7- Identità passate
Identità passate
- Santo cielo, che gita faticosa! - sospirò Sakura quando fu
finalmente seduta sull'autobus accanto a Tomoyo, pronta a tornare a
casa.
- Mettila così: una Catturacarte non va mai in vacanza, ma
è sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno –
tentò di risollevarla l'amica.
- Esatto, esatto. Tomoyo ha proprio ragione: un grande potere comporta
una grande responsabilità – disse Kerochan, mettendo fuori
la testa dallo zainetto di Sakura.
- Kerochan, hai di nuovo guardato uno di quei film stranieri? - fece lei.
- Beh, sai... stanotte non avevo molto sonno, e quando sono sceso di
sotto i tuoi professori erano davanti alla televisione... -.
- Come sarebbe a dire che "sei sceso di sotto"? E se ti avesse visto qualcuno? - esclamò Sakura, allibita.
- Sciocchezze, mia cara, sciocchezze. Piuttosto... - tirò fuori
dallo zaino la nuova Carta catturata da Sakura, mettendogliela sotto il
naso – Mi sono ricordato di una cosa! -.
- Kerochan, a volte mi chiedo se quando ho liberato le Carte non ti abbia procurato una qualche forma di amnesia... -.
- Ma no, guarda qui e ascoltami! - Sakura si vide costretta ad
osservare ancora una volta quei tre spiriti che negli ultimi giorni
l'avevano fatta penare tanto. Hotaru, Hinata e Luna – Sicuramente
Yue ne sa più di me al riguardo, ma mi sono ricordato perché hanno quest'aspetto -.
- Eh? Davvero? - chiese Meiling, allungando la testa dal sedile dietro. Shaoran la imitò, suo malgrado interessato.
- Clow Reed li ha creati avendo bene in mente chi
dovessero ricordare. Se non vado errato, dovrebbero essere
rispettivamente sua sorella, la ragazza di cui era innamorato e la sua
gatta -.
- Eeeh? -.
- Ma sì, ma sì, non c'è niente da fare "eh?". Gli
umani di solito hanno delle fotografie, per ricordare coloro che hanno
perduto, ma un grande mago qual era Clow Reed poteva fare di meglio -.
Guardò la Carta, indicando Hotaru.
- Lei ha lo stesso aspetto della sorella minore di Clow Reed, morta di
una qualche malattia quando aveva quest'età. Sapete, a quei
tempi la medicina era molto meno sviluppata, e capitava spesso che in
una famiglia morissero dei bambini -.
La zampa si spostò su Luna.
- La gatta che aveva da quand'era bambino, e che si sdraiava tra i suoi
libri quando iniziò a studiare la magia. È morta di
vecchiaia molto prima che io e Yue venissimo creati -.
E Hinata.
- Sono certo che Yue ne saprà molto di più, ma questa
ragazza fu il grande amore di Clow Reed. Se non sbaglio era cieca e
piuttosto cagionevole di salute, per questo morì giovane -.
- Ma... se volle dare allo spirito di una Carta il suo aspetto
significa che Clow Reed non la dimenticò, giusto? - chiese
Meiling, sempre sensibile a certi argomenti.
- Esatto. Per questo tale Carta è così... sensibile.
Perché, anche se questi spiriti hanno solo l'aspetto di coloro
che il Mago più amò in vita, sono sempre stati uniti a
lui da un profondo affetto -.
Sakura guardò la Carta con occhi completamente nuovi. Era
così, dunque? Le venne da chiedersi se... se anche lei, un
giorno, se ne avesse avuto il potere, avrebbe creato una Carta con le
fattezze di sua madre. L'avrebbe fatto davvero, potendo?
- Comunque complimenti, Sakura – disse a un certo punto Tomoyo,
mentre gli alberi fuori dal finestrino si facevano sempre più
radi – Non ti sei scoraggiata nemmeno quando hai visto il
fantasma. Non sono poi così terribili, no? -.
- Fantasma? - Sakura cadde dalle nuvole – Quale fantasma? -.
- Ma... Chibiusa, ovviamente – fece Shaoran.
L'occhiata che la ragazza gli rivolse era talmente allibita che Kerochan commentò ridacchiando:
- Lo sapevo che non c'era arrivata! Mi sembrava strano che non avesse fatto la fifona come al solito! -.
- Volete dire... che... -.
- Beh, Chibiusa è morta, no? - tentò di farla ragionare
Tomoyo, con la consueta pazienza – Quindi significa che quello
che abbiamo visto era il suo spirito -.
- Un... un fantasma? -.
- Esattamente. E anche quel cavallo lo era -.
- Come, anche il cavallo? -.
- Ti ricordi l'articolo di giornale? - intervenne Shaoran –
Diceva che il cavallo era stato abbattuto in seguito alla caduta. Il
suo spirito deve averla seguita anche dopo -.
Sakura, ancora a bocca aperta, non sapeva neanche che faccia fare.
Abbassò lo sguardo sulla Carta e le sembrò che i tre
spiriti, fino a poco prima seri e assorti, stessero ora sorridendo
divertiti.
- E perché si è trasformato in un unicorno alato? - si ritrovò a chiedere.
- Chissà... - fece Kerochan – Di certo Hotaru ti saprebbe
rispondere, ma io credo che c'entri qualcosa la sua padrona. Magari
l'ha fatto per lei -.
Forse era davvero una Carta "inutile", come diceva Kerochan. Eppure
sentiva che non le sarebbe dispiaciuto evocare quei tre spiriti per
fare quattro chiacchiere, magari in camera sua.
In un certo senso, in quanto immagini di persone- e animali- vissuti
molto, moltissimo tempo prima, erano anch'essi dei fantasmi.
Sakura sospirò, ma poi sorrise. Chissà, forse era davvero la volta buona per farsi passare quella vecchia paura.
E voleva proprio vedere se Touya l'avrebbe ancora presa in giro.
Invito tutti coloro che hanno
preferito, ricordato o seguito questa storia a farmi sapere che cosa ve
ne è parso, perlomeno in quest'ultimo capitolo. ^^
Shatzy:
sono contenta che la conclusione della vicenda ti sia piaciuta.
^^ Questo capitolo è più una conclusione-cornice,
che racchiude il tutto. Grazie per avermi fatto sapere cosa pensavi di
ogni singolo capitolo, mi ha fatto davvero molto piacere. ^^
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