Buongiorno
a tutti!
Rieccomi con una nuova
storia che mi ha colto durante il viaggio di
ritorno dall'università.
Una storia senza pretese
che spero possa strapparvi qualche sorriso.
Ebbene sì, anche io ho deciso di scrivere qualcosa sugli
amori adolescenziali della nostra protagonista Alice, una combina guai
di prima categoria. E infatti la maggior parte della storia si
evolverà su una sua menzogna che le sconvolgerà
la vita e la farà innamorare per la prima volta, la
farà soffrire per la prima volta, le farà sorgere
dei dubbi per la prima volta.
Spero che possa
piacervi, anche se è solo il prologo e
qualche recensione, bella o brutta che sia mi farebbe piacere!
Vi lascio al prologo in
cui si presenta la protagonista. È
abbastanza corto, ma i capitoli saranno sostanziosi.
Ora un momento di
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P r o l o g o
Fingere
mi risultava facile.
Forse
avrei dovuto diventare un'attrice, magari avrei dato una svolta
significativa alla mia monotona e noiosa vita. Ma, riflettendoci,
sono troppo timida per quel mestiere e soprattutto chi ha voglia di
perdere interi pomeriggi davanti ad una macchina da presa invece di
spenderli davanti al computer, ad aggiornare la pagina di internet
ogni secondo nell'attesa di una richiesta di amicizia su Facebook o
di una recensione su EFP?
Sorridevo
mentre le mie amiche, durante quella stupida assemblea d'istituto che avrebbe rovinato la mia vita, parlavano di ragazzi, di
appuntamenti, di coccole sfrenate, di quello e
quell'altro che
mandavano loro sms. Loro ricevevano messaggi in continuazione, mentre
io guardavo il mio cellulare solo per controllare l'ora. Avevo un
sacco di numeri di telefono sul cellulare, ma la maggior parte di
questi non mi ricordavo nemmeno a chi appartenessero. E per non
sembrare diversa, facevo finta di ricevere dei
messaggi, anche
se su quel maledetto display compariva sempre e solo il faccione del
mio gatto.
Annuivo
anche a sentire i luoghi comuni degli uomini, convinta, uscendo
qualche volta con Anche il mio ex lo faceva, ridacchiando
poi
come una gallina. Peccato che io non avessi mai avuto un ex! Parlavo
di cose che nemmeno sapevo, di sesso che avevo visto fare solamente
nei film romantici quando poi mi imbarazzava sentire la mia prof di
biologia parlare dell'apparato riproduttore maschile. Che, ero
sicura, avrei visto solamente disegnato su un libro di scienze a meno
di non guardarmi filmati su Youporn. Ma, no grazie! Quello lo lascio
fare a mio fratello. La cosa che mi consolava era che, almeno, ero
convincente. E se mi facevano domande sulla mia vita privata, le
zittivo contraendo il volto in una smorfia affranta dicendo Non
mi
va di parlarne, strappando
loro
qualche
Oh! Poverina
chissà come hai sofferto e
facce contrite.
Conducevo, praticamente, una doppia vita: la mia, quella squallida
fatta di Pomeriggio Cinque e barrette al cioccolato e quella
fantastica che proponevo alle mie compagne, fatta di appuntamenti e
uscite tra amici il sabato sera. Cosa assolutamente non vera. Il
sabato sera, alle 20 in punto, vestivo già il mio splendido
pigiama
e guardavo depressa le storie strappalacrime di Maria De Filippi nel
mio lettino caldo coperto dalle lenzuola di Winnie the Pooh. Ogni
giorno vivevo con la speranza che un postino in bicicletta venisse da
me con una busta enorme e mi invitasse a C'è posta per te
per poter
incontrare qualche celebrità con la quale mi facevo
un'infinità di
s*ghe mentali, a volte arrivando anche a crederci.
Se per caso volete farmi conoscere qualcuno, vi butto lì
qualche
nome: Jared Leto, Johnny Depp, Duncan James, Tom Felton, Willwoosh,
qualsiasi persona! Tanto per avere una piccola sorpresa che mi faccia
sentire importante!
Ma torniamo alla mia vita. Ero una di quelle ragazze diciottenni
sempre tappata in casa a deprimersi a guardare l'ennesimo scoop su
Belen Rodriguez, strafogandomi di schifezze ipercaloriche, facendo
credere, in realtà, di essere uscita a fare baldoria alle
quattro di
pomeriggio con una serie infinita di persone. Poi mi ritrovavo a
Giugno a dover perdere i dieci chili presi durante quell'inverno
balordo per risultare almeno presentabile durante l'estate. E quindi
sedute intense in palestra a grondare di sudore e diventare
appiccicaticcia come una donna lumaca, saune improponibili e
impacchettamenti vari nel celofan a mò di cotechino avanzato
dalla
sera di Capodanno. E le mie cosce ne risentivano, eccome! Avevo dei
crateri abnormi che mi solcavano le gambe facendomi sembrare la
crosta lunare, tanto che una volta il mio fratello imbecille mi ha
conficcato una bandierina da panino nella coscia destra, esultando
per aver conquistato il suolo lunare. Ho ancora il segno di quella
stupida bandiera!
Starete pensando che io sia un cesso grasso e brufoloso con i culi di
bottiglia al posto degli occhiali che ha tutti 10 a scuola. Partendo
dal fatto che il voto massimo che prendo è un misero sette
solo in
italiano – e per giunta sono l'unico essere vivente ad avere
il
debito in educazione fisica – non sono nemmeno
così brutta,
esteticamente parlando sono nella media. Ma chissà
perchè, nessuno
mi caga. Quelle rare volte che uscivo mi veniva detto che io ero
quella simpatica. Sinonimo del fatto che non avrei
mai visto
uno straccio di ragazzo!
Mi ripetevo, nei momenti in cui ero felice della mia zitellaggine, in
cui non transitavo nella fase depressiva per la mia solitudine, che
l'importante era che le mie compagne di scuola non sapessero nulla di
questo enorme segreto, non volevo che la mia reputazione già
abbastanza rasente al suolo andasse a finire a far compagnia alle
talpe sottoterra.
Ma le menzogne mi si erano rivoltate contro e ora tutti avrebbero
scoperto la mia doppia vita. Maledetta la bocca mia, parlo troppo!
Maledetta la mia fantasia! Maledetto Edoardo, chiunque tu sia! Sono
in un mare di gianduia! Detto più finemente sono nella
merda
fino al collo!
Mi chiamo Alice Livraghi e non ho mai baciato un ragazzo. .
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