I
was a heavy heart to carry
And
is it worth the wait
all this killing time?
Gli sorride attraverso
lo specchio, il corpo abbandonato sul letto - eccetto le braccia, che
si muovono scomposte -, la testa rovesciata oltre il bordo, i capelli
che ricadono a terra in una cascata ordinata.
Il volto riflesso non
sembra fare caso alla posizione della ragazza, e continua a pregarla
con gli stessi occhi illanguiditi dalla nostalgia e con le stesse
parole sussurrate come una preghiera.
Orihime continua a
sorridergli, come a volerlo rassicurare; tuttavia è una mera
formalità: il riflesso non può sentirla
né vederla, ma poco le importa. La sua è una
visita lungamente attesa, seppur inconsciamente: in qualche modo
avrebbe dovuto scontare le sue colpe, giusto?
Lui, Ulquiorra,
è vero ed è proprio lì, ad una
distanza insignificante, ad attenderla al di là dello
specchio, tornato a reclamare ciò che lei gli aveva
promesso, anzi, consegnato su un piatto d’argento, e che poi
si era ripresa all’ultimo momento.
All’inizio
aveva provato a sfuggirgli, a disfarsi del suo cadavere cinereo, e il
gusto della normalità era stato dolce, almeno per un
po’, ma il passato non dimentica mai i suoi debitori.
Se suo fratello
camminasse ancora sulla terra dei vivi, la sgriderebbe severamente.
Può ancora vedere chiaramente il suo volto: “Le
promesse vanno mantenute, Orihime! Su, va’ a chiedere
scusa”. Allora lei avrebbe capito il suo errore, avrebbe
versato qualche lacrima colpevole, Sora l’avrebbe abbracciata
e sarebbe stato tutto come prima.
Eppure a suo tempo
nessuno l’ha rimproverata, anzi; i suoi nakama
l’hanno confortata, rassicurata, le hanno detto che
‘è tutto finito adesso’. Solo per un
attimo Orihime ha creduto loro; ma, alla fine, non ha chiesto scusa,
né rimediato al suo errore.
Per un po’
rimane immobile a guardare il soffitto, il collo intorpidito e la testa
pesante, poi torna a guardarlo sorridendo infantilmente, si tappa le
orecchie e cerca di leggergli le labbra. Le sue parole, al di
là dello specchio, suonano come: «ǝɯıɥıɹo 'ǝɯ uoɔ ıuǝıʌ».
Allora allunga le
braccia verso di lui, arrivando a malapena a sfiorarlo, e gli sorride
attraverso lo specchio. «Vieni a prendermi», dice.
Di rimando riceve un sorriso identico al suo.
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Disclaimer:
Bleach e
i suoi personaggi appartengono a Kubo Tite, Shueisha. Questo lavoro non
ha alcuno scopo di lucro.
Challenge: Multifandon
drabble fest @ it100
Conto parole:
350
Prompt: 2.
"Più diventa tutto inutile e più credi che sia
vero" (Il Re del Mondo - Franco Battiato)
Note sclerate dell’autrice:
l'interpretazione del tema è probabilmente contorta e poco
immediata, ma spero risulti comunque leggibile (_ _) Non
so perché, ma sembro essermi fissata a scrivere UlquiHime in
questo periodo, ma comunque XD
Ringrazio
la Sere per il suo betaggio d'alta classe e mi eclisso *fugge*
Credits:
oltre al titolo, anche le lyrics all'inizio sono riprese dalla canzone Heavy in your arms
di Florence + The
Machine <3
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