Nell'ora delle streghe

di Tayr Seirei
(/viewuser.php?uid=22243)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ed era solo nel cuore della notte,
all'ora delle streghe,
che lo Spirito poteva comparire.
Quasi trasparente, non era altro che un'ombra.
Un'ombra sofferente.
Poteva comparire e urlare il suo dolore alla luna.
Quella luna che, nel bel mezzo del cielo,
lo scrutava impassibile con occhi d'argento.
Notte dopo notte.
Guardava alle sue spalle e non trovava niente.
E davanti nient'altro che buio, non sapeva dove stava andando.
Un vicolo cieco.
Disperazione.
Un groppo in gola.
E un'ironia amara: come può uno spirito avere un groppo in gola?
Come possono appannarglisi gli occhi per le lacrime represse?
Come può sentire il dolore spezzargli il cuore in due?
Non era vivo.
Non aveva neanche un nome.
Un singhiozzo.

Alzò esitante la mano, e la tese verso il corpo del suo partner addormentato. Le dita oltrepassarono le sue carni. Come sempre. Ma lui, come sempre, per un folle istante ci aveva sperato.

 
Non esisteva. Non era niente.

- Mou hitori no boku... - mormorò Yuugi svegliandosi, per poi sfregare gli occhi gonfi di sonno.

Quello. Un nome. In un certo qual senso, il suo nome.

- Un "niente" non saprebbe piangere...

La stessa mano di prima sul viso. Lacrime. Alla fine erano cadute. Ma allora, anche lui era... in un certo qual senso... vivo?





Non so bene come mi sia venuta. E' una cosa scritta di getto in un momento di depressione, e postata in un altro momento non eccessivamente allegro.
Non mi sono dimenticata delle altre mi fanfic, naturale. Gli aggiornamenti riprenderanno dalla prossima meravigliosa, liberatoria settimana.
Grazie per aver letto.
Bye!






Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=515490