Sogni
di una notte tempestosa By Kiesmoon Traduzione by
Quenya
Ci
siamo, ecco il capitolo lemon. Quindi per chi sta leggendo : il
seguente scritto contiene argomenti esplicitamente sessuali. Per
favore, non leggetelo se questo possa urtare la vostra sensibilità
oppure se siete minorenni. Consideratevi avvisati. Oh! A proposito,
Kenshin, Kaoru oppure qualunque altro personaggio non mi
appartengono. Pensavo che avessero bisogno di sfogare un po’
della frustrazione che hanno accumulato, così li ho presi in
prestito per un po’.
E
ora, non perdiamo altro tempo.
Capitolo
7
“Quante
volte ti ho detto che non m’importa del tuo passato?!”
urlò la ragazza, con la voce vicina all’isterismo. Un
tuono esplose e lei si scostò assentemente i lunghi capelli
neri dal viso. “Fa parte di te e io ti amo nonostante questo!!”
disse.
Kenshin
non potè fare altro che osservarla, con gli occhi dilatati
dallo stupore. Aveva capito che Kaoru gli voleva bene. Solo negli
ultimi due giorni aveva ammesso che lei lo desiderava davvero. Ma
sentirle dire quelle parole a voce alta, quelle stesse parole che non
avrebbe mai pensato di sentire ancora dirette a lui, lo aveva
lasciato senza fiato. La mani di Kaoru le volarono alla bocca, mentre
lacrime scendevano sulle guance accaldate. Kenshin tremò,
talmente era intenso il desiderio di sentirle di nuovo.
Gentilmente
le scostò le mani dal viso. “Dillo ancora”. Lei
scosse la testa violentemente e la sua disperazione lo commosse. “Per
favore” la pregò. Si sarebbe inginocchiato ed avrebbe
implorato se ce ne fosse stato bisogno. “Ho bisogno di
sentirtelo dire ancora una volta”.
Il
mento di Kaoru si abbassò e lei chiuse gli occhi. “Ti
amo”. Disse semplicemente.
Kenshin
trattenne il respiro e per la prima volta dopo così tanti anni
sentì il suo cuore libero da un immenso peso. Le accarezzò
una guancia, scostandole i capelli neri dal suo viso inumidito dalle
lacrime. “Sono venuto qui stanotte perché ho fatto una
scelta. Volevo presentarla e darla a te. Tu sei quella che ha più
da perdere e ti ho già spezzato il cuore una volta. Non ho
ancora iniziato a comprendere perché tu mi possa amare. Ed
anche se un giorno lo capirò e penserò sempre che sei
degna di molto di più, mi chiedo se vuoi ancora avermi”
Gli
occhi di Kaoru si corsero ai suoi, e le iridi blu si dilatarono.
“Cosa?”
“Kaoru-dono”.
Si umettò le labbra e fece un profondo respiro “Kaoru”
fece un respiro per calmarsi i nervi “Vuoi ancora avere
quest’uomo indegno?”
Il
silenzio si prolungò e Kenshin capì di non essere mai
stato più terrorizzato in vita sua. Si sentiva come se tutto
quello che aveva passato l’avesse condotto esattamente a quel
momento. Il labbro inferiore le tremò e si chiese se non fosse
arrivato troppo tardi. Lei aveva affermato prima che non voleva più
una sola notte. Ma lui voleva darle tutto se stesso e ancora di più,
se solo lo avesse accettato. I minuti passarono e la ragazza chinò
la testa. Timidamente annuì. “Hai” fu la
sussurrata risposta.
Qualcosa
gli esplose dentro e Kenshin la spinse tra le sue braccia,
stringendola contro di lui. Affondò il viso nei suoi capelli,
respirando a fondo il suo profumo di gelsomino. La sentì
rannicchiarsi contro il suo collo e gemette sommessamente. La
desiderava così tanto in quel momento, ma allo stesso tempo
non era sicuro di come procedere. Voleva possederla immediatamente,
ma voleva anche amarla con attenzione e pazienza, per dimostrarle
quanto tenesse a lei.
Lei
si scostò, mentre un lampo illuminava la stanza. La sentì
trattenere il respiro davanti a qualunque cosa gli avesse letto negli
occhi e un timido sorriso le apparve sulle labbra. Si chiese che cosa
potesse aver visto sul suo volto, le sue emozioni erano così
intense che lui stesso riusciva a malapena a respirare. Kenshin
teneramente le accarezzò una guancia, stentando a credere che
quel gesto gli fosse finalmente concesso. Poi le posò
leggermente una mano sulla schiena e la attirò con gentilezza
verso di se. Le catturò le labbra, con un gemito a mala pena
represso. Le sue labbra erano socchiuse e le ci volle un momento per
reagire.
Kenshin
si scostò lentamente. “Non c’è Yahiko ad
interromperci stavolta” sussurrò, grato che il ragazzino
fosse andato via con Megumi. Brevemente si chiese se quello fosse
stato il piano della dottoressa, ma decise che non gli importava.
Aveva
Kaoru tutta per lui.
Lei
gli buttò le braccia al collo e gli sfiorò teneramente
la tempia con le labbra. “Lo so” gli mormorò
nell’orecchio. La sensazione del suo respiro lo fece
rabbrividire. Le dita di Kaoru gli affondarono nei capelli e sentì
che gli toglieva il laccetto con cui erano legati. Piegando la testa
sul suo collo, apprezzò la sensazione delle sue mani che si
muovevano nei suoi fieri capelli sciolti. Lei gli posò baci
leggeri lungo la mascella e si allontanò per guardarlo negli
occhi. “Ho un po’ paura”
Lui
avrebbe voluto ridere. Se solo avesse saputo come si sentiva lui…
“Anche io” le disse, un po’ timidamente.
“Nani?”.
I suoi occhi azzurri si spalancarono dallo stupore “Ma sei
stato sposato…tempo fa” disse, sussultando alla menzione
del suo primo amore. Lui si chinò e la baciò, cercando
di alleviarle la paura. Si accorse brevemente di non aver provato
neanche un minimo di senso di colpa all’accenno di Tomoe.
Quella notte era di Kaoru e si sarebbe concentrato solo su di lei.
“Non sono stato con nessuna da allora”. Le prese il viso
con una mano e la guardò negli occhi “Non farò
nulla se tu non lo vorrai. Hai la mia parola”
****
Sentirgli
pronunciare quelle parole alleggerì il cuore di Kaoru. Un po’
della sua ansia scomparve ma non riuscì ad impedire che una
singola lacrima le scivolasse lungo le folte ciglia. Kenshin sarebbe
stato gentile con lei, anche se in qualche modo aveva intuito il suo
bisogno di perdersi dentro di lei. Era un pensiero un po’
intimidatorio. Alla luce dei lampi aveva visto la passione brillare
nei suoi occhi, unita a qualcosa di più profondo e oscuro. Si
chiese se avesse bisogno di lei tanto quanto lei ne aveva di lui.
Kenshin asciugò con le labbra la lacrima. “Non avere
paura Kaoru-dono. Sei al sicuro con me” le sussurrò e
lei ridacchiò.
“Oro?”
“Credo
che sia giunto il momento di omettere il ‘dono’”
gli disse dolcemente.
Lui
la baciò, assaporandole le labbra con le proprie e
mordicchiandole il labbro inferiore. “Ci vorrà un po’
di tempo, mi sa”
Il
respiro di Kaoru si fece corto e il cuore iniziò a batterle
furiosamente. “Se continui a baciarmi in questo modo, ti
concederò tutto il tempo che vorrai” ansimò.
Un
altro basso gemito risuonò nella gola di Kenshin mentre
riprendeva possesso della sua bocca. La sua lingua la consumò
e il desiderio di lei lottò per trovare sfogo. Kaoru si
strinse contro di lui con insistenza e la tempesta continuò
inosservata sopra di loro. O forse stava semplicemente arcuendo la
sua passione. All’improvviso si sentì soffocare, e
volendo molto di più di quello che aveva sperimentato finora,
lasciò che il suo lato egoistico venisse finalmente in
superfice. Schiuse le labbra, mentre i denti di lui le mordicchiavano
il labbro inferiore, e poi lo assaporò, esplorando i vellutati
recessi della sua bocca, aggrappandosi alle sue spalle.
Gemendo
lievemente nella sua bocca, la sua lingua si mosse sulla sua, mentre
la passione li travolgeva. Le mani di Kenshin la tenevano saldamente
per la schiena ed una si mosse leggermente a stringerle la vita.
Kaoru si sentì debole e la testa le ricadde indietro, ma la
sua bocca non la lasciò mai e iniziò a tracciarle baci
umidi lungo il collo. Kaoru inarcò la schiera, con i talloni
che si staccavano dal pavimento. Improvvisamente si sentì
priva di peso ed aprì languidamente gli occhi per osservare
Kanshin deporla sul materasso. Lui la sovrastava, con gli occhi
ancora incollati ai suoi e lei gemette, allungandosi verso di lui.
Percepiva il suo desiderio e sentiva le proprie labbra turgide per i
suoi appassionati assalti. Ma non le importava e lo circondò
con le sue braccia, portandolo più vicino, sempre più
vicino. Sembrava che non bastasse mai. La sua mano le si appoggiò
di nuovo sul fianto e poi si spostò sullo stomaco. Kaoru
trattenne il respiro e lui le baciò il collo. Le sue dita si
mossero cuatamente sul suo petto e le sfuggì un’esclamazione
di sorpresa quando lo sentì accarezzarle il seno attraverso il
kimono.
“Vuoi
che mi femi?” le chiese rocamente, con il respiro che le
solleticava un orecchio e che le fece scendere brividi lungo la
schiena. Fece per ritirare la mano, ma Kaoru lo fermò
appoggiando la propria mano sulla sua. La riporotò sul suo
seno, con il cuore che le batteva all’impazzata. Era un
miracolo che Kenshin non lo sentisse al di sopra della pioggia
scrosciante.
“Voglio
che mi tocchi” rispose timidamente. Il respiro le si mozzò
in gola quando il suo pollice le sfregò la punta del seno ed
arcuò la schiena nella sua stretta. “Voglio tutto quello
che mi potrai dare” mormorò, con la mente annebbiata
dalle nuove sensazioni che scorrevano dentro di lei.
Sentì
Kenshin sorridere contro il suo collo. “E io ti darò
tutto quello che ho”. Si mise a sedere e fece sedere anche lei.
Con un sospiro rotto dall’emozione l’abbracciò,
cercandole nuovamente la bocca. Quandp sentì le sue mani sulla
schiena, Kaoru realizzò dopo un momento che le stava
slacciando l’obi che le stringeva la vita. La sua ansia ritonò,
accelerandole il cuore. Dopo poco l’obi era sciolto e lui lo
scostò da una parte. Poi, una volta libera da quel restrittivo
indumento, la fece sdraiare di nuovo sul futon e la baciò fino
a che non si rilassò di nuovo.
Le
sue mani erano di nuovo sul suo stomaco e lui scostò
lentamente un lembo dell’indumento. Il corpo di Kaoru tremò
quando la sua mano, così calda e gentile, le toccò la
pelle. Quando si chiuse di nuovo su un seno nudo lei arcò la
schinea e il tessuto del kimono scivolò via dalle sue gambe.
Kaoru avvertì il naturale impulso di piegare le gambe e
stringerle intorno alla sua vita. Lei assecondò quell’istinto
e fu ripagata da un sonoro gemito da parte dell’uomo che aveva
tra le braccia. Kenshin si mosse leggermente ed improvvisamente Kaoru
sentì qualcosa premere all’interno della sua coscia.
Le
labbra di Kenshin tornarono ancora al suo collo mentre gentilmente le
accarezzava i seni, pizzicando leggermente i duri capezzoli e
facendole mancare il respiro. Kaoru gli accarezzò la schiena ;
all’improvviso volle sentire anche lei la sua pelle sotto le
mani e le sue dita si mossero al nodo dei suoi pantaloni. Tirando
impazientemente, lo sciolse e lui le sorrise contro la spalla.
Kenshin si scostò indetro e lei gli tolse il gi dalle spalle,
non accorgendosi che il suo kimono si era aperto. Lui ne approfittò
per toglierlo, poi fu di nuovo sopra di lei, pelle contro pelle,
molto più di quanto entrambi potesseriìo sopportare e
Kaoru smise di pensare ed iniziò a sentire.
La
sua bocca interruppe l’assalto alle sue labbra e lei gemette di
protesta. Ma poi ritornò di nuvo su di lei, mordicchiandole il
collo e la clavicola. Le sue mani smisero di accarezzarle i seni e
indiziarono a scendere verso l’addome. Lui le baciò
l’incavo tra i seni e Kaoru trattenne il fiato. Gli afferrò
le spalle, col il sorpo teso, sapettando …qualcosa. Il fiato
le sfiorò la punta di un capezzolo e lei gemette ancora,
arcuando ancora di più la schiena, desiderando disperatamente
sentire la sua bocca su di lei. Delicatamente la sua lungua leccò
la punta eretta, prima di chiudersi su di essa. Kaoru si curvò
sulla sua bocca, lasciandogli i segni delle unghie sulla schiena. Una
mano scese all’inguine e le sue lunghe dita affondarono nei
soffici riccioli. Kaoru gemette, scuotendo la testa da un lato
all’altro.
Kenshin
alzò la testa e la baciò leggermente sulle labbra,
mentre con un dito esplorava lentamente i vellutati recessi della sua
femminilità in cerca del punto segreto. Lei capì
improvvisamente attraverso il cervello annebbiato dalla passione che
era da lì che proveniva tutta la sua frustrazione nelle
settimane passate e spalancò gli occhi quando lui la accarezzò
gentilmente. Il suo grido rivaleggiò con il fragore di un
tuono e lei notò che Kenshin osservare la sua reazione. Le
sorrideva maliziosamente, mentre il suo corpo si contorceva sotto le
sue mani. gli occhi dell’uomo erano di un colore profondo, con
una punta d’oro e lei capì, capì che era in
qualche modo riuscito a sincronizzare i suoi due lati opposti in un
unico singolo individuo. L’ombra di un sorrisetto compiaciuto
apparve sulle sue labbra quando fece scivolare un dito dentro di lei
e Kaoru perse tutta la sua compostezza, arcuando la schiena così
tanto da farla quasi staccare completamente dal materasso. Lentamente
il dito si mosse dentro e fuori, e il pollice continuò ad
accarezzarle il centro. Il suo corpo stava per raggiungere qualcosa,
qualcosa che Megumi una volta le aveva spiegato, ma che lei non aveva
mai compreso. Ora lo voleva. Subito. Non avrebbe aspettato ancora e
Kaoru riuscì a trovare il nodo che tratteneva l’ultima
barriera tra loro.
La
luce maliziosa dei suoi occhi si attenuò eper la prima volta
lui gemette. Scostò la mano da lei e Kaoru si lamentò
con disappunto. Il suo corpo era sul punto di qualcosa, ma ora si
sentiva così abbandonata…
“Pazienza”
mormorò rocamente, allontanandole le mani dalla sua vita, con
le labbra contro il suo stomaco.
“No”
ritorse lei petulantemente, muovendo i fianchi quando la lingua di
lui iniziò a seguirelo stesso percorso tracciato dalle sue
dita. “Adesso” sussurrò lei e poi gridò,
travolta dalla passione, quando lui baciò il centro della sua
eccitazione.
Alzò
i fianchi quando ancora una volta un dito scivolò dentro di
lei e le labbra si chiusero sulla sua piccola gemma del piacere. Le
sue braccia si mossero convulsamente prima di fermarsi sulla testa di
Kenshin. Stava arrivando. Qualunque cosa fosse, stava arrivando
grazie a quella lingua ed a quei denti che la mordicchiavano.
Qualunque cosa le stesse facendo, era meraviglioso e sapeva che
finalmente avrebbe trovato la sua soddisfazione. Kaoru sussultò
violentemente e il suo corpo si irrigidì. Poi, con un urlo
estatico, si sentì sbalzare oltre il bordo dell’infinito,
con il corpo sudato e scosso da un tremore così intenso che
non aveva idea di come potesse essere ancora viva.
Attraverso
la nebbia della passione, vide Kenshin muoversi verso di lei e si
accorse vagamente che ora lui era completamente nudo. Lo abbracciò,
stingendolo contro di lei. La sua bocca scese di nuovo sulla propria
e notò che lui era ancora frenetico, perso in quel desiderio a
cui poco prima lei aveva ceduto. Aprì gli occhi e lo vide
esitare. Lui le socchiuse le gambe e si posizionò sopra di
lei. “Il punto del non ritorno” sussurrò, con la
voce tesa dal desiderio.
Lei
si umettò le labbra, con il cuore che le martellava nel petto
in anticipazione. “E’ un po’ tardi per questo, non
pensi?”
“Solo
se ne sei veramente sicura” le disse, attraverso i denti
stretti.
Kaoru
comprese che in quel momento aveva il completo controllo sull’uomo
sopra di lei. Se gli avesse detto di no, si sarebbe tirato indietro e
non l’avrebbe più toccata per il resto della notte. Non
sapeva quale sarebbe stata la sua reazione, ma lei avrebbe comunque
fermare tutto in quell’esatto secondo. Ma perché avrebbe
dovuto volerlo? Aveva aspettato quel momento così a lungo!
Aggrappandosi alle sue spalle, si tirò su e gli mordicchiò
l’orecchio. “Fammi tua” gli sussurrò.
Kenshin
rabbrividì e lei sentì qualcosa entrare dentro di lei.
Piegò la testa. “Gomen-nasai, Kaoru-dono. Per la prima
ed ultima volta dovrò farti male”
Allarmata
lei aprì gli occhi in shock quando lui la penetrò. Il
dolore si diffuse in lampo attraverso il suo corpo e lei urlò,
mordendogli una spalla nel tentativo di smorzarlo. Aveva dimenticato
le storie riguardo la prima volta. Una lacrima le filtrò
attraverso le palpebre serrate e Kaoru sentì le dita di
Kenshin scostarle delicatamente i capelli dal viso. Lui la ricoprì
di baci, sussurrandole scuse “Fallo andare via” lo pregò,
non volendo fermarlo, sapendo che sarebbe stata l’unica volta
in cui sarebbe successo.
Cautamente
lui iniziò a muoversi dentro di lei e Kaoru iniziò ad
eccitarsi di nuovo. I suoi gemiti si unirono a quelli di lui quando
Kenshin iniziò a muoversi più velocemente. Il dolore a
poco a poco scomparve, rimpiazzato da un’estasi così
intensa che ora Kaoru capiva il motivo per cui le donne vendevano la
propria rispettabilità nei quartieri più bassi della
città. Tuttavia lei non avrebbe mai potuto immaginare di
provare sentimenti simili con una persona che non fosse Kenshin,
l’uomo che amava. Avvolse le gambe intorno alla sua vita e
gemette ancora, con la pressione diretta verso un punto leggermente
più piacevole. Si mossero insieme, con il bisogno e il
desiderio l’umo per l’altra che trovava finalmente sfogo.
Con un gemito quasi primitivo lui affondò dentro di lei con
un’ultima spinta, mentre Kaoru raggiungeva ancora una volta la
vetta del piacere. Lui collassò sopra di lei, ed entrambi
erano a corto di fiato.
Vagamente
Kaoru si rese conto del corpo pressato contro il suo. Il fatto di non
poter fare profondi respiri era leggermente scomodo, ma non le
importava. La seconda cosa di cui si rese conto è che la
tempesta sembrava aver diminuito la sua intensità a giudicare
dal ritmo della pioggia sul tetto. Kenshin si scostò
bruscamente da lei e Kaoru fece un profondo respiro.
“Perchè
non mi hai detto che ti pesavo?” la rimproverò.
Lei
gli sorrise pigramente e lo abbracciò. “Mi piaceva
sentire il peso del tuo corpo sul mio” gli rispose.
Kenshin
rotolò su un fianco, trascinandola con se. “Come ti
senti?” le chiese, leggermente esitante.
Kaoru
gli si rannicchiò tra le braccia, appoggiandogli il naso
nell’incavo della spalla. “Meravigliosamente”
mormorò, mentre il sonno iniziava a reclamarla.
Le
braccia di Kenshin la strinsero ancora di più. “Ne sono
felice”
Il
sonno minacciò seriamente di sopraffarla, ma lei riuscì
a rigirargli da domanda. “E tu? Come
ti senti?” gli chiese un po’ assonnata.
“In
pace” lo sentì dire quasi in lontananza. Sentì
che lui le baciava la fronte e poi scivolò nel sonno.
Nota
dell’Autrice
Spero
di aver soddisfatto tutti quanti e di essermi fatta perdonare da
tutti quelli che mi avrannno odiato alla fine del capitolo
precedente. Se non avessi saputo di postare il successivo capitolo
così in fretta, giuro che l’avrei fatto anche io.
(Ehm... ^_^;;;; NdTrad.). Sigh. Pensate che ho agonizzato su questo
capitolo per più di tre giorni!! Va bene secondo voi? Ho
rispettato il carattere originale dei personaggi? L’ho letto e
riletto fino alla nausea (e in qualche modo sono riuscita a finirlo)
e ne ho scritto almeno tre differenti versioni. Volevo che togliesse
il fiato e che fosse allo stesso tempo pieno di tatto. Kenshin è
un personaggio davvero difficile da descrivere : c’era così
tanto da scrivere che non riuscivo a sintetizzarlo, così ho
deciso di riunire insieme entrambi i punti di vista di Kaoru e
Kenshin. Spero soltanto che soddisfi qualunque ardente aspettativa
su questo momento.
Non
penso proprio che la storia finisca così. Non voglio
trascinarla troppo, ma ci sono ancora delle situazioni che non sono
ancora sitemate. Indovinate quali? Spero proprio che vi sia piaciuto.
Come
ho detto prima, la storia non è ancora finita quindi...alla
prossima!! ^_~
Note
della Traduttrice :
Ragazzi,
non so come scusarmi per avervi fatto aspettare questo capitolo così
tanto.
Inizio
a pensare che ci sia qualche forza oscura in azione contro questa
storia, perché ogni volta che provavo a tradurre qualche
passo, succedeva sempre qualcosa che mi faceva per forza rimandare il
tutto. Se a questo si aggiunge che ho passato dei mesi moolto
impegnativi, sia dal punto lavorativo che personale (un marito e due
lavori a volte fanno questo effetto lol), ecco spiegato l’arcano
di questo ritardo abissale.
Rileggere
questo capitolo a distanza di mesi mi ha fatto uno strano
effetto…adoro questa storia e la sua conclusione, ma
sinceramente tradurre questo lemon è stato un pochino più
difficile del previsto : purtroppo la forma originale mi ha dato
parecchi problemi, perché è composta da frasi molto
spezzate che in italiano suonano davvero male, e ad essere sinceri,
ci ho messo così tanto anche perché la traduzione che
ho fatto non mi soddisfa molto.
Voi
cosa ne pensate? Fatemi sapere!!
Ah,
per tutti quelli che me lo hanno chiesto, non preoccupatevi, ho tutta
l’intenzione di terminare di tradurre questa storia. Ci vorrà
un po’ di pazienza purtroppo, ma vi assicuro che leggerete il
finale!!
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