-Cosa Pia? Che cosa
è successo a Guido? –
ora sto praticamente urlando
-Giusy,
l’ho visto con un’altra.
Una lacrima sul viso. Il
tonfo del telefono
sul pavimento. Qualcosa che si spezza: il mio cuore.
Utilizzando non so
quali forze arrivo al divano e mi lascio cadere.
Non
può essere
vero.
Come
fa, come può
farmi questo?
Dopo
tutti i
sogni, le aspettative, i desideri di un futuro insieme?
Dopo tutto quello
che abbiamo passato per poter stare insieme... mio padre, Gonzalo...
Tutte
le promesse
che ci siamo fatti, tutta la fiducia che abbiamo riposto uno
nell’altro.
No, mi
correggo, tutta la fiducia che IO ho riposto in lui.
Tutti
i sentimenti
che IO ho messo in gioco da due anni a questa parte, non erano
veramente
corrisposti.
Non
riesco a
formulare un pensiero preciso, non riesco a capacitarmi della
situazione.
Forse
è solo un
brutto incubo, forse mi risveglierò nel nostro letto, con
Guido al mio fianco e
mio fratello nella stanza accanto.
Non
so se quello
che mi ha detto Pia è la verità, ma al solo
pensiero mi gira la testa.
Ho voglia di
piangere. E non ho affatto voglia di frenare le lacrime che mi rigano
le
guance.
Io credevo in noi,
nel nostro amore. Pensavo che per Guido fosse lo stesso.
Diceva di amarmi.
Mi accarezzava, mi baciava.
Mi ha fatto
credere di essere importante per lui.
E io ci sono
cascata.
Mi
ha illusa. È
riuscito raggirarmi con qualche parolina dolce.
Vuole
solo
divertirsi. Non gli interessa avere una storia seria.
Ci
sono cascata
con tutte le scarpe. Ho creduto davvero che lui tenesse a me.
Mi
sono fatta mettere incinta da un
deficiente irresponsabile.
Questa frase mi
rimbalza in testa.
Ora capisco... tutto ciò che diceva, ogni volta che parlava
del bambino... erano solo un mucchio di bugie.
Bugie,
bugie e
ancora bugie...
E io ci sono
cascata...
La
tristezza e
l’incredulità provate fino a due secondi prima
vengono sopraffatte da una
rabbia incontrollabile. All’improvviso sento il bisogno di
crearmi una
barriera, una difesa.
Ora
la situazione,
sebbene ancora immersa nella sua intricata complicatezza, appare
chiara.
Compromessi e
controsensi si agitano nella mia mente, senza trovare una via
d’uscita.
Ma
forse ho capito
cosa devo fare; l’ultima cosa che avrei immaginato... di
dover fare.
Con
la vista
ancora appannata per le troppe lacrime versate e le gambe tremanti mi
dirigo
verso la camera da letto dei miei genitori e tiro fuori
dall’armadio una
valigia nera e lucida. La trascino a forza fino alla mia camera e la
lancio sul
letto; si apre con uno scatto. All’interno di essa trovo una
spessa busta
plastificata, che prendo in mano: è trasparente e posso
intravederne il
contenuto. Un passaporto, delle copie di documenti e delle fototessera,
tutto
di Guido.
Quasi stizzita la
rilancio dentro e mi dirigo verso la mia cabina armadio per prendere
una
bracciata di vestiti, medesimo proprietario, che getto nella valigia
seppellendo la cartellina.
-È finita.
– dico,
probabilmente a me stessa.
***
Ancora
un po’
scossa richiudo la valigia straripante delle cose più varie.
Cose che pensavo
di conoscere, di poter condividere, che speravo potessero appartenere
al mio
futuro. Tante, troppe cose.
Trascino la
valigia fino alla cima delle scale, troppo spossata per portarla fino
al piano
di sotto, e lascio che i pensieri si sedimentino.
L’ultima ora
e
mezza è stata decisamente piena pur sembrando
superficialmente tranquilla.
Non ho avuto il
tempo di riflettere lucidamente sull’accaduto: prima colta di
sorpresa dalla
rivelazione, poi presa dalla frenesia della determinazione che,
d’altra parte,
sembra mi caratterizzi.
Poso la mani a
coppa sul viso, e spazzo via le ultime lacrime dalle guance. Intanto
rientro in
camera, e inevitabilmente, il mio sguardo si posa sui cassetti aperti e
sulle
ante dell’armadio spalancate. Ovunque si soffermino i miei
occhi non vedo altro
che l’improvvisa e inaspettata assenza di Guido, il suo non
voler fare parte
della mia vita.
Sento di nuovo
delle piccole gocce salate bagnarmi le guance e ancora una volta mi
chiedo come
ho fatto a non accorgermi di nulla, a non sospettare nemmeno
lontanamente che
Guido... fatico anche solo a pensarlo... avesse un’altra.
Esausta, mi
allungo sul letto e stringo tra le braccia un cuscino lilla,
posandomelo sotto
la testa.
Una moltitudine di
pensieri si addensa, si rincorre e si confonde nella mia testa, senza
che possa
capire bene quello che realmente accade.
Cerco di
riflettere, prendendomi il tempo necessario ad assorbire le emozioni...
Quasi come una
comunicazione del mio inconscio, mi rendo conto che questo non
è il momento di
piangere, ma di farsi forza.
Sento di dover
cambiare, di dover crescere più di quanto non abbia
già fatto negli ultimi
mesi.
In fondo,
già
troppe volte ho sacrificato la mia felicità per qualcosa che
non volevo; di
solito lo facevo proprio per Guido.
L’unica
volta che
non ho dovuto sacrificarmi... me la ricordo benissimo.
Quando ho scoperto
di essere incinta. Mi è bastato adattarmi ad un ruolo che
sin dai primissimi
momenti sentivo come mio.
Ma tutte le altre
sofferenze... solo per lui.
Ho sedici anni e
ho già sperimentato sulla mia pelle mille emozioni che,
positive o negative che
siano, hanno contribuito a creare la persona che sono.
Ho
conosciuto la
felicità, quella che ti permette di scoprire il mondo in
mille modi diversi e che
te li fa amare tutti e mille.
Ho
conosciuto
l’AMORE. L’ho visto in faccia, l’ho
guardato negli occhi.
Mi ha reso felice, mi
ha fatto arrivare alle stelle e poi sulla cima di una montagna; ma mi
ha
lasciato lì senza sapere come scendere. E poi, proprio
quando stavo per
lasciarmi cadere, mi è venuto a riprendere...
Ma
ho conosciuto
anche la tristezza, quella vera.
Non la semplice malinconia che si prova quando
non si vede per qualche giorno la persona amata; ma la tristezza
bruciante,
quella che ad ogni secondo che passa ti strappa via la voglia di vivere.
Ho
conosciuto il
dolore, della perdita e della separazione: quel dolore, non solo
fisico, che ti
fa venire voglia di porre fine alla tua vita pur di non provarlo
più.
Ho
conosciuto la
paura, e ne ho provata tanta.
Se rievoco la paura, ricordo solo macchie nere e
sfocate sovrapposte alle voci dei miei amici che cercano di
incoraggiarmi: si,
in quei momenti avevo paura.
Nonostante
tutto,
ogni qual volta mi accade nuovamente di provare una di queste emozioni,
le
percepisco come se fosse la prima volta. E ora che le provo le
sensazioni
negative tutte insieme, non ho la minima idea di come gestirle.
Sono triste,
perché non pensavo potesse succedermi una cosa del genere...
Separarmi da
Guido, seppur volontariamente, mi provoca un dolore inimmaginabile...
Ho paura... Non so
che fare, non so come sarà il mio domani, mi sento persa...
Ma non ho alcuna
intenzione di arrendermi.
Se Guido si
aspetta che cada ai suoi piedi e lo implori di tornare solo da me, si
sbaglia
di grosso. Al suo ritorno troverà una nuova Giusy,
più forte, più orgogliosa e
più determinata che mai.
-Ce la devo
fare... – sussurro
Mi tiro a sedere e
lascio che le mani scivolino sul pancione. Quasi improvviso, un
brontolio sotto
le dita mi fa sorridere. Di nuovo.
-Stai tranquillo,
piccolo mio, la mamma lo fa per te.
Ciao a
tutti!
Come vedete anche
questa volta ne sono uscita viva XD!
Ho
tantissime cose
da dirvi...
Questo
capitolo è
un po’ più breve degli altri, ed è
decisamente “diverso”: mi rendo conto che
possa risultare un po’ difficile da leggere, specie la prima
parte.
Mi sono
concentrata solo su Giusy, e su quelle che possono essere le sue
reazioni e i
suoi pensieri, scrivendo una specie di flusso di coscienza.
Ho lavorato soltanto sulla psicologia di un personaggio che
adoro nella sua complicatezza, spegnendo il cervello e creando una
serie più o
meno definita di affermazioni, che ritengo vere.
Mi è piaciuto
scrivere questo capitolo... Non dico che mi sono divertita,
perché la mia vena
sentimentale mi ha impedito di ragionare lucidamente, ma ho conosciuto
un lato
della scrittura mai sperimentato prima.
Sono arrivata a compiacermi di me
stessa -.-" per alcuni
dettagli, e mi sono letteralmente odiata per altri.
Però,
ho come
il presentimento che il flop sia dietro l’angolo, tanto che
ho paura di
pubblicare il capitolo...
In
conclusione:
stasera ho giocato a fare la psicologa, e non so come andrà
quest'esperimento!
Ma basta con
questi discorsi seri... ora passiamo alle recensioni!
Love Girl: ciao
tesoro mio! Che bello, ti trovo anche qui! Sono molto contenta che la
storia ti
piaccia, e ricevere il tuo giudizio mi rende davvero
una delle persone più felici sulla faccia
della terra! Per quanto riguarda le due “arpie”...
ti tocca aspettare ancora
qualche capitolo per scoprire la verità! Un bacio tesoro,
spero che anche
questo chappy ti piaccia... Ah, grazie anche per avermi messo tra gli
autori
preferiti!
_Lety_: la mia tesora! La mia
fonte di sostentamento!
La mia musa ispiratrice...
Okay non
divaghiamo... Sapevo che avresti adorato il comportamento di Patty,
l’ho fatto
apposta HIHI! Il comportamento dei ragazzi è in effetti il
tema centrale di
tutto il capitolo, che mi serviva più che altro per
riempire...
Come ho già detto
a Claudia sopra, per ora non confermo ne smentisco il comportamento di
Luciana
e Pia, ma nei prossimi chappy vedrete!
Grazie ancora per
le bellissime parole che mi hai scritto, a questo punto è
solo merito tuo se la
storia andrà avanti... Mi hai aperto gli occhi e sono
riuscita a capire il
punto di vista del lettore, oltre
a
quello dello scrittore... oh, no di nuovo la vena psicologica XD! Ciao
tesoro,
fammi sapere che ne pensi!
HinaNana: ciao e
grazie per i complimenti! Fa sempre piacere ricevere il parere di nuovi
lettori... Se davvero apprezzi il mio modo di descrivere i sentimenti,
allora
forse questo chappy ti piacerà! Mi scuso per il fatto che
non c’è nessun POV
Guido in questo cap, ma probabilmente il prossimo sarà
incentrato solo su di
lui quindi... prometto di rifarmi! Fammi sapere che ne pensi...
XoXo__GossipGirl:
ciao tesoro mio! Sono contenta che
la storia ti piaccia e spero che apprezzerai anche questo chappy...
Per quanto riguarda MSN... sono la sfigata di turno
che ancora non ce l’ha...
Ma appena avrò un contatto o una pagina FB sarò
ben
felice di dirlo a tutti i miei lettori! Bacioni :*
Parliamo ora
dei
prossimi aggiornamenti...
Domani sarà
il
compleanno di mio padre quindi non avrò sicuramente nemmeno
un minuto da
dedicare alla scrittura.
Forse
riuscirò a ritagliarmi uno spazio di tempo tra
venerdì e sabato ma domenica parto...
Starò via una settimana, quindi non potrò
aggiornare, ma forse scriverò qualcosa.
Il punto è
che la
mia non è una vera vacanza: ho una borsa di studio per uno
stage di danza a
Pescara quindi la mia famiglia andrà al mare mentre io
starò chiusa in una sala
tra plié e coreografie... magari potrei scrivere la notte...
XD
La cosa buona
è
che ho già un’idea per l’evoluzione
della storia. Ma tra il dire e il fare c’è
di mezzo... in questo caso non il mare, ma l’incazzatura di
Giusy e la reazione
–probabilmente incredula
e totalmente spiazzata- di Guido.
Quindi
non vi so
dare una data precisa entro la quale potrete leggere il nuovo capitolo,
anche perché
sono sicura solo di una cosa: mi mancherete da morire tutti!
Vi voglio bene, un
bacio FEDE
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