Note:
Pre-“Assurdo!
Amore”. Non è assolutamente necessario leggere
“Assurdo! Amore”, ma a me farebbe tanto piacere. La
colonna sonora di questa storia? “Miss
You Love” dei Silverchair, che dà anche il
sottotitolo a questa schifezza.
The
Fifteenth Of December
-
Teenage Angst Again!
[
Prompt # 99 - Ricordi/Incubi]
Forse
qualcuno, tra tre secoli e mezzo, ricorderà i volti di Maxwell
Scott Green e di Ronald Joseph Radke. O forse i lineamenti dei loro
volti spenti scompariranno nella polvere del terreno, nell'origine
della loro vita.
Dimentichiamo
chi siano il bassista e il cantante degli Escape The Fate,
dimentichiamo perché ricordare è doloroso.
Ronald
ha partecipato a una rissa durante la quale un ragazzo è
morto... aveva soltanto diciotto anni.
Maxwell
l'ha cacciato via, dalla sua vita, dalla band, da tutto ciò
che condividevano. Quando Ronald ha tentato di scappare, quando
chissà perché è uscito dalla sua casa.
È
nato Ronald... e da allora non ha mai smesso di mentire.
Maxwell
deve averlo percepito sin dall'inizio; ma loro avevano un anno di
differenza. Noi non lo capiamo, loro lo sentono, lo sentono nel
profondo del cuore, in ogni poro, in ogni singolo gesto. Sono nati a
un anno esatto di differenza, con due destini crudeli alla stessa
maniera. Abbandonato dal padre uno, abbandonato dalla madre l'altro.
Una passione per la musica che “salva vite, amico”.
Noi
non lo sappiamo come si sono incontrati, ma proviamo ad immaginare
cosa sia accaduto nei loro stomaci.
Incrociati
gli sguardi, sentire di appartenere finalmente a qualcosa; un senso
di sollievo appagante, il senso di aver vagato per secoli e di essere
riusciti a trovare un rifugio, una dimora. Nelle braccia dell'altro.
Avere poco più che dodici anni, essere spaventati. E le fatali
parole “sono nato il Quindici Dicembre”. Chissà
chi l'ha detto per primo, l'incredulità, la meraviglia. Sapere
che si tratti di inevitabile. Era inevitabile che si conoscessero,
che si attraessero l'un l'altro. I due opposti, che si attraggono e
che finiscono per assomigliarsi a tal punto da essere uno solo.
Loro
furono uno solo, questo lo sappiamo; lo sappiamo da quell'impudico
amore – quale che sia la natura – che non aveva malizia,
che era bianco, che era sacro. Sacro più di un'amicizia.
Diamine,
si erano aspettati per un'intera esistenza e si erano trovati in una
stupida “high school” con qualcosa di enorme, non
avrebbero potuto neanche immaginarlo, avevano desiderato per così
tanto di capire cos'era ciò che mancava. A differenza della
maggior parte della popolazione, erano riusciti ad afferrare il
mistero, a braccarlo, a risolverlo.
“Ehi,
guardateci, avete solo da imparare!”.
Noi
abbiamo paura di tentare di avvicinare il nostro unico modo di essere
felici; oppure lo perdiamo. E spesso non lo riconosciamo, perché
è troppo brillante e noi, abituati alle tenebre, non
accettiamo che ci sia qualcosa di diverso da ciò che
conosciamo.
Qualcuno
decise di distruggerli. Non so se sia stata colpa di un “amico”,
della nostra subcultura disgustosa, dell'assenza di principi. Oppure
se di tutta quell'ebbrezza d'amore e di inequivocabile felicità.
Ma si persero... persero con delle pastiglie, mentite pastiglie, non
sappiamo neanche quali. Sappiamo solo che divennero famosi, almeno
negli Stati Uniti: i testi di Ronald erano meravigliosi, le musiche
trascinanti ed emozionanti, entravano dentro lo spirito, la voce di
Ronnie era una sorta di unguento magico in grado di ricucire ogni
ferita. Qualcuno era invidioso, quel qualcuno ha subito una violenta
perdita che non meritava.
Poi
il processo, libertà vigilata, gli Escape The Fate non
potevano spostarsi dagli Stati Uniti, Ronald fugge. Ronald viene
incarcerato.
Immaginate
come deve essere stato. Maxwell perso, Ronald che aveva bisogno di
lui proprio in quell'istante – come forse mai aveva desiderato
– ed essere abbandonato a se stesso, in un carcere, aveva
soltanto venticinque anni all'epoca, putrido, sensi di colpa nascosti
da rabbia verso l'ingiustizia dell'essere lì dentro senza un
reale motivo. Maxwell confuso, con una band da risollevare, con Omar
scappato via, con Ronald via – Ronald, che aveva identificato
come la sua unica speranza – un CD che doveva uscire a
Ottobre.
Sappiamo
tutti cos'è diventato Maxwell, che non è mai andato a
trovare Ronald in carcere.
Qualcuno
vocifera che, in realtà, ci sia riuscito a Dicembre, Dicembre
del Duemilanove, sapete. Perché commentò sul profilo
del myspace della sua fidanzata che “l'uomo era diventato
ancor più cattivo lì dentro”. Ma non è
certo.
Le
parole aspre di Ronald, i sensi di colpa che ha smesso di celare.
Ronald nasconde, forse, l'odio verso se stesso per aver abbandonato
Maxwell e non essere riuscito ad abolire l'orgoglio.
Ognuno
è sul proprio binario, Quindici Dicembre, Quindici
Dicembre.
Le
sentite le due parole, l'unica data, che vortica nella testa, che è
il collante di tutto questo? Provate tutte le sensazioni forti e
intense, le potete udire all'orecchio?
Non
abbiamo idea di cosa sia stato, dopotutto. Se questa sia solo
un'effimera illusione di un Mondo Migliore.
Noi
scriviamo ancora su forum specializzati che, forse, potrebbe esserci
una speranza per gli Escape The Fate. “Che bello sarebbe se
Ronald tornasse!”.
Crediamo
intimamente e segretamente – perché non ci rubino questo
sogno – che loro si avvicineranno di nuovo e creeranno
meravigliose invenzioni spettacolari, con la realtà che
soltanto Ronald sapeva descrivere in modo tanto preciso.
Noi,
poveri illusi, sorridiamo e ci diciamo che manca poco, che Ottobre è
vicino. Presto Ronald varcherà i cancelli della prigione, si
riunirà al suo gruppo e sarà felice. Di nuovo.
È
tutta una menzogna. Forse. Noi non lo sappiamo, noi sappiamo soltanto
il presente che dimenticheremo quando diventerà passato.
In
un tempo lontano, magari, una bambina superstite troverà
frammenti di noi, e parlerà dei nostri assurdi discorsi su
rapporti d'amore – e cosa saranno per lei se non modi
d'accoppiarsi del passato? chi saremo se non scheletri di un'epoca
morta? - e delle nostre idee così folli. E riderà,
leggendo e leggendo, credendo di star sognando, scoprirà il
nostro mondo.
Allora,
proprio allora, ascolterà una canzone degli Escape The
Fate, sapete? Già, e si appassionerà. Si appassionerà
a un gruppo sfortunato, che non ebbe mai l'occasione di essere il
meglio, e quando lo era nessuno l'avrebbe definito come tale. Si
appassionerà e noi, assieme a Ronald e Max rivivremo,
rivivremo e scopriremo cosa accadde a un paio di ragazzi nati il
Quindici Dicembre ed inevitabilmente legati da un rapporto
indissolubile...
ma
per adesso osserviamo il presente, pronti a dimenticarlo domani.
Siamo
esseri flebili ed egoisti, ciò che ha ucciso quei due siamo
stati noi. Non eravamo pronti a questo, non eravamo pronti ad amare
di nuovo, ancora.
Angolo
dell'autrice: Maxwell e Ronald sono nati entrambi il Quindici
Dicembre; il primo del '84, l'altro '83.
Il
ragazzo citato NON è stato ucciso da Ronald, si chiamava
Michael Colquit.
È
quasi certo che Ronald uscirà ad Ottobre 2010. Attualmente è
in una band chiamata “Falling In Reverse”.
I
personaggi degli Escape The Fate non mi appartengono, sono delle
persone reali che io non conosco, ogni fatto narrato non vuole
rappresentare la realtà, poiché non è
assolutamente accertato che i due stiano assieme. Se lo preferite,
potete pensare a questa storia come a un'amicizia molto forte, perché
è interpretabile anche in questo modo, se lo si desidera. Ma
il vero significato, naturalmente, è amore.
Ho
scelto “Ricordi/Incubi” come prompt perché tutto
questo fa parte di un passato, ma di un brutto passato. E di quello
che potrebbe essere un perfetto presente. Già. Spero che
questa storia vi sia piaciuta.
|