La Rivalsa Delle Ombre

di BellaLuna
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Capitolo uno: L'ombra
Vestito blu o vestito celeste?
Questo era il dilemma!
O almeno il dilemma della cara principessa Rein del regno solare, un ora prima che la festa per il suo sedicesimo compleanno iniziasse.
Aveva appoggiato tutti e due i magnifici abiti sul letto a baldacchino e ora li scrutava,ancora con l’accappatoio e una asciugamano intorno alle testa, attenta come a voler coglierne ogni minima sfumatura.
Doveva averli imparati a memoria ormai, visto che stava in quella posizione da più di mezz’ora.
Il fatto che adesso non divideva più la camera con la sua adorata sorellina Fine era un punto a suo favore, almeno si poteva concentrare solo sul suo di vestito e non anche su quello della gemella.
Picchiettò pensierosa l’indice sul mento per poi esplodere in un magnifico sorriso cristallino afferrando il suo portagioie.
La nuova collanina blu che si era appena confezionata da sola,usando degli zaffiri che Altezza gli aveva regalato e delle perle azzurrine che aveva trovato in una escursione nel regno dell’oceano, stava perfettamente sul suo nuovo vestito color blu.
“tanto meglio!” pensò.
Così aveva l’occasione di sfoggiarli entrambi per la prima volta in una occasione molto importante.
Prese l’abito e corse verso il bagno finalmente pronta per prepararsi.
Dopo un bel quarto d’ora finalmente uscì e come un fulmine si piazzo davanti alla specchiera posto sopra un mobile antico tutto bianco.
Fece qualche giravolta facendo ondeggiare i lunghi capelli color del mare leggermente mossi e la frangetta che leggera le copriva un po’ lo sguardo.
L’abito blu di seta le fasciava il busto per poi aprirsi largo e lungo fino a terra.
I merletti risplendevano di fili d’argento così come le rifiniture floreali sul corpetto.
“ Si, stava davvero da favola.”
Svelta e leggiadra come una gazzella si avvicino al comodino vicino al letto per prendere i corti guanti, quando una folata di vento ,proveniente dalla finestra aperta, la colpì in pieno.
Guardò perplessa le ante spalancate.
Era sicura di averle chiuse bene prima di ritornare nel bagno.
Andò a richiuderle ma una folata di vento ancora più forte la fece indietreggiare e d’un tratto andò via anche la luce.
<< ma cosa sta succedendo? >>si chiese Rein un po’ spaventata.
La principessa schiacciò invano molte volte l’interruttore.
<< niente è proprio andata via luce!è strano però, non mi sembra che nel castello ci sia un blackout! >>
Sbuffò, stanca e ansiosa per l’inizio della festa. scacciò subito il pensiero che magari qualcuna delle guardie reali voleva fargli qualche scherzo e ritorno all’armadio che era vicino alla finestra.
Lo aprì e prese dallo scaffale più alto,tastandolo con le mani ancora al buoi, due ballerine blu.
Le indossò velocemente e stava per andarsene dalla stanza ancora buia, quando un brivido freddo le attraversò la schiena.
Inquieta si girò di nuovo verso la grande finestra e scorse un ombra,alta, dalle spalle larghe e un lungo mantello spiegazzato: l’ombra di un ragazzo!
<< chi va là? >>chiese afferrando una statuetta in oro.
Nessuno rispose.
Rein trattenne il fiato per alcuni secondi.
Solo il ronzio del vento era udibile in quella stanza che ora sembrava tanto tetra.
L’ombra,così com’era apparsa, sparì nel nulla.
La turchina ,con il cuore che le batteva all’impazzata, si affacciò dalla finestra.
Tirò un sospiro di sollievo nel costatare che non vi era nessuno.       
<< per forza saranno già tutti nella sala grande. E come al solito io sono l’unica ritardataria! >>affermò scocciata chiudendo le ante con rabbia.
In quel momento la luce tornò.
Rein si guardò intorno perplessa alzando un sopracciglio.
Certo di cose ben più strane aveva visto nella sua giovane vita ma un avvenimento del genere l’aveva colpita particolarmente.
Anche sé ,nemmeno lei sapeva benissimo il perché, ma quell’ombra l’aveva inquietata non poco.
Uscì in fretta dalla stanza cercando di non far trapelare quel pizzico di preoccupazione che celava il suo sorriso.
Si avviò così ,tenendosi leggermente il vestito, verso la sala da ballo, non sapendo ,che presto, tutto sarebbe cambiato.




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