Quando
il fandom ti chiama non puoi non rispondere! Fandom
Show, è un' idea del «Collection of Starlight»,
said Mr Fanfiction Contest,
«since 01.06.08».
Progetto
di immane casino in cui scrivere storie con tipologia,
personaggi, warnings, rating, genere totalmente a caso.
Follia pura ♥
Partecipate!
Nickname:
Karyon.
Titolo:
Egli desidera i vestiti del cielo.
Fandom:
Equilibrium.
Tipologia:
Triple drabble (311)
Genere:
Fluff, introspettivo, Drammatico.
Rating:
Giallo.
Warning:
Missing Moment.
NdA:
Le note saranno lunghissime Xd Dunque a causa della
difficoltà “fluff” e
“Restricted” nella stessa drabble, ho optato per
una
cosetta divisa in due: la prima parte è un sogno, il solito,
che assilla la
mente del Cleric; la morta della moglie, accusata di provare emozioni,
che lui
neanche ha capito, ottenebrato com’era dal Prozium (la droga
che controlla e
apatizza le emozioni); la seconda invece è il presente, John
Preston che sta
per decidere, di tornare umano. La
scena fluff col figlio non è molto fluff, però
compiatitemi, doveva entrare
tutto in 310 parole insomma XD
Il
titolo è la traduzione italiana della poesia di Yeats,
quella letta
dal Cleric Padgeon e la cui morte per emozioni ha scatenato i dubbi in
Preston
e il suo radicale cambiamento.
Spero
vi piaccia!
Egli desidera i
vestiti del cielo
Corse,
corse a lungo nel
corridoio senza finestre del Tetragrammatron, fino a farsi bruciare i
polmoni;
la camera ardente era lontana, sempre di più, come se
avessero voluto
nasconderla alla mente con il solo spazio fisico [e forse era proprio
così].
Un
pensiero sbagliato quello che si
era infiltrato a tradimento nella mente del
Cleric: nulla di quello che il Padre aveva deciso era imperfetto; John
Preston
lo sapeva e ci credeva, ci credeva davvero.
Tuttavia
quel giorno si ritrovò a
correre, disperatamente, per arrivare prima che fosse troppo tardi;
prima che sua moglie –
accusata di provare
emozioni – finisse in cenere, nel nulla.
Corse,
Preston, fino a quando non
arrivò a destinazione, con le nere porte già
sbarrate e quegli occhi, non
ricordava fossero così belli, sbarrati sul vuoto.
Un
“click” e l’immagine,
semplicemente, prese fuoco.
Allora
non capì, ottenebrato dalla
droga che obnubilava ciò che li rendeva umani,
però vide: lingue di fuoco a
corrodere la pelle, capelli sfumati in fumo, tutto finito
[polverizzato] in
meno di cinque battiti di ciglia.
E
lui, imperturbabile a guardare,
come se il cuore neanche battesse.
«Ah…»
John Preston si risvegliò, madido
di sudore.
Il
cuore gli batteva forte, stranamente,
e la sua mente corse automaticamente verso la piccola fialetta a riparo
nella
giacca.
Il
Prozium, aveva bisogno della sua
cura.
Tuttavia,
il piccolo spicchio di
luce soffusa lo convinse a fermarsi e guardare: i suoi figli, che mai
aveva
desiderato abbracciare.
In
quel momento, desiderò provare
emozioni, per la prima volta.
«Papà…?»
«Va
tutto bene, dormi» sussurrò.
Suo
figlio, cresciuto
perfettamente secondo il Tetragrammatron; con mano titubante gli
sfiorò i
capelli «Ti voglio bene» mormorò e
subito, improvvisamente, una luce che non
credeva di ricordare [felicità?] lo riempì
dall’interno.
Decise.
Così, improvvisamente.
A
costo di distruggere tutto ciò
per cui aveva vissuto, decise.
Anche
solo per sentire, un’altra
volta ancora, quella luce colmarlo.
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