quando il comunicatore cinguettò:
- Janeway a Chakotay: siete
pronti per tornare sulla Voyager?
- Qui Chakotay: si Capitano, il tempo di
ultimare le ultime formalità.
- Bene, ci vediamo in sala tattica per
un aggiornamento. E Chakotay? Cercate di fare presto: ci siete mancati.
Janeway chiude.
Chakotay sogghignò mentre riponeva il diamante nella sua
bustina di un materiale simile al velluto. Sebbene Kathryn avesse usato
il plurale Chakotay sapeva benissimo chi fosse mancato a chi e aveva
potuto intuire anche la piccola nota d’urgenza nel tono
altrimenti freddo del Capitano. In quell’istante il suo volto
s’incupì mentre il sorriso che gli aveva allargato
le labbra fino a quel momento sbiadiva. C’erano momenti in
cui la speranza gli faceva fremere il cuore facendogli credere che
l’obbiettivo fosse a portata di mano, che non avrebbe dovuto
fare altro che allungare il braccio per cogliere la sua
opportunità. E poi c’erano giornate intere in cui
tutto gli sembrava vano, che quel momento non sarebbe arrivato mai e
l’impazienza s’impadroniva di lui facendogli
commettere passi falsi di cui si sarebbe poi pentito. Ci siete mancati,
mi sei mancato. Ma non oggi, Chakotay tornò a sorridere e
accarezzò il diamante nella tasca: prima o poi sarebbe
arrivato il loro momento. Chakotay ne era sicuro.
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