UNA GITA A VENEZIA
"Si è addormentata?" "Sì, in fondo oggi
è stata una giornata movimentata e si è stancata
molto. Non capita tutti i giorni di festeggiare il primo compleanno!".
"Già, la nostra Kaori ha già compiuto un anno,
certo che il tempo è volato!"
E già, erano passati ben nove anni da quando lei aveva
capito di amarlo. "Amore, io vado non posso lasciarli soli" "
D'accordo, ma pensi di rientrare presto, vero?" "Affermativo!!". E
detto questo lui uscì.
"E pensare che all'inizio quella sua fissazione per la roba e il
linguaggio militare mi dava fastidio!", pensò Kaname mentre
sistemava la piccola Kaori nel lettino. "Certo è proprio
vero, il tempo è volato da quando mi sono accorta di amarlo
e quante cose sono successe dopo."............
Era passata quasi una settimana da quando Sosuke aveva battuto Gaul e
l'aveva portata in quella bellissima spiaggetta per pescare, solo loro
due da soli. La cosa che non riusciva a capire era perchè
non riusciva a dimenticare le parole che le aveva detto: .
Decise di non pensarci troppo, dopo qualche giorno le sarebbe
passata sicuramente, in fondo era sempre
così ogni qual volta che qualcuno le rivolgeva delle parole
gentili ci pensava per qualche giorno poi le passava.
Trascorrevano i giorni, ma non riusciva a dimenticare le parole di
Sosuke, anzi ogni giorno a scuola cercava di mettersi in evidenza,
cercava di incrociare il suo sguardo con quello di lui, cercava
disperatamente un suo sorriso, tutto questo le risultava strano, non si
era mai comportata così!! Ma la cosa davvero strana era
quello che provava ogni volta che lo vedeva, invece di provare la
solita insofferenza nei suoi confronti, sentiva nello stomaco come una
morsa che gli si stringeva quasi a soffocarle il respiro.
La causa di tutte queste senzazioni, la attribuì al fatto di
essere stressata, in fondo una ragazza di sedici anni che vive da sola
e studia potrà avere un momento di stress!
Tutto però cambiò quandò
arrivò la notizia della gita scolastica: si sarebbe tenuta a
Venezia!! "Finalmente, un momento per riposarmi e per scrollarmi di
dosso tutto questo stress, e poi Venezia è una
città che adoro, quindi voglio vivere questa gita fino in
fondo"
Il giorno tanto agognato della partenza arrivò, e tutti si
ritrovarono all'areoporto. Sosuke, come suo solito sorvegliava Kaname,
ma non piantonandola, anzi questa volta le stava a debita distanza e
aveva preferito arrivare in areoporto da solo senza aspettarla. Non
riusciva a capire il suo comportamento negli ultimi tempi, aveva paura
che fosse ancora arrabbiata con lui per avergli rovinato le vacanze,
perchè quando c'era lui, lei non parlava più, e
qualunque sforzo lui facesse per instaurare un discorso, non gli
riusciva di avere come risposta che un monosillabo. Eppure lui avrebbe
potuto parlare con lei per ore, solo per starle vicino e vedere quello
splendido sorriso che le illuminava il viso e che lo faceva sentire
l'uomo più felice del mondo, solo per il fatto che quel
sorriso era rivolto a lui.
Kaname non riusciva a capire perchè Sosuke non la avesse
aspettata, questo la metteva in agitazione, la faceva sentire come un
pulcino solo, senza la madre che lo protegge. Lo stava cercando
disperatamente per tutto l'areoporto, finchè il suo sguardo
non incrociò quello di lui. Finalmente lo aveva trovato, si
sentiva più sollevata, ora poteva smetere di cercarlo e di
fissarlo, eppure non riusciva a toglierli gli occhi di dosso. Lui se ne
accorse e la salutò con un cenno del capo al quale lei
rispose timidamente arrossendo.
"Secondo me tu gli piaci!" Una voce alle sue spalle aveva parlato,
Kaname si girò e vide la sua migliore amica che le
sorrideva. "Come hai detto, scusa?" disse Kaname. "Dicevo che secondo
me tu gli piaci, non vedi come ti guarda, quello sguardo è
carico d'amore per te" "Ma dai non dire sciocchezze, non penso che a
lui possa piacere una come me, e non credo neanche che lui possa mai
innamorarsi di qualcuna" rispose Kaname alla frase dell'amica. "Io non
credo, anzi oltre a quello che ti ho appena detto, sono convinta che a
te piaccia Sosuke, non è forse vero?" "Io, innamorata di uno
come quello, ma per chi mi hai presa?" "Sarà, comunque io
aspetto l'evolversi dei fatti e poi se sarà necessario mi
rimangerò quello che ho detto".
"Forza ragazzi è ora di salire sull'aereo, non avete sentito
che hanno chiamato il nostro volo?" intervenne la professoressa, che
interruppe il discorso tra le due ragazze.
Appena saliti i ragazzi si sistemarono nei posti assegnati e
Sosuke capitò proprio nel posto di fronte a
Kaname. Mentre Kaname stava sistemando il suo cappotto e il bagaglio a
mano nell'apposito vano Sosuke disse:"Spero che questa gita possa
compensare le nostre vacanze estive che non abbiamo potuto passare
insieme!" Kaname si voltò di scatto, quella voce
era di Sosuke, non si era accorta che sedeva di fronte a lei!
"Già, forse" rispose timidamente e si mise a sedere.
Il viaggio era lungo e dopo qualche ora quasi tutti si erano
addormentati, quasi tutti, sì perchè Kaname non
ci riusciva, continuavano a tornargli in mente le parole che gli aveva
appena detto Sosuke e quelle della sua amica. "Chissà se
Kyouko ha detto la verità, chissà se Sosuke
è innamorato di me, comunque una cosa è certa a
me non piace per niente uno come quello, un uomo che si crede sempre in
guerra e fissato di roba militare. Però devo ammettere che
quando vuole sa essere dolce e simpatico, in fondo i momenti
più belli degli ultimi anni lì ho vissuti con
lui, forse ero in pericolo di vita e mi trovavo in una base militare,
però ero tranquilla perchè sapevo che la mia
"assicurazione sulla vita" era lì e mi avrebbe protetto, ma
questo non basta a dire che una persona mi piaccia..... Tanto lui mi
proteggerà ancora per poco tempo, poi partirà per
un'altra missione e se ne andrà via da me....per sempre!"
Questo pensiero rattristò molto Kaname, e una lacrima le
rigò il viso. Si girò verso Sosuke e lo
guardò, stava dormendo. "Però è
proprio carino il mio angelo custode!" e un brivido le percorse tutta
la schiena.Un pensiero chiaro le squarciò la mente come un
fulmine a ciel sereno! "Io...io sono innamorata di Sosuke!"
Il viaggio continuava tranquillamente e tutti si divertivano come
potevano, tranne Kaname, continuava a ripensare a ciò che
aveva appena realizzato, e questo la sconvolgeva. "Che c'è
hai qualche problema, ti vedo così pensierosa!" la voce di
Kyouko distolse Kaname dai suoi pensieri. "Eh?... No, no va tutto bene
ero solo sovrappensiero. Allora ti stai divertendo? Io non vedo l'ora
di arrivare!" "Anch'io, però questo viaggio è
davvero troppo lungo mi stà sfinendo" Rispose l'amica per
niente convinta dalle parole di Kaname, era sicura che ci fosse
qualcosa che non andasse, di solito Kaname era sempre quella che
animava tutto il viaggio di andata!
L'arrivo a Venezia fu per i ragazzi motivo di grande eccitazione,
perchè la maggior parte di loro, a parte qualche rara
eccezione, non aveva mai lasciato il paese natale, figurarsi arrivare
fino a Venezia!
La visita panoramica con il pullman per il centro di Venezia distolse
per qualche ora la tristezza dagli occhi di Kaname. Come era strano
vedere i cartelloni pubblicitari in una lingua diversa dalla tua! E
come era bella la città, piena di storia antica! Durante la
visita qualcuno aveva addirittura contato quante fossero le farmacie
lungo una strada, ce ne erano molte di più che nella loro
città!
Quando l'autista annunciò che si era in
prossimità dell'albergo, molti dei ragazzi cominciarono a
tirare a indovinare se il palazzo più cadente fosse il loro
hotel.
Finalmente arrivarono all'albergo, ci si poteva finalmente riposare!
Le brutte notizie però non tardarono ad arrivare ed infatti
appena arrivati in hotel, la professoressa annunciò che le
ragazze avrebbero dormito in quello stabile, mentre i ragazzi sarebbero
andati in un altro albergo, due traverse più avanti.
La notizia fu per Kaname come una doccia fredda "Così non
potrò vederlo tutti i giorni, proprio adesso che ho
più bisogno di lui!"pensò la ragazza, mentre
l'insegnante spiegava che si sarebbero incontrati nella hall alle 8 per
poi andare a cena tutti insieme, nel ristorante poco distante
dall'albergo.
Kaname con uno sguardo sconsolato cominciò a salire le scale
portandosi faticosamente dietro la valigia. "Cosa c'è? Sei
triste perchè non potrai vedere tutti i giorni il tuo
Sosuke?" Kyouko aveva colpito nel segno, ma Kaname non voleva darlo a
vedere, così senza nemmeno girarsi verso l'amica, rispose
freddamente, per quanto questo le riuscisse:"Ma cosa stai dicendo! Anzi
sono molto contenta, così non dovrò vedermelo
sempre appiccicato dovunque io vada!" Le parole che aveva appena
pronunciato Kaname, la fecero sentire strana, come se avesse tradito se
stessa con quelle parole, in fondo non era quello che voleva.
Cercò di non pensarci e continuò a trascinare la
valigia lungo le scale dell'albergo.
La professoressa lasciò ai ragazzi un ora di tempo per
svagarsi subito dopo la cena a patto che non si muovessero dal
giardinetto antistante il ristorante. Molti ragazzi cominciarono a
giocare con dei sassi come fossero dei palloni, mentre le ragazze ne
approfittarono per chiamare i familiari e rassicurarli che tutto andava
bene.
Kaname era appoggiata ad una cabina telefonica quando Sosuke
le si avvicinò. "Ciao, come va? Spero tu non sia
stanca, anche se ho notato che non hai mai dormito durante il volo.
Allora ti piace questa città?" Kaname con la salivazione
azzerata, rispose:"No, non sono affatto stanca, l'idea di stare qui mi
elettrizza e questo mi fa sentire piena di energie. Questa
città non è bella, ma molto di più qui
si respira un'atmosfera magica, quasi eterea. Sai, ho sempre sognato di
venire qui con la persona che amo , forse ti sembrerà
stupido, ma questo è il mio più grande sogno".
"Non lo trovo affatto stupido come sogno, anzi mi piacerebbe molto che
tu lo coronassi con me" pensò Sosuke, ma quello che
uscì dalle sue labbra fu un semplice:" Speriamo che tu lo
realizzi presto il tuo sogno Kaname, te lo auguro vivamente" "Ma io lo
voglio realizzarlo con te! Non vorrei condividerlo con nessun altro. Tu
sei la persona che io amo"pensò Kaname dopo aver ascoltato
la risposta di Sosuke, ma rispose timidamente:"Grazie, lo spero
anch'io".
"Forza ragazzi è ora di tornare in albergo, le ragazze con
me, mentre i ragazzi andranno con il professore". Le parole
dell'insegnante spezzarono quel momento magico che si era creato tra i
due, nessuno di loro voleva lasciare l'altro. Fu Kaname a fare il primo
passo:"Bè, allora ciao, devo andare" "Ciao a domani" rispose
Sosuke. I due si guardarono negli occhi per un lungo interminabile
istante. Kaname non aveva mai notato quanto fossero puri e profondi gli
occhi di Sosuke, mentre lui ogni volta che guardava negli occhi di lei,
un brivido freddo gli percorreva la schiena e non poteva fare a meno di
notare quanta innocenza c'era in quegli occhi. I due si lasciarono ma
con la consapevolezza di quanto l'altro fosse importante per
sè.
"Allora che vi siete detti?" chiese Kyouko, non appena tornarono in
camera. "A cosa ti stai riferendo?" "Non fare l'ingenua, ho visto
benissimo come stavate parlando fitto, fitto tu e Sosuke, eravate come
estraniati dal mondo...allora lui si è dichiarato?" "Ma cosa
stai dicendo Kyouko, stavamo parlando solo del più e del
meno, e poi cosa ti ha fatto pensare che lui si possa essere
dichiarato?" "Dal modo in cui ti ha guardata quando siamo andati via,
aveva uno sguardo di uno che attende una risposta, e che spera con
tutto il cuore che si affermativa. E poi ho notato che anche tu lo
guardavi con occhi adoranti, non è forse vero? Non mentire,
a te piace Sosuke, vero?". Kaname, che ormai non riusciva
più a trattenere la tristezza per averlo lasciato,
cominciò a piangere tra le braccia dell'amica. "E' vero lui
mi piace da impazzire, non lo avevo mai notato, sei stata tu che mi hai
insinuato questo dubbio, che poi è diventata una certezza.
Non ce la faccio, non riesco più a essere naturale, mi viene
difficile anche parlarci e quando lo lascio andare via, un nodo mi si
stringe in gola e faccio fatica a trattenermi dal piangere,
perchè non sò se il giorno dopo lo
rivedrò e poi sono convinta che un giorno o l'altro lui se
ne andrà, se ne andrà per sempre da me" disse
Kaname tra le lacrime. Ormai aveva abbattuto tutte le difese che aveva
creato, per difendere quel sentimento che fino a qualche giorno prima
aveva chiamato stress. Kyouko la vide così fragile che
faticava a riconoscere in quella ragazza disperata la sua amica, sempre
forte e determinata. "Non ti preoccupare, lui non se ne
andrà mai da te, te lo assicuro, ti ama troppo per lasciarti
andare. L'unica cosa che devi fare adesso è prendere il
coraggio a due mani e affrontarlo, confessandogli ciò che
provi per lui" Kaname si asciugò le lacrime e
riflettè su quello che gli aveva appena detto l'amica.
"Dichiarare a Sosuke il mio amore? Ma sei matta! Io non ce la
farò mai! Mi vergogno troppo, e se poi lui mi rifiutasse?"
"Di questo non ti preoccupare, lui ti ama. Però se non
riesci a dirglielo in faccia, dobbiamo creare una situazione che spinga
tutti e due a dichiararsi"
"E cosa potremmo fare?" chiese Kaname tra il preoccupato ed il felice.
"Bè" disse l'amica "Domani prenderemo sicuramente il
vaporetto, tu ti siederai vicino a lui e.. e poi da cosa nasce cosa si
vedrà! Che ne dici?" "D'accordo, ma se non ci riesco? Che
figura ci faccio?" "Non ti preoccupare, se la situazione che si viene a
creare è favorevole, vedrai che le cose avverranno naturali"
"Mi fido di te, sono sicura che non mi diresti mai una bugia, sei o non
sei la mia migliore amica?" "E' vero, ma ora andiamo a dormire, che
domani devi essere in forma per dichiararti" disse Kyouko facendo
l'occhiolino a Kaname. Kaname si mise a ridere e si sentì
come libera da un peso e più sicura di se stessa, le parole
dell'amica l'avevano molto confortata.
Il giorno seguente la classe aveva come programma la visita guidata a
Piazza San Marco. "Bene" pensò Kaname"andremo in vaporetto,
così avrò l'occasione di parlargli!"
"Allora ragazzi dobbiamo scendere tra cinque fermate, mi raccomando
state attenti e controllate ad ogni fermata dove vi trovate". Quando il
traghetto arrivò, Kaname salì insieme a Sosuke
sul vaporetto. Decise di rimanere all'interno, che era quasi vuoto e
molti posti erano liberi, a dispetto dell'esterno che era stato
occupato dai suoi compagni di classe. Sosuke si sedette su una panca e
Kaname decise che sarebbe stato meglio aspettare la fermata successiva
per sedersi accanto a lui. Il vaporetto si fermò e Kaname
spintonata dall'amica si accomodò vicino al sergente. "Tu
per caso riesci a vedere quante fermate mancano? Per me sono contro
luce!" disse Kaname così per rompere il ghiaccio.
"Sì, dunque..... una, due..... ne mancano quattro, rilassati
pure, il viaggio è ancora lungo" "Ok, allora mi avvisi tu
quando arriviamo?" "D'accordo, ma sei sicura che io ti
chiamerò in tempo, e se per dispetto ti lasciassi sul
vaporetto, oppure ti facessi scendere una fermata prima?" disse Sosuke
con aria di sfida, ma con un pizzico di tenerezza, gli piaceva
stuzzicare la sua Kaname. "Non te lo perdonerei mai, ti raggiungerei e
ti farei a pezzi, sai che sono capace di queste cose" disse lei avendo
perfettamente capito il suo gioco. I due si misero a ridere e subito
dopo calò un silenzio imbarazzante tra i due. Kaname
facendosi coraggio, sbadigliò e facendo finta di sentirsi
stanca si appoggiò sulla sua spalla, poi come se si
accorgesse solo in quel momento cosa avesse fatto, chiese scusa a
Sosuke e gli chiese se poteva appoggiarsi, perchè la notte
prima non aveva dormito e adesso era molto stanca. Lui alquanto
imbarazzato, ma anche contento acettò. Passarono alcuni
minuti e nessuno dei due osava proferire parole finchè ad un
certo punto Kaname disse:"Sai, credo che non ti ringarzierò
mai abbastanza per avermi protetto in tutti questi mesi e per quanto
hai fatto per me, infondo tu sei stato come un compagno speciale, una
persona intima che comprende ogni mio stato d'animo, che conosce ogni
mio piccolo segreto. Devo dire che apparte qualche piccola
incomprensione, sono stata bene in questi mesi con te e il rapporto che
si è venuto a creare tra di noi è molto
più profondo di una semplice amicizia." Il momento era
arrivato doveva confessargli quello che provava per lui, non ci sarebbe
stata occasione migliore, l'interno del vaporetto era semi-vuoto,
nessuno li poteva sentire "Sai Sosuke io devo confessarti una cosa,
credo di ........."
"Piazza San Marco, stazione di Piazza San Marco!!!"
"Dobbiamo scendere Kaname, siamo arrivati!" "Aspetta Sosuke io devo
dirti una cosa...." "me la dirai dopo, non possiamo perderci
è troppo pericoloso". Sosuke prese Kaname per il braccio e
la trascinò fuori dal vaporetto. "Uffa, perchè
non mi ha lasciato finire, non riuscirò più ad
avere un coraggio simile, se solo quello stupido mi avesse lasciato
terminare la frase!". Sosuke intanto ripensava alle parole di poco
prima. Come era cambiata ultimamente Kaname, non avrebbe mai immaginato
che lei potesse dire delle cose così dolci nei suoi
confronti. Forse in quel momento era arrabbiata perchè non
aveva finito il suo discorso, ma Sosuke era troppo imbarazzato da
quelle parole, fortunatamente erano arrivati alla fermata a cui
dovevano scendere, altrimenti lui preso dall'emozione l'avrebbe
sicuramente baciata!.
"Allora glielo hai detto?" Kyouko non stava più nella pelle
al pensiero che la sua migliore amica si fosse dichiarata. "Lasciami in
pace Kyouko, non è il momento!" Le parole erano fredde e
piene di rabbia. "Cosa è successo? Ti ha risposto male, non
ha capito le tue parole?" "Magari le avessi pronunciate quelle parole,
il problema è che siamo arrivati alla fermata e mentre io
gli dicevo che gli dovevo parlare, lui sai cosa mi ha detto? me lo
dirai dopo ora dobbiamo scendere! Capisci, non lo sopporto, ora non
avrò più la forza di parlargli di nuovo!" "Ma
dai! Ha fatto benissimo a dirti così!" "Che fai adesso lo
difendi!" "No, non ho detto questo è solo che se foste
rimasti sul vaporetto vi sareste persi e questo non sarebbe certo
servito ad aiutarvi. Ci saranno altre occasioni, non ti preoccupare e
vedrai che il coraggio ti ritornerà, non temere. Ora
però andiamo e godiamoci la nostra giornata!" "D'accordo,
hai ragione tu, non posso rovinarmi la giornata. Questo è o
non è il mio più grande sogno?"
Putroppo di occasioni per dichiararsi non ve ne furono molte, anzi non
ve ne furono quasi per niente. Le giornate era stracolme di
appuntamenti e visite guidate, corse contro il tempo per finire di
mangiare e arrivare all'appuntamento con le insegnanti puntuali, una
volta per mangiare avevano aspettato 2 ore!
Però di cose magnifiche ne avevano viste. La prima mattina
avevano visitato Piazza San Marco, purtroppo non salendo sul campanile,
in quanto c'era troppa fila. A
dir la verità un'occasione lì la avevano avuta.
Davanti San Marco quando Kaname intenta a dar da mangiare ai piccioni,
non si accorse che Sosuke le si era avvicinato. "Come va?" chiese il
sergente come per scusarsi di quanto accaduto poco prima. Kaname colta
di sorpresa, fece cadere il sacchetto con il mais. " Bene" rispose,
cercando di sembrare fredda e ancora arrabbiata con lui. In
realtà in quel momento l'unica cosa che riusciva a fare era
pensare che lui gli stesse a così poca distanza, e questo le
bastava per azzerarle la salivazione e interromperle il respiro. Poi
come riscossasi da un sogno disse: "Oh, mi è caduto il
sacchetto, vado a comprarne un altro!" e così facendo
scappò via, lontano da lui.La seconda sera erano andati a
fare una gita sul battello per i canali illuminati e ammirare la
città sotto la luce lunare, era stupenda! Il terzo giorno
erano andati a Murano, un paesino molto bello sì, un
pò meno la visita al mastro vetraio, la guida che li
accompagnava aveva spiegato tutto in modo moooolto esauriente, facendo
cadere alcuni ragazzi in un sonno profondo! I rimanenti poveri
studentii si trascinavano a fatica lungo i corridoi, figurarsi se in
quel momento a Kaname sarebbe andato di dichiararsi! Solamente alla
fine della visita Kaname riuscì a rimanere da sola con
Sosuke, ma solo per qualche istante, giusto il tempo di scambiarsi un
saluto e alcune opinioni su ciò che avevano appena visto. La
sera decisero di rimanere in albergo, stremati dalla fatica della
giornata, e questa fu l'occasione per parlare un pò tra
ragazze. Verso circa le 2 di notte Kaname e Kyouko decisero di tornare
in stanza. "Bè è stata proprio una bella serata,
mi sono divertita molto!" sentenziò la prima.
"Già sono proprio contenta, era tanto che non passavo una
sera....anzi vista l'ora una nottata così! E poi sono
proprio contenta che per un pò tu abbia dimenticato i tuoi
pensieri tristi!" "E' vero, per tutta la serata non ci ho pensato, ero
troppo presa a ridere e conversare che Sosuke non mi è
proprio venuto in mente". Dopo pochi minuti Kaname cominciò
a ridere "Che c'è perchè stai ridendo?" "No mi
è solo venuto in mente quello che prima ha fatto Kodaci,
è stato veramente divertente!" "Sì hai ragione,
però adesso dormiamo, domani ci aspetta un'altra giornata
lunga e chissà che non sia quella buona per te!" "Speriamo,
'notte!". Le due amiche si addormentarono, ma la notte di Kaname non fu
tranquilla, anzi fu tormentata da un incubo: Lei finalmente si era
dichiarata, era riuscita ad aprire il suo cuore a Sosuke, e adesso
aspettava trepidante la risposta, ma invece di una risposta
affermativa, Sosuke comincò a riderle in faccia, una risata
cattiva, canzonatoria, come se quello che avesse appena detto fosse
stupido. -Ma perchè ridi? E' così buffo quello
che ho detto? -No- rispose Sosuke- Mi immagino solo la faccia di Tessa
se venisse a saper ciò- -Scusa ma che centra Tessa- -Ma dai
non fare la finta tonta lo sai benissimo che Tessa è la mia
fidanzata! Come non te lo ricordi? Abbiamo anche fatto la festa a
bordo, il giorno che te ne sei andata!-
Non ci poteva credere, lui fidenzato con Tessa, non era possibile, no,
no nooooooooooooooooooooooooo!
"Che c'è Kaname, hai fatto un brutto sogno?". La voce di
Kyouko destò Kaname da quell'incubo. "Sì, ho
fatto un bruttissimo sogno, ho sognato che Sosuke era fidanzato con
un'altra ragazza" "Interessante" disse l'amica "Questo è
tipico della mentalità delle persone innamorate. Riflettono
le loro paure più nascoste nei propri sogni" "Quindi tu dici
che ho fatto quel sogno solo perchè ho paura di perderlo?"
"Esattamente!" "Eppure era così reale, avevo l'impressione
che tutto fosse materiale, che quello che stavo vivendo non fosse
solamente un sogno." "Tranquilizzati, credo che non potrà
succedere mai, lui, scusa se te lo dico, è un pò
imbranato, e trovare una ragazza che gli stà dietro
è quasi un miracolo, niente di personale, quindi non
preoccuparti" "Sì, ma io conosco una ehm.... ragazza che lo
ama" "Lui ci ha mai provato con lei?" "Bè, no anche se in
alcuni momenti poteva benissimo approfittarsene!" "Lo vedi che non
c'è nulla da temere, lui ti ama e questa è la
prova! E adesso dormiamo che domani...anzi che oggi, visto che sono le
4 ci aspetta un'altra giornata durissima" "Ok, d'accordo". Kaname si
addormentò, molto più tranquila di prima, ma con
il dubbio che forse qualcuna poteva rubarglielo.
Quarto giorno: Burano e Torcello, due piccole frazioni di Venezia. La
prima famosa per i suoi pizzi e merletti, la seconda per i suoi scavi
archeologici. Le ragazze trovarono molto divertente la gita a Burano,
perchè per la prima volta videro i loro compagni di classe
circondati dai merletti, una cosa irripetibile!!!!!!La sera si decise
di andare a vedere Piazza San Marco illuminata. Uscirono subito dopo la
cena, il tempo era nuvoloso, ma appena usciti dal vaporetto,
cominciò a piovere molto forte. "Questa è
l'occasione giusta!" Kyouko aveva avuto un'idea stupenda. "Ma cosa devo
fare per avvicinarlo?" "E' semplice piove, quindi ti si rompe
l'ombrello e vai sotto il suo" "Ma il mio ombrello non è
rotto!" "Sveglia Kaname, tu lo dai a me io corro avanti e certo lui non
viene a indagare se veramente hai l'ombrello rotto!" "Ok, tieni
l'ombrello e vattene velocemente non voglio rimanere sotto la pioggia
per secoli" "Allora io vado, buona fortuna!" "Grazie".
Kyouko cominciò a correre come una pazza davanti a tutti e
Kaname si avvicinò a Sosuke. "Scusa" esordì
Kaname "Posso venire sotto il tuo ombrello, il mio si è
rotto e mi stò inzuppando d'acqua!" "Certo" rispose Sosuke
alquanto stupito che una ragazza così organizzata potesse
non aver previsto ciò, ma in fondo era contento di poter
stare un pò con lei, non c'erano state molte occasioni per
parlarsi. "Andiamo al centro della piazza così possiamo
ammirare meglio tutto il panorama?" la voce di Kaname lo distolse dai
suoi pensieri. "Certo, credo che sia bellissimo!" "Già,
forza andiamo!" Kaname lo prese per un braccio e cominciò a
tirarlo fino al centro.
Lo spettacolo era veramente stupendo e creò un'atmosfera
magica che convinse Kaname che quello era il momento giusto per
dichiararsi. "Sai" intervenne all'improvviso, facendo sobbalzare Sosuke
"Ti ricordi che quando eravamo in metro ti volevo dire una cosa
importante, vero?" "Certo, dimmi tutto adesso se vuoi!"
"Dunque.........quello che volevo dirti............riguardava noi
due......... ehm....dunque" era troppo nervosa, non riusciva a formare
una frase di senso compiuto, le parole le morivano in gola, era troppo
difficile. All'improvviso le venne in mente il sogno della sera
precedente e pensò che se non si fosse dichiarata in quel
momento sicuramente qualcun'altra glielo avrebbe rubato.
"Quindi....cioè......io non sò se tu te ne sei
accorto,ma io........." "Piove troppo ragazzi,non possiamo rimanere
qui,torniamo in albergo forza! tutti alla stazione del vaporetto!" la
proff interruppe il discorso di Kaname. "Ho perso tutto il mio coraggio
e adesso che faccio?" pensò Kaname. "Allora cosa mi volevi
dire riguardo noi due?" disse Sosuke teneramente. "Niente solo
che........." "E' troppo imbarazzante non ce la faccio"
pensò Kaname "Niente scusami!" e scappò via sotto
la pioggia con le lacrime agli occhi, raggiunse l'amica sotto
l'ombrello. Kyouko la guardò e vedendo che stava piangendo
capì perfettamente che non era andata come sperava. "Che
cosa è andato storto?" chiese l'amica dopo un bel
pò, dando a Kaname il tempo di calmarsi. "Stavo per
dirglielo quando la proff ci ha interrotto, poi lui mi ha chiesto di
continuare, ma non ne ho più avuto il coraggio e sono
scappata via." "Dimmi una cosa quando sei con lui e stai per
dichiararti a cosa pensi? Pensi che sarai ferita e che non ti voglia
oppure pensi che comunque vada tu gli hai dichiarato il tuo amore e che
quel sentimento comunque vada non cambierà mai e che questo
lo renderà felice?" "Bè ad essere sincera mi
rifletto più nella prima ipotesi, perchè?" "E'
semplice tu hai paura che lui ti ferisca e quando stai per dichiarargli
tutto ti chiudi in te stessa e il sentimento che provi per lui, non
viene dettato dal tuo cuore, ma dalla paura che hai, per questo non
riesci a dirglielo non è il tuo cuore che parla!" "Dici che
è per questo?" "Ne sono sicura, la prossima volta che ti
capita un'occasione così, lascia che il tuo cuore si apra ed
esprima ciò che veramente sente, senza farsi prendere da
inutili paure,ok?" "Ci proverò" "Dai andiamo alla fermata".
Le due amiche si avviarono alla banchina senza sapere che il destino
avrebbe riservato loro una grande opportunità.
Arrivati di fronte all'albergo, alcuni ragazzi cominciarono a far
circolare la voce che dietro il loro stabile c'era un Hard Rock
Cafè e che siccome era triste rimanere in camera l'ultima
notte, potevano andarci. Ci vollero molte insistenze, ma alla fine i
proff cedettero e li portarono al locale.
La serata era magnifica, tutta la classe riusciva a stare insieme,
senza inutili pregiudizi e le solite prese in giro. Tutti ballavano e
chiacchieravano insieme, era proprio una bella serata. Dopo un
pò Kaname decise che era ora di sedersi, ballare per 2 ore
di seguito non le faceva più sentire i piedi! Si sedette su
uno sgabello vicino al bancone del bar e cominciò a guardare
i suoi compagni sulla pista da ballo. L'occhio le cadde su un gruppo di
sue compagne che si stavano divertendo da morire, ridevano e ballavvano
molto sinuosamente vicino ad un suo compagno, ma chi era, non riusciva
a vederlo era nascosto dal grupetto di ragazze. Finalmente una di loro
si scostò e vide il
ragazzo................................non ci poteva credere
era...........Sosuke!!!!
Gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, non riusciva a credere a
ciò che aveva appena visto, come poteva fare il cretino con
le altre? Alcune calde lacrime cominciarono a rigarle il viso, non
poteva farsi vedere in quello stato, non dai suoi compagni e tanto meno
da lui, doveva fare qualcosa.... sì, sarebbe tornata in
albergo.
Si avvicinò ad alcune poltrone, dove avevano poggiato le
borse, prese la sua e cercò di uscire, ma una mano la
afferrò. "Dove vai, non puoi andartene la proff lo deve
sapere", Kaname si girò di colpo e vide la sua amica che la
stava ostacolando. Senza nemmeno accorgersene le rispose:"Lasciami
stare non me ne frega niente della proff, che mi tenga chiusa in camera
per punizione se lo viene a sapere, ormai non me ne importa
più niente di questa gita, è stata tremenda e non
vedo l'ora di andarmene!Ti prego lasciami tornare in camera, non voglio
più rimanere qui!!!" "Ok, però posso
accompaganrti?" "Ancora non l'hai capito?" le gridò in
faccia Kaname "Voglio rimanere sola, nessuno può aiutarmi in
questo momento, nessuno, io sono sempre stata sola e ci
rimarrò per sempre!". Detto questo Kaname si
liberò dalla stretta dell'amica e uscì dal locale.
"Ma cosa è successo a Kaname, non l'ho mai vista
così sconvolta" pensò Kyouko. Poi improvvisamente
ebbe un'illuminazione, forse Sosuke le aveva fatto qualcosa, si
girò di colpo verso di lui e lo vide che ballava con alcune
sue compagne molto provocanti. "Ecco perchè Kaname
è in quello stato, è accecata dalla gelosia!"
Kyouko decise di fare una cosa molto coraggisa, prese Sosuke per un
braccio e lo portò fuori dal locale. "Cosa vuoi Kyouko, mi
stavo così divertendo!" "Certo" disse lei "Non hai notato
che manca qualcuno nella sala?" Sosuke si guardò in torno
spaesato, poi capì. "Certo, manca Kaname, perchè
me lo dici? Cosa centro io?" "Non lo hai ancora capito? Se ne
è andata via perchè era gelosa, non riusciva a
guardarti mentre ballavi con quelle quattro gallinelle" "Scusa, ma
adesso non sono più libero di ballare con chi mi pare?" "Ma
allora sei duro!!! Lei ti ama più di qualsiasi cosa al
mondo, e vederti ballare con quelle l'ha fatta soffrire da morire.
Quando se ne è andata dal locale stava piangendo". Le parole
che Kyouko gli aveva appena detto lo lasciarono di sasso, non poteva
crederci: Kaname lo amava, dopo tanto tempo finalmente il suo sogno si
era realizzato. L'aveva fatta soffrire, comportandosi in quel modo
l'aveva solo fatta soffrire, e pensare che lui ballava con quelle
perchè voleva togliersi dalla mente Kaname. Doveva fare
qualcosa, doveva raggiungerla e chiarirsi con lei. "Senti kyouko adesso
Kaname dov'è?" "E' tornata in albergo" "Grazie, grazie di
tutto, ci vediamo". Sosuke la lasciò lì senza
darle il tempo di proferir parola, chissà cosa aveva in
mente.
Intanto Kaname, dopo aver camminato a lungo per le viuzze della
città, era arrivata all'albergo, si fece dare la chiave
della stanza e salì in camera. Stava ancora piangendo quando
aprì la porta e accese la luce. "Sei un cretino Sosuke, ti
odio non voglio vederti mai più!" Kaname era veramente
arrabbiata, senza alzare lo sguardo da terra, buttò la borsa
sul letto. "Ahi!". Qualcuno aveva parlato, c'era qualcuno nella sua
stanza. Alzò lo sguardo e lo vide "Sosuke!"
esclamò. Il ragazzo era seduto sul suo letto. "Come.....
come hai fatto ad entrare qui?" "Sono entrato dalla finestra, sai
l'avete lasciata aperta e così ne ho approfittato". Kaname
non poteva crederci il suo Sosuke era nella sua stanza come aveva tante
volte sognato, ma quello certo non era il momento di fare sogni
sdolcinati, lei era molto arrabbiata con lui. "Cosa ci fai qui" disse
in modo freddo e irritato, facendo trasparire però anche un
briciolo di felicità. "Sono venuto per chiarire le cose con
te" "Che cosa hai da chiarire con me, tu della tua vita puoi fare
quello che ti pare, non devi giustificarti con nessuno, per me puoi
ballare con chi ti pare" "E chi ti ha detto che ero venuto a parlare di
questo? Sei forse gelosa perchè io ballo con altre
ragazze?". Kaname si morse la lingua, si era scoperta troppo Sosuke
aveva capito i sentimenti che provava nei suoi confronti .
"Senti" disse improvvisamente Sosuke " Devo dirti una cosa
importantissima, ti prego non interrompermi. E' da tempo che devo
confessarti questo segreto che porto nel cuore da ormai troppo tempo.
Dopo che mi avrai ascoltato potrai fare quello che vuoi, buttarmi
fuori, odiarmi per tutta la vita, però io devo
confessartelo, IO TI AMO CON TUTTO IL MIO CUORE, non riesco
più a stare senza di te, ogni momento della mia vita
è scandito dai tuoi movimenti, dalle tue parole, dalle tue
risate, dai tuoi respiri". Le lacrime cominciarono a scendere copiose
sulle guance di Kaname. "Forse, mi reputi un idiota perchè
non sono riuscito a dirtelo fino adesso, ma sembrava strano anche a me
essere innamorato e confessarlo a me stesso è stato
difficilissimo, impensabile dirlo a te. Non sai quante volte ho pensato
di prenderti per mano e guardarti negli occhi e dirti queste due
semplici parole, ma ogni volta che tentavo un approccio con te
determinato a dirti tutto, le parole mi morivano in gola, le gambe mi
tremavano e avevo paura. Sì, forse ti sembrerà
strano, ma avevo paura, paura di tutto, di perderti, di farti
arrabbiare, di essere rifiutato. Ora, però ti chiedo solo
una cosa, di parlarmi sinceramente e dirmi ciò che tu provi
nei miei confronti, poi se tu non mi vorrai io sparirò per
sempre dalla tua vita". Le parole che Sosuke aveva appena pronunciato
fecero capire a Kaname quanto lui l'amasse, e che non doveva
avere più paura di niente, lui le sarebbe sempre rimasto
vicino. "Sosuke anch'io TI AMO, non sai da quanto te lo voglio
confessare, ma anch'io avevo paura e non riuscivo ad aprirti il mio
cuore, ma ti prego promettimi una cosa, non lasciarmi mai!" "Certo, che
non lo farò, sei la cosa più importante Kaname".
Lei si avvicinò al letto dove era seduto Sosuke e si
accoccolò sulle sue gambe, le loro labbra si unirono in un
bacio dolce e delicato, che tutti e due avevano sognato per molto
tempo e che finalmente era diventato realtà. I
baci che seguirono diventarono più lunghi e passionali. Le
mani di Sosuke cominciarono a percorrere la schiena di Kaname, le mani
di lei continuarono a stringere le spalle forti e possenti del suo
amato.
Sosuke trasportato dalle emozioni, infilò le mani sotto la
maglia di Kaname toccando la pelle nuda di lei, il contatto con quelle
mani fece rabbrividire la ragazza. Lei cominciò a sbottonare
la camicia di lui sfilandogliela, lui la seguì e gli
sfilò la maglia. Con mani tremanti Kaname
ridisegnò con le dita la corporatura di Sosuke, lui le
toccò le spalle nude, portando poi quelle carezze sulla sua
vita sottile, finchè arrivato alla gonna non gliela
sfilò, lei di rimando gli sbottonò i pantaloni. I
due continuarono a baciarsi e si spinsero sul letto.
Intanto le ragazze tornarono in albergo, erano tutte eccitate, sia per
la bella serata che avevano passato, sia perchè sapevano che
quella notte sarebbero rimaste per tutto il tempo sveglie a
chiacchierare. "Kyouko" la chiamò Kodaci "Non vieni in
camera mia?" "Sì" gli rispose lei "Voglio solo vedere come
stà Kaname" "Ok" le rispose l'altra "Ti aspettiamo in
camera". Kyouko era davanti la sua camera, stava per bussare,
quandò sentì dei rumori. Si avvicinò
alla porta per capire cosa stava succedendo e distinse bene le due voci
all'interno e capì all'istante che i due non stavano certo
parlando. Kyouko entrò nella camera di Kodaci. "Allora come
stà Kaname?" "Tutto a posto, stà molto meglio,
adesso stà dormendo", mentì ed un sorriso le si
dipinse sulla faccia.
La mattina arrivò in fretta. In camera di Kaname si poteva
respirare un'atmosfera d'estasi e di amore, purtroppo però
la sveglia rovinò quest'incanto. La prima a svegliarsi fu
Kaname, era abituata a sentire quel rumore! Quando aprì gli
occhi e si ritrovò abbracciata a Sosuke, ebbe un sussulto,
poi si ricordò della notte appena trascorsa e sorrise
dolcemente. Lo guardò mentre dormiva, sembrava
così indifeso, e pensare invece a come era stato spietato
con Gaul! Mentre Kaname era immersa in questi pensieri, Sosuke si
svegliò e appena la vide li stampò un dolce bacio
sulle labbra. "Buongiorno amore" disse lui "Buongiorno anche a te". Si
guardarono negli occhi per alcuni momenti, finchè non
sentirono delle voci arrivare dal corridoio. "Oddio, Kyouko
stà tornando in camera, se ti trovano qui per noi
è finita! Rivestiti ed esci dalla finestra." "Ok, vado, ci
vediamo dopo". Il sergente si rivestì in un batter d'occhio,
era già al di là del balcone e stava per uscire,
quando una mano gli afferrò il colletto della camica. "Anche
se devi andare di fretta, un ultimo bacio me lo potresti anche dare!"
disse Kaname. "Affermativo, amore mio" rispose lui ed immediatamente i
due si unirono in un tenero bacio. "Adesso è meglio che tu
vada, ciao". Sosuke saltò giù dal balcone e si
ritrovò subito in strada.
Qualche attimo dopo la porta della camera di Kaname si aprì.
"Allora come è andata?" Kyouko era appena entrata in camera
ed era curiosa da morire. "Come è andata cosa?" chiese
Kaname ingenuamente. "Ma come cosa, la tua notte con Sosuke" "Cosa ti
fa pensare che io sia stata con Sosuke?" "Il fatto che quando ieri
notte stavo per entrare in camera ho sentito benissimo le due voci
provenienti dalla camera, e non mi sembrava che steste parlando, dai
raccontami tutto di me ti puoi fidare" "Ok".
Intanto Sosuke era tornato all'albergo, come fare per non essere
scoperto? Guardò in alto e vide che la finestra della sua
camera era aperta. "Meno male" pensò "Così
nessuno mi vedrà!". Si arrampicò, non senza
fatica, sul balcone ed entrò in camera. Il suo compagno
stava ancora dormendo. "Perfetto!" pensò. Aprì il
letto tanto per dare la parvenza che avesse dormito ed andò
in bagno a fare una doccia. Appena entrò in bagno, si
guardò allo specchio, c'era qualcosa di diverso in lui,
qualcosa era cambiato. Ripensò alla notte appena trascorsa
con Kaname e tutto gli fu chiaro, lui era cambiato grazie a lei, lei lo
aveva cambiato.
"Hai visto che alla fine ci sei riuscita a conquistare il tuo Sosuke"
Kyouko era ancora elettrizzata dal racconto dell'amica.
"Già" rispose lei "Non riesco ancora a crederci!". Kyouko
posò lo sguardo sulla sveglia erano......erano le 8:30!!!!!
Dovevano fare colazione e anche in fretta, l'appuntamento nella hall
era alle 9. Si vestirono velocemente e scesero a fare colazione. Mentre
stavano mangiando l'insegnante si affacciò e disse loro:"
Avete già portato giù i bagagli tra 5 minuti
andiamo!". Quelle parole lasciarono le ragazze di sasso, la colazione
era alle 8 e l'appuntamento nella hall era alle 8:45!! "Sì"
risposero mentre si strozzavano con le brioches "Sono già
sulle scale, le portiamo subito giù". Le due amiche si
alzarono di scatto da tavola e salirono le scale di corsa, entrarono in
camera e videro che le loro valigie, erano ancora sfatte, gettarono i
loro vestiti alla rinfusa nei bagagli e scesero nella hall
trascinandosi dietro faticosamente quei pesi.
L'ultima mattinata era dedicata alla visita del campanile di San Marco.
I ragazzi si ritrovarono tutti davanti all'entrata delle scale.
Sarebbero arrivati in cima e avrebbero ammirato lo splendido panorama
che la città offriva. La giornata era quella ideale, il sole
splendeva, nonostante la sera prima avesse piovuto tanto, quasi come se
quella stella rifletesse lo stato d'animo dei due innamorati. Infatti
per Kaname e Sosuke quello era uno splendido giorno, il giorno in cui i
loro cuori si erano incontrati e avevano cominciato a battere
all'unisono.
Kaname era rimasta incantata, quel panorama le mozzava il fiato. Non
riusciva a cedere ai suoi occhi, si sentiva in paradiso, da
lassù poteva dominare il mondo! "Alla fine sei riuscita a
coronare il tuo sogno!" una voce dietro di lei aveva parlato. La
riconobbe era quella di Sosuke. "Hai visto,e ti devo confessare che il
mio sogno volevo realizzarlo con te!". Lui si avvicinò a lei
e le cinse la vita. "E gli altri cosa penseranno?" chiese Kaname un
pò imbarazzata. "Non c'è nessuno, sono scesi
tutti. Quassù ci siamo solo noi due". Rassicurata da quelle
parole Kaname si appoggiò alla spalla di Sosuke. Lui le
baciò il collo. Lei si girò nell'abbraccio del
suo amato e gli strinse le braccia al collo. "Ti amo" gli disse, "Ti
amo anch'io". I loro sguardi si incontrarono, le loro labbra
si stavano avvicinando.... "Ah, ci siete ancora voi due
quassù!" la voce della professoressa li interruppe. I due si
staccarono immediatamente. "Sì" rispose Kaname "Stavamo
ammirando il panorama". Si girò verso Sosuke e gli sorrise,
un sorriso dolcissimo che non aveva mai rivolto a nessuno. Lui la
guardò e le sorrise, un sorriso tenero e carico d'amore,
rivolto solo a lei, alla persona che amava.
"Dormi tranquilla, piccola Kaori". Si allontanò dal lettino
della piccola, finalmente poteva riposarsi era stata una giornata
durissima, il primo compleanno non se lo ricordava così
stressante! Si sedette per alcuni minuti sul divano e si
addormentò.
Una chiave fu infilata nella toppa e la porta si aprì.
Alcuni passi dentro casa. Kaname si svegliò, conosceva bene
quei passi, si stavano avvicinando a lei, fece finta di dormire. Lui la
vide, la prese in braccio e cominciò a salire le scale. "Sei
bellissima quando dormi." le disse lui." Sei la cosa più
preziosa che mi sia capitata in tutta la vita. Tu mi hai cambiato, e mi
hai reso l'uomo più felice del mondo." "Lo so" rispose lei
"Anche tu mi hai cambiata, ed è per questo che ti amo
Sosuke." "Anch'io ti amo Kaname, ti amo più della mia stessa
vita".
FINE
Caro diario ti ho mai detto che la vita è strana?
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