XXXXXXXX
A
tutte le "ragazze Katy" che credono ancora nell'amore
<3
-Nick
: clow4093
-Titolo : Phone calls
-Immagine scelta : http://img295.imageshack.us/img295/5944/post19365351180181679pc4.jpg
-Canzone scelta : The Blower's daughter
-Prompt scelto: Pansy Parkinson ; Londra
-Genere : Romantico, Introspettivo, Commedia
-Personaggi secondari : Ginny Weasley
-Rating : Giallo
-Avvertimenti : OOC, One-shot
Phone calls.
Evocare un incanto
patronus in preda ad una potenziale crisi di pianto è
relativamente semplice rispetto alle probabilità che ha una
donna single di trovare un appartamento decente a Londra.
I
ricordi felici potevano anche essere utili per allontanare i
dissennatori ma servivano a ben poco quando si trattava di pagare
l'affitto o le rate dell'auto.
Ultimamente Hermione faticava molto
a rammentare i bei momenti passati. E' risaputo: dopo una delusione
amorosa si fa sempre fatica a riprendersi.
Nei film
romantici: l'innamorato pentito corre dalla sua amata e le giura
amore eterno, e non importa quanto lui sia in ritardo e quanto
traffico trovi, arriverà all' aeroporto in tempo per
impedire
alla donna di partire. Quello che i film non raccontano è
ciò
che accade dopo che sullo schermo appare la scritta "The End".
I due si sposano, sfornano bambini sani e belli, comprano una casa in
campagna e un bel cagnolone affettuoso. Poi lui dimentica il loro
anniversario di matrimonio, lei trova un perizoma nell'auto di lui, i
bambini si ammalano di varicella, il cane fa i propri bisogni sul
tappeto persiano appena comprato e in meno di due anni si assume un
avvocato divorzista e l'appena acquisita ex moglie si porta via
quanto più denaro possibile.
Hermione sospirò. Un
film del genere non avrebbe sbancato al botteghino, ma almeno sarebbe
servito ad aprire gli occhi alle migliaia di donne sole che ancora
credevano nel potere invincibile dell'amore.
Lei compresa.
Bloccata da una settimana sulla sua poltrona preferita in continua
attesa di una telefonata, o di un messaggio in segreteria.
Da
quando si erano lasciati lui non l'aveva mai cercata. Nessuna scusa,
nessun : "Era solo sesso. Non ha significato niente. Amo solo te
lo giuro!". Nessun banale tentativo di rimediare al suo
tradimento.
Questo la indusse a riflettere sui condomini e sulle
relazioni : magari trovare un appartamento ad affitto bloccato a
Londra era stato difficile, ma scovare il grande amore...beh quella
si sarebbe rivelata essere un'impresa ben più ardua.
Ciò
però non valeva per il suo nuovo vicino. Il neo arrivato non
aveva problemi in fatto di amore, o per meglio dire, in fatto di
sesso. E non si faceva neanche problemi a nasconderlo visto il
fracasso che si udiva da quella che Hermione suppose fosse la sua
camera da letto.
Un giorno, stanca del continuo baccano che le
impediva di dormire serena, decise di far visita a quell'usurpatore
di bei sogni.
Stava ancora pensando a come formulare adeguatamente
le sue richieste quando la porta si aprì e prima ancora che
lui potesse dire "Buongiorno" Hermione gli aveva già
puntato la bacchetta alla gola.
- Ascoltami bene Malfoy perché
te lo chiederò una volta sola : che diavolo ci fai tu qui?-
-
E' così che si salutano i vecchi amici?-
- Risposta
sbagliata.- la punta della bacchetta si illuminò di rosso.-
Stupefi...-
Draco mise le mani avanti - Ferma, ferma! Parliamone
con calma ok?-
- Ti concedo un minuto Mangiamorte, ti conviene
essere convincente.- ringhiò, continuando a tenerlo sotto
tiro.
- Sono qui...per scontare la mia pena. Hanno convenuto che
la mie colpe non fossero sufficienti per spedirmi ad Azkaban ma hanno
trovato un castigo altrettanto severo. Sono stato condannato a vivere
per un anno come un comune...- le parole gli morirono in gola.
-
Babbano?- e nel domandarlo abbassò la bacchetta.
- Già,
niente più trucchetti magici per un po'. Puoi dormire
tranquilla.-
In quel momento, Hermione si ricordò del
motivo per cui era venuta e dimenticò per un attimo chi lui
fosse e cosa avesse fatto.
- E come diavolo faccio se sono
costretta a sentire il cigolio delle molle del tuo letto ogni santa
notte?-
- Mi dispiace ma non posso farci niente. Da quando ha
saputo che sono costretto qui, Pansy viene a farmi visita ogni sera e
purtroppo non riesce proprio a trattenersi.-disse con un punta
malcelata di soddisfazione.
- Come sarebbe a dire che non puoi
farci niente, razza di pervertito?!-
- Così mi deludi
Granger, non bisogna prendersela con gli indifesi, non è da
bravi Grifondoro.-
- Proprio tu mi dai lezioni di morale?-
Hermione prese un respiro cercando di calmarsi. Il diavoletto sulla
sua spalla destra le sussurrava di distruggerlo, ma fortunatamente il
suo buon senso prevalse ancora una volta.- Stai in guardia furetto
perché se scopro che stai tramando qualcosa ti spedisco a
strisciare nelle fogne. Anche se lì ti sentirai a casa,
lurido
verme delle terre unte.-
Draco incurvò le sopracciglia
divertito.- Che cos'è un verme delle terre unte?-
Lei aprì
la porta del suo appartamento e gli rivolse un ultimo sguardo
omicida.
- Ti tengo d'occhio Malfoy!-
<<
I can't take my eyes off you>>
- Ti rendi conto? Non posso togliergli gli occhi
di
dosso!-
- Come la fai lunga Hermione, dopotutto adesso che è
senza poteri è completamente innocuo.- Ginny
sospirò
dall'altra parte della cornetta. Quando aveva chiesto all'amica il
perché non potessero più mandarsi dei gufi lei le
aveva
risposto indignata : "Ci sono delle abitudini babbane di cui non
posso fare a meno, e le chiacchiere al telefono sono alcune di
queste!"
- Con Malfoy è meglio non abbassare la
guardia. Potrebbe tentare di soffocarmi nel sonno oppure ...-
-
Oppure scoparsi la Parkinson fino a farsi fumare le orecchie.-
-
Ginny!- esclamò.
- Che c'è? Lo hai detto tu che
quelli non fanno altro.-
- Già, forse cerca di indebolirmi
impedendomi di dormire.-
- Adesso sei paranoica!-
Scoppiarono a
ridere insieme. A Ginny era mancata la risata di Hermione.
- Penso
proprio che mi toccherà ringraziare quel pallone gonfiato di
Malfoy. Sono mesi che cerco di strapparti un sorriso e a lui
è
bastato un attimo per farti dimenticare di mio fratel...- si
tappò
la bocca mortificata.- Accidenti Hermione scusami io non...-
-
Tranquilla.- rispose sincera.- Ogni giorno fa sempre meno male
sai?-
Ci fu un lungo silenzio dopo. Quello era l'unico argomento
di cui non riuscivano a parlare liberamente. Hermione ci teneva a
tenere distinte le due Ginny. Sì, perché c'era la
sua
migliore amica Ginny, e la Ginny sorella del suo ex fidanzato
traditore. Guai ad unire le due cose.
- Ancora non si è
fatto sentire vero?-
- No. -
Ancora silenzio, ancora imbarazzo.
- Posso...posso domandarti una cosa?-
- Spara!-
- Ecco, io
non capisco che bisogno hai di risentirlo. Lo hai colto in flagrante
che se la spassava con una bionda. Non mi dirai che hai intenzione di
perdonarlo vero?-
- Cosa? Accidenti no! Come ti viene in mente?-
A
dire il vero Hermione non sapeva ancora esattamente il
perché
sentisse quell'impellente bisogno di parlargli ancora. Forse
perché
era finito tutto così in fretta, senza urla, senza
spiegazioni.
Ogni singolo dettaglio di quel giorno era come
marchiato a fuoco nella sua mente. Ricordava gli occhi di lui, che
trapelavano mortificazione, stupore e paura, il viso dell'altra,
prima che si nascondesse sotto le lenzuola, le sue iridi azzurre e
quei capelli lunghi e dorati che lisci come la seta le ricadevano
lungo la schiena.
In quell'istante Hermione pensò che se
Dio aveva creato il mondo in sette giorni, a Ron erano bastati sette
secondi per distruggere il suo. Non fece scenate, non si mise a
piangere. Preparò le valige e raccolse ciò che
restava
del suo orgoglio, prima di partire e lasciarsi alle spalle il suo
rapporto fallito, la magia, e il suo sogno di diventare Auror.
Probabilmente se lui avesse detto una cosa del tipo : “Non
è
come pensi. E' successo solo una volta”, avrebbe potuto
ricordarsi
teneramente di lui come di uno stronzo. Invece non aveva biascicato
parola e la loro storia si era chiusa nel più mero e totale
silenzio.
Ma se è vero che in un rapporto finito hanno
colpa entrambi, in cosa consistevano esattamente le colpe di
Hermione? Forse nel non essere quel tipo di ragazza dai capelli
perfetti che si veste di bianco e riesce a non sporcarsi subito? Era
per questo che era stata tradita con una donna più bella?
Sapeva che queste domande l'avrebbero tormentata per sempre se non
fosse riuscita a parlare ancora una volta con Ron. Ecco
perché
voleva che la chiamasse, ecco perché controllava ogni sera
la
segreteria telefonica.
- Vuoi sapere cosa ne penso di tutto questo
Hermione?-
- Solo se la tua opinione al riguardo non è
troppo cattiva.-
- Ti dico solo una parola : Hubbell!-
-
Hubbell? - ripeté.- Chi diavolo è Hubbell?-
- Robert
Redford nel film "Come eravamo".-
- Mai visto!-
Ginny
spalancò la bocca stupita - Non ci posso credere. Sei o non
sei nata babbana?-
- Io...-
- D'accordo, non importa te lo
spiego io : Robert Redford è follemente innamorato di
Barbara
Streisand, Katy, ma non riesce a stare con lei perché
è
troppo complicata e ha una massa di enormi ricci sulla testa.
Così
alla fine sposa una tipa semplice con i capelli lisci.
- Stai
dicendo che sono una ragazza Katy?-
Ginny ignorò la sua
domanda e continuò: - Io adoro la scena finale di quel film,
quando Katy incontra Hubbell fuori da un hotel con la sua nuova
moglie...-
- La ragazza semplice?-
- Esatto. Lei gli leva i
capelli dalla fronte e gli dice "Your girl is lovely Hubbell"-
concluse scimmiottando la voce di Barbara Streisand.
- E' stato il
ragazzo babbano che hai frequentato a portarti a vedere
un...sniff...simile...sniff...film?
- Hermione, sei tu o il
cellulare che mi hai regalato ha tirato le cuoia?-
- No è
che c'è uno stano odore qui e non vorrei che...-
- Cosa?-
-
Maledizione viene dall'appartamento di Malfoy. Lo sapevo che avrebbe
combinato qualcosa. Scusa ma ora devo andare.-
- Aspetta
forse...-
Tu-tu-tu.
Inutile, aveva già attaccato.
<<
I can't take my
eyes off you>>
-
Malfoy!- Urlò, sbattendo i
pugni contro la porta. -Malfoy aprimi immediatamente!-
E proprio
mentre stava seriamente valutando l'opzione di lanciare l'incantesimo
bombarda, lui apparve, con l'aria innocente di chi non ha nulla da
nascondere.
- Granger, come mai qui?-
- Non fare il finto tonto
Malfoy. Che cos'è questa puzza terribile?-
Draco si strinse
nelle spalle.- Ho provato a cucinare. Ma qualcosa deve essere andato
storto.-
Hermione entrò in casa senza troppi convenevoli e
si diresse in cucina dove il puzzo era più forte.
Aprì
il forno da cui uscì una nube grigia maleodorante e
coprendosi
la bocca con il braccio corse a spalancare tutte le finestre.
-
Coff...non, coff... farlo mai più, intesi?- disse tra un
colpo
di tosse e l'altro.
- Stai dicendo che dovrei morire di fame?-
-
In effetti non sarebbe una cattiva idea.-
- Il tuo affetto mi
lusinga Granger.-
- Vedo che non hai perso il tuo sarcasmo.-
Draco si passò
una mano tra i capelli. Più lunghi e fluenti di quanto lei
ricordasse.- Fa parte del mio fascino. Le donne ne vanno
matte.-
D'improvviso fu colta da un dubbio.- A proposito di donne.
Come mai non ci pensa la Parkinson a prepararti da mangiare?-
- Tu
ce la vedi Pansy in una situazione in cui può sporcarsi le
mani?-
- No. Ma non ci vedevo nemmeno te.- rispose .
- Hai
ragione. Ma se le permettessi di cucinare per me probabilmente si
piazzerebbe in casa e diventerebbe impossibile mandarla via.
Preferisco che venga a trovarmi solo di notte.-
- E' davvero un
modo strano di stare insieme.- osservò con una punta di
disprezzo.
Questa volta il biondo non replicò e lei lo
trovò alquanto strano. Magari aveva taciuto
perché ora
era lei la più forte e lui quello senza magia, o
più
semplicemente dopo tutta la faccenda della grande guerra era
cresciuto e forse anche cambiato.
- Basta blaterare ora. Sto
morendo di fame. Sei in grado di cucinare qualcosa di
commestibile?
Come non detto.
Hermione gli preparò
del chili con carne. Certo, non perché lo aveva chiesto lui,
ma solo perché così avrebbe potuto tenerlo
d'occhio e
controllare il suo appartamento alla ricerca di un qualche distillato
di morte o qualcosa del genere.
- Com'è?-
-
Accettabile.-
Sorrise. Evidentemente era il massimo che potesse
aspettarsi da uno come lui.
Approfittando della sua distrazione si
mise a curiosare in giro. Sembrava tutto normale all'apparenza ma se
c'era una cosa che aveva imparato durante gli anni trascorsi ad
Hogwarts, era che non bisognava mai fidarsi delle apparenze.
Aprì
la porta della sua camera, certa che se Malfoy avesse avuto davvero
qualcosa da nascondere, l'avrebbe trovata lì.
Era una
stanza molto semplice. Un letto singolo con le lenzuola verdi di
cotone, un comodino cui era poggiata una lampada e un televisore con
videoregistratore.
Che sotto la dura scorza del Mangiamorte si
celasse in realtà un appassionato di telenovelas?
Poi, in
un angolo tra la finestra e la poltrona c'era lei: la scatola degli
orrori di Draco Malfoy.
Hermione si piegò a
raccoglierla.
La aprì aspettandosi il peggio, ma trovò
decisamente qualcosa di inaspettato.
- Si può sapere che ci
fai qui?-
Hermione sussultò quando udì la sua voce.
Malfoy riusciva ancora a strisciare perfettamente in silenzio da una
parte all'altra.
- Ho anche io una domanda per te.- prese qualcosa
dalla scatola.- perché agli uomini piacciono le lesbiche?-
-
Sono cose private.-
- Non ti facevo appassionato di videocassette
del genere.-
- Sono tante le cose che non sai di me.- Il suo tono
era cambiato, sembrava quasi allarmato.
- Tranquillo, non mi
interessa se sei un fan di "lesboland".- La riccia si
ridestò e lo guardò dritto negli occhi.- Non mi
inganni Malfoy so che trami qualcosa e scoprirò cosa!-
-
Sei sempre così sospettosa?-
- Solo con gli
ex-Mangiamorte.-
Draco incrociò le braccia al petto
rassegnato. - Cosa posso fare per convincerti che non sto facendo
niente di male?-
- Non lo so...- si prese qualche istante per
riflettere.- Potresti cominciare con il rispondere ad alcune
domande.-
- Che vuoi sapere?-
- Vediamo...-
Si era trasferito
da una settimana nel suo condominio e fino al giorno prima lei non lo
sapeva neanche. O Malfoy era molto discreto, o non aveva davvero
nessuno scheletro nell'armadio. Eppure il suo sesto senso le
suggeriva che c'era qualcosa che le sfuggiva, per esempio: - Se non
sei in grado di cucinare come hai fatto a resistere fino ad oggi?-
-
Tutto qui?- le chiese sorpreso.
Per il momento non le veniva in
mente nient'altro.
- Ordino da mangiare al ristorante qui
difronte. E lo avrei fatto anche oggi se non fosse stato giorno di
chiusura.-
Hermione si portò una mano alla fronte.- Tu mi
stai dicendo che mangi fuori tutti i giorni?-
- No, certo che no.
Io non mi sognerei mai di andarmene a spasso per la Londra babbana.
Sono loro che portano il cibo da me.-
- Non dirmi che...-
Draco
indicò un oggetto sul tavolino.- La prima cosa che fatto
è
stata imparare ad usare il telefono.-
<< I can't take my
eyes off you>>
Un mese dopo, Hermione aprì gli occhi su un sabato
mattina illuminato da uno stupendo sole di giugno che quasi bucava le
tende. La giornata prometteva di essere calda e stupenda.
Calda,
stupenda e atroce. Era il giorno del loro anniversario.
Appena
uscita dalla doccia, chiamò il lavoro dicendo che non si
sarebbe presentata a causa di una terribile influenza.
Quando
aveva capito che le sue speranze di fare carriera nel mondo magico
erano sfumate, aveva vagliato l'ipotesi di trovare qualcosa di
altrettanto consono alle sue capacità.
Era stata prima una
cameriera, poi una commessa, e infine segretaria di una grande casa
editrice. Nutriva buone aspettative in questo ultimo impiego, fino a
ché il suo capo non le palpò volgarmente il
sedere.
E
proprio quando stava per abbandonare tutto e tornare con la coda tra
le gambe a casa dei suoi, la vide. La sua ancora di salvezza sin da
quando da piccola aveva imparato a leggere: la
biblioteca.
Stregoneria o no, Hermione amava i libri,
incondizionatamente. Per questo non le ci volle molto per farsi
assumere come bibliotecaria.
Tuttavia, benché adorasse
quel lavoro, quel giorno aveva solo voglia di restarsene a casa ad
intristirsi e mangiare quintali di gelato fino alla nausea.
Ginny
le aveva suggerito di uscire, di prendersi una boccata d'aria e non
pensare più a niente, ma lei sapeva che se lo avesse fatto,
ogni strada, ogni panchina, tutto, le avrebbe in un modo o nell'altro
ricordato di Ron. L'intera città era un campo di battaglia
pieno zeppo di mine emotive, e l'ultima cosa che voleva era finirci
dentro.
Si chiese quanto tempo ancora le sarebbe servito per far
scemare quel dolore. Quanto altro gelato avrebbe dovuto mangiare,
quanti altri pomeriggi chiusa in casa avrebbe dovuto trascorrere.
Il
fantasma del suo ex avrebbe continuato a perseguitarla per
sempre?
Sarebbe mai riuscita a fidarsi ancora di un uomo? Ma
soprattutto...avrebbe mai amato ancora?
"No, per favore
no." Pensò quando sentì il suono del
campanello.
Non voleva incontrare nessuno in quel momento, specialmente il suo
ex-compagno di scuola-nemico-Mangiamorte-Draco Malfoy.
- Hai un
aspetto orribile!- le disse non appena la vide.
- Grazie tante!-
rispose. - In effetti sono stata meglio.-
- Granger, quella strana
macchina che lava i miei vestiti perde acqua da tutte le
parti.-
Hermione sospirò. Lo seguì nel suo
appartamento e mise piede nel bagno completamente allagato per
spegnere la lavatrice.
Poi, senza rivolgergli la parola, fece per
andarsene ma lui la fermò tirandola per un braccio.
- No,
aspetta. Chi lo pulisce questo schifo adesso?-
- Lasciami.-
bisbigliò.
- Cosa?-
- Ti ho detto di lasciarmi!- urlò,
liberandosi dalla sua presa.- Sono stanca Malfoy, hai capito? Sono
stanca di tutto questo.-
- Di cosa accidenti stai
parlando?-
Hermione gli puntò il dito contro. - Tu, tu...
mi stai facendo impazzire! Io non sono la tua balia! Devi smetterla
di chiamarmi se si rompe la lavastoviglie, la lavatrice o qualunque
altra cosa.-
- Ma io non so cosa...-
- Non mi interessa se non
sai cosa fare! Io..- le parole quasi le morivano in gola, per via
delle lacrime che premevano forti per uscire.- Io vorrei pensare alla
mia casa, al mio lavoro, alla mia vita, ma non posso farlo e sai
perché?-
Non attese la sua risposta. - Perché non
posso levarti gli occhi di dosso neanche un secondo! Perché
ho
paura che tu possa mandare a fuoco la casa, far scoppiare la valvola
del gas o Dio solo sa che cos'altro.-
Prese un lungo respiro non
appena ebbe terminato. Aveva detto tutto di un fiato senza fermarsi
un secondo, o ora il petto si muoveva velocemente su e giù
nel
tentativo di incamerare quanta più aria possibile.
Draco
avanzò verso di lei.
- Dì un po'- incominciò
calmo. - Ti è mai passata per la testa l'idea che forse
neanche a me piaccia particolarmente questa situazione?- il suo tono
era più duro adesso.
- Hai mai pensato per un solo istante,
che l'unico motivo per cui mi rivolgo a te, è che sei
l'unica
persona che conosco qui?-
Hermione indietreggiò fino ad
incontrare le pareti fredde del muro.
- Hai mai formulato
l'ipotesi che forse sia difficile per un purosangue ricco come me,
vivere come un insulso babbano?- Le mise le braccia ai lati della
testa.
- Ma soprattutto...- era così vicino che sentiva il
suo respiro bollente sulla fronte.- Non ti sei mai chiesta come mai
io mi sia trasferito proprio nel tuo stesso condominio?-
Fu un
attimo.
L'aria intorno a loro sembrava immobile. Le labbra di
Malfoy sfiorarono invitanti le sue e da quel momento in poi, Hermione
smise di pensare.
Lasciò che lui la sollevasse da terra
e la conducesse in camera sua, senza dare cenno alcuno di protesta.
Si fece accarezzare da quelle mani grandi ed esperte, il cui tocco
era così delicato che quasi non l'avrebbe avvertito, se non
fosse stato per la scia incandescente che le dita di lui lasciavano
sulla sua pelle. Lo spogliò e si spogliò, senza
riflettere sulle conseguenze delle sue azioni, agendo come se
entrambi non fossero coscienti di ciò che stessero facendo,
intrappolati in una bolla di sapone.
Bacio dopo bacio, Draco fece
crollare tutte le sue difese e lei, ormai vulnerabile, si
gettò
tra le sue braccia come in cerca di protezione.
Gli permise di
averla completamente, senza freni, senza timore, di possederla e
penetrarla fino a sfiorarle l'anima.
Non seppe spiegarsi con
esattezza il perché stesse accadendo. Forse
perché le
lenzuola verdi smeraldo del suo letto profumavano irresistibilmente
di muschio bianco. Forse perché quel giorno era emotivamente
instabile. Forse perché i baci di Malfoy erano
più
intensi e caldi di quanto non avrebbe mai immaginato.
O ancora,
era per via di quella irrefrenabile quanto improvvisa passione, mai
provata prima, che le annebbiava la mente impedendole di ragionare
con freddezza.
Quella sera Hermione, per la prima volta in vita
sua, si fece trasportare dagli eventi, scoprendo quanto potesse
essere liberatorio solo per una notte smettere di porsi delle
domande.
Si svegliò con la testa poggiata sul suo
petto e le braccia ancora strette intorno a lui, che dormiva
beatamente come un bambino.
La prima cosa che notò fu il
marchio nero sul suo braccio destro, particolare cui la sera prima
non aveva prestato molto attenzione. Eppure non ne ebbe paura. Si
stupì invece di come non avesse fatto ad accorgersi subito
di
quanto fosse cambiato.
Non solo per i capelli lunghi. Il suo
fisico era più compatto ed asciutto. Aveva un colorito
più
roseo e dei lineamenti molto delicati.
Era... più
bello.
Gli accarezzò la fronte.
Molto bello.
Guardò
distrattamente l'orologio. Era già sera, ma non aveva
affatto
voglia di alzarsi. Le piaceva il calore del corpo di
Draco.
Sera.
Pansy viene a farmi visita ogni
sera.
Pansy.
Hermione si tirò su con il
busto.
- Mmmm.- mugugnò lui infastidito dal suo movimento
improvviso.
- Svegliati Malfoy!- gridò - Svegliati, viscido
vermone!-
- Ma che ti prende?- le chiese con la voce ancora
impastata dal sonno.
- Cosa mi prende? Cosa mi prende? Ti rendi
conto di cosa abbiamo combinato?-
- Abbiamo fatto sesso.- sorrise,
mentre abbracciava il cuscino a metà tra la veglia e il
sonno.- Ed è stato anche bello...-
Lei gli tirò una
cuscinata sul viso.- Tu sei solo uno sporco traditore ecco cosa sei.-
si alzò dal letto e si infilò velocemente i
vestiti.
Draco, ancora frastornato, si mise in piedi anche lui
coprendosi con un paio di boxer.
- Ormai sei adulta Granger,
potresti risparmiarmi i rimorsi del giorno dopo.- ora sembrava lui
quello arrabbiato, come se non si rendesse minimamente conto della
gravità della situazione.
Evidentemente per lui tradire la
sua donna era una cosa assolutamente normale.
- Quali rimorsi
Draco?- lo schernì - Non capisci? Tu hai tradito la
Parkinson.
L'hai tradita con me.
Malfoy aprì le braccia sollevato. -
Allora è solo questo il problema?-
- Solo questo?- Hermione
strinse i pugni.- Tu sei davvero un gran bastardo.-
- No,
aspetta...-
Si avvicinò con grandi falcate alla porta.- Io
non aspetto proprio un bel niente. Non voglio avere più
nulla
a che fare con te.-
- Ascoltami solo un secondo.-
- Stai
zitto!- schiaffeggiò la mano che lui aveva proteso verso di
lei.- Mi fai soltanto schifo.-
Draco si irrigidì, e non
cercò più di fermarla.
- Bene. Se vuoi andare fallo
pure.- sibilò a denti stretti senza guardarla negli occhi.-
Ma
lascia che ti dica una cosa: in tutto questo tempo non hai fatto
altro che ripetermi che non mi avresti mai tolto gli occhi di dosso.
Ma evidentemente non devi avermi osservato abbastanza, visto che non
hai capito niente di niente.-
Sbam!
Sbatté la porta
proprio davanti alla sua faccia.
Hermione era troppo furiosa per
badare al significato di quelle parole. Lei era stata tradita, e ora
aveva causato il suo stesso dolore ad un'altra donna.
Un pensiero
davvero insopportabile.
Quasi fosse un
riflesso
condizionato, appena entrata in casa, Hermione si avvicinò
al
telefono e premette il pulsante per ascoltare i messaggi della
segreteria.
- Ciao, sono io.-
Eccolo lì. Ciò
che aveva tanto pazientemente atteso che arrivava nel momento in cui
se lo aspettava di meno.
- Vorrei...vederti. Ho un bisogno urgente
di parlarti. Incontriamoci domani, alle 17.00, al nostro bar
preferito. Ti prego, è importante.-
-Bip. Fine del
messaggio.-
Non aveva neanche detto il suo nome. Come se avesse
dato per scontato che lei avrebbe subito riconosciuto la sua voce.
Come se sapesse quanto lei avesse atteso quella telefonata.
Il suo
passato era tornato, e rischiava di compromettere per sempre il suo
futuro.
<< I can't take
my mind off you >>
Raggiunse il bar un
quarto d'ora dopo l'orario prestabilito. Lo aveva fatto apposta. Non
voleva arrivare per prima e dargli così l'impressione che
non
aspettasse altro che vederlo.
Lui aveva già preso posto su
uno sgabello qualunque. Non era cambiato assolutamente di una
virgola. Era agitato, e continuava a tamburellare nervosamente le
dita sul bancone.
- Ciao.-
Hermione poggiò una mano
sulla sua spalla e lui sobbalzò.
- Scusa, io...non ti avevo
visto.-
Sorrise. Sì, non era affatto cambiato.
Le fece
segno di sedersi accanto a lui e non se lo fece ripetere due
volte.
L'atmosfera pesante era perfettamente palpabile, così
come quel silenzio imbarazzante che Ron non si decideva a rompere.
-
Ron, ascolta, c'è...c'è per caso qualcosa che
vuoi
dirmi?-chiese, cercando di non mostrarsi impaziente. L'ultima cosa
che voleva era fargli credere di essere ancora innamorata di lui.
-
Hermione io...- prese un respiro profondo.- Io lo so che le cose tra
noi non sono andate come previsto e credimi so di avere torto marcio.
Però c'è una cosa che devo dirti, prima che tu lo
venga
a sapere da qualcun altro.-
- Dimmi pure.- rispose, non senza una
certa esitazione.
- Io ti ho amata davvero. Ti ho amata con tutto
il cuore. Tu eri fantastica, incredibile e qualche volta io mi
sentivo inadeguato accanto a te. Avevo una terribile paura di
deluderti ma ora... ora ho capito di aver sbagliato sotto tutti i
fronti. So di essermi comportato uno schifo...-
Mi fai soltanto
schifo!
- ...e tu hai tutte le ragioni del mondo per non
volermi vedere mai più...-
Non posso levarti gli occhi
di dosso neanche un secondo!
- ...ma io...io sento di avere
assolutamente bisogno di te.-
Sei l'unica persona che conosco
qui.
- Hermione...Hermione mi stai ascoltando?-
- Sì-
mentì.
Le parole di Ron avevano risvegliato in lei altri
ricordi. E benché cercasse di mostrarsi attenta, non
riusciva
proprio a scacciare l'immagine di Malfoy dalla sua testa.
L'unica
persona. L'unica.
- Quello che sto per dirti è troppo
importante e non volevo farlo per telefono.-
La prima cosa che ho fatto è stata imparare ad
usare il
telefono.
- So che ti sorprenderà ma...-
Sono
tante le cose che non sai di me. Non ti sei mai chiesta come mai io
mi sia trasferito proprio nel tuo stesso condominio?
Evidentemente
non devi avermi osservato abbastanza, visto che non hai capito
niente di niente.
E proprio quando Hermione arrivò
finalmente alla soluzione di quell'enorme enigma il cui nome
rispondeva a quello di "Draco Malfoy", Ron la stupì
ulteriormente con con la sua esclamazione.
- Io sto per sposarmi,
ma non voglio che per questo tu esca per sempre dalla mia vita.
Vorresti tornare ad essere mia amica?-
La mandibola di Hermione
cadde così in basso che minacciò di arrivarle al
piede.
- Tu... ti sposi?- domandò incredula.
- Si... ti
prego non prenderla male io...-
- E vuoi che restiamo amici?-
-
No, cioè sì...cioè non lo so...-
-
D'accordo.-
Ron credette di non aver sentito bene. - D'accordo?-
-
Sì- ripeté.- Come fidanzati forse non eravamo un
gran
ché, ma da amici eravamo davvero ben affiatati.-
Il
sorriso sul suo volto alleggerì il peso del cuore del rosso.
- Stai dicendo che tornerà tutto come prima?-
- No. Non
sarà mai come prima. Ma possiamo sempre provarci. Anche se
prima ho bisogno di sapere qualcosa.-
- Tutto quello che vuoi.-
rispose entusiasta.
- La ragazza che stai per
sposare...è forse...- si fermò.
Lo sguardo di Ron si
incupì di nuovo.
- Sì, è la ragazza con cui
mi hai visto quel giorno.-
Hermione trasalì. Ne fu sorpresa
ma non ferita.
Ed esattamente in quell'istante, capì di non
provare più rancore nei suoi confronti. Si rese conto che
dopo
un po' la sua sofferenza non era più dovuta a Ron ma al suo
bisogno di risposte. Le sue lacrime avevano smesso da tempo di essere
lacrime di gelosia ed erano diventate lacrime di paura.
Paura che
nessun altro sarebbe mai più riuscito ad amarla. Paura di
non
essere abbastanza attraente, alta, magra.
Paura semplicemente di
non essere abbastanza.
Invece per qualcuno era abbastanza
eccome.
- Perché mi hai tradita Ron?-
Eccola, la domanda
che si era ripromessa di fargli non appena l'avesse rivisto.
-
Ecco...tra noi era diventato complicato e lei... lei è
così...-
- Già.- lo interruppe. Poi tese
improvvisamente la mano in direzione del suo volto lentigginoso, gli
spostò i capelli dalla fronte e gli disse :
- La tua
ragazza è adorabile Hubbell.-
Ron incurvò le
sopracciglia.- Non capisco.-
- Non hai mai capito.-
<<
Til I find
somebody new>>
Quando la porta si aprì,
Hermione gli regalò un sorriso da ebete a trentadue denti.
-
Non c'è nessuna Pansy, vero?-
Era tutto talmente evidente
che si sorprese di come avesse fatto a non capirlo subito: le
probabilità che la Parkinson si fosse abbassata a
trasferirsi
nella Londra babbana solo per farsi sbattere da Draco di cui, come
tutti sapevano, amava soprattutto il prestigio, erano quasi nulle.
Specialmente dopo che tale prestigio era crollato dopo la sua cattura
e la conseguente condanna.
Malfoy diceva che la incontrava
regolarmente tutte le notti, eppure Hermione non l'aveva mai sentita
arrivare né tanto meno andarsene la mattina dopo.
Le
cassette gli servivano solo per provocare il rumore necessario a
falsare i suoi incontri notturni e soprattutto ad attirare
l'attenzione su di sé.
E lei era stata così cieca da
non accorgersi di nulla.
- Già.- le rispose, come fosse la
cosa più naturale del mondo.- Ma tu come hai fatto a...-
-
Non è stato difficile. Quello che invece ancora non capisco
è
il perché tu mi abbia mentito.-
- E cosa avrei dovuto fare
secondo te? Ammettere che tutti i miei amici mi hanno abbandonato
dopo che sono stato spedito qui? Dirti che mi piaci, che ti chiamavo
ogni volta con una scusa qualsiasi per avere un po' di compagnia? O
avresti preferito qualcosa del tipo : "Non posso smettere di
pensarti"?- Draco fece spallucce.- Andiamo. Sono pur sempre
Malfoy. Io non dico cose banali.-
Hermione poggiò un dito
sulle sue labbra. - Io adoro il banale.-
Quando al dito sostituì
la bocca, avvertì lo stesso brivido che aveva provato il
giorno precedente, la prima volta che si erano baciati.
Un po'
come quando si arriva alla fine delle scale, senza accorgersene si fa
un gradino in più e per un attimo si ha la sensazione di
cadere nel vuoto. Ecco cos'era Malfoy.
Era un salto nel vuoto.
Anche se è grande la paura di finire spiaccicati al suolo,
lo si fa lo stesso. E alla fine, quando il timore fa spazio
all'adrenalina, ci si rende conto che a volte vale davvero la pena
lasciarsi andare e correre qualche rischio.
Draco la trascinò
fino in camera, ma proprio quando stava per gettarla su letto,
Hermione fece resistenza sapendo che restava ancora una cosa da
fare.
- Torno subito.- proferì non appena ebbe trovato la
forza necessaria ad allontanarsi da lui.
- Ma...-
- Non ci metto niente.-
E così dicendo, sparì nel
nulla.
Tornata a casa si avvicinò di corsa al
telefono.
Si prese un secondo di tempo e poi puntò il dito
su un pulsante rosso.
- Bip. Messaggio cancellato.-recitò
la segreteria non appena lo ebbe premuto.
Hermione fece un respiro
di sollievo.
Finalmente poteva archiviare il suo ex-file ed aprire
un nuovo fascicolo intitolato : "Draco Malfoy".
Fine
Note
: La parte relativa al film "Come eravamo"
è tratta da una puntata della serie televisiva sexand the
city, così come la frase "Lei non sarà mai il
tipo di ragazza dai capelli perfetti che si veste di bianco e riesce a
non macchiarsi subito".
La frase : "Se Dio aveva creato il mondo in sette giorni, a Ron erano
bastati sette secondi per distruggere il suo" è invece
ispirata al film "Sette anime"
Basta. Penso di essere in pace con la legge ora =)
Complimenti
a
tutte le partecipanti. Leggerò presto tutte le altre storie
in
gara =D. Lascio qui di seguito il giudizio (meraviglioso)
della
giudiciA Valaus :
Prima Classificata A Parimerito
“Phone Calls” di clow4093
Grammatica: 10/10
In tutta la storia ho notato solo alcuni insignificanti errori di
battitura, che non hanno per nulla influito sul punteggio ampiamente
meritato.
E’ una storia non solo corretta da un punto di vista formale
e lessicale, ma anche semplice e piacevole da leggere, con frasi che
sono dei veri gioiellini.
Stupenda.
Stile: 10/10
Non una virgola fuori posto. Punteggiatura ottima, lessico perfetto,
l’intera storia è facilmente e piacevolissimamente
fruibile, scorre in maniera fluida e mai faticosa, si legge
praticamente in un batter d’occhio nonostante le dodici
pagine. Alterna momenti un po’ più malinconici ad
attimi di pura comicità, scene deliziosamente romantiche e
descrizioni ad alta carica sensuale.
Non si può leggere senza rimanere coinvolti da Hermione,
Draco e tutte le loro vicende. E senza amarli, per giunta.
Per non parlare delle citazioni che hai inserito, pura
genialità.
Un vero gioiellino, un piacere per gli occhi, per i sensi e per il
cuore.
Sviluppo Trama: 10/10
La storia è organizzata ed articolata in modo ineccepibile.
Nulla è lasciato al caso, neppure il più piccolo
particolare trascurato. La trama è un insieme di generi
diversi che si amalgamano tra loro producendo un risultato eccezionale.
Un piccolo capolavoro, davvero.
Originalità: 10/10
Ho letto varie Dramione post-Hogwarts, persino varie che vedevano Draco
ed Hermione destreggiarsi nel mondo dei Babbani.
Ma mai, prima d’ora, ho letto qualcosa di simile a
ciò che tu hai scritto. Certi particolari sono genio puro
– vedi le cassette di Draco xD Ma come ti è venuto
in mente?! – , e l’elemento forse di maggior
originalità sta proprio nel modo in cui hai inserito la
canzone.
Inoltre, per la prima volta forse, finalmente un Ron traditore che non
torna sui suoi passi con la coda tra le gambe! Un Ron che non cerca
giustificazioni inaccettabili, che non tenta di convincere Hermione a
tornare con lui, che ammette le proprie colpe ed i motivi che
l’hanno spinto al tradimento, addirittura che sposa la
ragazza-pietra dello scandalo!
Geniale. Semplicemente geniale.
Utilizzo Immagine: 5/5
Anche questo aspetto, perfetto. Hai inserito l’immagine nel
modo giusto, riportando pari pari con le tue parole ciò che
vi è raffigurato. Mi è piaciuto il modo in cui ti
sei soffermata sul tatuaggio di Draco, così come il fatto
che alcuni particolari dell’immagine – nello
specifico, il copriletto verde ed i capelli insolitamente
più lunghi di Draco – erano già stati
anticipati nei passaggi precedenti.
Utilizzo Canzone: 5/5
Questa è stata forse una delle particolarità
della tua storia che più mi ha conquistata. Hai preso una
canzone d’amore tormentata, malinconica e un po’
triste come “The Blower’s Daughter” e ne
hai riportato poche ma efficaci frasi all’interno di una
storia romantica e divertente.
Onestamente, quando ho cominciato a leggere la fict ero perplessa, mi
domandavo in che modo avresti gestito la canzone. Scoprirlo
è stata una vera, piacevolissima sorpresa.
Davvero, davvero favolosa!
Caratterizzazione Personaggi: 10/10
Draco ed Hermione, così come anche, in minima parte, Ginny e
Ron, sono leggermente diversi da quelli che siamo soliti vedere.
Eppure, l’OOC è pienamente giustificabile,
gradevolissimo ed azzeccatissimo.
Di fondo, Draco ed Hermione sono più o meno sempre gli
stessi. Ma, al tempo stesso, sono più adulti, più
maturi, segnati dagli eventi positivi e negativi che hanno
caratterizzato la loro esistenza, costretti l’uno a
rapportarsi con una condanna che più svilente, almeno per
lui, non si può e l’altra con un amore
inspiegabilmente finito ed una ferita aperta che non fa più
male ma brucia ancora nell’orgoglio.
La tua caratterizzazione è superlativa, non hai lasciato un
solo aspetto delle loro personalità al caso, hai trattato
con cura ogni minimo elemento, dando vita a due personaggi complessi,
ricchi ed estremamente verosimili.
Gradimento Personale: 10/10
Amo la tua storia. Sul serio, la amo alla follia. E’ una
delle Dramioni migliori che abbia mai letto, romantica e spassosissima,
mi ha ricordato quasi uno dei classici film d’amore
Americani.
Hai dato forma a due personaggi che non sono semplicemente due figure,
sono due persone vere in tutto e per tutto, con sentimenti, emozioni,
pregi e difetti. Hai imbastito una trama insolita ed estremamente
accattivante, utilizzando in maniera del tutto geniale una canzone che
è quanto di più distante dall’atmosfera
generale della storia.
Ribadisco, è un piccolo capolavoro, in tutto e per tutto.
Extra per l’inserimento del promtp: 1/1
I punti sono stati così suddivisi: 0,50 per il personaggio,
0,50 per il luogo.
Pansy non compare, ma la sua presenza – o non presenza
– è estremamente tangibile. E’
fondamentale ai fini dello svolgimento della storia,
dell’avvicinamento iniziale e finale di Draco ed Hermione.
L’hai “utilizzata” nel modo
più ingegnoso possibile.
Il luogo... beh, è il fulcro di tutto. Londra è
dove Draco ed Hermione vivono, Londra è dove la vicenda si
svolge, Londra fa da sfondo e da cornice. Perfetto.
Totale: 71/71
Grazie, grazie, grazie!
E ora vi lascio, nella speranza di ricevere presto
altri bei commenti.
Con affetto.
Clow <3
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