Piccola
Shot facente parte della serie “I 5 sensi”. Questa
e le altre fic
di questa serie partecipano alla “The One Hundred
Prompt
Project”
rimandabile al banner
posto qua sotto.
Spero vi piaccia
Simphony
*°*
Raccolta
n.° 2 – I 5 sensi 01
Prompt
13 Tatto
(P.O.V.
Esterno)
Prima
ancora di
riaprire gli occhi, lui mosse leggermente le mani.
Sentì
qualcosa.
Qualcosa che non tornava.
Troppo
morbido per
essere suo.
Troppo
morbido per
appartenere alle Forze Speciali.
Troppo
morbido per
essere realmente in Iraq.
Non
riuscì ad
aprire gli occhi. Perciò continuo a far scorrere le dita ai
lati.
Forse
era un
lenzuolo.
Lo
strinse
leggermente in un pugno della mano.
Si.
Era
sicuramente un lenzuolo.
Sentiva
qualcosa
nell'incavo del gomito. Con la mano sinistra, pesante come il marmo,
si sfiorò il braccio destro.
Un
ago. Attaccato
ad un tubo.
Forse
una flebo.
Si, probabilmente una flebo.
Non
si chiese
perché avesse una flebo nel braccio. Si sentiva ancora
troppo male,
con la testa che vorticava, lo stomaco che si rivoltava come se fosse
sulle montagne russe.
Le
sue dita
continuarono, iniziando a sfiorarsi la testa.
Una
retina, che
fermava una benda.
Era
stato ferito
in battaglia? Che cosa era successo?
I
suoi
polpastrelli gli sembravano più delicati di quello che si
ricordava.
Quasi fossero più sensibili.
Odiava
non sapere
che cosa era successo. Non gli era mai piaciuto.
Con
più frenesia,
le dita della mano sinistra tornano al gomito destro. Si
staccò la
flebo dall'incavo e si sentì quasi meglio.
Perché
non
riusciva ad aprire gli occhi? Perché gli sembravano
così pesanti?
La
macchina
collegata al suo corpo iniziò ad emettere un suono
incessante, un
allarme spacca timpani.
Le
dita si
arpionarono intorno al tubo della flebo, un tempo collegata al suo
braccio.
Come
lo odiava.
Odiava anche le analisi del sangue.
Odiava
il fatto
che non arrivasse nessuno. Odiava ogni secondo da quando aveva
ripreso i sensi.
La
porta della
camera si aprì all'improvviso. Un fracasso assordante per le
sue
povere orecchie.
«
Signor Anderson. Come si sente? » una voce femminile
rischiò di
fargli scoppiare la testa per quanto era assordante.
«
Sto bene. » borbottò lui un po' seccato «
Senta, che cosa è successo? » domandò a
voce bassa.
Auggie
Anderson
ancora non sapeva come quella semplice e apparentemente innocua
domanda avrebbe cambiato per sempre tutta la sua esistenza.
Fine
|