kuroshitsuji fanfict
-Prefazione-
Non conosco i miei genitori, sono cresciuta in orfanotrofio.
Nessuna famiglia mi adottava, perché ero la bambina del “demonio”, o almeno
così le suore di quel orfanotrofio mi avevano dato quel sopranome.
Tutti mi escludevano e mi maltrattavano, molte volte alcune
delle suore mi frustavano solo perché mi incolpavano di cose ingiuste, una
volta ad esempio venni vista giocare con delle fiamme, facendole passare da una
mano all’altra e venni accusata dell’incendio in cucina, quando invece,
leggendo nella mente della accusatrice scoprì che era stata lei con una
pentola, appoggiata sul tavolo di legno.
Insomma la mia vita sembrò cambiare quando all’età di dieci
anni non venni adottata da una nobildonna.
Non ostante le voci accusatrici delle suore nei miei
confronti la donna mi adottò e mi trattò come una figlia con amore e gioia,
provvedendo anche alla mia educazione.
Prima di tutto mi chiamò Elanor e mi diede il suo cognome
Darkphantom.
Inoltre mi indirizzò verso l’arte e all’età di dodici anni,
insieme a lei esposi i miei quadri.
Era la prima persona a non temere le mie “doti”, anzi a
volte mentre faceva delle compere al mercato mi chiedeva di leggere nella mente
delle persone per aiutarla a non farsi abbindolare dagli ambulanti. Oppure si
faceva aiutare, sotto mia insistenza, a portare le orse della spesa.
Era una donna energica e stravagante, ed era un attrice.
Frequentava ambienti raffinati e anche stravaganti e ad ogni avvenimento io ero
sempre al suo fianco,proprio come se fossi sangue del suo sangue.
Un'altra persona importante nella mia vita era un suo amico
che di professione faceva il becchino. Erano amici di lunga data e ogni volta
che viaggiavamo a Londra mi portava da lui. Era una persona stramba e
stravagante, ma anche lui non mi vide come un “mostro” bensì come una bambina “dotata”.
Per la prima volta trovai due persone che mi amavano, che vedevano in me qualcosa
di buono.
I miei anni vissuti con lei furono i più belli della mia
vita, fin quando all’età di 20 anni, per un incidente con la carrozza, lei non
si ruppe la spina dorsale. Rimase paralizzata per mesi, e io la curai fino al
suo ultimo istante di vita. Prima di morire mi regalò un medaglione con un
pentacolo, dicendomi che mi avrebbe protetta.
Quel 22 dicembre, la mai vita si ruppe nuovamente, al suo
funerale rimasi l’unica presente, neanche il suo migliore amico era potuto
venire. Da allora io gestisco la tenuta dei Darkphantom e sono conosciuta come
la lady noir.
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