I'm playing by the rules of someone else's game
Storia scritta per il "Cards
contest" indetto da Jules_Black sul forum di EFP.
Carta scelta: La Neve
Personaggio: Draco Malfoy
NdA: Il titolo è una leggera modifica di due versi della canzone “Defying
gravity” dello spettacolo musicale “Wicked”.
La storia parla di un ipotetico attacco da parte dei Mangiamorte a un villaggio
babbano, che si svolge durante le vacanze di Natale del settimo libro.
I’m playing by the rules of someone else’s game
È tutto molto quieto adesso, in questo piccolo
villaggio babbano.
Delle urla che permeavano l’aria, non resta altro
che un’eco lontana.
C’è solo desolazione; decine di corpi sono riversi
per terra, sul manto soffice che copre l’asfalto.
Nell’oscurità della notte, i profili delle case si
stagliano imprecisi contro il cielo, alla sola luce pallida della luna.
Siamo rimasti in pochi sul campo, gli altri
Mangiamorte sono tornati al Manor. Noi dobbiamo accertarci che non ci siano
sopravvissuti. Dobbiamo fare in fretta, gli Auror potrebbero arrivare da un
momento all’altro; non impiegheranno molto a capire cosa è successo davvero.
Il Signore Oscuro fa di tutto per rendere la vita
impossibile a me e alla mia famiglia. Sono tornato ieri a casa, per le vacanze
di Natale, e questa sera mi è toccato prendere parte alla missione.
Sovrappensiero, cammino per le strette vie del
paese. Era davvero piccolo, non contava nemmeno un centinaio di abitanti.
La neve è macchiata del sangue delle vittime
innocenti.
Non c’era alcun motivo di eliminarli; è stato
giusto per suo sfogo personale, un desiderio di sterminio, una provocazione
agli Auror.
Alla fine della strada c’è un cadavere. Con ritrosia,
mi avvicino per controllare che sia davvero morto. Sono questi gli ordini.
Non respira.
Era solo una bambina; è caduta scompostamente, gli
occhi spalancati fissano le stelle senza poterle vedere, i riccioli scuri sono
impastati di fango e sangue, una delle piccole mani stringe ancora una bambola
di pezza. Giace in una pozza di sangue.
Devo reprimere un conato di vomito che inevitabilmente
mi sale alla gola.
Non sono ancora abituato a tutto questo. Non mi ci
abituerò mai.
Non sono mai riuscito a uccidere nessuno; mi
limito a ferire, lascio agli altri il compito di terminare il lavoro.
Sono un vigliacco!
Una grossa goccia di sangue cade dal mio braccio
ferito, mescolandosi con quello della bambina.
Non ci sono differenze: il colore è uguale, lo è
la densità.
Il mio e il suo sangue sono uguali.
Non avrei mai pensato di poter dire una cosa del
genere; un tempo sarei rabbrividito al solo pensiero che del Sangue Puro
potesse entrare in contatto con del Sangue Sporco.
La guerra, però, cambia tutti.
In soli due anni, la mia vita è completamente
cambiata.
In soli due anni, sono cambiate radicalmente le
mie convinzioni.
Non c’è stato un vero e proprio punto di svolta,
tutto ciò è successo gradualmente, senza che quasi me ne accorgessi.
Vorrei poter tornare indietro a quando la mia
unica preoccupazione era quella di inventare un nuovo insulto da rivolgere a
chi ritenevo inferiore.
A quando la mia famiglia era una delle più potenti
del mondo magico.
Vorrei poter tornare ad essere un ragazzo felice.
Viziato e felice.
Sono solo un ragazzo.
Sono solo un ragazzo, non sono pronto per tutto
questo!
Non sono pronto per la guerra.
Passa dalla
parte giusta, Draco.
Non so perché, ma mi tornano in mente le parole di
quel vecchio rimbambito di Silente.
Le scaccio con un gesto brusco della mano, come si
scaccerebbe un fastidioso insetto.
Non c’è nessuna possibilità per me, non ho
alternative a questa vita.
Se mai c’è stata, una possibilità, sono stato
troppo cieco per vederla; affamato dalla brama di potere, desideroso di
mostrarmi all’altezza della situazione.
Non c’è alcuna possibilità per me!
- Draco - La voce squillante di mia zia Bella mi
arriva alle orecchie, infrangendo l’assordante silenzio della notte. - Non è
rimasto nessuno vivo! - gongola, guardandomi con quella sua solita espressione
da pazza che mi ha sempre fatto paura. L’entusiasmo sul suo volto contrasta in
maniera impressionante con l’atmosfera lugubre del posto. - Andiamo. Qui
abbiamo finito.
- Arrivo subito - rispondo con voce spenta,
mentre lei fa un mezzo giro su se stessa smaterializzandosi.
La pozza di sangue brilla sinistra alla luce della
luna; il rosso contrasta nettamente con il bianco candido della neve
circostante.
Ha cominciato a nevicare di nuovo. I fiocchi cadono
dal cielo posandosi leggeri sui tetti delle case, sulla neve sporca che ricopre
le strade, su di me. Nemmeno il loro candore potra però cancellare il nero
della mia anima ormai macchiata.
Abbasso le palpebre della bambina passandole una
mano sugli occhi, prima di smaterializzarmi a mia volta, sperando che tutto
questo possa finire presto.
VI CLASSIFICATA
“I’m playing by the rules of someone else’s game” di
.Ale91.
Stile:
9/10 punti Grammatica: 8.5/10 punti Caratterizzazione dei personaggi:
9/10 punti Originalità: 8.5/10 punti Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 3/5 Punti bonus: 5/5 Totale: 53.5/60
punti
Prima
di tutto devo farti i complimenti. Una bella storia; chiara e pulita. Ti ho
tolto un punto e mezzo in grammatica per due semplici motivi. Prima di tutto la
costruzione dei dialoghi.“- Arrivo subito. - rispondo con voce spenta, mentre lei fa un
mezzo giro su se stessa smaterializzandosi.” Il punto fermo dopo “Arrivo subito” non è necessario. E’ un errore
che hai ripetuto per tutta la fan fiction. Infine la forma “è cominciato a
piovere” non è grammaticalmente corretta. Con questi verbi è preferibile
utilizzare come ausiliare il verbo avere e non il verbo essere. Dunque, avresti
dovuto scrivere: “ha cominciato a piovere”. Per il resto, non c’è
nemmeno un errore. Lo stile è fluido e scorrevole, ma non è quello
che sto cercando sin dalle prime correzioni. E’, in alcuni punti, troppo piatto
ed uniforme. Nulla di preoccupante: deve solo essere raffinato.
Passiamo alla caratterizzazione: abbiamo un Draco disarmato di fronte alla
guerra. Beh, mi è piaciuto molto. Anche se trovo un poco improbabile che
all’improvviso decida di cambiare così radicalmente, come se tutto il suo
passato potesse essere cancellato con un colpo di spugna. Ovviamente ciò non ha
inciso più di tanto. E’ il problema della “conversione” che ha reso la tua non
molto originale: il Draco “dopo-guerra” è stato ritratto ormai moltissime volte.
Per il prompt nessun problema: l’atmosfera nevosa si sente. Il gelo sembra quasi
palpabile durante la lettura. L’immagine della bambina è molto forte, dolorosa.
Un ottimo lavoro.
Grazie di cuore, Jules! ^_^
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