La Terza ed Ultima Volta

di Ella_Sella_Lella
(/viewuser.php?uid=61765)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La Terza e Ultima Volta







E allor che venne, inanellata il crine,

Cerere a Giasïon tutta amorosa,

E nel maggese, che il pesante aratro

Tre volte aperto avea, se gli concesse,

Giove, cui l'opra non fu ignota, uccise

Giasïon con la folgore affocata.









Quella fu la terza volta. E l’ultima.

Demetra si accovacciò sul petto di lui.

La terza volta.

Magari lui era veramente quello giusto.

“Demetra?”

Li chiese lui, con una voce dolce.

“Si?” rispose la dea.

“Mi ami?” chiese lui.

Demetra si sollevò per poterlo guardare, non rispose.

“Amami Demetra” mormorò lui, la dea rimase basita, “Ne ho bisogno!”.

Demetra rimase incantata.

Trattenne lacrime di gioia.

I suoi fratelli Zeus e Poseidone non gli avevano mai detto niente del genere.

Nessuno le aveva mai detto niente di simile.

“Si!” rispose la dea, abbracciandolo, “Certo Giasone!” mormorò in fine.

Si stesero di nuovo sul campo. Insieme e felici.

Demetra sorrise. Che finalmente avesse trovato lo sperato consorte?

Anzi più che sperato, giusto.

Si finalmente lo aveva trovato.

Il suo Giasone.

Il cielo si rabbuiò, “Che succede?” sussurrò Giasone.

Demetra fissò il cielo, pieno di nuvole scure. Come lacrime scese la pioggia.

Giasone cercò delle pelli con cui potevano coprirsi.

La dea rimase immobile.

Sapeva cosa sarebbe successo.

Lo sentiva.

“Giasone!” miagolò, l’uomo coprendola con una pelle le rispose: “Dimmi, Demetra!”

La dea delle messi, pianse, “Addio …” sussurrò.

Demetra sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta.

Il cielo tuonò, imperioso.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=499368