Sole

di Mendori
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Sole

*

Piccole voci animano la campagna, affievolendo il loro canto al mio passaggio.
Urlano con gioia al tepore del Sole estivo.

L’erba sotto i piedi, l’odore intenso di campo, timide fragranze di fiori selvatici.
I cori lontani degli uccelli, i piccoli insetti laboriosi, l’impercettibile crescere delle piante.
Dall’alto del suo cielo, il Sole inonda di vita.

E amando incondizionatamente, si dedica anche lei, cullandola con la tenerezza di una madre premurosa.
Sdraiata tra i tra tremuli steli d’erba, a tratti ingiallita dalla calura. Le braccia aperte ad abbracciare la volta celeste dove bianche nubi si sfilacciano, lontano oggetto di fantasie di bambini sognatori.

Col suo viso tondo e calmo, coccolato dal tepore solare, sembra dormire.
La penserei a sognare quel cielo immenso sopra di lei, ma trasparente come acqua, la sento fremere dentro di una gioia candida, innocente.

Rimane immobile, senza turbare l'esistenza delle piccole creature, cieche a un mondo più grande di loro.
Con l'erba che produce uno scricchiolio ovattato sotto il mio peso, mi siedo lentamente accanto a lei. Continua a fissare il cielo ad occhi chiusi così come le cicale continuano il loro canto.

Accetta dolcemente il buio, immaginando il colore del cielo pur di sentire la mia presenza accanto a lei, tra l’erba, le cicale, il Sole.
Lo accetta per non doversi alzare e seguire i miei passi, ma perché io la aspetti, e lei mi percepisca come qualcosa di appartenente al suo mondo.
Cerca di conoscermi come conosce la sensazione dell’erba sotto le dita.

E gioca, fintamente inconsapevole del mio arrivo e avverto l’emozione crescere in lei, come le sue guance prendono colore, lento sbocciare di fiori rossi.
Le scure ciglia abbassate tremano a tratti sulla sua pelle calda, mentre si sforza di mantenere un’ espressione neutrale, le piccole labbra desiderose di sorridere.

Fingerà di dormire finché ne sentirà il bisogno.
Finché vorrà che le stia vicino senza bisogno che me lo chieda.

Resta un po' ferma, tesa all'ascolto di un mondo che vive intorno a lei, poi tasta lentamente il terreno fino a trovare la mia mano. Infila la sua sotto il mio palmo, piccola intrusa.
Distende finalmente le labbra in quel sorriso tanto represso.

Aprendo gli occhi alza un po’ il volto da terra, mi guarda complice, divertita, anche un po’ rammaricata per la fine del suo gioco.
Viva nel suo particolare modo, con soffioni tra i capelli e gli occhi luminosi, brillanti fessure scure sotto il Sole battente.

E fa per alzarsi, poi si ferma.
Le cicale stridono frenetiche, mentre una nuvola nasconde il Sole. Si lamentano indispettite, desiderando ancora che quella calda luce accecante dia loro un motivo per intonare il loro canto.
Sono io ad aver chiuso gli occhi, questa volta.

E lei si sdraia nuovamente, abbandonasi tra i verdi steli d’erba all’abbraccio del Sole. Le sue ciglia tremeranno ancora nell’aria calda, mentre, a sua volta, mi aspetta.
La luce torna col suo calore.

Nel mio buio, la scopro lentamente, distinguendo il suo respiro da quello degli altri esseri viventi.
Intanto, il Sole mi ricopre del suo amore incondizionato, riscaldandomi la pelle.

 

 

 

 

..::::::…

 

Piccola, e in qualche modo estranea.

Non so. ^^’

 

 

 

 





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