Dragon Age: La strega e la piratessa

di pippos
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Tredici anni dopo l'arrivo di Hawke a Kirkwall...

Nonostante il campo di battaglia fosse molto piccolo, la lotta infuriava violentemente.

Il guerriero doveva trovare quella persona, roteava la spada e falciava chiunque si mettesse di fronte a lui. L'odore acre di morte e il cozzare delle armature regnavano in quell'isola arida destinata solamente alla distruzione.

Suo figlio era in pericolo, doveva salvarlo. Il sole scottava anche attraverso la pesante corazza, correva e sempre più provava fatica, poi gli cadde la lama che gli ferì una gamba, fitte alla testa, poi un dolore acuto al ventre, svenne.

La luce costrinse lo sconosciuto a svegliarsi intontito, un vento lieve gli accarezzò il viso muovendogli i capelli, poi guardò d'innanzi e vide finalmente il profondissimo e scuro oceano.

Era una giovane donna dagli occhi scuri e enigmatici, teneva i neri capelli in una lunga treccia disordinata, "Ben svegliata signorina" esordì una voce amichevole, "Isabela ci aspetta nella stiva della nave, ma perchè eri in quell'isola? Dobbiamo andare nel Ferelden". La Ragazza non riusciva a capire chi fosse la figura sfocata che era seduta accanto a lei, riusciva solo a sentirla parlare: "Sono Zevran! Svegliati Morrigan", qui capì tutto. "Mio figlio è su quell'isola e se non torniamo indietro...", l'uomo si portò la mano al pizzetto stuzzicandoselo nervosamente, "Morirà? Su dai non farmi ridere streghetta! Sai bene cosa è in grado di fare!". La giovane si alzò di scatto e si affacciò sul mare "Non ci vorrà molto Bela dice che manca poco, potevi evitare di materializzarti in quel posto di battaglie, perlopiù con una spada in mano!" Le disse lui vedendola pensierosa "Zevran vattene! Voglio stare da sola" Gli urlò lei con tutta la voce che aveva in gola. Morrigan non fece in tempo a cacciare Zevran che Isabela era arrivata d'innanzi a lei. "Allora che si dice?" Disse la piratessa divertita, "Bela sei una vera amica ma non ho tempo e voglia di parlare!" "Tempo?" Ribattè la capitana stizzita, "Hai tutto il tempo che vuoi, o almeno un giorno credo, poi incontreremo le nostre amiche e li ci sarà da combattere, il sesto flagello sta per iniziare e questa volta non è un drago", Morrigan raccolse un pò di pazienza e raccontò la battaglia a Isabela, La donna sorrise e se ne andò annoiata dopo poco. "Se solo sapesse del pugnale, mia madre l'ha salvata da quel luogo e lei non ricorda nulla" Disse tra se e se.

Ancora avvolta da pensieri oscuri, la strega venne sorpresa da un'onda incredibilmente alta. "Filion!!! Un mostro marino! Prepararsi alla lotta!" Urlò quasi in preda al panico. Era cambiata da quando era diventata madre, sapeva di essere forte ma forse se lo era dimenticato. Si era dimenticata del potere che possedeva.

"Per il creatore Morrigan, non ti facevo così spaurita! è solo un drago marino!" Le urlò Zevran fra un riso e l'altro. Isabela prese un arco e facendosi incantare le frecce da Morrigan iniziò a colpire il mostro. Zevran da un barile prese una serie di pugnali ed iniziò a lanciarli sul muso della bestia, la strega delle selve anche se indolenzita dalla battaglia sull'isola, evocò il suo bastone e con la ritrovata audacia bruciò le zampe del nemico.

Dopo poco poterono esultare in coro, "è fatta!" La strega svenne per la stanchezza e dal nero immenso spuntò una figura familiare. Era Flemeth alterea come sempre, con in mano l'enorme grimorio nero delle legende.

"Morrigan reagisci! Il tuo viaggio proseguirà tranquillo e presto potrai riabbracciare Arya Cousland. Ma se non sarai forte Alistair perirà e tutto sarà perduto. Per non parlare di tuo figlio, sta scatenando panico per tutto il Thedas. Il tuo compito adesso è di riunire la compagnia dei custodi grigi, tutti coloro che insieme a te, collaborarono per fermare il flagello. Trovali, sono tutti nel Ferelden e aspettano di essere chiamati. Al porto troverai la dolce Leliana, raccontale del pugnale e lei ti seguirà. Ora va e sii pronta. figlia" Isabela tese la mano verso Morrigan che sorridendole accettò l'aiuto. "Li salveremo! Non preouccuparti" Zevran osservò la scena e quasi commosso si rintanò nella stiva.





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