Sono gay
“Io sono
gay.”
Ecco, l’aveva
detto. Gli era costato tanto, ma si sentiva sollevato, come se si fosse
tolto un macigno dal cuore.
Scritta per l’IDAHO (Giornata internazionale contro
l’omofobia promossa dall’Unione Europea)
Rating: verde
Genere: generale
Note: flashfic (200 parole)
Personaggi: Kevin Walker, Nora Walker
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- SONO GAY -
“Io sono gay.”
Ecco, l’aveva detto. Gli era costato tanto, ma si sentiva
sollevato, come se si fosse tolto un macigno dal cuore.
Peccato che ora suo padre lo guardasse con disprezzo; e che i suoi
fratelli, eccetto Kitty, lo evitassero come la peste. Sua madre,
invece, faceva di tutto per farlo sentire a proprio agio (fin troppo a
dire il vero, tanto da ottenere addirittura l’effetto
contrario),
si era persino iscritta ad un’associazione di genitori di
persone
gay.
Quando il figlio le chiese il motivo di tanto affaccendarsi, ebbe una
risposta alla Nora Waker.
“Perché sei mio figlio.” gli disse.
“E il
fatto che tu preferisca gli uomini alle donne non ti rende diverso, non
ai miei occhi. Sei mio figlio, il mio adorato figliolo, e nulla, nulla
al mondo cambierà mai questo. Nemmeno il fatto che sei gay.
Quindi ora smettila di crucciarti, ok? Sei un essere umano, non un
mostro: e sarai sempre e comunque il mio splendido bambino.”
Quasi soffocato dalla stretta affettuosa della madre, tutto
ciò
che Kevin poté fare era replicare che non era un bambino;
nel
frattempo, però, la teneva stretta forte a sé
come non
mai.
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Il 17 maggio 1990
l'omosessualità fu rimossa dalla lista delle malattie
mentali
nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata
dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Oggi in alcuni Paesi le
coppie
omosessuali possono sposarsi e avere dei figli come chiunque altro;
l’Italia, purtroppo, non è tra questi.
Ciò
nonostante, anche negli
altri Stati, quelli dove sono riconosciuti questi diritti,
l’omofobia è ancora presente, e la
discriminazione, sotto
qualunque forma si presenti, è sempre un male.
Alcuni si lamenteranno della brevità della storia;
è una
scelta voluta: il punto di questa storia sono le parole di Nora al
figlio, tutto il resto è una cornice. Ciò che
questa
storia vuole esprimere è che, come in molti casi si sono
superate le barriere della diversità di razza, religione, e
quant’altro, allo stesso modo si può superare
anche la
diversità data dall’orientamento sessuale.
Grazie per aver letto questa storia, e se vi è possibile
diffondete il messaggio: siamo
tutti uguali, non lasciamo che simili dettagli possano influenzare il
nostro giudizio sugli altri.
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