Thief

di Gray Winter
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Thief

Un tonfo sordo echeggiò fra le pareti buie della stanza. Subdolo, s’infiltrò nei timpani, scivolò lungo le vene. E trafisse il cuore, riducendolo in cocci aridi, vuoti.
 Silenzio. Remus ne avvertiva le vibrazioni mute muoversi nell’aria, stranamente immobile.
 Le assaporò lentamente, percependo un gusto amaro stillargli nel sangue. Un gusto amaro, che sapeva di rifiuto.
 Corrodeva gli occhi come acido, struggeva come mille notti di luna piena.
 Intanto, le stelle continuavano a splendere. Anche dopo aver visto Sirius sbattersi la porta alle spalle e sparire in quel tonfo sordo.
 Remus guardò il cielo, stanco. E lasciò che quel bacio rubato, ancora pulsante, bruciasse solitario sulle labbra tremanti.
 Sospeso nei resti inutili d’una notte dannatamente immensa. 



Piccola drubble scritta di getto.




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