Non
bisogna
mai giudicare
dalle apparenze!
Era
una mattinata tranquilla, il sole che splendeva, nuvole
bianche e cielo azzurro. Insomma, una giornata perfetta. Tadashi,
camminava per
il corridoio diretto alla sua classe quando dei gemiti sommessi lo
bloccarono.
<<
Che succede? >> Non era sua abitudine spiare
ma in questo caso decise di fare un’eccezione.
<<
No… fermati… >> Era la voce di
Hikari,
sembrava affaticata, ma da cosa? << Non possiamo farlo
qui… >> Un
altro gemito. Gli occhi del ragazzo si spalancarono a dismisura sempre
più
concentrato nell’udire ogni singolo rumore,
tant’è che quando Ryuu e Jun lo chiamarono
non li sentì affatto.
<<
Tadashi, che stai facendo? >> Chiese il primo
con i due gemelli che passeggiavano al suo fianco.
<<
Non è educazione spiare. >> Gli fece notare
il secondo ma si zittì quando l’altro gli fece
segno di tacere e di
avvicinarsi. Un po’ titubanti accostarono
l’orecchio alla porta e quasi svenerò
percependo distintamente due voci conosciute.
<<
No, Takishima… non si può…
>>Un urletto le
scappò dalla bocca.
<<
E invece si, non vorrai tirarti indietro? Ah…
>> Con le mascelle che toccarono terra, restarono
impietriti capendo cosa
stava effettivamente succedendo lì dentro. Megumi, rossa
come un pomodoro, si
staccò dalla parete abbracciando la sua lavagnetta
giocattolo sulla quale
scrisse i suoi pensieri, come sempre.
“
Non ci credo… è assurdo!”
<<
Cosa è assurdo? >> Era arrivata
l’ultima persona
che doveva essere in quel corridoio. << Allora?
>> Lì esorto Akira.
<<
Nulla, nulla. >> Tadashi mosse le mani come
un forsennato cercando di farsi venire un’idea per trascinare
la ragazza via da
lì prima che fosse troppo tardi, non osava immaginare cosa
avrebbe fatto a Kei
se li avesse sentiti, o peggio, visti. Purtroppo, anziché
farla allontanare, le
loro proteste la fecero insospettire ancora di più.
<<
Spostatevi, voglio ascoltare anch’io. >>
<<
No, non è il caso… >> Jun
cercò di
trattenerla ma fu inutile, con l’orecchio attaccato alla
medesima parete restò
interdetta fin quando qualcuno di molto familiare lanciò un
urlo. <<
Questa voce… Hikari! >> Voleva precipitarsi
dentro ma il seguito la
bloccò come una statua di marmo.
<<
Asp… ah! >> Era sicuramente lui, non poteva
sbagliarsi, l’odiato Takishima. Cosa stava facendo al suo
angelo? << Più
forte… si… >> Strinse il
cartongesso della parete tra le dita come se
fosse carta straccia e un’espressione di puro odio si dipinse
sul suo
bellissimo volto.
<<
TAKISHIMA! >> Con un calcio che avrebbe fatto
invidia al più grande wrestler del mondo, sfondò
l’unica barriera che li divideva
pronta a distruggere il suo odiato nemico/amico. Ciò che
vide, però, la
paralizzò. Si aspettava di vedere cose spinte e vietate per
dei liceali come
loro, al contrario erano vestiti e si stavano allenando!
<<
Ma... cosa…? >> Rimasero sulla soglia come
degli idioti per le fesserie che avevano pensato in precedenza.
<<
Akira, arrivi giusto in tempo. >> Hikari si
asciugò
il sudore con il dorso della mano. << Potresti prepararci
una tazza di tè?
Siamo molto stanchi. >> L’amica
l’abbracciò e quasi scoppiò a piangere.
<<
Scusami! >> Lei e Takishima si guardarono interrogativi
senza capire ne
la reazione di Akira, ne l’inspiegabile rossore che era
presente sui volti dei
loro amici.
<<
Non bisogna mai giudicare dalle apparenze. >>
Disse saggiamente Ryuu.
<<
E’ proprio una bella giornata. >>
Sussurrò
Tadashi ironicamente prima di entrare in aula assieme ai suoi compagni.
Angolo ricovero autrice:
Ho
scritto queste breve one shot nella speranza che aprano
una sezione su questo magnifico anime quale Special A. ^^
Mi
farebbe piacere ricevere un piccolo commentino, chissà
che anche a voi venga voglia di scrivere una ficcy su di esso.
P.S:
Chiedo scusa per gli scempi grammaticali presenti.
Saluti
da Kahoko la folle. ^^
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