In una vita di sconfitte
Storia scritta per il primo contest a cui ho partecipato. Alpha Leonis contest di Lellas92 e malandrina4ever.
Titolo:
In una vita di sconfitte, un’unica, ultima vittoria.
Prompt
scelto: Sconfitta
Note:
Lo stile è volutamente di un livello più basso nei primi “episodi”, nel primo
soprattutto ho cercato di usare parole più semplici e più fancuillesche come
“acchiapparlo” o “si arrabbierà”, perché ho pensato di dover “parlare” con la
mente di un bambino di quattro o cinque anni.
L’aria che batte sulla mia faccia mi fa
socchiudere gli occhi. Io e Sirius stiamo volando con le scope giocattolo che
ci ha regalato papà. Lo inseguo per le stanze della casa, ma non riesco ad
acchiapparlo.
Quando sono più vicino allungo un braccio.
-Ti ho preso!- grido ridendo, ma perdo l’equilibrio e urto il piede di un
tavolino vicino il divano. Il candelabro di cristallo cade a terra rompendosi
in mille pezzi.
Mi rialzo velocemente mentre Sirius mi
viene vicino. -Oh no!- sussurro terrorizzato. -La mamma si arrabbierà
tantissimo.- Sento già gli occhi pizzicarmi e riempirsi di lacrime.
Mamma grida mentre viene a vedere cosa ho
fatto.
-Sono stato io, madre.- risponde Sirius
quando lei chiede spiegazioni. Io lo guardo con stupore e riconoscenza. Lui è
sempre stato coraggioso, io no.
-Sono stato sbadato e ho volato troppo
vicino al tavolo.- continua. -Mi dispiace.-
Naturalmente gli arriva uno schiaffo e poi
viene confinato in camera, mandato a letto senza cena. La mamma aggiusta il
candeliere con un incantesimo e se ne va senza dirmi niente.
Mi sento in colpa mentre guardo mio
fratello che sale le scale con assoluta calma e tranquillità.
Il minimo che posso fare è provare a
portargli qualcosa da mangiare questa sera.
*
Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto,
non riesco a prendere sonno, in questo caldo, ultimo giorno di Agosto. Mi alzo
e senza fare rumore attraverso il piccolo pianerottolo che divide le nostre
camere.
Mi blocco davanti la porta e soffermo lo
sguardo sulla targa con scritto “Sirius”,
alzo la mano stretta a pugno, tentenno ancora un momento, poi mi decido e busso
piano. Non ricevo nessuna risposta, ma apro lo stesso la porta.
La candela sul comodino è ancora accesa,
mio fratello sta osservando una foto, ma la posa quando mi vede e mi fa cenno
di avvicinarmi. La sua camera è un poco più grande della mia e ovunque ci sono
stendardi rosso e oro e altri oggetti che rimarcano la sua appartenenza a
Grifondoro. Ha volutamente esagerato per infastidire i nostri genitori e
sottolineare la sua diversità da tutti noi.
-Sir, non riesco a dormire.- dico sedendomi
accanto a lui sul grande letto.
-Sei in ansia per domani?- mi chiede
comprensivo.
-Sì.- rispondo annuendo. -E se finisco
anche io in un’altra casa?- Ricordo bene la vergogna che ha provato la famiglia
quando ha saputo che un Black era stato smistato in Grifondoro, ma soprattutto
il dolore negli occhi di mamma, profondamente delusa.
-Non ci sarebbe niente di male, Reg.- mi
dice come se fosse davvero una cosa normale.
-Ma tutti i componenti della famiglia Black
sono stati in Serpeverde!- dico senza guardarlo. Poi vedo la foto che ha
poggiato prima sul cuscino. -Sono i tuoi amici, quelli?-
Sirius annuisce passandomi la foto: c’è lui
ritratto insieme con altri tre ragazzi, tutti e quattro sorridenti.
-E sono purosangue?- mi viene spontaneo
chiedergli.
Vedo che il suo viso si è rabbuiato. -Sì,-
mi risponde -ma non è questo che conta, Regulus.-
-Noi non dovremmo mischiarci con la gente
diversa.- rispondo convinto. È quello che mi è sempre stato detto e so che i
Mezzosangue, o peggio ancora i Babbani, non sono degni della nostra
considerazione.
-Sei proprio uno sciocco! Non puoi davvero
lasciarti convincere da loro…- dice
mio fratello con sguardo indispettito. -Sono altre le cose importanti Reg,
spero che un giorno riuscirai a capirlo. Ora vai a letto, si è fatto tardi.-
Mi alzo dandogli la buonanotte.
-E non preoccuparti, domani attraverseremo
insieme la barriera del binario.- mi dice con tono rassicurante.
Io gli faccio un timido sorriso prima di
chiudere la porta.
*
-Ti ho portato un altro articolo!- esclama
mia cugina entrando nella mia stanza.
-Grazie.- rispondo con un sorriso
smagliante prendendo il ritaglio di giornale per attaccarlo alla parete assieme
agli altri, sotto lo stemma dei Black. Bella è sempre stata orgogliosa di me e
appoggia, come tutti gli altri, la mia ammirazione per Voldemort.
Sirius entra nella camera con un sorriso
beffardo.
-Bellatrix,- esclama -non sapevo fossi
qui.- Ma dal suo tono da attaccabrighe si capisce che non è la verità. -Sei
venuta a riempire la testa di Regulus con le tue stupidaggini?-
-Basta, Sirius. Non sono stupidaggini.
Voldemort è un grande Mago Oscuro!- ribatto lanciandogli un’occhiata di
traverso.
-Sirius, cugino, fortunatamente tuo
fratello non è come te.- lo canzona Bella. -Meno male che lui ragiona, non
diventerà uno stupido babbanofilo come te. Lui è migliore di te.-
*
Entro in camera di mio fratello, la porta
era socchiusa e vedo che il suo baule, aperto al centro della stanza, è già
pieno delle sue cose.
-Che stai facendo?- gli chiedo stupito
quando vedo che ha la bacchetta in mano. -Sai che non possiamo usare la magia
fuori da Hogwarts!- mi accorgo che sta lanciando Incantesimi di Adesione
Permanente a tutte le immagini, magiche e non, appese ai muri, così tante che
la tappezzeria color argento quasi non si vede più.
-Non se ne accorgerà mai nessuno, il
ministero non può sapere chi sta facendo degli incantesimi in casa.- mi
risponde secco.
-Sì, ma perché lo fai?- domando senza
ancora capire.
-Me ne vado, Regulus! Vado via da questa casa.
Non vi sopporto più, voi e questa mania del sangue puro… e tu, così idiota da
crederci. La tua stupida aspirazione di unirti ai seguaci di un mago con manie
di grandezza. Vi odio tutti!-
Non posso credere che mi stia parlando in
questo modo. Sirius non puoi andartene, non puoi lasciarmi, sei mio fratello!
-Non puoi farlo.- dico in un sussurro.
-E invece lo sto facendo.- mi risponde già
sulle scale, senza neanche voltarsi.
Lo sento litigare con mamma e papà, infine
sento sbattere la porta e poi solo silenzio.
Scendo lentamente le scale e trovo mia
madre nella stanza dell’arazzo: punta la bacchetta e incenerisce il volto di
Sirius, cancellando così anche lui dall’albero genealogico.
Sembra accorgersi solo adesso di me. -Puoi
considerarti figlio unico da oggi.- mi dice sprezzante, ma posso vedere che in
fondo anche lei soffre per questa situazione. Sirius le ha spezzato il cuore.
-Gente come lui non è degna di far parte della nostra famiglia.- continua. -La
casata dei Black è di nobili origini. Elementi del genere vanno solo
eliminati.-
Esce dalla stanza con passo altero.
Osservo ciò che rimane nel punto in cui
prima c’era il nome di Sirius: un cerchietto carbonizzato. Indugio con lo
sguardo sul motto di famiglia.
“Toujours
Pur”
*
I cortili di Hogwarts sono completamente
coperti di neve. Vedo Sirius e i suoi amici giocare vicino un faggio in riva al
lago gelato. Lui e quel Potter ridono divertiti, hanno un’intesa particolare.
Adesso è lui il suo nuovo fratello!
Vorrei soltanto che tutto potesse tornare
come prima, vorrei poter di nuovo avere con Sirius il bel rapporto che avevamo.
Come quando eravamo bambini e giocavamo e ridevamo; allora non c’era nessun
problema legato al sangue, non avevamo pensieri per la testa. Eravamo solo io e
lui, ancora troppo piccoli per capire. Non c’è modo di tornare indietro.
L’aria gelida invernale fa correre un
brivido lungo la mia schiena. Distolgo lo sguardo da mio fratello e mi
allontano sistemando meglio attorno al collo la sciarpa verde-argento.
*
Oggi è il grande giorno! Finalmente anche
io riceverò il Marchio Nero. Mi sto dirigendo verso il luogo in cui si terrà la
cerimonia e io giurerò fedeltà all’uomo che ho sempre ammirato.
Prima che uscissi di casa, i miei mi hanno
dimostrato quanto fossero orgogliosi di me; continuavano a ripetere che ero
sempre stato un figlio perfetto, che ero migliore. Non l’hanno detto
esplicitamente, ma io ho capito che quel “migliore” in realtà voleva dire
“migliore di Sirius”. Sirius. Se ci fosse stato mi avrebbe detto che sono un
idiota, che sto per fare una cretinata… no, forse non avrebbe usato proprio
questo termine.
Questo però è quello a cui ho sempre
aspirato. Sì, sto per realizzare il mio sogno.
Da stasera sarò un Mangiamorte!
*
Non è proprio così che me lo immaginavo.
Dopo aver finito la scuola ho cominciato a servire a tutti gli effetti il
Signore Oscuro.
Non mi ero reso conto prima di quello che è
disposto a fare pur di raggiungere il suo scopo; sì, credo nella superiorità
dei Purosangue, ma non si dovrebbe arrivare a tanto!
*
Entro in casa scendendo in cucina di getto
e richiamo il nostro elfo domestico. Con un sonoro crac, Kreacher compare davanti a me rivolgendomi un inchino.
-Kreacher, ho bisogno che tu faccia una
cosa per me: al Signore Oscuro serve un elfo. È un onore poterlo servire. Devi
fare tutto quello che ti ordina, poi devi tornare a casa.-
L’elfo si inchina di nuovo, con il naso che
quasi sfiora il pavimento.
-Kreacher è lieto di fare tutto quello che
padron Regulus dice a Kreacher di fare.-
Si smaterializza e tutto quello che mi
rimane da fare adesso è aspettare. Devo ammettere che sono un poco preoccupato.
Quando prima ho proposto Kreacher, l’ho fatto per dimostrare al Signore Oscuro
la mia lealtà di servitore fedele, ma solo ora comincio a domandarmi cosa
potrebbe fargli fare, a cosa potrebbe servigli un elfo?
Kreacher torna a casa qualche ora dopo, non
sembra stare bene.
-Kreacher, che cosa è successo?- gli chiedo
con urgenza inginocchiandomi accanto a lui. Il suo racconto è agghiacciante, a
mano a mano che parla però comincia a insinuarsi in me un pensiero.
-Kreacher, resta nascosto. Non devi più
uscire di casa!- dico preoccupato alla fine quando l’elfo ha finito di parlare
e mi guarda spaventato con i suoi enormi occhi.
*
Al Signore Oscuro
Seduto alla scrivania comincio a scrivere
il biglietto da chiudere in un medaglione che sono riuscito a procurarmi.
So che avrò trovato la morte molto
prima che tu legga queste parole
Sarei stato spacciato comunque; non si può
smettere di essere un Mangiamorte e rimanere vivi, ma almeno così posso
andarmene aiutando gli altri.
ma voglio che tu sappia che sono stato
io ad aver scoperto il tuo segreto.
Sì, l’ho capito subito quando Kreacher mi
ha raccontato dell’altra notte, della caverna e del medaglione. Mi sono tornate
in mente le parole che ti sei lasciato scappare una volta, davanti a noi; ho
fatto due più due e ho capito che avevi creato un Horcrux.
Ho rubato il vero Horcrux e intendo
distruggerlo
appena possibile. Affronto la morte
nella speranza che, quando
incontrerai il tuo degno rivale, sarai
di nuovo mortale.
R. A. B.
Esco dalla mia stanza, mi soffermo sul
pianerottolo e passo leggermente una mano sulla porta di fronte a me.
Sto
facendo la cosa giusta?
Se tu fossi stato qui avresti potuto
dirmelo.
Attento a non fare troppo rumore, scendo in
cucina e cerco Kreacher che, come immaginavo, sta dormendo nel suo armadio.
-Kreacher,- lo sveglio -ho bisogno che tu
mi porti alla caverna, la caverna nella quale sei andato con il Signore
Oscuro.-
*
La mia intera vita è stata una serie di
sconfitte, solo che non me ne sono mai reso conto prima. Per me quelle erano
piccole vittorie personali, ma non potevo essere più lontano dalla realtà.
Avevi ragione Sir, sono stato un idiota!
Spero che con questo gesto io possa
riscattarmi in qualche modo, voglio la distruzione di Voldemort.
Mi trovo su una roccia piatta al centro di
un lago nero. C’è un bacile di pietra colmo di una pozione che risplende di
un’intensa luce verde.
-Kreacher, non dovrai dire a nessuno quello
che succederà questa notte. Quando avrò bevuto tutta la pozione, tu dovrai
scambiare i medaglioni e tornare a casa. Allora dovrai distruggere il
medaglione. Nessuno dovrà sapere quello che ho fatto.- In questo modo riuscirò
a proteggere la mia famiglia.
L’elfo geme, è terrorizzato, ma farà quello
che gli ho ordinato.
Prendo il calice di cristallo e lo immergo
nel liquido fosforescente. Comincio a bere in fretta, un bicchiere dopo
l’altro, senza dare il tempo alla pozione di fare effetto, ma dal quarto calice
il dolore che mi aveva descritto Kreacheer si fa intenso. Rivivo episodi di
questa mia inutile vita. Non so come, ma riesco a rimanere semi-cosciente, so
che devo continuare a bere. Devo
continuare a bere! Ripeto nella mia testa sovrastando le visioni.
Mi accorgo di aver vuotato il bacile solo
quando sento il calice grattare contro il fondo di pietra.
L’ultimo bicchiere, mi dico.
Poi una prepotente sete mi pervade. Mi
sporgo verso il lago e bevo, bevo ma non sembra bastare. La superficie non è
più calma, ma comincia a ribollire, vedo gli Inferi emergere dall’acqua. Sento
una mano gelida che mi artiglia il polso e mi trascina verso il fondo del lago.
DECIMA CLASSIFICATA
IN UNA VITA DI SCONFITTE UN’UNICA, ULTIMA
VITTORIA- .Ale91.:
Giudizio di Lellas92
Grammatica:9.2/10
Stile:9/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzodelprompt:10/10
Gradimento personale: 4/5
Totale: 52.2/55
Di grammatica ho trovato qualche errore di distrazione, per il resto
tutto ok^^. Lo stile è buono, la storia è scorrevole e piacevolissima da
leggere, ottimo davvero; oltretutto hai saputo rendere bene i diversi pensieri
da bambino, o da giovane adulto, anche grazie allo stile stesso. Ho trovato la
storia molto originale, hai saputo dare un tocco personale e particolare,
nonostante la tematica che, capisco la difficoltà, era piuttosto banale e molto
trita =). La caratterizzazione è anche massima, sei riuscita a inquadrare bene
il personaggio dall’infanzia in avanti, fino al Marchio e poi al pentimento e
alla conseguente morte. Il prompt, pur apparendo solo alla fine, ha comunque un
ruolo centrale nella storia e l’hai utilizzato in un’ottica interessante, l’idea
della vita come un insieme di sconfitte mi hai sorpresa, brava. Mi è piaciuta
bella e scritta bene, davvero bravissima =D.
Giudizio di malandrina4ever
Grammatica: 9.2/10
Stile: 8/10
Originalità: 8.5/10
Caratterizzazione: 9/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento
personale: 3.5/5
Totale: 48.2/55
Allora, partiamo dalla grammatica:
ho trovato qualche errore di distrazione (La mamma aggiusta ‘in’ candeliere;
‘Ricodo’ bene la vergogna; Sei venuta a ‘rimpire’ la testa di Regulus; motto di
‘famigia’) per il resto tutto bene ^^ Lo stile a mio parere è un po’ troppo
precipitoso, in alcuni punti dà l’effetto di un elenco, una sequela di
azioni...potresti provare a soffermarti di più sulle descrizioni per ovviare al
problema magari =) La caratterizzazione di Regulus va bene, solo in alcuni
momenti mi è sembrato un po’ troppo infantile –chiaramente non parlo dell’inizio
in cui è ovvio che sia voluto XD-, in particolare quando sta per diventare
Mangiamorte...ecco, mi è parso un po’ troppo entusiasta. La cosa in sé andrebbe
anche bene, ma non penso che non si rendesse minimamente conto di cosa
significava diventare un Mangiamorte...non so, io un minimo di preoccupazione
gliel’avrei fatta provare ^^ Il prompt è inserito bene (il titolo è bellissimo a
proposito**), magari avresti potuto essere un po’ più originale, ma anche così
resta una bella storia =)
TOTALE: 100.4
Ringrazio infinitamente le giudici per i loro commenti, ma soprattutto
perché ho avuto la possibilità di scrivere su un personaggio sul quale
non avevo mai pensato di scrivere qualcosa.
E poi, grazie al loro concorso è nata la mia passione per i contest.
Quindi, GRAZIE Lellas92 e malandrina4ever! :)
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