Senza suono ~
prompt: #004, words
All’inizio era stato a dir poco insopportabile. Wally le
chiedeva di dirle com’era il cielo, la nuova carta da parati, il vestito
della mamma. Lei gli rispondeva con le lacrime agli occhi, avvilita. Poi, d’un
tratto, Wally aveva iniziato a comportarsi da emerito deficiente: agli altri
raccontava di non volersi più piangere addosso – ma Adele lo
sapeva, lo sapeva benissimo che lo faceva un po’ anche per lei, per non
sentirle sempre la voce tremare così tanto. E allora era diventato
più semplice, addirittura divertente
dirgli quale cavallo era in testa, all’ippodromo, o di che colore fossero
i capelli della passante che lo aveva appena investito con la sua acqua di
colonia, o anche – perché no – quanto visibilmente fosse
incazzato lo strozzino di turno. Pensava di esserci abituata, davvero. Ma c’erano
sempre dei momenti in cui era difficile essere gli occhi di un’altra
persona.
Specie
quando si trattava di dovergli parlare di una cosa così bella.
Wally
le aveva chiesto più di una volta di descrivergli Dave.
Lei si era sempre tenuta sul vago. «Biondo, bianco. Più o meno
della tua altezza. Ha un bel naso... Vagamente greco, però sai –
gli sta bene. Belle mani. Vestiti comodi. Un buon profumo...»
Wally
non poteva voltarsi a guardarla in viso, ma caricava di ironia la voce e l’espressione.
«Questo posso sentirlo anche da me, sorella. Stai andando nel pallone.»
E puntualmente
Adele si bloccava lì, grata al cielo che Dave
fosse impegnato dietro il bancone, sufficientemente lontano da non vedere le
sue labbra e il confuso imbarazzo che si sentiva in viso. Si bloccava, perché
a quel punto avrebbe dovuto parlare dei suoi occhi. I suoi occhi. Così puliti, di un azzurro puro, privo di
sfumature. Così nitidi e chiari da darle l’impressione di sentire ogni singola parola che
sfuggisse al suo mondo silenzioso.
Fu nel corso di uno di quei dialoghi che Dave si voltò a guardarla. Quel giorno erano al parco,
sulle solite panchine, i gelati in mano; in fondo era così facile
vivere. Che importava quanto tu vedessi, o quanto tu sentissi, per renderti
conto di essere parte integrante del mondo? E questo sembravano dire oggi gli occhi di Dave,
sereni, sempre più sereni man mano che la sua amicizia con Wally si
rafforzava e che quella loro rocambolesca avventura diventava soltanto un
ricordo di cui ridere insieme – tutti
e tre – fino alle lacrime.
Fu nel
corso di uno di quei dialoghi, mentre tentava di descrivere al fratello la
dolcezza di quello sguardo, che Adele disse quelle cose che si sentiva dentro
direttamente a lui.
Lo fece
muovendo solo le labbra: perché lui avrebbe capito, capiva sempre, e poi
in fondo non era così terribile il silenzio.
Due parole
si mossero lente e senza suono, colmarono la distanza tra le due panchine, si
posarono negli occhi azzurri di Dave. Lui capì.
Sorrise, e rispose.
Anche tu mi piaci.
E sempre
nello stesso silenzio il cuore di Adele proruppe in una capriola, e per una
volta lei non si rammaricò affatto di non essere quella bellona dalle
gambe lunghe e le unghie rosse che gli piaceva tanto – non ebbe bisogno né delle une né
delle altre, per oltrepassare Wally e chinarsi su Dave.
Si sentì
avvolta da un bacio gentile, e per un istante sentì di aver trovato le
parole giuste per descrivere l’universo nella sua interezza.
Almeno
finché Dave non si ritrasse, mortificato,
mentre il cono di Wally [come al solito] gli finiva nei capelli.
«‘Fanculo; così
imparate a farmi reggere il moccolo!»
[ 584 parole ]
Nota: Gene Wilder, ancora lui!, che
mi ispira sempre più con i meravigliosi personaggi da lui interpretati. Lo
amo. <3
Non è da molto che ho guardato questo film. Ma subito – subito – mi sono innamorata di
David Lyons, di questo adorabile povero sordo che
grazie a un mitico cieco mezzo matto scopre la gioia di vivere così come
si è; ma in tutto questo, Adele Karue, sorella
di Wallace, ha per me un ruolo molto maggiore che non quello che si intravede
dal semplice film. Ho immaginato come dovesse sentirsi. Tra chi non può
vedere e chi non può sentire, lei è indubbiamente quella che parla meno: forse perché non c’è
bisogno di tante parole, né con Wally, né con Dave.
Il loro rapporto va molto al di là di questo. No?
Ah, e sul pairing non si discute u_ù Guardatevi la scena in cui Adele incita Dave a picchiare Eve, e capirete.
<3