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Dedica internazionale questa volta, abbiate pazienza ^^
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Dedicated to runawaywithyou,
who draw Mahel
into the field of Moon Flower.
Thanks for the kindness, availability, and sweetness you prove to me
make this beautiful piece.
It's one of the most beautiful things I have ever seen.
Thanks <3
***
CAPITOLO 26
La Principessa dell'Acqua
Era una forza mistica spaventosa,
capace di far tremare la terra fino a loro.
Una spaventosa sensazione si fece
largo nel cuore del guerriero, che non aveva mai senti prima di
allora un disagio tale da costringerlo a ripensare se ciò
che stesse
facendo era giusto o meno.
Sapeva benissimo perchè sentisse
dentro di sé tutta quella insicurezza: era per via di Mahel.
Per lui
non aveva paura...ma lei...
Piccola.
Fragile. Umana.
Lui al contrario...non era più umano.
L'umanità gli era stata strappata anni prima, dalla persona
che più
amava e più odiava in tutto il mondo.
Il segreto che tentava di nascondere a
Mahel, che lo aveva portato ad odiarla, ormai era così
vicino che
poteva averne paura.
Quando aveva visto per la prima volta
la trasformazione di Alvexia, così diversa dalle Lilith
tradizionali
che proclamavano solo l'amore in loro stesse, si era rivisto come mai
in nessuna persona prima di allora. Poi aveva fatto i conti con il
cuore di Mahel e aveva avuto paura.
Proprio come in quel momento.
Non sapeva cosa doveva fare. Doveva
proteggerla? Doveva fare uno sforzo di coraggio e portarla
lì
dentro, qualsiasi cosa si trovasse?
Mentre pensava a tutto questo, le sue
braccia presero a tremare. Guerriero o meno, anche lui in quel
momento aveva paura...
“Trema”
pensò tra sé e sé Mahel, guardando gli
occhi di Lagharta di
sottecchi “Deve essere qualcosa di grosso. Lui non ha mai
paura...”
Era così frustrante.
Tra le sue braccia, il cuore che
batteva a mille per il terrore di essere in quella situazione. Poteva
succedere di tutto e lei non avrebbe avuto le capacità per
fare
nulla.
Eppure quella stretta insicura era la
cosa più bella al mondo. Avrebbe voluto rimanere tra quelle
braccia
per sempre, anche se il mondo avesse dovuto finire.
Sapeva esattamente cos'era ciò che
provava, ma sapeva che dargli un nome sarebbe andato oltre la
promessa che Lagharta le aveva chiesto di fare. E non poteva.
“Per
quanto sia stupido, egoista e cattivo...su questo mondo non
c'è
nessuno di più caro, per me...” sorrise dei suoi
pensieri e lo
strinse a sua volta, forte, sentendo i battiti del cuore del
guerriero aumentare a quella stretta “Questa volta
sarò io a farti
coraggio”
Si staccò di poco dal guerriero,
affinchè i suoi occhi screziati di argento incontrassero
quelli del
ragazzo davanti a sé -Tremi per l'eccitazione o per la
paura?-
chiese con sguardo malizioso, quasi provocatorio -Perchè
sennò
Saluss la prendo io e combatto al posto tuo, basta che me lo fai
sapere...-
Sapeva che stava evitando di
rispondere.
E sapeva anche che voleva strappargli
un unico, sincero sorriso.
-Tranquilla
principessina, non sono ancora caduto così in basso da farmi
proteggere da te-
insistette particolarmente sull'ultima parola, aggrottando le
sopracciglia -Tu, piuttosto, sicura di voler entrare in quella che
pare la tana del lupo?- aggiunse, aprendo le labbra in uno stupendo
sorriso.
Mahel si sentì sollevata e insinuò
una risata -Basta che mi dici se vuoi che mi mangi o meno- rispose
sarcastica.
Lagharta fece cenno di pensarci un po'
-Per oggi no- sbuffò infine.
Il Tempio di Pietra non era maestoso
come si era immaginata. Più che altro una cavità
rocciosa, una
grotta. Ma non un Tempio.
Non aveva entrate particolarmente
imponenti, né decorazioni né qualsivoglia
elemento che facesse
presagire ad un passaggio fondamentale di Gaia.
Quello era il passato, il presente ed
il futuro di tutto quel mondo sconosciuto, di quel posto magico e
misterioso. Eppure era neanche più che un buco, impreziosito
da due
pietre ai lati, uno zaffiro rosa ed un'ametista, ed una splendente
acquamarina alla sommità.
Mahel toccò le due pietre ai lati
dell'entrata, delicatamente, lasciando che le dita sottili seguissero
i loro lineamenti morbidi e lisci.
-Sono state lavorate da un'orafo
incredibilmente abile...- sussurrò Mahel, stupendosi della
superficie priva di imperfezioni -È incredibile!-
Lagharta si voltò verso Mahel,
inclinando di lato la testa -Orafo?-
Mahel resituì lo sguardo confuso,
aggrottando le sopracciglia -Ehm...e chi avrebbe lavorato le pietre
in questo modo così perfetto?-
Lagharta fece spallucce -Un mago,
ovviamente-
Ovviamente.
Mahel sospirò e guardò in lungo ed
in largo quella grotta rocciosa che si stagliava davanti a lei, che
sembrava non finire mai. Sia in larghezza che in lunghezza,
nonostante da lontano non sembrasse niente di che, era più
grande di
qualsiasi altra cosa avesse mai visto. Anche le pietre erano
così
piccole che da lontano erano impossibile vederle.
-Come mai il Tempio ha un aspetto così
anonimo?- domandò poi curiosa la ragazza, vedendo Lagharta
immobile
davanti l'entrata del Tempio, lo sguardo perso a quel passato che non
le voleva raccontare -C'è qualche motivo particolare?-
Lagharta si voltò verso Mahel, lo
sguardo perso a contemplare pensieri diversi -Perchè questo
non è
un Tempio come tutti gli altri- rispose secco, lasciando la risposta
in sospeso.
A quanto pare, su Gaia tutto ciò che
aveva a che fare con lei era diverso da tutto il resto...
-E che cosa avrebbe di diverso?-
incalzò di nuovo Mahel, cercando di non incrociare lo
sguardo di
Lagharta -Puoi dirmelo?-
Lagharta ridacchiò a quella domanda,
scuotendo la testa come a voler allontanare i pensieri da sé
-Non è
un segreto. Semplicemente la persona a cui è affidato il
Tempio è
un uomo, perciò non gli è riconosciuto lo stesso
valore delle
sacerdotesse-
Mahel
rimase basita a quell'affermazione, soppesando bene cosa volessero in
realtà dire -In che senso, dal momento che è un uomo,
non gli è riconosciuto lo stesso valore delle sacerdotesse?!-
Di nuovo, Lagharta rise.
Sapeva che solo Mahel avrebbe reagito
a quella maniera, se lo immaginava.
Lui e suo fratello, che avevano preso
possesso delle armi magiche Saluss ed Exitio, non erano stati al
tempo e neanche adesso portati per voce bene quanto Mahel, portatrice
dell'arma sacra Vie.
Ma era per la loro natura di uomini.
Chiunque avesse sentito parlare del
padrone del Tempio avrebbe mostrato una smorfia poco convinta,
conscia che il potere magico di un uomo non avrebbe mai equivalso
quello di una donna. Ma Mahel no, lei era diversa. O forse lo era il
suo mondo.
Sorrise come se ormai davanti ai suoi
occhi ci fosse la risposta a tutte le domande del mondo...anche a
quelle che non avrebbe avuto facilmente il coraggio di pronunciare...
-Mahel, ti sei mai chiesta come mai
tutte le figure più importanti di Gaia sono...donne?-
Mahel scosse la testa, confusa. Che
cosa c'entrava?
-Pensaci bene. La Dea di Gaia è Vie.
Essa ha condiviso il suo potere magico con le due figlie, Exitio e
Saluss. Il Tempio di Vie è diretto da Sacerdotesse
bellissime e dai
poteri magici incredibilmente forti. E anche le Semidee
Elementali...sono tutte donne...-
Mahel cominciava a capire -Quindi
perchè questo Tempio è stato affidato ad un
uomo...?-
Lagharta annuì e proseguì -Perchè
è
uno degli stregoni più potenti al mondo. I suoi poteri
potrebbero
tener testa tranquillamente a Colonna, la prima Sacerdotessa del
Tempio di Vie...- esitò un attimo, ricordando chi altro
aveva un
potere magico altrettanto forte.
Mahel si morse il labbro
-Quindi...deve essere una persona straordinaria...-
Lagharta fece spallucce -Non lo so.
Non ho mai incontrato direttamente il padrone del Tempio. Non sono
riuscito a vederlo neanche quando sono venuto a estrasse Saluss, in
realtà. Vedi...anche se il suo potere è
così forte da avergli
fatto guadagnare il posto di guardiano, al padrone del Tempio non
è
permesso mostrarsi in...pubblico- guardò Mahel negli occhi,
vedendoli attraversare da moltissimi sentimenti diversi.
Rabbia.
Tristezza. Compassione. Furia.
-Che razza di regole malate avete in
questo mondo?!- sbottò quindi la ragazza, agitando le mani
per aria
come se l'avesse improvvisamente posseduta un demone -Le donne
vengono portate come dee personificate e gli uomini sono considerati
dei nullafacenti?! Svegliatevi! Esiste l'emancipazione- urlò
piena
di rabbia, piena di colpa nei confronti di quella persona che
guardava un Tempio così enorme senza potersi neanche
mostrare alla
luce del sole -Nel mio mondo una volta era il contrario, ma con gli
anni abbiamo imparato a farci rispettare, almeno in parte. Datevi una
svegliata e dimostrate il vostro valore!-
Lagharta rise di nuovo, divertito
dalla sua reazione. Si, decisamente quella era una reazione tipica di
Mahel -Non credo che si ribellerà, né che
rivendichi qualcosa...-
-Ma perchè?!- chiese ancora più
furiosa Mahel, la voce salita di un'ottava rispetto a quella usata di
solito -Perchè non dovrebbe?!-
Lagharta le si avvicinò, prendendole
le mani e continuando a sorridere -Essere scelti da Vie in persona
è
un onore a cui nessuno rinuncerebbe mai. Anche quando scelse me per
liberare Saluss, ho accolto responsabilità e doveri di
questo onore.
Non me ne pento assolutamente...- sui suoi occhi passò
l'ombra di un
dolore passato, inesauribile e indimenticabile, e Mahel non se lo
lasciò sfuggire -Beh, comunque entriamo...-
Lasciandole le mani e facendo un passo
verso l'entrata del Tempio, Lagharta venne fermato dalle parole di
Mahel, gentili e delicate rispetto alle sue urla di poco prima
-Lagharta...quali sono queste responsabilità e doveri di cui
parli...?-
Il guerriero si voltò verso di lei. E
si limitò a sorridere.
-Facciamo
un patto-
-Uh?-
-Prometti
di rispondere a quella domanda lasciata in sospeso e...-
-E...?-
-Ed
io risponderò alla tua-
Silenzio.
-Allora?-
-Mi
dirai finalmente tutto ciò di cui non sono a conoscenza?-
-Tutto-
-Allora
ci sto-
C'era l'ombra di un'esitazione, nella
sua risposta. Ma aveva promesso, quindi lasciò correre
immaginando
che ci sarebbero state molte cose di cui parlare.
Il corridoio iniziale del Tempio era
stretto e spoglio, come le pareti di una caverna. Piccole lanterne di
luce illuminavano il pavimento, liscio rispetto a ciò che si
aspettava.
La roccia, ora che ci faceva caso, era
fuori da ogni immaginazione. Come ogni altra cosa, lì su
Gaia.
Era
argentata.
All'inizio le sembrò un'illusione
dovuta alla luce che si rifletteva sulle pareti ma, avvicinandosi con
le mani, la pietra riluceva al contatto con le sue dita.
Quando provava a chiedere spiegazioni
a Lagharta lui scrollava le spalle e le rispondeva
“Magia” come
se fosse una cosa ovvia.
Iniziò a stufarsi di chiedere.
Semplicemente era tutto intriso di “magia”, proprio
come aveva
detto Lagharta. Anche se le sembrò un chiarimento misero.
Per lei era tutto così strano e così
nuovo!
La pietra riluceva solo al contatto
con il calore umano, ora che ci faceva caso, come volersi proteggere
da qualcosa. Le deboli lanterne si accendevano al loro passaggio, non
si poteva vedere molto lontano a parte qualche paio di lanterne.
Era tutto così inusuale. E
spaventoso, in un certo senso. Ma bello.
Quando i loro passi iniziarono a
risuonare anche lontano, si aprì davanti a loro un enorme
stanza
circolare. Le luci delle lanterne si accesero per tutto il perimetro
della stanza, puntando la debole luce su un oggetto meraviglioso.
-Che...che cos'è?- chiese
meravigliata Mahel, avvicinandosi.
-Non ne ho idea- rispose confuso
Lagharta, guardandosi attorno -Non ricordavo ci fosse una stanza
simile, qua. Qualcosa non mi torna...-
Mahel fece l'ennesimo passo, toccando
con la punta delle dita lo splendido oggetto davanti ai suoi occhi
-È...è bellissima...-
Una statua. Ma non lo era.
La bellezza e la perfezione di quel
corpo femmineo poteva assomigliare, secondo Mahel, solo ad una
statua. Non poteva esistere al mondo niente di così bello.
Non
poteva essere reale.
Eppure vi era acqua, o qualsiasi
liquido fosse, all'interno dell'enorme cristallo davanti ai suoi
occhi. Ed i capelli di quella figura vi fluttuavano delicatamente.
Morbidi riccioli celesti coprivano
gran parte del suo corpo, altre ciocche danzavano attorno alle sue
braccia, aggrovigliandosi come in un dipinto ai polsi o alla vita.
Un piccolo lembo di stoffa avvolgeva i
seni e i fianchi, avvolgendola quel che bastava per non cadere nel
volgare.
Gli occhi chiusi, sottili linee
aggraziate su quella pelle pallida, sicuramente morbidissima e
liscia, senza alcuna imperfezione che ne rovinasse l'effetto
completo.
Di nuovo, tutto ciò che venne in
mente a Mahel fu la parola “bellissima”.
-Secondo te è...vera?- domandò Mahel
sfiorando il cristallo freddo -Sembra quasi addormentata...-
Lagharta non rispose, guardandosi
attorno all'erta -Non mi piace...-
-Perchè?- domandò Mahel guardando
verso di lui -Cosa c'è in lei di sbagliato? È
perfetta! Ha tutto
ciò che vorrebbe una donna...beh, ciò che vorrei
io, almeno-
Ma guardando lo sguardo tirato di
Lagharta, si accorse che non era la bellezza a cui si riferiva il
guerriero...
-Eletto di Saluss, si rilassi. Non c'è
alcun pericolo qua- esordì all'improvviso una voce lontana,
che
riecheggiò nella stanza spoglia in cui si trovavano.
-Chi va là...?- chiamò forte
Lagharta, estraendo Saluss e picchiettando sulla lama -Saluss, ho
bisogno di te-
Saluss saettò velocemente fuori dalla
spada, guardando Lagharta negli occhi e capendo immediatamente
-Nessun problema- di nuovo tornò nella spada e la sua
essenza brillò
forte, come a presagire una battaglia imminente.
-Vi prego di mettere giù la spada,
eletto di Saluss-
-Se mi dici chi sei e ti fai vedere
possiamo riparlarne...-
Uno sbuffo echeggiò, rimbalzando
sulle pareti, un rumore di passi decisi arrivò sino a loro.
La prima a vederlo fu Mahel, che
rimane senza parole. Poi la sua figura arrivò sino a
Lagharta, che
rimase ancora più stupito di Mahel.
Un
coniglio.
Si, sebbene sembrasse strano, quello
era proprio il volto di un coniglio.
Umanizzato, senza dubbio, ma le lunghe
orecchie, il pelo liscio e sicuramente morbidissimo, gli occhi di
quel colore ambrato così splendido ma assolutamente inumano.
Si, quello era senza dubbio un
uomo-coniglio.
Indossava una tunica grigia, le
maniche ampie da cui non spuntavano neanche le mani. Camminava
lentamente, i suoi passi si sentivano a malapena, ma non aveva
incertezze. Non mostrava alcun segno di ostilità,
né di paura.
Quado alzò la manica verso Lagharta
le mani simili a quelle di un umano, ma coperte di pelo proprio come
quelle di un animale, si schiusero in una richiesta -Per favore,
eletto di Saluss, adesso potrebbe riporre l'arma...?-
Saluss uscì dalla spada, mentre
Lagharta riponeva lo spadone nella fodera sulle spalle.
Guardò
attentamente l'uomo-coniglio davanti a sé e poi
guardò Mahel, a
occhi sgranati, ancora perplessa per ciò che stava
guardando.
-Mahel...?- chiese la vocina di
Saluss, che da tanto tempo sproloquiava tra sé e
sé -Va tutto
bene?-
Mahel si voltò verso Saluss e annuì,
non sapendo come reagire -Un...coniglio?-
Lagharta trattenne a stento le risa,
mentre Saluss scuoteva la testa -Non è un coniglio, Mahel.
È un
Animago, tutto qua-
Tutto qua. Come se fosse facile...
-Ehm...- chiese la ragazza imbarazzata
-Animago?-
Prese parola la...persona davanti a
sé, inchinandosi elegantemente -Lei deve essere l'eletta di
Vie,
suppongo- domandò curioso, una certa luce negli occhi color
dell'oro.
Mahel annuì, senza proferire parola.
-Io mi chiamo Pixel, ultimo
discendente della razza degli Animaghi non-elementali. Sono l'umile
servo della divina Vie, oltre che aiutante del signore del Tempio-
Mahel annuì e inclinò il volto a mò
di saluto, a sua volta -Piacere. Il mio nome è Mahel...-
L'Animago si rivolse quindi verso il
guerriero, in attesa.
-Io sono Lagharta. Ma penso che voi mi
conosciate già...-
Pixel annuì -Ho sentito molte voci,
su di voi- rispose lui tranquillamente, volgendosi verso il cristallo
davanti loro -Vedo che siete rimasti affascinati dalla Principessa
dell'Acqua-
Seguì un momento di silenzio,
spezzato solo dalla tenera voce di Mahel -Principessa...?-
Pixel sorrise, lo si vedeva dai suoi
occhi, la sua voce divenne vellutata e dolce -Questa è
Velleda, la
Principessa dell'Acqua. Era la promessa sposa del signore del Tempio-
-Era...?- chiese Mahel curiosa, non
accorgendosi delle occhiate dubbiose di Saluss e Lagharta accanto a
lei -È...?-
Pixel scosse la testa, guardando di
sottecchi gli occhi curiosi del guerriero -Purtroppo, tempo fa, un
invasore ha varcato le soglie del Tempio con intenzioni ostili. Le
protezioni magiche lo hanno bloccato, ma ha creato molti problemi al
signore del Tempio. Per sua grande concessione lo ha ridotto
semplicemente in schiavitù-
I suoi occhi guardarono quelli di
Mahel, aspettandosi una reazione che non arrivò.
-Eri tu, Pixel?- chiese curiosa, senza
trasformare lo sguardo.
Pixel annuì, posando gli occhi a
terra, umiliato.
Si aspettava parole dure, sia perchè
davanti a lui vi era una presenza divina, sia perchè era
nella
condizione di un uomo ridotto a schiavo. Ma la voce dolce di Mahel lo
sconvolse, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
-Non mi sembri il tipo, tutto qua-
Dentro di lui un campanello di
allarme, confermato non appena sentì le parole del guerriero
-Pixel,
puoi rispondere solo ad una domanda?-
Pixel annuì, serio -Certamente-
-Questo posto in appena un anno è
cambiato moltissimo. Questa sala non c'era e...neanche tu-
Pixel scrollò le spalle, un gesto
inusuale considerando il suo linguaggio elegante e le sue movenze
ancor più accorate -Io sono sempre stato qua. La
Principessa,
invece, avete ragione a pensare che sia qua da poco. Direi che
è...-
la sua voce si interruppe, cacciando dalla sua voce e dai suoi
pensieri parole che potessero sembrare lugubri -Beh, direi da quel
che dite che sia capitato dopo la vostra ultima visita...-
Lagharta e Pixel si osservarono per un
minuto che sembrò eterno.
Mahel sentiva che c'era qualcosa che
non andava: un servo? A quel che aveva detto, Pixel era un mago. E,
nonostante i suoi poteri magici, era un semplice servo di quel luogo.
Troppo strano. E poi vi era quello sguardo dolce rivolto a quella
donna nel cristallo...
-E quel terremoto che abbiamo sentito
poco fa, che cos'era?- chiese Lagharta, interrompendo i pensieri di
Mahel -Ha tremato la terra fino al bosco-
Pixel, di nuovo, sospirò -Un
esperimento del mio signore. Sapete...a volte il potere porta a
sopravvalutare le proprie capacità...-
Lagharta sapeva bene, cosa volesse
dire.
Aveva provato su pelle l'ebbrezza di
avere un potere magico che nessun altro aveva, la sensazione di
essere in qualche modo superiore a qualcun altro...
E poi il terrore, il dolore, lo
strazio di quella condizione. Le responsabilità.
Ed il dovere.
Pixel scosse la testa e indicò una
porta a lato della grande stanza -Penso che siate venuti qua per far
visita al mio padrone?- domandò con una punta di stranezza
nella
voce, come di paura.
Lagharta scosse la testa -Vie in
persona ci ha detto di venire fino a qua. Penso che Mahel abbia
qualcosa da fare...-
Pixel guardò verso Mahel con uno
sguardo pieno di rammarico, che la ragazza non riuscì a
capire, ma
abbassò lo sguardo e proseguì -Allora
sarà meglio che chiediate
udienza al mio padrone. Probabilmente potrà aiutarvi meglio
di
quanto possa fare io...-
Lagharta si incamminò verso la porta
indicata da Pixel, dubbioso su ciò che li aspettava.
Mahel, a sua volta, seguì il passo
fiero e sicuro di Lagharta. Ma quando sentì che i loro passi
erano
solitari, si voltò indietro a guardare verso Pixel.
E vide.
Pixel guardava Velleda con uno sguardo
pieno di sentimento, strazio e tristezza.
E avrebbe detto, anche se era lontana,
che i profondi occhi celesti della ragazza gli rendessero lo sguardo.
***
Come
avete visto, questa volta dedico il capitolo a runawaywithyou
(visitate la sua gallery su DeviantArt: è bravissima e
merita un
complimento per i sempre splendidi lavori che fa) che si è
dimostrata disponibilissima e che ha eseguito la commissione a tempo
di record: a malapena un giorno! E' stata talmente gentile da
spedirmi anche i WIP (work in progress), cioè gli screenshot
del
lavoro: un amore. A lei va tutta la mia gratitudine <3
Grazie mille a tutti coloro che hanno commentato lo scorso
capitolo (dovrei aver risposto a tutti quanti: se così non
fosse, vi
prego di segnalarmelo e provvederò a mettermi in pari), a
chi legge
soltanto e a tutti coloro che hanno fatto di più!
Grazie quindi
alle persone che hanno messo Lagharta tra i preferiti, le seguite o
quelle da ricordare! Vi adoro!!!
Stavolta non vi tedio troppo, ma
vi lascio con la curiosità di sapere tutto sui nostri due
ultimi
protagonisti (riuscite a capire chi siano? Anche se penso che sia
chiaro)...nel prossimo capitolo.
Grazie mille di nuovo a tutti
quanti. Ci vediamo!!!
Con affetto e devozione,
Selenite =)
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