Maschere nude
«Vuole
rispondere a queste accuse, Kurebayashi-san?».
L’ufficiale di polizia la guardava indifferente con
l’aria di chi, soprattutto a quell’ora, voleva solo
tornarsene a casa, invece di stare ad ascoltare i deliri di un
insegnante irretito dal sakè.
Immerse
in un’un oscurità abbagliante, le sue mani le
accarezzavano i fianchi e poi si facevano audacemente strada sotto
l’orlo del vestito. Teru gli morse un labbro, prima di
baciarlo di nuovo, tirandolo ancora di più a sé e
insinuando una mano nelle ciocche bionde, tirandole appena.
«Se continui ci diventerò davvero calvo».
«Non
staresti male acconciato come un bonzo, in effetti», gli
rispose con tono fintamente serioso. «Ma sentila! Anche tu
staresti meglio, con una taglia in più»,
ribatté sornione. Per tutta risposta, ricevette una bella
tirata di capelli.
Teru
guardò per un attimo la porta dell’aula
insegnanti, chiusa, attraverso cui si sentivano gli schiamazzi degli
studenti coinvolti nel primo ballo della scuola, che lei aveva
abbandonato per alcuni minuti sotto gentile ordine di Rena che le aveva
intimato di spenderne almeno una decina in compagnia del suo cavaliere
“considerato come stavate ballando”.
«È
tutto falso, signore», rispose impassibile. Kurosaki, alla
sua destra, si guardava intorno, se alla ricerca di una qualche arma
contundente o perché nervoso, non era dato saperlo.
«Kurosaki si
prende cura di me per conto di mio fratello, insinuando che si
approfitti di me lei sputa sulla sua tomba, professore. Ritiri le
accuse, per favore». Oumoto-sensei le lanciò una
silente occhiataccia.
Il poliziotto si
stropicciò gli occhi. «Kurosaki-san, vuole
aggiungere qualcosa?».
«No,
concordo con Kurebayashi», rispose, tirando fuori una
sigaretta. «Professore, vuole ritrattare o desidera comunque
sporgere denuncia?».
«Tu,
sporco bidello! Cosa cazzo stai facendo alla mia studentessa?! Il tema
del ballo era ‘maschere nude’, non
‘studentesse’, maschere!».
Kurosaki
abbassò la mano con cui aveva intenzione di aggiustare una
spallina a Teru, prima che Oumoto, con tutta l’aria di essere
mezzo ubriaco, irrompesse nel corridoio barcollante, proprio quando
fortunatamente non stavano facendo niente, se non sistemarsi prima di
rientrare in palestra, dove Rena stava per chiudere la festa con un
discorso per gli studenti del terzo anno.
Teru
fece un passo avanti. «Professore, si calmi, non stavamo
facendo niente». Quello, ovviamente, non la stette ad
ascoltare, anzi, parve infervorarsi ancora di più.
«Kurebayashi, non provare a difendere questo stronzo! Pensi
che io non abbia visto come cercava di violentarti, in
palestra?».
«Ma
che cazzo sta dicendo, è impazzito?!», fece per
dire Kurosaki, mentre tirava fuori una sigaretta, per evitare di fare
cose di cui avrebbe potuto pentirsi. «Pazzo? Ma io ti
denuncio, bastardo!»
Teru si impose di
guardare il vuoto, mentre la sala si contraeva in un silenzio
assordante. «… no, devo aver frainteso la
situazione. Mi scuso con entrambi per il mio comportamento».
La notizia
di un ballo
studentesco dissoluto e galeotto si diffuse comunque in tutto il
quartiere, ingigantendosi più passava il tempo ed ebbe, con
grande sorpresa di tutti, l’unico effetto di attirare
tantissimi nuovi iscritti l’anno seguente.
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Conto Parole:
499
Personaggi/Pairing:
Tasuku/Teru, Oumoto
Avvertimenti:
drabble, qualche parolaccia, più che velatissimo
con!underage (?)
Prompt-cliché:
2 - E galeotto fu il ballo studentesco, sfida
2 @ it100
Note dell’Autore:
Teru è al terzo anno ma è ancora minorenne,
Kurosaki grazie a Odino di anni ne ha 24 e basta, eh, non 80 :DDD A
parte questo, avevo pensato a qualcosa di comico ma è uscita
una roba più "drammatica"/tragicomica che altro, credo lol
Ma comunque, questa drabble rappresenta la prima volta per tante cose,
per me, spero non faccia totalmente pena e che sia riuscita ad
interpretare in modo decente il tema, sono una frana
è_é
Ah, e ovviamente il titolo è una citazione illustre di Luigi
Pirandello, di cui si possono commentare negativamente tante cose, ma
non si può dire che non fosse un genio letterario!
é_è
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