INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Riesci a percepire gli sguardi malevoli che nel cuore della notte seguono ogni tuo passo?
Tu, che ignaro del pericolo in cui ti trovi, torni a casa felice e spensierato dopo una notte passata in giro con gli amici?
I sussurri nelle ombre, le fievoli voci suadenti che lontano dalle luci dei lampioni ti attraggono; riesci a sentirli?
L'alito caldo e umidiccio sul tuo collo, lo scintillare pallido di bianchi canini prima dell'affondo, riesci a notarlo?
Ormai è troppo tardi.
La società come la conosciamo noi è solo una grande
finzione, un circo dei dannati in cui noi umani non siamo altro che i poveri malcapitati.
Di notte e di giorno sotto i nostri stessi occhi innumerevoli creature che nulla hanno di umano se non che l'aspetto si aggirano tra di noi, mischiandosi abilmente con il gregge degli innocienti.
Alcune mosse da buone intenzioni vegliano sui semplici mortali; altre sentendosi superiori vivono la loro vita ignorando gli inferiori umani; altri ancora invece trascorrono le loro esistenze predando degli innocienti e tessendo oscure trame nell'ombra.
Puoi fidarti del tuo prossimo?
I mostri esistono; potranno anche assumere sembianze umane, ma il cuore e l'indole rimane sempre uguale.Potrebbero persino
essere i vostri migliori amici; guardatevi sempre le spalle.
L'umanità ignara di ciò che si cela sotto i propri occhi
continua a vivere nella sua triste illusione di pace e
prosperità.
I mostri che assumono sembianze umane tuttavia non sono nulla in
confronto ai demoni che popolano la notte, alle creature che fanno
dell'ombra il proprio regno: i vampiri. Di tutte le creature
sovrannaturali questi sono i più potenti, poichè
incarnazione stessa della tenebra e della corruzione.
Ma dove
c'è oscurità risiede pure un barlume di luce e di
speranza; ed è così che ai vampiri oscuri si contrappongono i vampiri purosangue, creature positive in perenne lotta con la loro controparte negativa.
Vampiri è il termine generico per classificare quei mostri che
fanno del sangue umano il loro nutrimento, ma possono essere divisi in
due grandi categorie: i figli della notte e i figli della luce.
Un tempo i vampiri erano esseri viventi mossi da buone intenzioni,
mentori di vita senza timore di mostrarsi alla luce del sole.
Col passare dei secoli
però naque in loro l'arroganza e la scelleratezza, poichè
iniziarono a vedere le altre creature come esseri inferiori e gli umani come semplice bestiame.
Fu allora che loro, una delle più alte creature del creato, mostrarono che pure la perfezione poteva essere corrotta e insozzata.
Quelli che non caddero in tentazione e mantennero integro
il loro animo divennero quelli che oggi sono chiamati i figli della luce, vampiri viventi dotati di
grande agilità e riflessi, nonchè di una straordinaria
forza fisica.
Gli altri invece, coloro i quali cedettero alle lusinghe del loro potere, vennero maledetti da Dio a vagare per la Terra come creature e
non-morte, lontane dalla luce del sole e per sempre dannate.
Loro, che tra le creature viventi aspiravano al dominio su tutte le genti ottennero una duplice maledizione: il sangue di cui tanto si vantavano avrebbero dovuto prenderlo costantemente dalle altre creature, quasi fossero dei mendicanti; il sole, sotto i raggi del quale essi volevano estendere il loro dominio, gli fu negato in eterno.
Questi vampiri divennero quelli che ai nostri tempi sono conosciuti come figli della notte, esseri dotati di grande forza fisica e grandi abilità magiche legate al
potere corrotto del loro stesso sangue.
Da sempre figli della luce e della notte
si combattono, i primi per difendere gli umani (che vedono come creature inferiori ma nonostante ciò degne di vivere) i secondi per divorarli in eterno.
I Purosangue, la nobiltà dei figli
della luce, per contrastare il maggiore potere degli Oscuri (i signori dei figli della notte) decisero di cercare aiuto più o meno apertamente tra una cerchia ristretta di umani dotati di poteri magici : i
"vampire killers" (umani votati alla distruzione dei vampiri).
La
storia tratta proprio delle gesta di uno di
questi umani, un "vampire killer" che dopo numerose avversità
riusci a dare un decisivo contributo alla causa dei figli della luce.
Anno 2001, Ventitreesimo giorno d'Ottobre, freddo intenso.
Un ragazzo di dodici anni era sdraiato sul letto della sua stanza,
osservando pensoso le travi legnose del soffitto della cattedrale.
Mai avrebbe pensato che le venature del legno potessero essere così affascinanti...ma a volte simili cose accadono quando si è particolarmente annoiati.
Scostandosi un ciuffo ribelle di capelli castani dal viso, portò
distrattamente le iridi verdebrune verso la vicina finestra.
Il sole
splendeva in quella regione della Transilvania, avvenimento raro e gradito ma per nulla furiero di conforto per il giovanotto.
Sole ingannatore di sovente lo nomava, poichè traendoti in inganno ti induceva a sperare in una calda e serena giornata che poi immancabilmente si rivelava gelida e cupa.
No, se il ragazzo avesse avuto la possibilità di sciegliere, ora sarebbe ben lontano da questo luogo infelice.
Boschi e monti attorniavano la
cattedrale conosciuta come "Ecclesia", il fulcro di un'organizzazione
di Vampire Killers votata alla distruzione degli Oscuri e a prevenire
la rinascita del loro signore Dracula.
Dracula, il vampiro oscuro così malvagio e crudele da esser ricordato persino nelle leggende degli umani, nonostante l'immane fatica dei figli della luce per coprirne la reale esistenza.
Certo, numerose volte era risorto dalla morte ultima, e nessuno riusciva a capire come facesse.
Secondo alcuni quella creatura era in qualche modo legata alla malvagità e crudeltà degli umani, e nutrendosi di tali emozioni negative immancabilmente risorgeva dalla tomba.
Ancora non si conosceva il modo per ucciderlo e farlo rimanere morto, poichè immancabilmente ogni 100 anni risorgeva.
Il solo motivo per cui l'oscuro veniva continuamente battuto erano i Belmont, una casata di vampire killers che apparentemente aveva Dracula come nemico giurato.
I purosangue mai lo avrebbero ammesso, ma senza i Belmont Dracula difficilmente sarebbe stato sconfitto.
E in tutto ciò ecco che dopo l'ultima sconfitta di Dracula numerose organizzazioni nacquero per cercare un modo definitivo per abbatterlo, ed Ecclesia era tra queste.
Lo stile dell'edificio era senza
dubbio gotico, con guglie e gargoyles come elemento distintivo del
complesso.
Grandi colonne sostenevano i corridoi laterali dell'edificio, aperti verso i boschi intorno.
Il ragazzino spesso ad una di queste colonne si appoggiava, e soleva mirare i boschi nei dintorni al sicuro entro i limiti dell'edificio.
Un organo squarciò all'improvviso il silenzio della
mattinata, imponendosi prepotentemente nella relativa quiete dei locali.
--Ecco che il maestro Barlowe chiama a raccolta i
cacciatori-- Mormorò con un sorrisetto Lerian, tale era il nome
del ragazzino. --Adotterebbe qualsiasi scusa pur di suonare quello strumento...ma almeno è bravo--
Rimanere a letto o curiosare? Tale era il dilemma che
opprimeva il ragazzo; pigrizia contrapposta a curiosità.
E a tale giovane età una pigrizia cronica non era un buon segno.
Dopo
qualche istante si decise ad alzarsi e uscì dalla sua stanza,
imboccando un lungo corridoio illuminato fiocamente da una manciata di
candelabri argentati.
Si sentiva in vena di compiere una piccola spedizione esplorativa nei corridoi non ancora esplorati della cattedrale.
Lerian era stato trovato pochi anni prima dal
maestro in mezzo ad un bosco; solo e senza alcun ricordo dei suoi
genitori o delle sue origini.
A 8 anni aveva iniziato l'addestramento
come Vampire Killer e finalmente, dopo quattro anni di sudore e fatica,
iniziava a vedere i frutti del suo lavoro.
Certo, erano solo normali allenamenti per temprare il fisico che nulla avevano in comune con i "veri" allenamenti da cacciatore, ma per il momento gli bastano.
Il maestro Barlowe era
deliziato dai suoi progressi e non mancava mai di encomiarlo per la sua
bravura e prontezza di spirito. (Complimenti che il giovanotto
accettava con estrema umiltà, senza mai montarsi la testa).
Giunto nel salone pricipale, Lerian
contemplò affascinato la stanza. Gli alti soffitti, i candelabri
argentati e le lunghe candele d'avorio, la maestosa statua del cristo
in croce (non era credente, ma ciò non significa che non
apprezzasse la maestria dell'artista di quella statua)...tutto di
quella sala continuava sempre a stupirlo.
Avanzò cautamente fino
all'estremità opposta, dirigendosi verso una statua informe che
spesso aveva attirato la sua attenzione: era una statua marmorea
leggermente grigia, ma una palpabile malvagità traspariva da
quella roccia. Era tanto minacciosa quanto affascinante.
Da dove proveniva? Perchè il maestro Barlowe gli dava tanta importanza?
Il giovane fece scivolare le dita sulla superficie liscia dell'opera d'arte,
rabbrividendo leggermente. Era fredda al tatto.
D'un tratto un braccio
lungo e flessuoso lo cinse al ventre, spingendolo all'indietro contro
una superficie morbida e ben definita.
--Shanoa!--
Esclamò felice il bambino stretto contro il petto della sua
amica, mentre una mano delicata gli arruffava gentilmente i capelli.
--Non accorgersi così della mia presenza...Lerian hai ancora
molta strada da fare--
Replicò dolcemente la quindicenne. Shanoa era una ragazza
ottimista ma leggermente riservata e diffidente, alta e con un fisico
atletico e scattante.
All'inizio poteva sembrare fredda e guardinga con gli sconosciuti, ma quando si apriva sapeva essere molto dolce e comprensiva.
Troppo candida e innociente per essere una vampire killer, a parere di Lerian.
Era molto carina con quei suoi occhi blu come il
mare ed i lunghi capelli corvini e Lerian ne era segretamente
invaghito.
Non che l'avrebbe mai detto naturalmente, era troppo timido e non voleva incrinare la loro amicizia.
--Non dire così sorellina, alla sua età pure te eri
come lui.--
Dichiarò bonariamente un biondino intorno al diciottesimo anno di età, comparso quasi dal nulla alle spalle di Lerian.
--Vedrai che quell'innocenza e spensieratezza sparirà
presto quando si troverà ad affrontare gli orrori di questo
mondo...e già che siamo sull'argomento, ci sarebbe un lupo
mannaro da sistemare giù al lago prima o poi...--
Terminò, osservando vagamente il soffitto.
--Buongiorno maestro Albus-- Affermò rispettosamente Lerian, il
volto parzialmente celato dai capelli di Shanoa che ricadendo lo nascondevano
alla vista.
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Il giovanotto era sempre leggermente intimidito
dall'esperto cacciatore, anche se quest'ultimo era una persona molto
allegra e gioviale.
Trovava sempre che quei sorrisi più o meno forzati nascondessero le
avversità che aveva dovuto sopportare nel suo passato.
Albus era
intorno al metro e novanta, fisico esile e all'apparenza innocuo se non
fosse per la pistola che portava sempre con sè al suo fianco.
Magari non era molto forte, ma la sua grande agilità lo rendeva un avversario temibile.
E a dimostrarlo c'erano le innumerevoli creature della notte che avevano trovato negli anni una morte dolorosa per mano del cacciatore esperto.
--Fratellone!-- Esclamò Shanoa staccandosi da Lerian per
abbracciare il giovane. --Sei sempre rincuorante...-- Continuò,
roteando gli occhi con sarcasmo --Che cosa voleva il maestro Barlowe?--
Domandò poi incuriosità alzando lo sguardo per osservarlo
in viso. Albus si fece serio, serrando leggermente la mascella e
alternando grave lo sguardo tra i due.
--Dominus...è stato
trovato, diviso in 3 pezzi. Shanoa, dobbiamo andare a recuperarlo
immediatamente. Non sarà facile temo.--
Il silenzio calò nella sala dopo quell'affermazione.
CAPITOLO MODIFICATO LARGAMENTE
Cos'è Dominus? Chi è il maestro Barlowe? Quali sono i
poteri dei 3 personaggi? Tutto questo nel prossimo capitolo...RECENSITE
E COMMENTATE MI RACCOMANDO! (un commento fa sempre piacere e stimola lo
scrittore a scrivere)
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