Caruso
Dal 2001 - l'anno del suo
esordio discografico - al 2010, Josh non aveva mai smesso di
viaggiare. Le brevi pause che si era concesso lo avevano sempre
portato a casa, dove erano sempre contenti di rivederlo: sua madre,
in particolare, approfittava delle sue brevi visite per viziarlo e
coccolarlo, come ogni donna costretta a non vedere uno dei propri
figli per molto tempo. Con
l'avvicinarsi del suo trentesimo compleanno, però, Josh aveva
iniziato a sentire la mancanza di una casa propria, di una famiglia
propria, di una donna che lo amasse incondizionatamente, e non per il
suo nome o per la sua popolarità. Proprio quando iniziava a
disperare, nella sua vita era arrivata Emma. Lei, con i suoi modi
bruschi e i suoi occhi color del mare, con le sue insicurezze, con i
suoi difetti, lo aveva stregato. Lei, senza tattiche, senza
strategie, aveva rapito il suo cuore. Lei lo aveva fatto innamorare
davvero per la prima volta. Si
erano incontrati a Venezia, e, complice un'incredibile serie di
coincidenze, si erano inseguiti un po' per tutta Italia. O meglio,
lui aveva inseguito lei. Lei era a caccia di fotografie, non di
spasimanti. Non era stato semplice farla capitolare: Emma sapeva
essere davvero testarda, e Josh aveva dovuto impegnarsi anima e corpo
per farle cogliere la profondità del suo sentimento. Ma ne era
valsa la pena: a Napoli, in una calda sera d'estate, lei aveva
accettato di essere baciata. Josh aveva immediatamente colto la magia
di quell'attimo. Da quel momento non si erano lasciati, come in ogni
favola che si rispetti. Ora,
a sei mesi di distanza da quel bacio, la favola continuava, più
meravigliosa che mai: Emma e Josh si erano sposati, e stavano
consumando la loro luna di miele nella città che li aveva
uniti.
Qui,
dove il mare luccica e tira forte il vento, su questa vecchia
terrazza davanti al golfo di Surriento...
Josh
allungò un braccio accanto a sé, tastando il vuoto.
Eppure quando si era addormentato, vale a dire un'ora prima al
massimo, era sicuro che Emma fosse lì. Alzò la testa,
si passò una mano tra i riccioli e fissò stranito il
posto vuoto alla sua sinistra. Poi, d'istinto, volse lo sguardo alla
terrazza. Emma, avvolta in una leggera vestaglia di seta, era
appoggiata alla balaustra. Josh la osservò per qualche
minuto, in silenzio. "Com'è possibile che diventi più
bella ogni volta che la guardo?" si chiese, senza abbassare lo
sguardo. Il vento le stava scompigliando un po' i corti capelli
castani, mentre i raggi della luna rimbalzavano sulla sua pelle,
gettando sprazzi di luce tutt'intorno. Senza fare rumore, Josh si
alzò e raggiunse colei che da circa otto ore poteva chiamare
sua moglie.
Ancora gli faceva impressione, se ci pensava. In pochi passi la
raggiunse e le coprì gli occhi con le mani. Lei sussultò.
"Pensavo dormissi." "Anch'io." Emma si
sforzò di sorridere, ma Josh notò una traccia umida
sulla sua guancia. Senza pensarci due volte, la cinse con le lunghe
braccia, stringendola a sé con tutto l'amore di cui era
capace.
...un uomo abbracciò
una ragazza dopo che aveva pianto, poi si schiarisce la voce e
ricomincia il canto...
"Siamo
sposati da otto ore e già ti sei pentita?" le sussurrò
piano, cercando di farla sorridere. Sul volto di lei parve sorgere
il sole. Scosse piano la testa. "Sono felice di averti
sposato." "E allora queste?" domandò lui,
passandole dolcemente il pollice sul viso, lì dove le lacrime
avevano tracciato un sentiero. "Non è niente"
mentì lei. Josh la strinse un po' di più a sé. "E'
solo che pensavo che...vivendo qui, non vedrai più così
spesso la tua famiglia. E pensavo anche...beh, insomma, non vorrei
rovinare il tuo rapporto con loro...e poi, con il tuo lavoro..." Josh
le appoggiò la testa sulla spalla, rivolgendola verso il
collo. Per avere solo ventun anni, quella ragazza era fin troppo
matura. La amava anche per questo. "Emma, io ti amo. Desidero
stare con te. La mia famiglia sei tu..."
Te
vojo bene assai, ma tanto tanto bene sai, è una catena
ormai che scioglie il sangue dint'e vene sai...
Emma
sospirò. "Lo so, Josh, ma...non dirmi che non ci pensi
mai, a quando vivevi negli Stati Uniti. Non dirmi che la tua famiglia
non ti manca." Josh spostò gli occhi sul mare,
perdendosi per qualche istante nei ricordi.
Vide
le luci in mezzo al mare, pensò alle notti là in
America, ma erano solo le lampare e la bianca scia di
un'elica... Sentì il dolore nella musica, s'alzò
dal pianoforte, quando vide la luna uscire da una nuvola, gli
sembrò più dolce anche la morte...
Su
questo, Emma aveva ragione. Gli Stati Uniti erano pur sempre la sua
patria, il luogo dov'era nato e cresciuto...ma ora era grande. A
trent'anni, aveva trovato la propria strada, la propria famiglia da
costruire. Il dove non era importante. Ciò che importava era
stare con Emma. "Hai ragione. A volte ci penso, e ho dei
ricordi fantastici. E la mia famiglia mi manca. Ma ormai sono
cresciuto, ho bisogno di vivere la mia vita. E la vita che ho scelto
è qui, con te. La mia vita sei tu." Nel pronunciare
quell'ultimo voto di amore eterno, Josh la guardò negli occhi.
Quell'incredibile azzurro, come sempre, lo lasciava senza parole. Da
quegli occhi così azzurri ebbe origine un'altra
lacrima.
Guardò negli
occhi la ragazza, quegli occhi verdi come il mare, poi
all'improvviso uscì una lacrima, e lui credette di
affogare...
"Non farmi
questo, ti prego. Non piangere. Amo il tuo sorriso." Emma
sorrise. "Piangevo per quello che hai detto." Josh le
accarezzò i capelli. "Non devi piangere ogni volta che
dico la verità." Con estrema delicatezza, le baciò
la fronte. Non c'erano parole per descrivere quanto l'amasse.
Te
vojo bene assai, ma tanto tanto bene sai, è una catena
ormai che scioglie il sangue dint'e vene sai...
Emma
aveva ragione. La sua casa, la sua famiglia, la sua terra: gli
mancava tutto. Ma per amore di lei, avrebbe imparato a conviverci. E
per quel che riguardava il lavoro... "Emma..." "Sì?" "Ho
parlato con Brian. Mi sono preso un anno di pausa." Emma lo
guardò interrogativa. "Puoi farlo?" Josh sorrise.
"Certo che posso farlo. Continuerò a lavorare per conto
mio, ma niente tour, niente concerti. Quest'anno lo voglio dedicare a
noi." "Perché?" Josh sospirò.
C'erano tante ragioni: era stanco di correre da un capo all'altro del
mondo, era stanco di vivere negli hotel, era stanco del rumore, della
gente; gli serviva respiro; gli serviva calma, tranquillità;
gli serviva Emma. Ci sarebbero state tante cose da dire, ma non
sapeva da dove cominciare.
Potenza
della lirica, dove ogni dramma è un falso, che con un
po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro, ma due
occhi che ti guardano così vicini e veri ti fan scordare
le parole, confondono i pensieri...
Avrebbe
avuto così tante argomentazioni per supportare la sua
decisione, ma non sapeva da dove cominciare. E poi, Emma lo stava di
nuovo fissando con i suoi incredibili occhi color del cielo. Quando
lo guardava così, Josh non riusciva più a mettere
insieme una frase di senso compiuto. E poi, che importanza avevano
quei motivi? Era la loro prima notte di nozze: non l'avrebbe sprecata
in chiacchiere inutili. Le sorrise. "Ho le mie ragioni,
tesoro. E una di queste sei tu." Per la prima volta da quando
l'aveva raggiunta in terrazza, le sfiorò le labbra con le
proprie. Sentì Emma stringersi contro il suo corpo. Si staccò
e la guardò ancora una volta. Al diavolo il passato. Aveva
davanti agli occhi un angelo, e la prospettiva di trascorrere il
resto della propria vita in paradiso.
...così diventa
tutto piccolo, anche le notti là in America, ti volti e
vedi la tua vita come la scia di un'elica...
Josh
non poteva scordare il proprio passato, ma tutto ciò che
desiderava era vivere il presente con la donna che amava. Guardò
ancora Emma. La baciò ancora. Mai come in quel momento sentì
di aver fatto la scelta giusta.
Ma
sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò
poi tanto, anzi, si sentiva già felice, e ricominciò
il suo canto...
Lei si alzò
dalla balaustra e lo abbracciò. Josh le appoggiò il
mento sulla testa. "La mia piccola Emma." La sentì
sorridere contro il proprio petto. "Ti amo, Josh. Non pensavo
sarei mai riuscita a dirlo a qualcuno, ma io ti amo da
impazzire." "Lo spero bene che mi ami...altrimenti mi
verrebbe da chiedermi perché mi hai sposato." Emma
rise, allontanandosi un po'. Josh sorrise. "Lo vedi? Quando ridi
sei completamente diversa. Sei ancora più bella." "Ti
ringrazio." "Non ringraziarmi ogni volta che dico la
verità."
Te vojo
bene assai, ma tanto tanto bene sai, è una catena
ormai che scioglie il sangue dint'e vene sai...
"Allora,
Mr Groban...quali sono i suoi programmi per stanotte?" Josh
si finse serio per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
"Beh, niente che si possa fare qui in terrazza. Voi italiani
siete tremendamente curiosi." Emma rise ancora. Josh sperò
che i loro figli avessero il suo incredibile sorriso. E quegli
incredibili occhi color del mare.
Josh Groban - "Caruso" |