Difetti, difetti e cognizioni. di a Game of Shadows (/viewuser.php?uid=56057)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Difetti, Difetti, e Cognizioni.
1.
Chimica.
"Generalmente, tengo in
casa dei prodotti chimici e qualche volta faccio delle esperienze.
Crede he le possa dare fastidio?"
"Nemmeno per sogno."
Una piccola esplosione, al piano di sotto, mi fa sobbalzare. Sbuffo,
posando il libro di Poe sul letto - non capirò mai
l'avversione del mio collega per questo autore - ed esco dalla mia
camera, scendendo le scale.
Davanti alla porta di Holmes, la signora Hudson fissa la porta,
spaventata. "Non si preoccupi, ci penso io." dico, prevedendo il suo
ormai usuale "Io, li, non ci entro".
Entro nella stanza, curandomi di chiudere la porta, e subito vengo
investito dal fumo nero. Copro la bocca con il braccio, cercando di
vedere attraverso la nube nera. "Holmes!" chiamo.
In risposta, mi arrivano dei colpi di tosse.
Cammino cautamente, tendendo una mano in avanti in mezzo alla coltre
scura, fino a che non riesco ad aprire la finestra.
Dopo pochi minuti, la nube è abbastanza diradata da
permettermi di vedere Holmes, che si è sistemato sulla sua
poltrona.
"Si puo sapere che cosa ha combinato?!" chiedo.
Quando mi ha detto di fare esperienze nel campo chimico, quando ci
siamo conosciuti, di certo non immaginavo che organizzava piccole
esplosioni in casa!
"Esperimenti." risponde semplicemente, afferrando la pipa e
accendendola. Solo adesso noto la bruciatura sulla sua mano. "Oh,
Holmes! Perchè si comporta come un bambino?!"
Mi avvicino a lui, inginocchiandomi vicino alla sua poltrona per
esaminare la sua ferita da vicino.
"Non dovrebbe mettersi in una posizione del genere, Watson. Le sue
vecchie ferite potrebbero risentirne."
"Si preoccupa troppo della mia salute e poco della propria, Holmes."
rispondo, alzando lo sguardo sui suoi occhi.
Lui lo distoglie immediatamente, togliendosi la pipa dalla bocca. "Non
mi preoccupo." borbotta.
"Non si muova da qui, torno subito con il necessario."
Ovviamente, non mi da retta. Appena rientro nella sua stanza con bende
e disinfettante, trovo Holmes che maneggia già altre
provette. "Holmes!"
Mi lancia uno sguardo rassegnato e posa tutto sul tavolo. Mi ha dato
retta già al secondo tentativo. Strano!
Si lascia di nuovo cadere sulla poltrona, lasciandomi mediaca la sua
mano, sbuffando.
"Veda di regolarsi con gli esperimenti! Non vorrà far
esplodere tutto, spero!". "Se avrò intenzione di farlo, la
avvertirò certamente qualche minuto prima." risponde, con un
sorriso sornione. Mi scappa un sorriso. Come ho fatto ad andarmene da
Baker Street, da lui, per stare con Mary?
[NdA ]
Le frasi in corsivo sono tratte da "Uno Studio in Rosso". Questa
raccolta è basata sulle confessioni dei difetti di Holmes e
Watson prima di andare a convivere e la lista delle capacità
e conoscenze di Holmes che scrive Watson, immaginandomi, tuttavia, i
personaggi di Robert Downey Jr. e Jude Law.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=550354 |