Love storyStoria
classificatasi settima al contest "Quando
Taylor Swift incontra Harry Potter" di Solly.
Mi guardo ancora
una volta intorno, nervosa, e non posso credere che tutto questo stia
succedendo davvero!
We were both young,
When I first saw you.
Eravamo così
giovani quando ci siamo visti per la prima volta.
Ricordo che
stavo aiutando Neville a cercare il suo rospo e improvvisamente nello
scompartimento di Harry e Ron si è sentito un gran fracasso. Mi hai subito dato
fastidio: eri proprio come quei bambini che urlavano e correvano per i
corridoi; provocare una rissa e fare tutto quel baccano! Eh sì, sei finito sin
dal primo istante sulla mia lista nera.
Con il passare
del tempo le cose non sono migliorate affatto, anzi, ho persino cominciato a
provare antipatia per te.
Tu, poi, mi
odiavi non proprio velatamente, per via del mio “Sangue Sporco”.
Devo dire che
non me ne è mai importato più di tanto.
Sì, è vero,
inizialmente, soprattutto prima che iniziassi il mio primo anno, studiavo
perché non volevo dimostrarmi inferiore; perché volevo provare che, anche
essendo figlia di Babbani, potevo essere comunque una buona Strega.
Poi però ho
capito che studiare mi piaceva, era diventata una passione per me e avevo
dimostrato, a me stessa per prima, di essere all’altezza di frequentare la Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Al secondo anno
mi hai chiamata per la prima volta “Mezzosangue”, allora non conoscevo nemmeno
il significato di quel termine e quando poi sono venuta a saperlo, la cosa non
mi ha sconvolto più di tanto.
Avevo appena
tredici anni, ma mi sentivo già grande. Abbastanza almeno da pensare di essere
superiore a certe cose; da pensare che non valeva la pena dannarsi per
questioni del genere.
La mia
antipatia per te però ha raggiunto il culmine al terzo anno, per la questione
di Fierobecco.
Odiavo tutto
quello che stavate facendo tu e il tuo paparino per far passare dei problemi ad
Hagrid!
Ricordo pure di
essere stata preoccupata per te quando l’artiglio dell’Ippogrifo è calato su di
te, tanto da essere corsa ad aprire il cancello impaurita.
Se ci ripensavo
dopo, quando vedevo che ti lamentavi e facevi finta di stare davvero male, mi
sentivo indignata per i miei stessi pensieri, per aver solo pensato di aver
paura per te.
Ero davvero
molto stressata in quel periodo, tra le innumerevoli ricerche per Hagrid, le
intere giornate di studio e i problemi con Ron, e tu sei stato in un certo modo
la mia valvola di sfogo: è stato istintivo tirarti quello schiaffo e, devo
ammettere, anche molto liberatorio.
Sei subito
corso via, seguito dagli immancabili Tiger e Goyle, ma sono sicura che da quel
momento mi hai vista leggermente sotto una luce diversa, leggermente.
Sicuramente non
avresti mai detto che Hemione Granger, insopportabile “so-tutto-io” e per di
più Mezzosangue, sarebbe stata capace di un gesto simile.
Dal quarto anno
le cose sono state un po’ diverse; da bambini diventavamo ragazzi, e da
ragazzi, si sa, il modo di vedere il mondo un po’ cambia.
I nostri
incontri/scontri erano aumentati, sempre più spesso ci ritrovavamo a
battibeccare nei corridoi e in seguito sono arrivata a pensare che fosse un
pretesto, da parte di tutti e due, per vederci di più. Il tutto, però, per
un’azione inconscia del nostro cervello.
Quello stesso
anno, grazie a te e ad un tuo incantesimo, ho avuto anche l’occasione di farmi
sistemare i denti!
Ricordo quando
abbiamo avuto la prima conversazione civile e ti feci notare di avermi fatto un
favore.
Chiudo gli
occhi per un istante, estraniandomi dal mondo circostante, e torno con la mente
a quella sera.
I close my eyes
and the flashback starts:
I'm standing there,
on a balcony in summer air.
Non ci posso credere, questa è la serata più bella
della mia vita! Non me la farò certo rovinare da quello stupido di Ron.
Viktor mi starà sicuramente cercando. Mi dispiace
farlo aspettare, ma avevo bisogno di una boccata d’aria fresca.
Sono uscita sulla balconata e poggiando i gomiti
sul davanzale mi fermo un attimo a respirare la fresca aria della sera.
Guardando in giro vedo solo il paesaggio coperto dalla neve; in questa notte di
Natale, però, io mi sento come se mi stessi beando di una rilassante brezza
estiva, tante sono le emozioni che provo dentro e che mi fanno sentire
accalorata.
I see the lights;
see the party,
the ball gowns.
Mi concedo un attimo di pausa per riflettere, per imprimere
ogni particolare nella mia mente.
Le luci fatate, tutto intorno al castello, sono
bellissime, incantevoli.
Do un’occhiata all’interno della sala, gli
studenti di tre scuole di Magia sono tutti sotto lo stesso tetto; centinaia di
colori che volteggiano a tempo di musica, centinaia di vestiti eleganti che
ogni ragazza sfoggia con orgoglio.
Persino io, per una sera, ho abbandonato la divisa
scolastica e mi sono agghindata per questo ballo; e oggi, per la prima volta,
mi sto sentendo davvero una ragazza,
la ragazza quindicenne che sono.
I see you make your way
through the crowd
You say hello,
Vedo una figura avanzare verso la stessa balconata
nella quale ci sono io; un’inconfondibile testa bionda che si fa strada tra la
gente. Hai bisogno anche tu di un attimo di pausa lontano dalla Parkinson?
Raggiungi la tua meta e quando ti accorgi di me
rimani un attimo sorpreso, ti riprendi subito però, salutandomi.
-Ciao, Mezzosangue.- non è pronunciato con il
solito tono offensivo, ma usi quell’insulto quasi come fosse un soprannome.
-Malfoy.- rispondo salutandoti altrettanto
civilmente.
Nemmeno la tua presenza può farmi sparire il
sorriso dalle labbra, questa sera.
Mi sposto un po’ di lato, per dividere il
davanzale in pietra con te. Ti ci poggi con un solo braccio, il corpo voltato
verso di me; ti concedi una manciata di istanti per osservarmi e squadrarmi per
bene.
Ti lascio fare, e anzi, ricambio il trattamento.
Sei molto elegante, il completo nero che indossi fa risaltare i tuoi colori
chiari, dalla pelle, ai capelli, allo sguardo.
-Granger, sei quasi decente questa sera.- constati
poi.
-Grazie, Malfoy.- Non ci posso credere, a modo tuo
mi hai appena fatto un complimento. -Anche tu non sei male.-
Mi sorridi, e non è il tuo solito ghigno
caratteristico, è un sorriso vero.
Mi porgi la mano, -Vuoi ballare?- mi chiedi.
Sicuramente non riesco a mascherare la mia
espressione stupita, mi aspetto che da un momento all’altro cominci a ridere
prendendomi in giro per averci creduto.
La tua mano però è ancora lì a mezz’aria, tesa
verso di me. Mi guardi quasi con un cipiglio scocciato adesso, aspettando una
mia qualsiasi mossa.
Stai per ritirare il braccio, quando infine io
unisco la mia mano alla tua, con un sorriso sincero.
Mi chiedo cosa direbbe Ron se ci vedesse adesso,
altro che “fraternizzare con il
nemico”.
Ci concediamo un ballo lento, lontano da occhi
indiscreti; le luci fatate che ci fluttuano intorno creando un’atmosfera
surreale. Tutto questo sarebbe quasi romantico, se solo non stessimo parlando
di me e te.
Granger e Malfoy.
Grifondoro e Serpeverde.
Mezzosangue e Purosangue.
Little did I know
Quello che non
sapevo, che proprio non potevo immaginare, era che quel momento avrebbe
cambiato tutto; sarebbe stato il punto di svolta della mia esistenza.
Dopo quel
ballo, dopo che quella sera abbiamo parlato, è cambiata l’idea che avevamo
l’uno dell’altra; siamo diventati semplicemente due ragazzi coinvolti in
situazioni più grandi di noi, messi in mezzo a una guerra che non ci apparteneva
realmente.
Eppure, per
anni ancora, abbiamo continuato per le nostre strade. Divisi, ma con il ricordo
di quella sera, quella magia da favola che ogni tanto tornava a fare capolino
nei nostri pensieri.
Alla fine di
tutto, poi, quando Voldemort è stato sconfitto e siamo tornati in tempi di
pace, tutto il mondo magico si è unito, senza distinzioni di sangue, di ceto
sociale o credo; ci eravamo uniti nel piangere i caduti in guerra, tutti
condividevamo la gioia per quelle famiglie finalmente riunite, tutti ci siamo
dati da fare per ricostruire dalle macerie quello per cui avevamo lottato.
La professoressa
McGranitt mi ha dato la possibilità di frequentare il settimo anno ad Hogwarts,
permettendomi così di completare la mia istruzione.
Fui sorpresa
nel vedere che anche tu avevi scelto di portare a termine i tuoi studi.
Quel settimo
anno, tra noi nacque un rapporto di amicizia, che poi scoprimmo celare qualcosa
di più profondo; qualcosa in cui tutti e due avevamo timore di imbarcarci.
That you were Romeo,
you were throwing pebbles.
Sbocciò poi
l’amore; ci scoprimmo innamorati ed entrambi avevamo paura dei nostri
sentimenti, così forti, così inaspettati.
Nonostante
tutto, però, abbiamo deciso di provarci, ci siamo messi in gioco.
And my daddy said:
“Stay away from Juliet”.
And I was crying on the staircase,
Begging you “Please, don’t go”
Naturalmente la
notizia della nostra relazione si è sparsa in fretta.
Ron e Harry
hanno avuto una reazione più che prevedibile, dopo tutto quello che c’era stato
negli anni precedenti: hanno pensato che fossi impazzita e abbiamo dovuto
trattenere Ron dall’ucciderti.
Ho detto anche
ai miei genitori che ci frequentavamo, ma non gli andavi molto a genio.
Persino loro
sapevano chi eri stato, a che famiglia appartenevi, e sapevano anche il modo in
cui mi trattavi negli anni di scuola.
La prima volta
che ti vide, mio padre ti disse si starmi lontano, che non meritavi di avere
accanto una ragazza come me.
Però per me eri
diventato troppo importante e non volevo perderti.
And I said:
Romeo take me
Somewhere we can be alone
I’ll be waiting
All there’s left to do is run
Allora ebbi un
pensiero insano, del tutto irrazionale: ti proposi di scappare via lontano,
solamente io e te. Cominciare una nuova vita in un posto dove nessuno ci
conosceva o ci giudicava.
Un
comportamento che di sicuro non si addiceva a me, del tutto insensato.
You’ll be the prince
And I’ll be the princess
It’s a love story,
Baby, just say yes.
Tu però mi
assecondasti, eri stanco di quella situazione.
Mi sentivo come
in una fiaba, mi sentivo felice e la cosa più assurda è che eri tu il motivo
della mia felicità; tu che prima mi odiavi così tanto, il peggior nemico dei
miei migliori amici.
Mi dicesti che
avresti fatto di tutto pur di rendermi contenta e io non potevo crederci.
So I sneak out
To the garden to see you,
We keep quiet
Because we’re dead if they knew
So close your eyes.
Escape this town for a little while
Abbiamo
continuato a vederci di nascosto, attenti a non farci scoprire.
Mi sentivo come
un’adolescente alla prima cotta, ma stare tra le tue braccia mi faceva sentire
viva, come mai prima.
Chiudevo gli
occhi e fingevo che tutto il resto non esistesse.
‘Cause you were Romeo
Eri il mio
Romeo, anche se pur sempre Draco Malfoy. La guerra ci aveva cambiati un po’
tutti e tu hai cominciato a non dare più molto peso alla purezza del sangue,
be’ non eccessivamente come prima, almeno.
La guerra ti ha
portato via gli amici, come a tutti del resto, e ha distrutto anche la tua
famiglia; tuo padre è ad Azkaban e tu e tua madre siete stati assolti perché
Harry ha testimoniato a vostro favore.
Non si poteva
cancellare però il rancore della gente nei confronti di tutte quelle famiglie
che erano state vicine a Voldemort, anche se qualcuno era stato redento.
I was a scarlet letter
La gente aveva
cominciato a mormorare alle mie spalle; mi indicavano come se avessi una
lettera scarlatta cucita sul petto.
Ero diventata,
per tutti, la ragazza che aveva perso il senno. Come se frequentare un Malfoy
fosse diventato un crimine.
And my daddy said:
“Stay away from Juliet”
But you were everything to me
I was begging you “Please, don’t go”
Eri tutto per
me e con te al mio fianco ero felice. Non avevo intenzione di perderti, avrei
lottato per te!
Ma quando
niente funzionò, decidemmo allora di scappare e programmammo tutto nei minimi
dettagli, tu continuavi a lamentarti, annoiato dalla mia pignoleria, ma sai
anche tu quanto sono precisa.
And I said:
Romeo, save me.
They’re trying to tell me
How to feel.
Non li
sopportavo più, mi sentivo oppressa, incapace di vivere la mia vita.
I miei amici mi
dicevano di aprire gli occhi, loro credevano di sapere cosa era meglio per me.
I mie genitori
mi dicevano come avrei dovuto sentirmi.
L’Hermione
Granger di un tempo avrebbe saputo cosa fare, sapeva sempre cosa era giusto o
sbagliato.
Non potevo dire
di non essere cambiata da quando ero solo una ragazzina, ma sentivo che era
giusto seguire il cuore per una volta, e non il cervello.
This love is difficult,
but it’s real.
Ero innamorata
di te.
Non era una
storia d’amore di quelle perfette, dove è sempre tutto rose e fiori, no,
dovevamo fare i conti con i nostri caratteri: tu eri supponente e io ero
guidata dall’orgoglio; ma ci amavamo.
Eravamo i
famosi opposti che si attraggono, ma nel nostro essere opposti avevamo anche
dei punti di unione. Eravamo due anime simili.
Il nostro amore
era vero.
Don’t be afraid,
we’ll make it out of this mess.
Mi hai
rassicurato, dicendomi che avremmo superato anche questo ostacolo, l’ostacolo
della società, perché insieme eravamo forti.
It’s a love story,
baby, just say yes.
Arrivò infine
il giorno della nostra fuga. Ti aspettavo nel punto prestabilito, con una certa
ansia.
Non ero ancora
sicura di stare facendo la cosa giusta, anzi no, ero sicura che non era in
quella maniera che si risolvevano i problemi. Per quella volta però, come
continuavo a ripetermi, volevo seguire il cuore.
I got tired of waiting,
wondering if you were
ever coming around.
My faith in you was fading
Ti aspettavo,
ma non arrivavi. Eri in ritardo e questo non riusciva di certo a rendermi più
calma.
Stavo facendo
una pazzia, lo sapevo!
Ci avevi forse
ripensato? Credevi che in fondo io non valessi quel sacrificio? Che non valeva
la pena abbandonare tutto per il nostro amore?
Sì, stavo
decisamente facendo una pazzia.
Avevo deciso di
tornare a casa e rinunciare a quel folle progetto, tornare a casa e fare finta
che tutto quello non fosse mai successo.
When I met you
On the outskirts of town.
Poi ti vidi,
avanzavi verso di me con un sorriso stampato sulle labbra.
Ti corsi
incontro e mi lanciai tra le tue braccia.
Romeo, save me,
I’ve been feeling so alone.
I keep waiting for you
But you never come.
Is this in my head,
I don’t know what to think.
Ti dissi che
non ero più sicura di volerlo fare, stavo cominciando a tornare in me.
Avrei parlato
ancora con i miei, gli avrei spiegato come stavano le cose.
Avrei detto
loro che il mio amore per te era impossibile da cancellare; avrebbero capito,
glielo avrei fatto capire.
In questo mio
delirio, tu continuavi a guardarmi con un sorriso enigmatico.
Mi lasciavi
parlare a vanvera, semplicemente sorridendo, e io non riuscivo a capire.
He knelt to the ground
And pulled out a ring
Quando finì di
esporti le mie paure e le mie idee, tu mi lasciasti senza parole: ti
inginocchiasti per terra e mi porgesti un anello.
And said:
merry me, Juliet
you’ll never have to be alone.
I love you
And that’s all I really know.
I talked to your dad,
go pick out a white dress.
Mi dichiarasti
il tuo amore, dicendomi che non sarei più dovuta essere sola.
Avevi parlato
con mio padre e gli avevi fatto capire quanto tenessi a me. Gli avevi detto che
non eri più il ragazzo quindicenne che prendeva in giro sua figlia, ma eri
cresciuto e crescendo si matura.
Gli avevi
chiesto la mia mano!
E adesso mi
stavi proponendo di sposarti.
It’s a love story,
baby, just say yes!
Mi buttai in
ginocchio di fronte a te, baciandoti con passione.
-Sì.- ti
sussurrai all’orecchio mentre mi infilavi l’anello al dito.
E adesso sono
qua, che attraverso il corridoio centrale tra le file di sedie, mio padre
cammina a braccetto con me guardandomi orgoglioso.
Mia madre è
seduta davanti, con un fazzoletto in mano. Vedo che è già commossa e non posso
fare a meno di sorridere ancora di più, guardandola in maniera rassicurante.
Tua madre le
siede accanto. Ha il solito sguardo fiero, ma anche lei è contenta che suo
figlio si sposi.
Il cielo è
sereno e l’erba bagnata profuma ancora per la dolce pioggia di ieri sera.
Tutti i miei
amici sono qui, tutti i tuoi amici. Mi guardano tutti con ammirazione e, per la
seconda volta nella vita, mi sento bella. Non più ragazza, ma donna.
Il vestito
bianco è semplice, ma molto elegante.
Ti guardo. Sei
lì, alla fine di questo mio percorso, mi guardi con amore.
Sei la mia meta
e adesso non ho occhi che per te.
Ti raggiungo.
Le mie mani nelle tue, occhi negli occhi.
Il cerimoniere
comincia il rito e noi non smettiamo di guardarci nemmeno per un istante,
mentre parla.
Arriva la parte
in cui ci scambiamo le promesse e il cuore mi batte forte per l’emozione.
Non posso credere che tutto questo stia succedendo
davvero!
-Vuoi tu,- si
rivolge ora a te. -Draco Lucius Malfoy, prendere la qui presente Hermione Jean
Granger come tua legittima sposa, per amarla e rispettarla in salute e malattia,
in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?-
-Sì,- rispondi
continuando a guardarmi così intensamente che le guance mi si tingono di una
leggera tonalità di rosso. -lo voglio.-
È il mio turno,
questa volta si rivolge a me con la stessa formula.
-Sì, lo
voglio.- rispondo anche io.
Ci scambiamo le
fedi.
-Ora puoi
baciare la sposa.-
Tutti nel giardino
applaudono mentre le tue labbra si uniscono alle mie.
7° classificata
Love Story, di Alex91
Grammatica: 8,6/10
Grammatica generalmente corretta, ma con molte sviste di battitura che ti sono
costate un po'.
-Hai scritto “prorpio” al posto di “proprio”.
-“che non ci appartiene realmente”. Per amor di coesione, il tempo verbale
dovrebbe essere al passato, considerata la frase dove è inserito: sarebbe
quindi “che non ci apparteneva realmente.”
-“Profonfo” al posto di “profondo”.
-“come prima almeno”: andrebbe inserita una virgola prima di “almeno”, per
scorrevolezza.
-“qulcuno” al posto di “qualcuno”.
-“inamorata” al posto di “innamorata”.
-“finchè”: in realtà si scrive “finché”.
Stile (e forma): 8,2/10
Stile lineare, semplice e pulito.
Oggettivamente buono, scorrevole, con lessico appropriato.
Non ti ho dato di più perché a me personalmente non piace particolarmente come
scrivi. Fra l'altro, forse ti ha un po' penalizzato l'uso della punteggiatura a
caldo, come i punti esclamativi [!], in punti dove secondo me potevano essere
evitati (come il punto e virgola [;]), ma nulla di più.
Caratterizzazione: 10/15
La caratterizzazione c'è, per esserci, peccato che non sia IC.
Hermione che improvvisamente perde la testa, ad un certo punto, potrebbe
starci: spesso Hermione risulta OOC anche nelle mani della Rowling stessa, o
comunque capace di cambiare idee e compiere gesti avventati da un momento
all'altro. Ad un primo sguardo alla storia, sopratutto nella prima parte,
Hermione potrebbe essere pienamente sufficientemente accettabile.
Ora, Draco. Hai inserito il tipico innamoramento lampo delle Dramione, dove i
due smettono di odiarsi (anche se solo per una sera) e parlano civilmente tutto
d'un tratto. Nella tua storia ballano, addirittura.
Insomma, sinceramente a me il tuo Draco non sembrava più Malfoy. Di certo
sembrava il Malfoy-da-fan, quello bello e dannato ma con il cuore di panna e
sentimenti inespressi pronti a sbocciare: un Draco Malfoy che è sempre stato
semplicemente tanto incoerente con la caratterizzazione originale.
Davvero, onestamente non mi è sembrato un buon lavoro. Sopratutto, non IC.
Originalità: 2/5
Sinceramente, dopo aver letto un bel po' di Dramione “classiche”, ovvero a
facile lieto fine e senza angst, cominciano a parermi un po' tutte troppo
uguali. Niente di oscenamente banale, per l'amor del cielo, ma non ci sono neppure
climax o sorprese degne di nota, o che portino uno scossone a tutto. Forse un
lieve dubbio lo si ha, a un certo punto della storia, ma davvero niente di
eclatante. Questo, suppongo, sia il rischio delle Dramione.
Fra l'altro, anche sull'abilità della narrazione non ho trovato appigli per
risollevarla, almeno ai miei occhi. Probabilmente soggettivo, ma davvero non me
la sentivo di darti di più.
Gradimento della giudiciaH: 2,5/5
Onestamente parlando, non era il mio genere. Troppo “dolce” e pervasa di buoni
sentimenti. Persino la facilità del lieto fine dopo la guerra (cosa che è
comune a molte storie e, purtroppo, anche alla Rowling stessa) mi ha un po'
irritato. E non era per la coppia, che fra alti e bassi mi è sempre piaciuta.
Sono certa che sarebbe stata una piacevole lettura per una fan della coppia
felice e unita, ma visto che si parla del mio gradimento, devo necessariamente
essere onesta.
Attinenza al pacchetto: 10/10
Suddivisa in: canzone (5/5) e obblighi (5/5) Qui
punti pieni: la canzone c'è, è ovunque, è sentita. Le integrazioni con
il
testo sono sempre al punto giusto, e non eccessivamente evidenti o
fuorvianti. Sugli obblighi anche: storia d'amore con i suoi dovuti
problemi
(consapevolmente non ho scritto tormentata), con una delle coppie
obbligatorie.
Quindi, qua non c'è motivo di dilungarsi.
Totale: 42,4/55
Ringrazio la nostra giudice per il commento preciso. Grazie Solly! ^_^
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