Lui
era l'unico che avrebbe potuto comportarsi in quel modo, in quella
circostanza, in quel momento. Come sempre il meno
indicato, il
più pericoloso e, soprattutto, il più inaspettato
a livello di
decenza umana.
Ma
lui non era un semplice 'umano'. Superava i limiti conosciuti. Nel
suo essere, nella sua capacità di gestire chiunque con un
solo
sguardo, nell'accattivante caratteristica di poter avere tutto subito
ai suoi piedi...solo con un gesto.
Mi
avrebbe portato alla pazzia prima o poi ma non ero in grado di
impedirglielo.
E
non avevo scampo a nessuno dei suoi gesti o idee 'geniali'. Sulle
quali avrei avuto qualche dubbio a volte e, anche, qualcosa da
ridire, fino a che un suo ulteriore input mi distruggeva tutto.
Ero
in ritardo, mi ero fermato troppo a lungo con alcuni amici incontrati
sul Red Carpet per qualche scambio di frasi tranquille, mentre avevo
in programma la presentazione in meno di un quarto d'ora e dovevo
anche trovare Amy, prima.
Non
bastò un'ulteriore fermata da parte di Gwyneth a farmi
peggiorare
nel ritardo, ma una sua brillante trovata che mi mandò in
tilt per
tutto il resto della durata degli Academy Awards.
Avevo
aumentato il passo verso quelle che, mi erano state dette, essere le
entrate per i presentatori alle candidature quando mi sentii fermare
improvvisamente per un braccio, all'inizio di un altro corridoio che
collegava quello dove mi trovavo io.
Mi
bloccai di botto, girandomi e modificando l'espressione sorpresa con
un sorriso incredulo.
“Ehi,
Rob cosa c'è? Ti prego, sono di fretta, dimmelo
dopo” lo supplicai
anche con lo sguardo ma lui sembrò non recepire una virgola
delle
mie parole, guardandomi in modo strano.
Non
mi ridiede nemmeno il braccio, stringendolo maggiormente e facendo in
modo che mi avvicinassi a lui.
Deglutii.
Quello sguardo non mi piaceva per niente...in senso figurato.
“R-Rob
c'è...c'è qualcosa che non va?” non
seppi perché balbettai, però
quell'effetto me lo causava solo lui.
Sorrise
a lato delle labbra, facendomi bloccare il fiato, senza rendermi
conto che mi spostai ancora a causa sua e, dopo un ulteriore
movimento, mi ritrovai contro al muro, spinto, schiacciato contro
di esso e lui davanti.
Mi
irrigidii, guardandolo fuori di me, con il cuore che aveva cominciato
a battere troppo velocemente, non per lui che mi era di fronte, ma
per la paura che qualcuno avrebbe potuto vederci.
E
c'era anche Susan in giro, dio!
Ci
mancava solo che lo scoprisse in quel modo.
“Volevo
solo dirti che mi farò perdonare..”
Lo
guardai sconvolto “Non mi sembra il momento per
questo...”
ribattei acido, a bassa voce, tenendo anche lo sguardo abbassato per
poterlo avere sul suo.
“..poi,
di cosa parli?” chiesi un secondo dopo titubante, senza aver
ancora
recepito il suo senso.
Sorrise
di nuovo, beffardamente, in quella maniera sorniona da felino in
agguato che mi faceva fare di tutto senza che nemmeno me ne
accorgessi.
“Lo
sai” asserì piatto, ma con quel continuo
divertimento nello
sguardo che stava diventando sempre più perverso.
Fremetti.
Non andava bene. La situazione era quella meno indicata e avremmo
potuto essere nella merda in meno di un secondo.
“No,
non lo so! E se non la pianti, finirà male..” ma
non fui
convincente...non avrei voluto che si allontanasse e nemmeno che si
staccasse da me.
Si
era avvicinato, sentivo quasi il suo corpo contro e, nonostante il
casino in cui ci saremmo ritrovati se fosse successo qualcosa di
imprevedibile, non riuscivo a vederlo come così problematico.
“Ho
visto come lo guardavi...il modo in cui tentavi di evitarlo e di
rimanere impassibile ma senza riuscirci...almeno, non hai miei
occhi”
continuò, abbassando il tono, rendendolo caldo, peggiorando
ancora
di più quello che stava diventando il mio corpo se non
avesse
smesso.
Una
bomba pronta ad esplodere.
Cominciai
a capire...forse.
Non
ne ero certo ma poteva star parlando di una sola persona e, al
pensiero, mi tornò la rabbia provata minuti prima quando era
stato
lui a presentare.
Abbassai
ancora di più lo sguardo, ma per sfuggire da lui, cercando
di
strattonarlo per uscire dalla sua presa, stranamente, senza
riuscirci.
“Continuo
a non sapere di cosa tu stia parlando e se non mi lasci andare
entrerò in problemi grossi, quindi , per favore...”
“Non
fare finta di niente..” mi interruppe, bloccandomi anche una
spalla
contro al muro, facendomi ammutolire ancora di più quando
alzò il
viso per raggiungere il mio orecchio a cui avvicinò la bocca.
Trattenni
il fiato.
Dio,
sei impazzito?
Proprio.
Qui. Adesso.
“...sei
geloso...” quel soffio di due parole mi fecero quasi
sciogliere sul
pavimento, il cuore che non esitava a fermarsi e l'adrenalina ormai
in circolo che pompava nelle vene a velocità massima.
Si
allontanò dal mio orecchio, ora il suo essere beffardo era
al limite
anche se lo stavo vedendo terribilmente sexy ed era da troppo che non
riuscivamo a vederci come intendevamo noi.
Stava
giocando altamente con i miei nervi in quella giornata.
“Non
negarlo, ho visto come hai guardato Jude per tutto il tappeto e
quando eravamo dietro alle quinte...” continuai a non
guardarlo,
impietrendo improvvisamente le labbra per non farmi uscire quello che
avrei voluto e cercando comunque di non dargliela vinta e di non
fargli capire che avesse ragione.
Perché
non riuscivo mai a nascondergli niente?
“E
sei adorabile” aggiunse, quasi con presa per il culo, anche
se la
sua espressione si era fatta estremamente dolce.
“Falla
finita Robert , puoi
crederlo se ti piace pensarlo, ma non è come dici!”
“Ah
no? Mi era sembrato che la tua espressione omicida fosse diretta a
lui, mentre facevamo le foto, mentre mi stringeva il braccio o
attorno alle spalle e anche
mentre mi sorrideva” elencò ironico.
Voleva
mettermi alla prova? Perché in un secondo mi aveva fatto
perdere
tutte le sensazioni precedenti sostituendole con rabbia pura a
livello dello stomaco.
“Piantala!”
lo seccai, anche con lo sguardo, facendolo effettivamente ammutolire,
forse non aspettandoselo.
“Sì
mi sta altamente sulle palle quell'inglesino del cazzo che ti sta
sempre attaccato al culo ogni singolo secondo quando può
farlo! Ed è
fortunato che può averne la possibilità in queste
occasioni, in
altre potrebbe pentirsene amaramente” confessai senza
accorgermene,
con rabbia ma calma allo stesso tempo, scandendo ogni parola come se
davanti a me ci fosse davvero lui e non Rob.
In
risposta si mise a ridere, scuotendo la testa per poi abbassarla a
livello del mio petto a cui ci si appoggiò contro per un
attimo non
facendomi capire la mossa.
“L'avevo
detto io...” riprese appena si sollevò di nuovo
“...totalmente
adorabile!”
Lo
scacciai con un verso scocciato, riuscendo finalmente ad
allontanarlo.
“Dio
Rob! Se hai voglia di prendermi per il culo potevi scegliere un altro
momento, ok?! Non ho tempo adesso per le tue stronzate!”
Non
fu sorpreso “Infatti è nelle mie intenzioni farlo,
magari in una
camera, completamente soli..” lo guardai incredulo, scuotendo
la
testa e non riuscendo a trattenere una risata sarcastica
“...ma,
non preoccuparti ok?..”
“Di
cosa?”
Ci
zittimmo a causa di una signora che ci passò dietro,
guardandoci in
modo strano, come se si stesse chiedendo cosa stessimo facendo, poi
superandoci e sparendo nel corridoio a fianco.
“Di
Jude”
Spostai
l'attenzione su di lui roteando gli occhi “Sei tu che hai
tirato
fuori il problema, per me non c'era!”
“Da
quello che hai detto mi sembra il contrario”
Lo
guardai scettico “Quindi, cosa vuoi sentirti dire?
Sì sono geloso,
d'accordo?! Perché a volte ti comporti con lui come fai con
me e...”
persi improvvisamente l'aria sostenuta, facendo cadere anche il tono,
per il peso allo stomaco che stavo provando nel pensare a quelle
parole e anche alla preoccupazione che avevo sempre.
“...e,
a volte, ho paura..” confessai, spostando il volto, evitando
di
guardarlo.
Non
lo vidi sorridere e addolcire ancora di più l'espressione,
fino a
che non mi sentii spostare il volto a causa di una sua mano sulla
guancia.
“Non
devi, lo sai...”
Lo
guardai serio “E allora tu smettila di fare l'idiota con
lui!”
Sorrise,
muovendo piano il pollice sulla mia guancia “L'idiota lo
sarei se
ti facessi del male, quindi puoi stare tranquillo....e te l'ho detto
che mi farò perdonare”
Sorrisi
sommessamente, sentendo caldo alle guance, non riuscendo quasi a
guardarlo direttamente per l'imbarazzo.
Scosse
la testa “Dio...terribilmente stupendo”
sussurrò sottovoce,
prima di farmi irrigidire di botto una seconda volta per le sue
labbra che si appoggiarono velocemente sulle mie, dandomi un bacio
calmo ma corto.
Lo
spostai dal petto, guardandolo mezzo sarcastico e mezzo contrariato.
“Hai
finito di farci rischiare l'inferno per oggi?”
Rise
“Sì, dai muoviti...la gente ti reclama”
scherzò lasciandomi
spazio per uscire per poi darmi una pacca dolce sul gluteo per farmi
muovere in avanti.
Lo
guardai indignato “Ehi!”
Continuò
a sorridere “Ricordati la stanza prenotata per questa
sera!”
Scossi
la testa “E Susan dove la metti?”
“Non
preoccuparti di questo, faccio tutto io”
Fu
il suo sorrisino sornione a farmi paura.
Come
sempre.
°°°°
Questa piccola cosa mi
è venuta in mente dopo aver visto QUESTA
foto. E' vero che Susan è in essa ma in quesa shot l'ho
deliberatamente omessa =D. La 'signora' che gli passa dietro invece
è quella che si vede nello sfondo con il vestito blu.
Gli Oscar sono
quelli di quest'anno ed, effettivamente, non avevo pensato al fatto che
potrebbe esserci anche un altro triangolo della serie
JakexRobxJude...ghghgh, è grave che mi sia venuto in mente =P
Questa
è un fuori programma, ma beh..grazie comunque a coloro che
leggeranno, lasceranno qualcosa o la ricorderanno semplicemente!
Love ya
Leia
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