His eyes
upon your face,
his
hand upon your hand,
his
lips caress your skin
it’s
more than I can stand.
Ewan
McGregor - El tango de Roxanne, da Moulin Rouge
In piedi davanti alla
camera da letto, guardo questa scena, attonito, sentendo il mio cuore
sbriciolarsi in mille pezzi. Perché mi fai questo, amore
mio? Mi avevi giurato che saremmo stati insieme per il resto della
nostra vita, non te lo ricordi? L’avevi promesso davanti a
tutte quelle persone, e poi tra le mie braccia dopo la cerimonia.
E allora
cos’è cambiato, mio dolce piccolo Mark? Chi
è quest’uomo con cui fai ciò che
facevamo noi, solo noi, insieme? Rispondimi, dannazione, rispondimi!
Mentre lui ti bacia il
collo tu ansimi e ti mordi il labbro, come hai sempre fatto con me,
prima di girarti e puntare quei due oceani azzurri nei miei occhi e
sussurrarmi piano:
Ormai
sei vecchio, Gary.
Ehi. Un momento. Che COSA?
Sei
vecchio, amore.
E poi improvvisamente
mi sento come risucchiato in un vortice nero, oscuro. Non ti vedo quasi
più, non vedo nemmeno lui. Ma la tua voce la sento lo
stesso, stranamente, e continua a mormorare lo stesso monito! Oh
maledetta, fastidiosissima voce. Che mi sta succedendo?
«No, Mark,
torna da me, non te ne andare, non sono vecchio!!» urlo, con
tutto il fiato che riesco a tirare fuori. Dannazione, le mie corde
vocali non dovrebbero essere sottoposte a tali sforzi. Dovrei mettermi
un appunto sul frigo, la prossima volta.
E poi la sento di
nuovo: la tua
voce.
«Ehi, ehi,
scemo, va tutto bene! Era solo un sogno!»
Oh, e la tua risata.
Musica per le mie orecchie. Momento, però. Un sogno?
«Dai, apri
gli occhi, vecchietto!» mi dici nuovamente, e ora sento in
modo chiaro le tue labbra solleticarmi il lobo dell’orecchio.
Ma quel “vecchietto” da dove ti è
uscito, mio piccolo, dolce, sfottente
Markie?
E poi, improvvisamente,
apro gli occhi: mi ritrovo davanti il tuo viso sorridente, da bambino
pestifero. Mi sciolgo un attimo, prima di ricevere un profondo bacio da
quelle labbra così perfette e sprofondare
nell’estasi profonda.
«Buon
compleanno, amore..» sussurri, sorridendo e sistemandoti
più comodamente sopra di me.
Oh, dunque era questo.
Cioè, splendido, ho quarant’anni cazzo.
«Grazie
piccolo!» ti rispondo, accarezzando le linee del tuo corpo
che mi ha fatto perdere la testa tanti anni fa e che non sembra
invecchiato di un giorno dalla prima volta. Beato te, piccolo mio.
Pensandoci,
però..
«Ma.. Markie?
Sei sicuro che non sono troppo vecchio per te? Magari vorresti stare
con qualcuno di un po’ più scattante di questo
povero quarantenne pieno di rughe e con un inizio di capelli bianchi.
No?» chiedo, incerto, guardandoti negli occhi. Sono serissimo, ma tu
scoppi comunque a ridere. Cioè, ma che
c’è da ridere?!
«Sei uno
stupido, lo sai?» mi dici, appropriandoti di nuovo delle mie
labbra e schioccandoci sopra un bacio umido.
«Sei e sarai
sempre mio, Gary Barlow. Ogni anno che passa diventi sempre
più bello e bravo, che posso volere di più di un
marito perfetto?» dichiari, con il sorriso che ti si allarga
sulle labbra.
Dio benedica
quest’uomo. Mi vuole ancora!
«E poi se ti
lasciassi, come farei a darti il regalo che ho preparato,
scusa?» continui, lasciando che il sorriso si trasformi in un
morso alle labbra e gli occhi ridenti in uno sguardo lascivo. Oh,
Cristo, sei bellissimo.
Aggredisci la mia bocca
e ti metti a cavalcioni su di me, cominciando ad accarezzarmi
dappertutto. E va bene, questa è la prova che sono ancora
sessualmente appetibile!
Ok, ok, ok. Woo. Il
piccolino è affamato.
***
Mi risveglio qualche
ora più tardi, tu sei ancora accoccolato addosso a me e
dormi beatamente con la testa poggiata sul mio petto. Mentre io sono
sveglio a pensare.
Ancora ho in testa le
immagini di poco fa, le sensazioni, le emozioni.. E penso che forse gli
vado ancora bene, forse mi ama lo stesso, anche se sono così
schifosamente vecchio. E mi convinco che, dopotutto, devo ammettere che
avere quarant’anni non fa poi così
schifo.
NdA
Mi scuso infinitamente
per questa porcata di flashfic. E non porcata in senso
buono, ma nel senso di SCHIFEZZA IMMANE. Il fatto però
è che volevo fare un regalino di compleanno a Gary, il mio
bellissimo alter ego, che ieri ha compiuto 40 anni. Ancora non ci credo
(sto metabolizzando la cosa però, non temete).
C’è da dire, però, che il nostro mister
Baaaaaalow (cit. : Mark) migliora sempre di più col passare
degli anni, come il vino. u.ù
Quindi auguri auguri
Gaz, continua a farci sognare con la tua voce angelica e,
possibilmente, dichiara il tuo amore a Mark.
E ciao a voi, squinzie,
vi amo.
Ceci_
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