fanfiction concorso
Innocenti Desideri
Torno
a casa, dopo una delle tante giornate impegnative che mi tengono legato
all'Ordine dei Cavalieri neri.
Ormai la mia vita
è cambiata. Ormai sono Zero, e come tale possiedo grandi
responsabilità.
Ceno con
Nunnally, raccontandole come averi trascorso la mia giornata
da studente se solo non fossi il leader di una banda che mira alla
distruzione di Britannia, mentendo, come faccio ormai abitualmente.
Dopo averla
accompagnata nella sua stanza augurandole la buona notte
salgo nella mia dove, nel mio letto, vedo giacere una creatura
dall'immortale bellezza. C.C. come sempre non si fa problemi
nell'appropriarsi delle mie cose.
Faccio per andare
a sedermi al computer per controllare le ultime
notizie quando la sento sospirare, in un respiro quasi accennato.
Istintivamente mi volto a guardarla e mi rendo conto di non averla mai
osservata a sufficienza per accorgermi di qualcosa che solo in questo
momento percepivo.
Potevo mentire al
mondo intero, ma non a me stesso.
Esamino il suo
profilo, i suoi lineamenti, e più la contemplo
più concludo che una creatura simile deve avere a
che fare con il divino.
E' incredibile come in pochi attimi posso
sentire i miei pensieri correre veloci e concentrarsi solo su di lei,
ossessionandomi sempre di più. Provo l'irrefrenabile
desiderio
di avvicinarmi.
Come
può una ragazza farmi perdere il controllo di me stesso?
Continuo ad
osservarla mentre, quasi senza accorgermene, la mia mano le
sfiora dolcemente il viso, accarezzandolo, e portandole una ciocca di
capelli dietro l'orecchio.
Sto forse
sognando? Cosa mi sta accadendo?
Sento qualcosa
dentro di me, qualcosa tormentarmi e non darmi pace,
qualcosa che aumenta sempre più, e per la prima volta in
vita
mia non so darmi una risposta.
Posso udire i
suoi respiri e, in quell'angelica espressione, un solo sussurro;
-Lelouch...-
Dire che sono
stupito sarebbe poco, tutto mi pare così strano, i
miei gesti così avventati, ma non riesco a farne a meno, non
riesco a smettere, non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
-C.C.-
La chiamo, ma
silenziosamente, perchè non voglio svegliarla, non
voglio dover smettere di guardarla, nè parlare per darle
spiegazioni; voglio soltanto restare lì, fermo accanto a
lei, ad
ammirare quella perfetta donna dormiente.
Con cautela le
prendo la mano, stringendola appena, percependo una
pelle morbidissima a contatto con la mia, dal profumo delicato.
Mentre
socchiudo gli occhi mi sento come un tutt'uno con lei, e percepisco
quella sensazione dentro di me, sempre più forte, che mi fa
aprire gli occhi di scatto e desiderare le sue labbra, senza chiedermi
il perchè.
E subito,
obbediente, eseguo ciò che il mio inconscio mi
suggerisce di fare, avvicinandomi sempre più al colore vivo
dei
suoi verdi capelli, alle sue rosee guance, ma sopratutto alle sue
labbra sottili, appoggiandoci le mie.
Mentre le prendo
il volto tra le mani la sento irrigidirsi e, all'improvviso puntare le
sue iridi nocciola nelle mie indaco.
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