Uniformi

di Dk86
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Fu Ivrogne, dopo una delle riunioni della Brigata, a dare voce al problema. “C’è una cosa che mi sono sempre chiesta”, disse alle tre colleghe, mentre si avviavano verso i propri spogliatoi privati. “Chi è che ha scelto le nostre divise?”.
Sulle quattro cadde un attimo di silenzio. “Non… non lo so, in effetti”, ammise Professor Green, abbassando gli occhi coperti dalla maschera sulla sua uniforme… Se così un perizoma, un reggicalze e qualche benda si potessero definire. “Non me lo sono mai chiesto”.
“Beh? Non vedo il problema”, intervenne Scarlett Kiss con una risatina. “Oppure vi sentite a disagio a mettervi un po’ in mostra?”.
“E’ ovvio, se si ha poco da mettere in mostra è difficile imbarazzarsi, no?”, osservò il Presidente in tono un po’ distratto.
“Che cosa intendi dire?”, scattò l’altra, i pugni stretti.
“Io? Oh, nulla, nulla. Perché, ti senti forse chiamata in causa?”.
“Quindi, chi pensate che possa essere stato a sceglierle?”, incalzò Ivrogne, anche per evitare che i capi di Filament e della Banca degli Adulti si mettessero a litigare in mezzo al corridoio.
Professor Green picchiettò con un dito sul lungo becco della propria maschera. “Beh, l’ipotesi più probabile è che sia stato colui che si trova attualmente in posizione di superiorità nella gerarchia della Brigata…”.
Scarlett Kiss ridacchiò. “Stai parlando di Head? Ma dai…”.
“Perché?”, domandò Ivrogne. Il tono sottintendeva un certo cipiglio sul volto nascosto. “Cosa c’è che non va?”.
Il capo di Filament alzò gli occhi sulle altre tre. “Oh, ma dai! Vuol dire che sono l’unica a pensarlo?”.
“Credo che dovresti spiegarci un po’ meglio cosa intendi. Evidentemente non tutti hanno i tuoi geniali schemi di pensiero”, disse il Presidente.
Scarlett Kiss la fulminò da sotto la maschera. “Comunque, insomma… Mi sembra palese che Head non sia il tipo a cui interessi vedere dei seni scoperti. Questo intendevo”.
Un altro momento di imbarazzato silenzio. “E che mi dite del Capo Assemblea?” continuò Green.
Ivrogne fece schioccare la lingua. “Mi sembra troppo un gentiluomo per abbassarsi in questo modo”.
“E quindi chi rimane?”, domandò Scarlett Kiss, che sembrava essere rimasta coinvolta dalla caccia al colpevole. “Professor Silver? Ha un po’ l’aspetto da vecchio bavoso, no?”.
Green scrollò le spalle. “Quello è più interessato ai macchinari che alle donne, ve lo assicuro”. Le quattro, intanto, avevano raggiunto i propri spogliatoi. “Beh, eccoci qua”.
Il Presidente arrotolò la propria frusta con accurata lentezza. “E quindi? Rinunciate a risolvere il mistero?”.
Ivrogne fece spallucce. “Se non altro, una cosa buona c’è: questi vestiti dobbiamo metterceli solo quando veniamo qui”.



Più tardi, Kanako era sdraiata sul suo letto. Senza un vestito addosso. “Sapete”, disse a Takashi e Simone, in piedi in silenziosa attesa contro la parete. “In realtà non era affatto un mistero. In fondo, è la Banca degli Adulti a fornire supporto economico alla Brigata… E questo comprende anche i vestiti”.
Takashi annuì. “Desidera il solito massaggio serale, Padrona?”.
Kanako sorrise con aria felina. “Ovvio. Però… stasera vorrei che me lo faceste entrambi”.





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