La Perla Bianca
Cap. 1 Un “piccolo” favore
- Capitano! Le scorte cominciano a scarseggiare. A breve
sarà necessario fermarsi a fare rifornimento.- urlò Gibbs, il primo ufficiale,
riemergendo dalla stiva.
- Ricevuto. Vorrà dire che attraccheremo al prossimo porto.-
risposero all’unisono Jack Sparrow e Barbossa dal ponte della Perla Nera, prima
guardarsi in cagnesco.
- Parlava con me.- fece notare il primo.
- Ma il capitano sono io.- esclamò il secondo, sorridendo ironico.
I due pirati continuarono a fronteggiarsi con aria di
sfida, almeno fino a quando non vennero interrotti dall’unica donna presente a
bordo.
- Quando la finirete voi due di litigare?- chiese
Elizabeth, ridendo.
- Quando lui mi lascerà il completo comando della Perla.-
risposero, nuovamente all’unisono, Sparrow e Barbossa, voltandosi a guardare la
ragazza, per poi tornare a fissarsi l’un l’altro.
- Io non ci faccio nemmeno più caso. Finché non si
cacceranno nei guai, per me saranno entrambi i miei capitani.- osservò il
giovane Will Turner, abbracciando da dietro la bionda piratessa.
- Giusto.- rispose lei, voltandosi verso di lui e baciandolo.
- Porto a ore 12!- esclamò improvvisamente Ragetti, quale
uomo di vedetta, facendo roteare il suo occhio di legno.
- Gettate l’ancora!- ordinarono i due capitani,
spintonandosi per arrivare primi al timone.
Il vascello attraccò al molo senza dare troppo
nell’occhio: una nave pirata non attirava di certo l’attenzione, in una città
piena di pirati e farabutti.
- Jack, tu scenderai con Turner e Swann per i rifornimenti.-
decretò Barbossa, allontanandosi dal timone e perdendo lo sguardo verso il
porto.
- E questo chi l’ha deciso?- domandò stizzito Sparrow, con
la sua solita aria stralunata.
- Io.-
- Perché, tu chi saresti?-
- Il capitano, Jacky.- rispose l’uomo con un sorriso di
sfida.
- O hai forse paura che ti lasciamo a terra? Di nuovo.-
continuò lui, accarezzando la testolina della scimmietta Jack.
Il pirata stava per ribattere, prima di rendersi conto che
sarebbe stato fiato sprecato; così, seguito da Will ed Elizabeth, scese a terra
contrariato, dirigendosi verso il centro della cittadina.
Le strade brulicavano di pirati, ladri e prostitute,
mentre uomini ubriachi fradici si spingevano a fatica fuori dalle locande,
accompagnati da qualche fanciulla di facili costumi; Jack si guardava intorno,
sorridendo alle dame con ampi vestiti che occhieggiavano nella sua direzione,
mente William ed Elizabeth si fissavano dubbiosi, cercando di non allontanarsi
troppo l’uno dall’altra.
Passarono accanto ad alcune casse abbandonate lungo la via
principale, quando il capitano della Perla Nera si ritrovò minacciato da una lunga
spada affilata, posta all’altezza della gola e pronta a tagliargliela alla
minima mossa sbagliata.
- Capitan Jack Sparrow.- si fece notare una voce, appartenente
alla stessa persona la cui mano sosteneva la lama.
- Finalmente qualcuno che riconosce il mio grado di capitano.-
commentò lui, spostando le iridi scure verso destra, tentando così di scorgere il
suo aguzzino, ma senza muovere la testa.
I due compagni, fermatisi dietro al pirata, spostarono a
loro volta lo sguardo verso quella voce così chiara e squillante; una giovane ragazza,
dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi, chiarissimi, con un portamento
fiero ed elegante, sogghignava in direzione del loro capitano, la mano che
reggeva la spada era ferma e sicura.
- Non è stato facile, ma alla fine sono riuscita a
scovarti.- riprese la parola la mora, portandosi finalmente davanti al pirata, in
modo che lui potesse vederla maglio, ma senza, tuttavia, togliere la lama dalla sua giugulare.
- Così sembrerebbe, mia cara. Mi stavi cercando…vediamo…
per uccidermi, forse?- domandò Sparrow, deglutendo a fatica, ma sempre senza
muovere un muscolo.
- Mmmh… fammi pensare… Na, direi di no.- rispose infine la
ragazza con un sorriso, ritirando la spada e riponendola nel fodero.
- E cosa vuole, dunque, una così dolce fanciulla come voi
da un pirata come me?- chiese cordialmente lui, massaggiandosi il collo nel
punto in cui, pochi istanti prima, era appoggiata la lama.
- Davvero non mi riconosci? Sei una delusione, capitan
Sparrow.- esclamò la giovane, scuotendo la testa.
L’uomo la osservò attentamente per alcuni secondi, senza
tuttavia riconoscerla.
- Spiacente. Il vostro viso non mi dice nulla. Vi ho forse
fatto qualche torto in passato? Magari vi ho minacciato.- rispose, con i suoi
soliti modi galanti.
- Nessuna minaccia, Jack. Va bene, vorrà dire che mi
toccherà rinfrescarti la memoria. Mi presento; sono il capitano Yara Barked,
per servirvi.- si presentò quella che risultò essere una piratessa, togliendosi
il cappello ed inchinandosi.
- Capitano?- chiese sbalordita Elizabeth, che fino ad
allora non aveva aperto bocca.
- Esattamente.- rispose la giovane sorridendole, contenta
di vedere una donna al seguito di un pirata.
- Barked, Barked, Barked… dove ho già sentito questo
nome?- rifletté Jack, puntellandosi il mento con un dito.
- È ovvio che tu abbia già sentito parlare di me, mio
caro, dal momento che io sono il capitano…. della Perla Bianca.-
Tutti e tre la fissarono stupiti, tuttavia solo Sparrow sembrò
aver finalmente capito ciò a cui la mora si stava riferendo, riconoscendo la
sua interlocutrice nel giro di pochi secondi.
- Ma certo; Barked. Il capitano della Perla Bianca. Certo
che sei cambiata dall’ultima volta che si siamo incontrati.- osservò
squadrandola da capo a piedi.
- Ora sei più… sei più…- cercò di dire l’uomo, formando nell’aria,
con le mani, un seno prosperoso.
- Più cresciuta?- andò in suo aiuto la ragazza, ridendo.
- Sì, esattamente.- annuì il pirata, asciugandosi le mani
sui pantaloni.
- Ma soprattutto non ricordavo fossi tu il capitano.-
cambiò discorso il moro, alzando un sopracciglio nell’osservarla.
- Infatti, ricordi bene. Mio padre è morto in un
combattimento quattro anni or sono e ha così passato il comando della nave a me.-
spiegò la Barked.
- Capisco.- disse l’uomo abbassando gli occhi. - Ma non
vedo la tua nave.- osservò poi, guardandosi intorno nel porto.
- Non la vedi perché non c’è. Ed è proprio per questo che
ti stavo cercando. Me l’hanno rubata. Anzi, direi che la parola “sottratta” è
più adeguata.-
- Come scusa?- domandò, sorpreso, il capitano.
- Hai capito bene, purtroppo.- sospirò la ragazza,
chiudendo gli occhi.
- E la tua ciurma?-
- Con la nave.-
- Ah, ah, un ammutinamento, eh? Credimi nessuno può
capirti meglio di me…- iniziò Jack, per poi essere subito interrotto da Yara.
- No, non si tratta di un ammutinamento. Qualcuno se n’è
impossessato. La mia ciurma mi rispetta.- spiegò lei, mentre il capitano della
Perla Nera distoglieva lo sguardo, cercando d’ignorare l’ultimo commento della
donna.
- Il problema è che non so chi sia stato. Anche se ho una
mezza idea…- aggiunse l’altro capitano, perdendo lo sguardo verso l’orizzonte
fatto solo d’acqua salata.
- Mmmh… capisco. E tu mi hai seguito fin qui per chiedermi
di aiutarti a ritrovarla, dico bene?-
- Esatto. Prendimi sulla tua nave e aiutami a cercare la
Perla.-
Jack la osservò per alcuni secondi, lisciandosi la barba,
quasi soppesando la richiesta.
- Scordatelo.- rispose invece, girando sui tacchi.
- Jack, per favore.- insistette Yara, parandoglisi
davanti.
- E perché dovrei farlo? In fondo noi siamo sempre stati
nemici e lo siamo ancora. Comprendi?-
- Ne sono a conoscenza, ti ringrazio. Ma se non lo vuoi
fare per me, fallo almeno per questo.- tentò di dissuaderlo ancora una volta la
piratessa, mostrandogli la mano destra, al cui medio vi era un anello con tanto
di smeraldo incastonato nel mezzo.
- Uno dei 9 pezzi da 8.- esclamò Sparrow, afferrandole la
mano.
- Che cosa? Questo significa che sei uno dei nove pirati
nobili?- esclamò Turner, spostando lo sguardo dal gioiello al viso della
giovane.
- Esattamente. O per meglio dire lo era mio padre.- disse
rivolta al ragazzo. – Quando è morto, ha consegnato il pezzo a me.- concluse
parlando con Jack.
- Quindi ora fai parte della fratellanza. Interessante.-
commentò lui, grattandosi una guancia.
- Ehi, ehi! Fermatevi un attimo. Vi dispiace spiegare
anche a noi? Cos’è la
Perla Bianca? E chi era suo padre?- intervenne spazientita
Elizabeth, passando lo sguardo da un capitano all’altro.
Yara voltò i suoi occhi chiari verso Sparrow, convinta che
sarebbe stato lui a raccontare la storia ai suoi compagni, ma quando si rese che non ne aveva alcuna intenzione,
alzando gli occhi al cielo, iniziò lei stessa la spiegazione.
- Come vi ho detto sono il capitano della Perla Bianca e
figlia di John Barked. La mia nave è… come dire… la gemella della Perla Nera.-
William ed Elizabeth la guardarono interrogativi, non
seguendo bene il filo del discorso.
- In parole più semplici, le due navi sono state costruite
dallo stesso carpentiere. La
Perla Nera fu affidata a Jack, quella Bianca a mio padre,
parecchi anni fa.- aggiunse Yara, sospirando.
- Pazzesco.- esclamò Turner, che aveva finalmente capito
la situazione.
- Tra le due ciurme non è mai corso buon sangue.-
- Eravamo nemici, dolcezza.- la corresse Sparrow,
intervenendo nella discussione.
- Ok, ok, sono sempre state nemiche. E probabilmente lo
sarebbero anche adesso, se solo avessi ancora una ciurma.-
- Motivo per cui non posso prenderti sulla mia nave. Siamo
nemici.- disse Jack, allargando le braccia e riprendendo il cammino; ma fu
subito fermato dalla mano della piratessa posata sul suo petto.
- Eddai, Jack. Mi conosci da anni, ti sto chiedendo un
favore, non me lo puoi rifiutare. Ricordati che c’è in ballo la fratellanza.-
insistette la ragazza, fissando i suoi occhi verdissimi in quelli scuri
dell’avversario.
- Ha ragione, Jack. Non possiamo mettere in pericolo la
fratellanza per le vostre scaramucce. Inoltre mi sembra ok.- cercò di aiutarla
Elizabeth.
- Spesso le apparenze ingannano, mia cara.- le rispose il
capitano.
- Se farà qualcosa di sbagliato, la getteremo fuori bordo.-
propose William, rivolgendo poi un occhiolino alla piratessa.
- Tutti contro di me, oggi? E va bene. Ma stai attenta a
quello che fai, ragazzina.- accettò alla fine, puntando un dito in faccia alla giovane.
- Oh, grazie, Jack, non te ne pentirai.- esclamò la mora,
battendo le mani per l’entusiasmo.
- E soprattutto grazie a … temo di non conoscere i vostri
nomi.- aggiunse la piratessa, voltandosi verso gli altri due.
- Elizabeth Swann. E lui è William Turner.- si presentò la
bionda per entrambi, mentre l’uomo si prodigava in un piccolo inchino, com’era
consono fare in presenza di una donna.
- William Turner, hai detto? Vuoi forse dirmi che tu sei il
figlio di Sputafuoco Bill?-
- Conosci mio padre?- domandò incuriosito il pirata.
- L’ho conosciuto molti anni fa, quando faceva ancora
parte dell’equipaggio della Perla Nera, prima che si aggregasse alla ciurma di Devy
Jones. Brav’uomo, tuo padre, davvero. Mi ha insegnato parecchie cose, da nemico
quel che era.- gli spiegò la piratessa, guadagnandosi la completa attenzione e
simpatia del giovane, che era sempre ben felice di sentir parlare del genitore.
- Allora, vi muovete voi tre o vi devo aspettare tutto il
giorno.- li richiamò Jack, qualche passo più avanti.
- Dove stiamo andando, esattamente?- chiese Yara, raggiungendo
il capitano della Perla Nera insieme ai suoi nuovi compagni di viaggio.
- A fare provviste.- le risposero in coro Elizabeth e
Turner, facendo spallucce e precedendola lungo la strada.
- Oh.- disse semplicemente la giovane, seguendoli.
Così, nella mezzora successiva, il quartetto si affrettò a
raccattare le provviste necessarie per continuare il viaggio, per poi fare
ritorno alla Perla Nera con un componente in più per la loro ciurma.
Note dell’autrice:
Allora…. Come vi ho avvisato
nell’introduzione, avevo già pubblicato questa ff parecchi anni fa, senza tuttavia terminarla.
Bè, ora l’ho rivisitata, modificata e
soprattutto…. FINITAAAA!!!
Ancora non ci credo. *.*
Per questo ho deciso di riproporla ai
miei lettori, sperando di non deluderli nemmeno stavolta.
Spero tanto di ricevere tante belle
recensioni, mi fanno taaaaanto piacere… ^^
Ok, non vi trattengo più con la mia
pazzia.
Allora, alla prossima… spero!! ^^
Un bacione
Cicci12