Neve
In questa
fanfiction è
presente un piccolo spoiler su cosa fanno e dove vanno Yuuki e Kaname
dopo essere andati via dal collegio Cross.
La fic ha partecipato al Xmas Tree Party su Fanworld.it con il prompt:
inverno, neve.
La parte iniziale di questa
fanfiction è ambientata nell'universo di
Vampire Knight, prima della nascita dei personaggi che conosciamo,
quindi non c'è nessuno di loro.
La neve
scendeva ormai da ore, quel giorno. Me lo ricordo come se fosse ieri...
perché ha cambiato la mia vita.
Stavo andando alla messa per la novena di Natale. Indossavo delle
scarpe rosso fuoco e un cappello dello stesso colore.
Forse furono proprio quei due abiti ad attirarlo.
«Dove va, bella signorina?» mi chiese, con una voce
dolcissima. Non avrei mai potuto capire quale essere mostruoso fosse in
realtà.
Io, stupida bambinetta che non ero altro, risposi.
Insistette per percorrere con me il resto della strada. Ripeteva che
era
pericoloso per una ragazzina uscire da sola di notte.
Domandò
anche perché l'avessi fatto. Gli dissi che ero scappata di
casa.
Continuammo così, lui a fare domande e io a rispondere come
una scema.
Riuscì, con mille moine e inganni, a convincermi ad andare
con lui in un vicolo buio e stretto.
Lì la neve era nera, puzzava di marcio. Cattivo presagio.
Mi sorrise. Solo in quel momento notai i suoi canini appuntiti.
«La neve è diventata rossa,» dissi,
terrorizzata
dal tocco delle sue labbra sul mio collo, senza accorgermi che mi aveva
già morsa...
No, lo scarlatto che vedevo per terra era sangue.
Il mio, perso dal corpo quando lui aveva iniziato a sfamarsi.
«Che c'è, Kaname?»
Il vampiro si era sciolto dal suo abbraccio troppo presto. Di solito
era proprio lui che insisteva per stare con lei in quella posizione.
Aveva gli occhi persi fuori dalla finestra, guardava la neve.
«Un livello E sta devastando la città qui
vicino,»
rispose «sembra molto inferocito. Mi dispiace, Yuuki, devo
andare, è un'emergenza.»
«Non può occuparsene Hanabusa?» chiese
lei
speranzosa. Il fratello la guardò con tenerezza, poi la
baciò.
«Piccola, probabilmente quell'umana era stata fatta diventare
una
vampira dai miei antenati. Sono io che devo ucciderla. Bisogna che mi
rechi subito sul posto, prima che ci arrivi qualche cacciatore di
vampiri.»
Detto questo sparì.
Nella piazza gli abitanti della piccola cittadina erano nel panico
più totale, come se fossero impazziti, il brutto era che ne
avevano tutti i motivi: quella che un tempo alquanto lontano era stata
una bambina innocente ora era una ragazza assassina, desiderosa di
sangue.
Molti, moltissimi loro compaesani avevano abbandonato questo mondo a
causa sua, gli altri non avevano nessunissima intenzione di fare quella
fine, per giunta solo qualche giorno prima del Natale. Questo era
quello che percepiva il vampiro mentre stava camminando verso di lei.
Kaname fissò i suoi occhi poco prima di ucciderla, e la
donna,
esattamente un istante prima che il soffio della vita la abbandonasse,
gli lanciò uno sguardo di gratitudine.
Ho provato in tutti i
modi possibili a tenere acceso il mio lume della ragione.
Purtroppo non ci sono
riuscita.
Giorno per giorno vedevo
che il mio corpo non mi rispondeva più, faceva cose che io
non avrei mai fatto.
Esigeva sangue.
Per quello era arrivato
persino a uccidere degl'innocenti.
Presto la mia parte
razionale, sana -
che pur continuava a esistere - si trovò incarcerata nei
meandri
più profondi della mia mente, dove non poteva fermare in
alcun
modo gl'istinti del corpo.
Ma riusciva a vederli.
Questo mi straziava l'anima.
Ogni volta che io - o
meglio, il mio
involucro esterno, che una volta mi apparteneva - ammazzava qualcuno,
pregavo che la gente m'inseguisse e mi facesse la pelle,
così
finalmente mi sarei potuta liberare. Spesso, però succedeva
il
contrario.
Ho dovuto aspettare,
certo, ma adesso non sono più imprigionata.
Sono morta due volte
sulla neve rossa.
Oggi, però, a
te, vampiro che mi hai reso la vita, dico: grazie di cuore.
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