Eccolo quà il regalino promesso, mentre gli altri due capitoli a domani sera. BUONA LETTURA
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Il CORAGGIO di CHIEDERE!
Non sapevano ancora
come, ma ci erano riusciti. Avevano recuperato i due ragazzini perduti,
ridando alle copie una vita da vivere. In quel momento erano a
festeggiare al castello Shirasagi, ultima meta per molti di loro.
Shaoran, l'originale, sarebbe tornato a Clow visto che il pagamento
c'era stato e non vedeva l'ora di vedere di nuovo, la sua, Sakura. I
due cloni sarebbero andati con Mokona nel mondo di Yuko, ora
assente, per parlare con Watanuki e magari trovare un luogo dove
vivere. Mentre Kurogane sarebbe rimasto li, il problema vero era il
mago: di tornare a Valeria non se ne parlava, era distrutta. Per quanto
riguardava Celes: quel pianeta era stato sigillato, quindi il biondino
non aveva più un luogo in cui tornare. A detta di Fay avrebbe
chiesto al nuovo gestore del negozio, Watanuki appunto, se avesse
potuto vivere li e magari dargli una mano con la clientela, cosa
più che mai assurda a sentire Kurogane, ma l'unica cosa logica
da fare.
"Ma Kuro-pi, che dovrei fare!? Andare di nuovo per mondi e cercare
quello adatto a me?!" chiese Fay indicandosi, mentre Sakura aveva
cominciato ad ubriacarsi incitata da Tomoyo-hime sotto lo sguardo
attonito dei due Shaoran.
"Non ho detto questo, ma andare a vivere dalla strega è una cosa
assurda, perfino per uno come te!" esclamò lo spadaccino bevendo
a sua volta.
"E perché scusa?! Dopotutto non ho una casa in cui tornare,
Yuko-san non c'è più e farei compagnia a Mokona...
Senza contare che potrei venirvi a fare visita quando voglio!"
spiegò il biondo sorridendo verso Kurogane, mentre davanti a
loro c'era lo spettacolo più esilarante che si potesse
immaginare. La piccola guida aveva versato liquori a tutti e i tre
ragazzi, la principessa, l'imperatrice compresa di Soma e anche Mokona
stessa stavano ballando sul tavolo con i sottofondi felini della dolce
Sakura. "Oppure c'è un'altra ragione per qui io non debba andare
la?!" domandò a bruciapelo facendo la faccia solita sorniona,
che tanto faceva incavolare Kurogane.
"Bah, fai come ti pare!" liquidò Kurogane voltando la testa altrove.
"Appunto, è quello che intendo fare, ma in ogni
caso......................cosa si fa adesso?!" chiese indicando lo
scempio che, Mokona aveva perpetrato. Lo spadaccino guardò la
scena, esterrefatto. Conosceva le abitudini da bevitrice
dell'imperatrice, ma addirittura la sua principessa.
"Quì non si può stare un attimo tranquilli, sopratutto
con quell'ammasso di peli in giro" digrignò alzandosi e
prendendo i due ragazzini per portarli a letto. Fay sorridendo prese
Sakura e Mokona, mentre le guardie si occuparono dei rimanenti. Una
volta tutti a letto, comprese l'imperatrice e Tomoyo, Fay andò a
sedersi accanto a Kurogane.
"Ancora a bere, paparino!?" rise. Il moro non gli rispose e
continuò a sorseggiare saké, senza offrire. "In ogni caso
non sarebbe una cattiva idea!"
"Che?"
"Potrei decidere di andare a vivere in uno dei mondi visitati! Che
so.....magari la repubblica di Hanshin. Infondo avere un Kudan, per
tutta la vita, sarebbe magnifico" propose
"Si, te lo immagini il mangime da comprare per quell'affare!"
ringhiò dietro lo spadaccino. "Per non parlare la tolettatura e
la casa!" Fay rise dietro al moro, per poi tornare ai suoi pensieri.
"Va bene, allora che ne dici del paese di Chun Hyang, Koriyu!
Abbastanza pacifico e divertente!" ricordò il biondo, nonostante
all'inizio fosse soggiogato dal Lian ban di turno.
"Come no, aspetta che ritorni quel Lian coso, del cavolo...Se non l'ha
già fatto!" protestò Kurogane sempre bevendo
"Allora a Outo...a no aspetta era Edonis! Sarebbe stimolante stare sempre in quel luna park" propose di nuovo il biondo
"Se ti fa piacere non fare nulla a giornate sotto il sole cocente"
"Ah, ci sono! Il paese degli idoli, pieno di conigli strani e vegetazione"
"Sono cannibali, ti mangiano prima ancora che ti possano riconoscere!"
"Shara!"
"Si, vai e sposati anche tu, almeno stavolta bevi!" ringhiò ancora arrabbiato per il fatto di non averlo potuto fare
"Piffle?!" provò sempre sorridente
"Ti vuoi suicidare con quelle macchine! Accomodati, Tomoyo ne farebbe un film!"
"Mhm, allora a Lecolt! Magari a Biblio!"
"Vuoi essere arrestato?!"
"Tokyo!"
"Ok, è ufficiale vuoi morire! Chiediglielo, magari Kamui ritorna e ti uccide. Ti è quasi riuscito l'ultima volta!"
"Che ne dici di Infinity!?"
"Troppo tetro e pieno di gente strana, per non parlare dei brutti
ricordi!" Da come parlava sembrava che dovesse andarci a vivere lui,
invece del mago. Ma, in ogni caso, era buffo stare a sentire quanti
difetti trovava il moro in ogni mondo del quale il mago parlasse,
finché non provò a fare un piccolo scherzo.
"Ok, visto che non ne va bene nemmeno uno....che ne dici del regno del Giappone!"
"Ma che scherzi, quello è il peggiore di tutti, se
tu...............!" si fermò accorgendosi di aver fatto la gag
più stupida della sua vita. In fatti il mago se la stava ridendo
come non mai e Kurogane aveva la pazza voglia di tirargli un pugno.
"Grazie tante!" esclamò indignato alzandosi
"Hahahahaha haaaa......divertente! Kuro-koi" finì di
ridere. Lo spadaccino si fermò, ma non si girò a sentire
quelle risate tanto famigliari quanto ormai lontane. "Beh, la mia dose
di divertimento l'ho avuta! Buona notte Kuro-chi" salutò il
biondo alla schiena dell'altro per poi entrare nella stanza, a lui
data, per dormire nella quale Mokona si era già appropriata del
futon. Nel mentre Kurogane rimase immobile dando le spalle a quella
porta.
"Sai, certe volte ci vuole forza anche per delle cose, che ad altri
sembrano sciocchezze!" parlò la voce di Tomoyo. Lo spadaccino si
risedette aspettando di essere raggiunto dalla principessa. "Se vuoi
che lui rimanga qui non hai che da chiederglielo, ti pare?!" propose la ragazza. A quanto pare
lo reggeva bene l'alcol visto che, nonostante la quantità
ingerita, era più che lucida e senza il benché minimo mal
di testa.
"Non so di cosa stai parlando!" fece finta lui chiudendo gli occhi.
Tomoyo sospirò e aprì piano le porte scorrevoli che
davano alla camera di Fay, dove il giovane mago già dormiva.
"A quanto pare, per certe cose, non hai ancora capito cosa sia la forza! Tu hai paura che lui ti dica di no, vero?"
"Prego!" sussurrò lo spadaccino aprendo un occhio verso al sua
signora. La principessa si inginocchiò affianco dello spadaccino
e sorridendo guardò nella stanza di Fay accanto a lei.
"Tu hai sempre associato il coraggio alla forza, ma a dire la
verità non è così!" Kurogane la guardò
male, aprendo definitivamente entrambi gli occhi. La fanciulla
tornò a guardare il suo servitore sempre sorridendo
"E questo come dovrei interpretarlo?!" chiese. Tomoyo si alzò e
fece per andarsene "Ehi, aspetta! Vuoi rispondermi.....".
tentò di fermala alzandosi anche lui, un'altra volta, ma
venne interrotto dalla frase della ragazza ritrovandosi davanti alla
fessura aperta dall'altra,
"La forza non è il coraggio di superare una paura, piuttosto la
consapevolezza che, qualcosa, sia più importante della paura
stessa*!" esclamò camminando via, lasciando un Kurogane
perplesso e a faccia da pesce lesso. Sentendo dei rumori si girò
verso al fessura, trovando Fay che gli sorrideva mentre Mokona era
scivolata sulle coperte
"Allora com'é andata?!" chiese Amaterasu alla sorella, la quale rientrava tutta sorridente.
"Diciamo che, se tutto va bene, domani avremo una persona in più
in questo palazzo!" spiegò, guardando l'orizzonte. "Anche se non
potremo avvicinarci a lui senza il permesso della sua guardia!" sorrise
poi guardando la sorella, che con fare complice tirò fuori una
bottiglia di saké per bere.
"Potresti chiudere!? sai, fa freddo!" proclamò il biondo
stropicciandosi gli occhi. Nonostante fosse buio, la luce della luna
era troppo forte per i suoi occhi, abituati al buio della stanza
chiusa. Kurogane entrò e si chiuse le porte alle spalle, si
avvicinò con calma al letto del mago, accendendo una candela e
poi si sedette davanti. Fay poteva vedere il profilo duro dello
spadaccino accentuato dalla luce della candela. "Cosa c'é
Kuro-bau?" chiese fievole, più che altro per non svegliare
Mokona.
"Prima parlavi di rimanere qui! Ma lo vorresti davvero?"
domandò. Il biondino spalancò gli occhi vedendo una
decisione mista a imbarazzo sul volto dello spadaccino e decise di
divertircisi un po'.
"Beh, potrei farci un pensierino!" esclamò tornando sdraiato e
chiudendo gli occhi. Creò un rumore sordo, facendo muovere le
coperte e la povera Mokona ancora
dormiente, rischiando di far spegnere la candela. "Ma...ad una
condizione" disse poi guardando Kurogane dal basso all'alto. Lo
spadaccino incurvò le sopracciglia aspettandosi chissà
cosa e poi "Me lo dovrai chiedere"
"Che?!"
"Se me lo chiederai, senza sotterfugi, allora potrei anche decidere di
rimanere qui" proclamò, prendendo Mokona e girandosi a pancia in
giù con il viso rivolto allo spadaccino chiudendo gli occhi.
"Hai tempo fino a domani" spiegò infine. Kurogane ci rimase male
e in quel momento avrebbe tanto voluto avere il coraggio, la forza, di
tirargli una pugno, ma..........................................................................................................................................................................................................
............'La forza non è il coraggio di superare una paura,
piuttosto, la consapevolezza che, qualcosa, sia più importante
della paura stessa'
"....Più importante.....!" sussurrò guardo il viso
del mago sorridente e disteso, mentre tentava di dormire. "...Della
paura stessa...!" continuò alzando la mano portandola al viso di
Fay, al quale si sovrappose quello di sua madre. Scostò un
ciuffo di capelli e il biondino mosse il viso facendo dei versi simili
a quelli di un gatto per poi aprire gli occhi infastidito.
"Kuro-pi!..." biascicò per poi sorridere.
"Vorresti vivere qui!?" chiese guardandolo fisso negli occhi. Fay,
all'inizio, non ci fece caso restando sempre sorridente, e per poco non
richiuse gli occhi. Poi realizzò la cosa e si alzò a
sedere di scatto facendo, finalmente, svegliare la povera guida.
"Fay-chan......Kurogane?!" si accorse poi la piccola palla di pelo. Il
mago rimase immobile con gli occhi spalancati a guardare il muro. "Che
è successo?!" chiese Mokona guardando il biondo che piano, piano
si voltava verso Kurogane.
"Mi vuoi rispondere o rimaniamo qui fino a domani!" fece presente il moro teso come una corda di violino.
"FIIIIIIIIIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!"
urlò aggrappandosi al collo del moro facendolo cadere con la
schiena per terra, mentre le lenzuola del futon si sparpagliavano
addosso a loro e per la stanza. Mokona fece
un balzo arrivando dietro a Kurogane, intanto il biondo, bello
sorridente, stringeva a se lo spadaccino "Credevo che non me l'avresti
mai chiesto" sospirò sul collo di Kurogane. lo spadaccino gli
accarezzò la testa bionda prima di ironizzare.
"Devo dedurre che è un si!" Fay si staccò dal collo e si
mise seduto, come in castigo**, davanti a kurogane sorridendo.
"Un si a cosa?!" domandò la povera Mokona che, per la prima volta in vita sua, non aveva capito nulla.
"Kuro-koi mi ha chiesto di vivere qui!" spiegò raggiante il
biondo prendendo l'esserino tra le mani e strofinandosi la guancia
sopra. Mokona tutta contenta guardò Kurogane di sottecchi il
quale arrossì di colpo.
"Nahhh, lo sapevo che doveva esserci qualcosa sotto!"
"Moko-chan!" fece Fay guardandola un po' stranamente. "Che stai dicendo!?" chiese svampito
"Nulla, non sta dicendo nulla" si apprestò a dire lo spadaccino
prendendo Mokona e scaraventandola fuori dalla finestra. Fay fece per
andare a prenderla, mentre questa gridava qualcosa e Kurogane,
prontamente tappava le orecchie a Fay. "Hai sentito niente?" si
assicurò poi. Fay scosse la testa e Kurogane tirò un
sospiro di sollievo.
"Mannaggia, non ha sentito!" s'infervorò Mokona in mezzo alla boscaglia.
"Oh, sta tranquilla, credo che Fay sappia il fatto suo" sorrise Tomoyo
con dietro la sorella. "Infondo, stiamo parlando di un mago"
precisò la ragazza prendendo l'esserino in mano, dandolo
successivamente a Sakura arrivata con i due Shaoran per via dell'urlo
del mago. Alla fine stettero tutti davanti alla porta della camera di
Fay a spiarli, come se fossero dei criminali.
"Ma non stiamo violando la loro privacy?" chiese, uno dei due Shaoran, un po' preoccupato.
"No, diciamo che siamo in ricognizione" sorrise Amaterasu zittendo il
ragazzo. "Ora fate silenzio sennò si accorgono di noi".
"Kurogane-san, Fay-san....mi spiace di non averle fermate!" sospirò l'altro Shaoran vedendo la principessa Tomoyo tirare fuori una specie di telecamera.
"E quella dove l'hai presa?!" chiese Sakura scioccata.
"Me la sono fatta dare dalla me stessa di Piffle, attraverso i sogni,
con la promessa di una copia del video" spiegò lei sorridendo
scaltra
"Ma, sbaglio o avevate dato il vostro potere a Yuko-san?" fece presente
l'originale. La principessa si girò verso il suo interlocutore
con un viso acidamente sorridente.
"Questi sono dettagli!" lo liquidò tornando al suo lavoro. I
ragazzi si guardarono sconfitti e decisero di guardare anche loro,
tanto per vedere se i loro speudo genitori ce l'avrebbero fatta, a fare
qualcosa. Kurogane aveva ancora le mani sulle orecchie del biondo
mentre guardava fuori per scorgere qualcuno.
"Emh, Kuroppi........ me le leveresti!" propose Fay indicando le mani
del moro. Non che non gli facessero piacere, ma una delle due mani era
fredda e gli dava fastido***. Kurogane divenne rosso levando le mani
per poi guardarsele con occhi persi. Fay, notando lo sguardo, prese il
viso dello spadaccino e alzandolo disse "Si, per quanto tu possa essere
bravo a recitare, stai meglio con lo sguardo truce!" proclamò
saltellando e la faccia da gatto. Kurogane lo fermò in tempo,
prima che potesse rompere qualcosa, portandoselo davanti.
"Non ho ancora finito!....." esclamò baciando la fronte a Fay.
Il biondo rise e strinse il tessuto di kimono della veste di Kurogane
lasciandolo fare. ".....Però, non voglio pubblico..."
proclamò infine andando a chiudere la porta, rimasta aperta. Fay
sorrise a quella frase per poi lasciarsi riavvolgere da Kurogane e
accettare il bacio, anche se con la magia riaprì al porta per la
felicità di Tomoyo-hime.
"TU COME HAI POTUTO MANDARE QUESTO VIDEO A QUELLA ASSATANATA DI
PIFFLE!" urlò dietro Kurogane, la mattina della partenza, a
Tomoyo.
"Perché, infondo mi ha detto che ha fatto un successone!" esclamò contenta al principessa.
"Davvero?" si stupì Fay
"Tu sta zitto, che poi facciamo i conti! In quanto a te principessa,
non è tanto il fatto del video... o meglio anche quello, ma
soprassediamo..., e tanto il fatto che adesso arrivano in continuazione
richieste da parte sua del seguito.................." ringhiò il
moro con mille lettere in mano****.
"Ma dai Kuro-chi dov'é il problema, ci saranno molte altre
occasioni per farne un seguito no!" sorrise sornione Fay. Kurogane
arrossì di colpo cominciando a seguire per tutto il porticato il
biondino con la spada in mano.
"Certe cose non cambiano mai!" esclamò Sakura mentre rideva nervosa accanto ai due Shaoran.
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Il regalino è finito e spero sia piaciuto. Alla prossima.
*Questa frase viene detta dal padre di Mia nei due celebri film Pretty princess e il suo sequel.
**Credo che la conosciate tutti la posa, in ogni modo è
dolorosissima. Praticamente ti siedi sui talloni dei piedi con la
schiena dritta dopo qualche minuto fa malissimo.
***Naturalmente fa riferimento al braccio d’accaio, o protesi, di Kurogane.
**** Non chiedetemi come sia possibile, anche prima Tomoyo dice di aver
parlato con la sua se stessa di Piffle, cosa più che mai
impossibile, visto che la dolce principessa ha dato i suoi poteri alla
strega quindi anche le lettere sono pressoché un errore
madornale. Vogliate perdonarmi e, come dice Tomoyo "Questi sono solo
dettagli!" X3