E, tranne la memoria, tutto di waferkya (/viewuser.php?uid=7310)
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— Scritta sul prompt You've got your reasons and I've got mine per il challenge speciale #6 di it100.
— È in versi O_O Per la precisione, Giasone parla in endecasillabi, Medea, invece, in dodecasillabi (pallido tentativo di riportare in lingua italiana il metro della tragedia, il trimetro giambico, appunto composto di dodici sillabe; la scelta vuole anche rispecchiare la barbarie di Medea, perché notoriamente l'endecasillabo è un verso *raffinato* ♥), ad eccezione dell'ultimo verso (che dà anche il titolo alla fic), e che è una citazione tratta dritta dritta dal Dei Sepolcri (Ugo Foscolo) ♥
— Se ve lo state domandando: sì, sono dalla partedi Giasone ._. per ragioni che non ho voglia di spiegare, ma che spero s'intuiscano dalla fic XD
— 31/xii/2009
~ E, tranne la memoria, tutto.
Giasone T'affanni in pretese ridicole, vuote, Medea, da barbari: è una sola la legge di Grecia, tu la conosci, e così i sassi e tutte le fiere. Io non ho rancore per te, ti offro ben più di quanto dovrei. Quant'io devo, lo faccio. Tu non capisci, non vedi.
Medea (tra sé) Sfruttata, tradita, umiliata, esiliata! Il cielo non potrebbe contener l'odio che provo per lui. Crudele è la sua legge, e certo egli l'uomo peggiore tra tutti: codardo bugiardo borioso Giasone. La patria, l'amore, la vita, la morte mi ha rubato. Apsirto moriva ed io già cantavo per lui quegl'incantesimi che assopiscono i draghi e le montagne. Pelia moriva squartato dalle mani innocenti di quelle sue figlie, e già mi tradiva, lui già meditava per me l'oblio, ed il suo matrimonio qui in Grecia. L'esilio. La vergogna. Paga la serpe ogni cosa col sangue: i figli (li ama) moriranno per me, e con loro perderà la patria, l'amore, la vita, la morte. E, tranne la memoria, tutto. |
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