Liar
Io uccido ~ Céline Hulot
A volte si dicono bugie a fin di
bene.
La donna canticchia tra sé e sé mentre
prepara la cena, spegne il forno, taglia la torta, dispone tutto con cura: piatti
e bicchieri, le posate scintillanti, le candele preferite di Nicolas. Le piace
che suo marito torni a casa e si rassereni dopo una lunga giornata dura. I
fiori nel vaso profumano di buono; glieli ha portati Stéphane,
il suo Stéphane con la faccia pulita e il
sorriso che si estende agli occhi.
Céline siede e
sorride, in attesa che la sua famiglia la raggiunga al tavolo della cena, come
sempre.
Il buio cala fuori dalle ampie finestre, sul mare di
Montecarlo, e le prime stelle fanno scintillare le lacrime che bagnano quel
sorriso.
Fingere
è diventato così facile che anche il dolore si è
addolcito, ormai.
È una tavola vuota quella dove è seduta
Céline, perché anche la sua ultima
verità gliel’hanno portata via, l’hanno sepolta nel grigio
di un cimitero. Nicolas e Stéphane forse si
sono ritrovati. Lei è rimasta sola, ad aspettarli al tavolo della cena,
sapendo che non torneranno.
A volte si dicono bugie a fin di bene. Però fanno male lo stesso.
Dopo aver
letto tutto d’un fiato l’ultimo capolavoro di Faletti Appunti di un venditore di donne ho
deciso di riprendere in considerazione un’idea che mi era venuta tempo
fa, ma che avevo messo da parte causa blocco dello scrittore: una raccolta di
brevi missing moments sui
personaggi dei suoi libri che più mi hanno colpita. Non intendo i
protagonisti, o i personaggi più in vista, ma quelle figure dietro le
quinte che fanno tanto ma che restano sulla scena per molto poco. Come la meravigliosa
Céline, probabilmente la figura femminile che
mi ha lasciato più il segno, per quel suo innocuo far finta che tutto
vada bene soltanto per non far disperare chi le sta vicino – qui ho
immaginato che cercasse di farlo anche dopo la morte di Nicolas, senza
naturalmente riuscirvi, perché adesso è rimasta sola e in fondo
non ha più bisogno di fingere.
La raccolta
sarà costituita da dieci capitoli incentrati su dieci personaggi, un
uomo e una donna per ognuno dei cinque libri: Io uccido, Niente di vero
tranne gli occhi, Fuori da un
evidente destino, Io sono Dio e Appunti di un venditore di donne. Ho deciso
di escludere l’antologia di racconti Pochi
inutili nascondigli per comprensibili motivi: quelle sono storie molto
brevi in cui si muovono pochi personaggi, pertanto l’argomento non si
adattava al filo conduttore di questa raccolta.
Il titolo
Dieci personaggi in cerca di voce è naturalmente un omaggio al dramma pirandelliano
Sei personaggi in cerca d’autore.
Spero di
incuriosire qualcuno; e se non avete letto anche uno solo di questi thriller,
vi auguro di farlo al più presto, perché sono tutti veramente
degni e ognuno di essi lascia qualcosa dentro. O almeno, per me è stato
così.
Vi aspetto
al secondo capitolo :)
Aya ~